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Autore: Uchiha Production    07/08/2011    6 recensioni
Raccolta sui fratelli Uchiha nata dal genio malefico di Emmevi e Panda_chan. Buona lettura! ^^
#3: 9th of June
Improvvisamente, come colto da un accesso di collera incontenibile, lanciò un sinistro micidiale sulla parete, afferrando il foglio, strappandolo dalla matrice, dilaniandolo in mille frammenti e gettando il tutto a terra.
Sulla parete, stropicciata, si vedeva ora la pagina di luglio.
Immediatamente Sasuke si pentì del gesto che aveva compiuto; aveva appena distrutto tutte le sue note accurate sugli esercizi e sugli allenamenti del mese, e avrebbe dovuto rivolgersi a quel quattrocchi insoffribile di Kabuto per recuperare i dati – detestava allenarsi senza avere il perfetto quadro di ciò a cui si stava dedicando.
Avrebbe anche dovuto inventarsi una scusa, dal momento che ‘ho distrutto il calendario con tutti i dati degli allenamenti perché mi innervosiva che di giugno cadesse il compleanno di mio fratello’ era naturalmente una motivazione assolutamente inaccettabile.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Sasuke Uchiha
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Nato dal genio unito di Panda_chan ed Emmevi, ecco a voi One Hundred Times Uchiha (Cento Volte Uchiha): una raccolta incentrata sui due fratelli più amati ed odiati di sempre appartenenti al fantastico mondo di Naruto.
In questa raccolta, il cui scopo è puramente intrattenitivo, verranno presentati Sasuke e Itachi Uchiha nelle più disparate situazioni, si passerà quindi dal fluff più riposante alla drammaticità più nera, per poi sfiorare la pura e schietta comicità.
I capitoli di questa, speriamo gradevole, fanfiction saranno molti, probabilmente 100, se la sorte provvederà a fornire le due autrici della giusta ispirazione .
Per quanto riguarda l'ambientazione dei capitoli, ve ne saranno sia pre che post massacro e, ovviamente, i protagonisti indiscussi di ogni one shot saranno o uno dei due fratelli oppure entrambi, talvolta accompagnati anche da altri membri della famiglia Uchiha.
Per le persone interessate al motivo che ha spinto Panda-chan ed Emmevi a dare vita a questa raccolta, tale motivo è il comune sentimento, sicuramente positivo, che le lega a questi due fratelli, i loro personaggi indubbiamente preferiti.
Dopo questa introduzione non possiamo quindi che augurare a tutte le amanti di Sasuke ed Itachi Uchiha una buona lettura! =))

 

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Salve a tutti!
Sono Panda_chan e ho l’onore e l’onere di aprire le danze con la prima shot. ^^
È ambientata, temporalmente, appena dopo la nascita di Sasuke.
Spero vi piaccia! =D

 

**********

Aniki e Otouto

 

