Serie TV > True Blood
Segui la storia  |       
Autore: Sara_tvd    07/08/2011    1 recensioni
[4x6 I wish I was the moon] [E/S]
Hai mai pensato che il tuo cuore potesse scoppiarti in petto?
Hai mai pensato che il tuo corpo potesse essere scosso da tremiti di eccitazione e felicità,talmente tanto da non reggerti in piedi?
Hai mai pensato di poter stare talmente male per una persona da sentirti vuota, così vuota da non avere più emozioni o pensieri, come se tutto ciò che eri e tutto ciò che sarai ti fosse stato strappato via in un secondo?
Hai mai pensato di poter uccidere per difendere chi ami?
Sookie non l’aveva mai pensato eppure nell’arco di due notti aveva provato tutto questo e molto di più.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Compton, Eric Northman, Pam, Sookie Stackhouse
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Erano le sei del mattino eppure Sookie non aveva dormito un solo minuto.
Chi avrebbe mai detto che le sarebbe mancato Eric Northman?
Un turbinio di frasi le rimbombava nella testa.
“Ti stai innamorando?” le aveva chiesto Marnie. Lei aveva risposto di no, eppure non ne era convinta, non lo era stata allora e di certo non lo era ora.
Poche ora prima era mezza nuda sul suo divano senza alcun rimpianto, era felice e desiderosa come non mai.
Desiderava tutto di Eric, il suo corpo, la sua voce e, cosa più importante, la sua anima.
Lei era una che vedeva il buono nelle persone.
L’aveva sempre visto in Eric, sin da quando aveva sentito la sua voce strozzarsi e il suo ego, no, il suo mondo vacillare sotto la decisione di Godric.
Aveva pianto.
Sookie lo aveva visto piangere due volte da quando lo conosceva.
Un lato di sé continuava a ripeterle che il vecchio Eric sarebbe tornato, che l’attuale Eric sarebbe stato sepolto di nuovo,ma la cosa più sconvolgente era che questo pensiero non le dispiaceva affatto. Ormai sapeva come era fatto Eric e ,pur avendo una lunga lista di difetti, le piaceva. Con o senza ricordi.
Si alzò dal letto,l’idea di un solo secondo di sonno le pareva impossibile.
Chiamò al Merlotte avvisando che non sarebbe andata e si decise a mettere da parte ogni scrupolo: Eric non sarebbe morto, non ora e soprattutto non per mano di Bill Compton.
Avrebbe fatto tutto ciò in suo potere per difenderlo, per proteggere quello che stava nascendo tra di loro, qualunque cosa fosse.
Non sarebbe stata con le mani in mano,non quella volta.
Provò a chiamare Jason ma non le rispose, non provò nemmeno a chiamare Alcide, era stato coinvolto fin troppo in quella bizzarra situazione vampiresca.
Sookie si ricordò di aver sentito la madre di Hoyt parlare di un negozio poco fuori Bon Temps dove aveva acquistato un fucile e decise di recarsi lì.

                                                         

 Il commerciante, un uomo brizzolato sulla cinquantina, intento a guardarsi la replica di una partita di football, la squadrò dalla testa ai piedi e commentò: 
“Signorina,questo non è un negozio di abbigliamento, probabilmente ha sbagliato ad entrare qui”
Sookie si sentì leggermente offesa da quell’affermazione sessista e inadeguata.
“No, non ho sbagliato affatto, ho bisogno di armi” rispose lei senza far notare il suo fastidio.
Il commerciante scoppiò a ridere.
“Ok,ok…” disse cercando di contenere le risate.
“Che genere di armi vuole,signorina? Le consiglierei qualcosa di leggero e maneggevole, qualcosa di adatto alla sua corporatura”
“Mi serve una pistola, dei proiettili di legno e qualche paletto”

L’uomo impallidì.
“Signorina i vampiri sono pericolosi, deve stare attenta…”
“So quello che faccio”
rispose Sookie seria.
 
 
Sookie tornò a casa leggermente inquieta, si sentiva spaesata e…sola.
Per un attimo il pensiero che tutto quello che stava facendo fosse solo una follia la sfiorò ma poi pensò a cosa avrebbe rinunciato se non avesse fatto niente.
Si alzò di scatto dal divano.
Iniziò a caricare la pistola e si infilò i tre paletti che aveva comprato nella cintura.
Sarebbe andata da Bill circa mezz’ora prima del tramonto in modo da poter entrare con tranquillità per liberare Eric.
Non aveva un piano specifico ma aveva visto decine di film d’azione dove i protagonisti se la cavano sempre e,se potevano farcela loro, ce l’avrebbe fatta sicuramente anche lei.
 
