Il cielo babbano è lo stesso dei maghi.
Draco lo aveva appurato quella mattina quando fredde gocce d’acqua, che cadendo dall’enorme cupola grigia che avvolgeva il suo corpo e quello di molti altri, avevano raggiunto la sua pelle diafana arrossandola.
Suo padre sarebbe stato orgoglioso di quel pensiero, avrebbe fatto una smorfia e lo avrebbe cacciato dal salotto, chiedendosi poi che cosa aveva fatto di male per meritare quello.
« Hai ucciso, papà ».
Draco voleva bene al suo defunto padre, era stato il principale punto di riferimento della sua infanzia, ma ora sapeva anche che il cielo babbano era lo stesso dei maghi.
Aveva constatato perfino che un’altra cosa rendeva simili i due mondi: il dolore di un cuore non poteva essere guarito da nulla oltre che dall’amore - sentimento che non sarebbe mai stato in grado di provare. E per non pensarci mangiava la cioccolata, altra realtà che accumunava un po’ tutti.