Era proprio una cappella, di quelle dove la gente si sposa, non di certo un luogo dove si va da ubriachi!
E allora perché l’’allegro quartetto’ si stava dirigendo lì?
Elizabetta era fin troppo brilla per capire tutta la situazione, sapeva solo di essere ancora sulla spalla di Gilbert e a lei questo non piaceva per niente.
Gilbert dal canto suo invece, stava portando in spalla la ragazza che amava e quindi non poteva poi lamentarsi tanto.
Qualche minuto prima Francis e Antonio gli si erano avvicinati dicendo che avevano in mente un piano per far stare insieme lui e la padellara.
Lì per lì, dopo essersi scolato la trentesima birra, non aveva fatto molto peso alle parole: ‘Cappella’, ‘Matrimonio Lampo’ e ‘Amore sbocciato in una notte di sfogo’.
Si era semplicemente limitato ad acconsentire biascicando vari ‘Sì’ e ‘Ci sto’.
Mai avrebbe potuto sapere che quella sarebbe stata la sbronza più significativa della sua vita.
Dopo che gli altri due membri del Bad Touch Trio avevano fatto uscire dal locale i due e portati nella cappella senza problemi Antonio corse alla ricerca di una gioielliera aperta per comprare le fedi per i due sposini.
Certo trovarne una aperta a quell’ora era davvero un impresa ma per una volta la fortuna assistette l’iberico che non appena ebbe voltato l’angolo vide una gioielleria, aperta, che incideva le fedi sul momento.
Poteva mai esserci un colpo di fortuna più grande di così?
Prese le prime due fedi che l’anziano gioielliere gli mostrò e ci fece subito incidere il nome dei due, la data e un ‘Ti amo’.
Pagò il tutto e percorse di corsa il breve tragitto che lo separava dalla cappella, non doveva fare tardi altrimenti  si sarebbe perso l’inizio del matrimonio di uno dei suoi migliori amici!
Entrò nella diroccata cappella e vide che aveva fatto giusto in tempo mentre il prete svogliato recitava le solite promesse e Francis teneva Gilbert per impedirgli di cadere a terra.
Ed Elizabetta beveva da una bottiglia di birra che doveva aver preso dal bar mentre la portavano via.
Certo quella era una situazione pazzesca, avvenuta quasi per caso.
Appena Gilbert aveva spiegato ai due ciò che era successo alla ragazza, dando così una risposta alle loro domande sul perché fosse lì anche lei quella sera.
Il prussiano si era poi allontanato con la ragazza per andare da bere a tutti e subito Antonio e Francis avevano progettato un piano per farli sposare.
Esatto finalmente avrebbero coronato un bellissimo sogno d’amore.
Solo che…
I due sposi non dovevano sapere niente.
Il fatto che continuassero ad arrivare birre al tavolo ed al bancone ovviamente era opera loro, dovevano prima farli sbronzare per bene e poi li avrebbero portati nella cappella e la magia si sarebbe compiuta da sola.
Il fatto che poi la mattina dopo si fossero svegliati sposati bè…
Francis diceva che a quello avrebbe pensato l’amour così Antonio aveva alzato le spalle e aveva deciso di crederci non sapendo cos’altro fare.
E così si erano ritrovati lì, Francis che faceva da testimone a Gilbert e Antonio ad Elizabetta che urlava qualcosa sul fatto che la birra tedesca fosse penosa rispetto a quella ungherese.
Il prete, già notevolmente scocciato pronunciò la formula in maniera sbrigativa, poi sorse il primo problema di quella serata.
I due sposi non volevano, o meglio non riuscivano a dire ‘Lo voglio’.
I due ragazzi avevano praticamente dovuto pregare la coppia di almeno sussurrare un ‘Lo voglio’ altrimenti la cerimonia non sarebbe potuta andare avanti.
Ubriachi com’erano non si erano resi conto di stare per sposarsi così dopo alcuni minuti acconsentirono.
Lo scambio delle fedi andò liscio e così anche il bacio, molto appassionato che si scambiarono i due.
Ora era ufficiale.





Gilbert Beilshmidt ed Elizabetta Hédévary erano marito e moglie.










Ed i guai, erano appena cominciati.