Dedicata a coloro che, come me, sono stanchi di leggere
di personaggi MarySuezzati.
Un profumo per una bambola “clap-clap”
« Hermione,
smettila! »
Ron era furente
quel giorno. Non ne poteva più di quella ragazza. Sempre a rimbeccarlo se
faceva male i compiti, sempre a ricordargli il suo dovere di dare il buon
esempio in quanto Prefetto, sempre a rovinare tutto. Era solo una ragazzina
saccente e lui si era veramente stancato, una volta per tutte.
Hermione lo
guardava allibita.
« Sto cercando
di aiutarti, sai? Mica mi sto divertendo! » lo rimbeccò.
« Ci credo che
non ti stai divertendo, tu non ti sai divertire!
» le rispose a tono.
Aveva toccato un
nervo scoperto evidentemente, perché per qualche secondo lei non disse nulla.
« Che… cosa? »
« È vero! »
sbottò. « Non ci si può rilassare un attimo che vieni qua a controllarci su
tutto! Tu non sei mia madre, non sei perfetta, Hermione Granger! »
Iniziò tutto con
quella frase. La ragazza continuò per giorni e giorni a risentire quelle parole
dentro la sua testa.
« Non sei perfetta, Hermione Granger! »
Era vero. Non
era perfetta. Come poteva anche solo credere di esserlo?
Ma presto lo
sarebbe diventata. In qualunque modo.
Ron avrebbe
cambiato idea su di lei.
Si era rifugiata
in biblioteca, come il suo solito, alla ricerca di una soluzione. Voleva
trovare un incantesimo, una pozione, qualsiasi cosa che potesse renderla
migliore, in tutto e per tutto.
Aveva
scartabellato interi libri di Incantesimi, Trasfigurazioni, persino Arti
Oscure. Ora si trovava nel reparto delle Pozioni, la sua ultima speranza.
E poi,
finalmente, dopo esattamente sette ore e mezza di ricerca continua, trovò
quello che sembrava proprio adatto al suo caso.
Due intere
pagine di libro erano riempiti con gli ingredienti per quella pozione, ma
niente di introvabile: un capello di una Veela, un bignè al cioccolato, un pelo
di gatto e una serie di altri elementi impensabili.
Hermione si
annotò tutto con cura e si mise subito a preparare la pozione, con una strana
euforia in corpo.
Dopo appena
un’ora e mezza era tutto pronto. Mise la miscela dentro ad una boccetta di
profumo, come da istruzioni, e se lo spruzzò addosso prima di andare a dormire.
C’era riuscita.
Aveva creato
Quando si
svegliò il giorno dopo si sentiva diversa. Forse voleva essere diversa ed era
tutto un fattore psicologico, ma in ogni caso, sembrava che la sua pozione
avesse funzionato.
Corse allo
specchio per vedere se si notava qualche cambiamento, anche il minimo
necessario che le potesse confermare di essere finalmente diventata perfetta.
Non riuscì a
credere ai propri occhi quando vide il riflesso della sua immagine. Non era
lei. Non poteva essere lei.
I capelli non
erano più cespugliosi ed arruffati, ma le ricadevano sulle spalle in eleganti
boccoli castani e biondi. I suoi occhi erano d’improvviso diventati più vivi,
di un color simile al cioccolato. I suoi movimenti erano sinuosi e seducenti,
il suo fisico era d’improvviso diventato come quello di una modella. Persino
con quel pigiama di fiori addosso era… Sexy. Non c’era altro modo per descriverlo.
Tremendamente sexy.
Sembrava venuta
fuori da uno di quei programmi babbani che riproponevano ogni tanto alla
televisione… Come le chiamavano? Ah, sì, letterine…
Dopo un primo
mezzo infarto e la coscienza di essere leggermente
diversa di come era abituata, si risollevò il morale. Non era mai stata più
felice, non era mai stata più perfetta
in vita sua.
C’era riuscita.
« Hai visto
Hermione? » chiese Ron a Ginny, fissando il posto vuoto di fronte a lui.
« Quando sono
scesa dal dormitorio stava ancora dormendo » gli rispose con un’alzata di
spalle.
D’improvviso
Ginny diede una gomitata a Ron.
« Ecco, Herm…
Non è possibile » disse sgranando gli occhi.
« Cos… »
Ron non riuscì a
terminare la frase. Quella che stava entrando non poteva essere Hermione
Granger. Era a dir poco irriconoscibile.
Numerose teste
maschili la stavano guardando a bocca aperta, mentre le ragazze la fissavano
sbalordite; come poteva essere che So-Tutto-Io fosse diventata all’improvviso
così bella e attraente?
« Ciao Ron »
salutò appena sopraggiunse al tavolo.
Lui per poco non
sputò tutto il Succo di Zucca che stava bevendo. Non riuscì a proferire parola.
« Tieni, ti ho
preso qualche bignè al cioccolato direttamente dalla cucina » gli disse
porgendogli una scatoletta bianca con un grosso fiocco rosa in cima.
« Dalla cucina?
» chiese lui sbalordito.
Hermione fece
una piccola risata, prima di rispondere.
« Sì. Lo so che
non si potrebbe, ma è stato divertente! »
disse, calcando l’ultima parola.
Ron – come tutti
al tavolo dei Grifondoro – la guardava stralunato.