Il quartiere degli Uchiha, nell’area periferica del villaggio di Konoha, era un autentico groviglio inestricabile di stradine e viottoli, così che chiunque non fosse pratico del luogo rischiava di finire invischiato in qualche vicolo angusto di cui non avrebbe saputo trovare l’uscita, circondato da case molto simili che riportavano tutte il medesimo stemma.
Chi ci era cresciuto, però, non trovava eccessiva difficoltà a riconoscere ogni casa da un’altra e riusciva ad orientarsi per le innumerevoli viette con una sicurezza tale da fare invidia ad una qualunque cartina stradale.
Era questo il caso del bimbetto dai capelli scuri che si aggirava con aria navigata infilandosi nei meandri dei passaggi tra le abitazioni che pareva conoscere molto bene.
Shisui Uchiha era in realtà poco più che un moccioso, ma questo dettaglio pareva essere irrilevante ai suoi occhi, almeno a giudicare dal piglio indiscutibilmente adulto che ostentava nonostante l’età infantile.
Il bambino procedette spedito passando oltre un paio di vie che parvero non interessargli, finché non ne raggiunse una più grande, costeggiata dalle villette dei membri più in vista del clan Uchiha – anche casa sua era in quella via principale, in effetti, ma lui amava eclissarsi a giocare per pomeriggi interi negli angoli più impensati del quartiere.
Generalmente durante quelle lunghe ed intense ore di giochi era accompagnato dal suo inseparabile amico – nonché cugino – Itachi, ma, realizzò il bimbo assumendo un broncio risentito senza nemmeno rendersene conto, ultimamente quella stupida donnola pareva avere qualcosa di più importante a cui pensare.
Quest’ultima considerazione fece vacillare il suo intento iniziale di tornarsene a casa propria, e dopo una breve riflessione, decise che al caro cuginetto avrebbe fatto bene una buona dose di senso di colpa e virò verso la casa dei suoi zii, non lontana da dove lui si trovava.
Quando bussò sommessamente alla porta, venne ad aprirgli la zia Mikoto: con un sorriso molto dolce tutto per lui gli scompigliò i capelli e lo condusse per mano in cucina.
“Cercavi qualcuno, Shisui-chan?” gli chiese con un’impareggiabile occhiata complice.
“Volevo parlare con Itachi.” borbottò lui, ritroso.
“Mi sembri un po’ lo zio Fugaku con quell’aria da orso, oggi” ridacchiò lei, ilare. “Itachi-chan è di sopra, se vuoi raggiungerlo. Vai pure.”
“In camera sua?”
“Credo di sì… Se non è lì prova nella stanza di Sasuke.”
“Va… Va bene.”
Shisui sperava proprio di trovare il suo amico nella sua stanza, perché proprio non aveva voglia di entrare nell’altra, davvero.
Nulla di personale, ma…
Una volta arrivato in cima alle scale si diresse automaticamente verso la prima cameretta a destra, che era quella di Itachi da quando era nato, ma quando entrò lui non c’era, così con un sospiro profondamente seccato si sforzò di fare quattro passi per varcare la soglia della seconda cameretta a destra, che era quella dell’altro, dell’usurpatore di cugini e migliori amici.
Nella cameretta tutto era a posto, il fasciatoio, la vaschetta per lavare i neonati, peluche e giocattoli vari, ma non c’era nessuno nemmeno lì e per di più la culla era vuota.
Perplesso, Shisui ritornò in corridoio, e proprio mentre stava risolvendosi a tornare giù dalla zia Mikoto per chiederle se quel giorno fosse in vena di scherzi, sentì un sussurro dall’ultima stanza in corridoio, quella dove dormivano gli zii.
“…che lo tiene una settimana…”
Oh, perfetto. Quella era la voce di Itachi, l’avrebbe riconosciuta tra mille altre.
“Aaaw…”
Questo invece era sicuramente una sottospecie di verso della pulce, ed ebbe l’immediato effetto di smorzare l’entusiasmo di Shisui.
Tuttavia, essendo ancora fermamente deciso a vedere l’amico, raggiunse la grande stanza matrimoniale e dopo aver dato un paio di colpetti con la nocca sullo stipite della porta entrò.
Itachi era comodamente allungato sul letto, a pancia in giù, e si appoggiava sui gomiti.
Gli avambracci erano divaricati e distesi in avanti, e circondavano come piccole sponde umane un neonato di pochi giorni accoccolato ed avvolto in una copertina azzurra.
Appena udì i passi di Shisui Itachi voltò la testa, salutandolo con un sorriso dei suoi, appena accennato ma amichevole e affettuoso.
“Ciao, Shisui.”
“Ciao.”
Calò un momento di silenzio tra i due cugini, che fu interrotto dal più grande.
“Tua madre mi aveva detto che ti avrei trovato in camera tua, oppure… oppure nella sua.”
“Oh, sì, ma ad un certo punto Sasuke si è messo a piangere, e anche se io ho chiamato subito la mamma lei non è venuta, credo che stesse stendendo il bucato e che non mi abbia sentito, quindi per calmarlo l’ho preso in braccio e l’ho portato qui.”
“Beh, comunque non avresti dovuto spostarlo. Hai solo cinque anni.” commentò Shisui, dall’alto dei suoi sei anni di età.