 
Sookie si trovava all’esterno della pomposa residenza di Bill, c’erano un paio di guardie umane a sorvegliare la porta, il che non presagiva niente di buono.
Aveva il cuore in gola e le labbra secche.
Iniziò a scervellarsi sul da farsi.
Era completamente intenta sui suoi pensieri quando sentì una mano sulle sue spalle. Per poco non urlò.
Si voltò di scatto e con sua grande sorpresa si ritrovò davanti Alcide e Debby.
“Che ci fate qui?” chiese cercando di rallentare il battito frenetico del suo cuore.
“Stasera c’è la luna piena” rispose Alcide “Ma tu piuttosto,come mai sei qui?”
Sookie si umettò le labbra.
“Affari…vampireschi” rispose lei senza saper che dire.
“Eric è di nuovo nei guai?” chiese lui facendo notare appositamente il suo disappunto.
“Si, no,cioè si ma posso farcela da sola” rispose lei balbettando.
“E come?” chiese lui inarcando un sopracciglio.
“Devo solo entrare lì dentro” disse rendendosi conto solo mentre pronunciava quelle parole quanto privo di possibilità fosse il suo piano.
“Io e Debby distrarremo le guardie” a quell’affermazione la licantropa fulminò Alcide con uno sguardo torvo.
Lui di tutta risposta si limitò a fissarla finché lei non sospirò.
La ragazza si diresse verso le guardie con fare ammiccante e ben presto riuscì a distrarle in modo da far entrare Sookie.
 
 
Sookie camminò cauta per i corridoi della residenza attenta a percepire ogni minimo sibilo ma stranamente l’abitazione sembrava vuota.
Continuò l’esplorazione scendendo sempre più in basso negli innumerevoli piani della villa.
Mancava pochissimo al calare della notte: doveva sbrigarsi o l’avrebbero trovata, sapeva benissimo quanto il suo sangue fosse profumato e allettante per i vampiri.
Le sue orecchie umane percepirono dei rumori in fondo al corridoio, delle voci confuse.
Si appiattì contro la parete trattenendo il respiro, la mano tremante su uno dei paletti nella cintura.
Non riusciva a capire cosa dicessero ma distinse chiaramente le parole “Eric Northman” e “vera morte”.
Rabbrividì al solo pensiero.
Sentì un rumore metallico e dei passi allontanarsi.
Uscì dal suo nascondiglio strisciando contro il muro.
Davanti ad una cella,poco più avanti rispetto a dove si trovava, sostava un vampiro vestito nero con le braccia incrociate sul petto e lo sguardo torvo.
Sookie notò immediatamente il bagliore luccicante di un mazzo di chiavi attaccate alla cintura.
Non era sicura che fossero le chiavi della cella di Eric ma non poteva non rischiare.
Si nascose all’inizio di un corridoio, afferrò saldamente uno dei paletti tra le mani e fece un lieve rumore, certa che il vampiro avesse sentito.
Dovette far rumore nuovamente prima che il vampiro si accorgesse della sua presenza e ne dedusse che doveva essere un novellino, un vampiro inesperto.
Non poteva usare la pistola o si sarebbe trovata circondata da un esercito di vampiri nel giro di trenta secondi.
Si morse il labbro inferiore,stringendo convulsamente il paletto tra le mani livide e pregò mentalmente Dio di salvarla.
Il vampiro si soffermò a circa un passo di distanza da lei,annusando l’aria, si voltò per quello che fu un istante dal lato opposto e Sookie ne approfittò per piantargli il paletto nel cuore,proteggendosi il volto con la mano libera,il gesto fu di una rapidità e di una spontanea estranea alla fata che si ritrovò a fissare la sua mano insanguinata prima che il cervello le potesse dare un qualsiasi ordine.
Il vampiro esplose come un palloncino vuoto imbrattando il soffitto e i muri prima di ricadere a terra in un’informe massa di carne sanguinolenta.
Se non avesse avuto delle motivazioni così forti a spingerla a compiere quella follia suicida probabilmente sarebbe scappata o avrebbe vomitato, o forse avrebbe fatto entrambe le cose ma in quel momento,in parte per l’adrenalina,in parte per la fretta, non fece altro che prendere il sudicio mazzo di chiavi, asciugare il paletto contro il muro e rimetterlo nella cintura per poi correre alla fine del corridoio.
Aprì la cella e si precipitò all’interno.
Osservò intorno ma di Eric nemmeno traccia.
Vide qualcosa rannicchiata sul pavimento e quando riconobbe quel volto sconvolto e deforme non poté fare altro che sobbalzare ed esclamare a bocca aperta:
“Pam?!”
 
Note dell’autrice:
Preparatevi ad un capitolo di alleanza tutta al femminile! Vi sarete chiesti come mai il vampiro non ha sentito Sookie…nel prossimo capitolo avrete le risposte!
Perciò recensite e se vi va seguite ;)
 
 
  

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > True Blood / Vai alla pagina dell'autore: Sara_tvd