« Chi sei tu e
che ne hai fatto di Hermione Granger? » chiese con voce roca.
Lei rise
nuovamente. « Ma sono io, Herm! Solo che ora sono perfetta, come volevi tu. A
proposito, se vuoi puoi copiare il mio tema di Incantesimi ».
Ginny azzardò a
chiedere: « Ti senti… Bene? »
« Mai stata
meglio » affermò la ragazza spruzzandosi un altro po’ di Fragranza Mary Sue.
Ron si alzò dal
tavolo e corse fuori dalla Sala Grande senza dire nulla, sconvolto.
« Ne è sicura? »
« Per l’amor del
cielo, Weasley, so fare il mio mestiere! »
Madama Chips era
parecchio nervosa. Ron era sopraggiunto in Infermeria e aveva preteso che gli
si fosse misurata immediatamente la febbre, ma secondo il Magimometro lui
risultava sano come un pesce.
« Quindi esiste
davvero… » disse lui coprendosi il volto con una mano.
« Che cosa
esiste? » chiese una voce sognante alle sue spalle.
« Luna! »
esclamò lui sollevato. « Che piacere rivederti! »
« È strano detto
da te, Ronald, pensavo mi ritenessi un po’ tocca » gli rispose piegando
leggermente la testa da un lato, e poi sorrise. « Ma anche per me è sempre un
piacere incontrarti. Sai fare delle battute divertenti. Come mai qui, sei
ammalato? »
« No, io no…
Cioè, speravo di sì, ma in realtà non sono mai stato così in salute » le
rispose.
« Allora, ti va
di venire con me? Devo spiegare alla professoressa Cooman il significato
dell’apparizione di uno Spettrocolo in un sogno ».
« Certamente,
così le chiedo se in quella sua palla di vetro in mezzo alla nebbia riesce a
trovare la vera Herm… »
« Ron! »
Hermione – o
quello che era rimasto della vera Hermione – li stava salutando qualche metro
più in là, ancora con la boccetta di profumo in mano.
« Ma quella è…?
»
« Sì, Luna. Non
so cosa le sia successo! »
« Però devi
ammettere che è molto carina, sembra una bambola di porcellana, una di quelle
che quando chiudono gli occhi fanno “clap-clap” » gli disse sorridendo.
« Sì, lascia
stare le bambole, qui è un po’ grave la situazione… »
Hermione si
avvicinò raggiante, porgendo a Ron una borsa.
« L’avevi
dimenticata a colazione, e poi ho inserito anche i bignè al cioccolato, così se
vuoi fare merenda puoi anche tra un cambio di lezione e l’altro! »
Ron stava
sinceramente considerando l’idea di prendere e trasferirsi in Tibet, il più
lontano possibile da quella mutante.
« Ma tu non fai
mai queste cose » le disse con gli occhi sgranati.
« Lo so, ma ho
riflettuto molto, e… Ron, avevi ragione su di me. Ma davvero, ora sono
cambiata. Non ti rimproverò mai più dicendoti di studiare, ma ti aiuterò ogni
qualvolta ne avrai bisogno. Ti lascerò divertire e mi divertirò con te… Ron,
sono come mi volevi tu ».
Un minuto di
silenzio seguì quell’ultima frase. Hermione guardava il ragazzo con un sorriso
a trentadue denti, mentre lui sembrava sul punto di svenire.
« Tu… Sei…
Davvero troppo surreale » biascicò Ron, e la toccò con un dito, come per
verificare che fosse vera.
« Ronald, c’è
qualche Gorgosprizzo che ti sta confondendo il
cervello, sai? »
Luna se ne venne
fuori così, all’improvviso, con quella frase.
La sua voce
sognante fece diventare il ragazzo più allegro che mai.
« Grazie Luna,
per fortuna tu sei normale » le disse
abbracciandola e cogliendola di sorpresa.
« Oh, è il
complimento più bello che tu mi abbia mai fatto » gli rispose Luna tutta
felice.
« Non sai quanto
ti amo in questo preciso momento » le disse lui guardandola negli occhi.
« Anche io » gli
rispose come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Ron rimase per
un attimo stupito da quella risposta, ma poi sorrise e la baciò.
Hermione aveva
guardato la scena stupefatta.
Era allibita.
Era diventata perfetta e lui aveva scelto l’imperfezione
fatta persona.
« Questa roba è
una schifezza! » disse gettando il profumo a terra e correndo via in lacrime.
Da quel giorno
fu proibita la creazione e la divulgazione della ricetta della Fragranza Mary
Sue, definita un pericolo costante per le persone che ti sono accanto.
***
{
Spazio HarryJo.
Buonsalve. Eccomi qui, spero di avervi fatto sorridere
almeno un po’ con questa One-Shot un po’ azzardata. Come avrete capito è un
appello contro le Mary Sue.
Questa… Cosa… È arrivata
sesta al Cliché contest di Sophie_85 e Fabi_Fabi (qui
il giudizio).
Forse
non ha ottenuto un punteggio altissimo, ma a me tutto sommato piace.
Fatemi
sapere il vostro parere!
Baci,
Erica :3
Campagna contro le Mary
Sue e i Gary Stu:
non contribuire alla
loro creazione,
ma mantieni l’IC e la
credibilità
dei personaggi originali.