“La mamma mi ha insegnato come devo fare e ha detto che se faccio molta attenzione non c’è motivo per cui io non debba prenderlo in braccio, anche se ho cinque anni.” rispose Itachi, placido.
“Oggi non sei venuto a giocare. Credevo che tuo padre ti lasciasse uscire al pomeriggio.”
“Infatti, ma la mamma era affaccendata e ha lasciato Sasuke da solo nella culla. Sono rimasto nei paraggi nel caso si svegliasse.”
“Non sei uscito a giocare con me per restare a controllare il pidocchio, oltretutto quando nessuno ti aveva chiesto di farlo?” proruppe Shisui, tra l’incredulo e l’inorridito.
“Sasuke non è un pidocchio, è un fratellino.” ribatté Itachi, piccato.
Io è come se fossi tuo fratello, lui invece rimane un pidocchio e da quando è nato, qualche giorno fa, tu non sei più venuto a giocare con me.”
Itachi lo squadrò per un attimo con i suoi occhi neri, e a Shisui parve, come gli era parso già molte altre volte in precedenza, di annegare in due imperscrutabili pozze scure.
Era sempre così quando Itachi osservava qualcosa o qualcuno: anche se non era che un bambino, pareva trapassare con lo sguardo l’oggetto della propria attenzione; a volte, pensò Shisui, era quasi inquietante.
Infine Itachi gli rispose, e quando aprì bocca per farlo parve soppesare le parole con molta attenzione.
“È vero che tu sei come un fratello, Shisui” proferì con un’aria estremamente seria che pareva strana in un bimbo. “Ma Sasuke… Sasuke è il mio otouto. Io sono il suo nii-san, il suo aniki, il suo fratello maggiore.” concluse, come se questo spiegasse tutto.
Shisui distolse lo sguardo da Itachi per posarlo su Sasuke, che durante tutta la discussione era rimasto muto ma aveva tenuto gli occhioni neri spalancati in un’espressione sorprendentemente vigile per un neonato.
Forse il pidocchio era effettivamente importante per Itachi.
E questo era male, perché avrebbe inevitabilmente distratto il suo migliore amico, ma d’altronde Itachi aveva anche detto che erano come fratelli.
Forse quel paragone valeva un tentativo di accettare la pulce.
Lentamente si avvicinò al grande talamo di Fugaku e Mikoto, e si issò sul materasso con cautela, per non dare luogo a scossoni che avrebbero potuto agitare Sasuke.
Si avvicinò ai due fratelli, praticamente rotolando sul copriletto, infine si arrestò di fianco ad Itachi e nella sua stessa posizione prona.
Osservò il piccolo Sasuke per un attimo, con espressione estremamente critica, poi allungò una mano.
“Fai piano” irruppe automaticamente Itachi alla sua destra.
Profondamente infastidito dal tale uscita, Shisui gli scoccò un’occhiata stizzita in cambio della quale ricevette un’espressione gentilmente imperturbabile, infine, con aperto sprezzo del pericolo, infilò delicatamente un dito nella manina tonda e paffuta del neonato, preparandosi alla catastrofe.
Ma non successe nulla di quanto aveva immaginato.
Semplicemente, cinque minuscole dita grassocce si richiusero con una presa insospettabilmente salda sul suo indice, agitandolo appena.
Sasuke era troppo piccolo per poter vedere chiaramente qualcosa, ma a Shisui parve che si sforzasse di cogliere qualcosa con i suoi occhi scuri ancora annebbiati.
“Visto che non è così male il mio fratellino?”
“Mhf.”
“Magari tra un po’ potresti perfino imparare il suo nome invece di chiamarlo pidocchio.”
I cugini piccoli non avevano davvero più rispetto per i cugini grandi, pensò Shisui.
“Tsk. Vedremo come si comporterà.” replicò, sostenuto. “E non credere che non abbia capito che prima gli stavi cantando una ninnananna, Itachi.” aggiunse, mordace.
L’altro arrossì appena, tentando di occultare l’imbarazzo e bofonchiando un “cercavo di farlo dormire.”
“Beh, dai, potrei perfino provare ad aiutarti.” concesse generosamente Shisui.
“Va bene. Proviamo a buttarci vicino a lui, magari vedendoci sdraiati penserà che dormiamo e capirà che deve dormire pure lui.”
“Io non ho sonno.”
“Ovviamente noi faremo finta di addormentarci.”
“Ah, certo.”

 

Venti minuti dopo, quando Mikoto Uchiha salì al piano di sopra per chiamare il figlioletto maggiore e il suo nipotino per un’abbondante merenda a base di the alla vaniglia e biscotti al cioccolato, si sorprese di non trovarli né in camera di Itachi né in quella di Sasuke.
Poi, insospettita dalla lama di luce proiettata sul pavimento dalla porta socchiusa della propria stanza, che ricordava perfettamente di aver chiuso bene la mattina stessa dopo aver rifatto il letto, vi entrò con passo felpato, sorridendo apertamente alla scena che le si presentò davanti.
In silenzio aprì l’armadio e ne estrasse una coperta leggera, adatta al clima estivo, e la stese sui tre pargoli profondamente addormentati.

**********

Emmevi e Panda_chan saranno felici di conoscere le vostre opinioni, e ringraziano tutti coloro che hanno letto questa prima shot. ^^
Ciao a tutti! ^^

   
 
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