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Autore: LizeM    07/08/2011    9 recensioni
Se fosse Piton ad andare a prendere Harry dai Dursley, come cambierebbero le cose? Un piccolo cambio di previsioni sarà ininfluente, o modificherà il corso degli eventi?
Harry/PitonTutore/FiguraPaterna
NO Slash.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Nota:
Ho deciso di iniziare questa FanFiction dopo aver letto alcune delle innumerevoli storie Harry/Piton tutore, che circolano sul Web in inglese.
No Slash.

___________

Se Hagrid fosse impossibilitato ad andare a prendere Harry dai Dursley, a chi affiderà la missione Silente?

|Cambio di Previsioni|

 

“Professor Silente, non so come scusarmi!” le grandi mani aperte del guardiacaccia imploravano perdono, gli immensi occhi spalancati minacciavano l’improvviso allagamento dell’ufficio del Preside.


“Professore, se si potesse fare domani, io ci andrei. Ma Aragog -lei lo sa com’è fatto- e sta invecchiando, e non c’ha altri amici oltre a me…” I preziosi oggetti argentati di cui lo studio era ricolmo tremavano con ogni agitato passo che il mezzo gigante muoveva in tondo, una neo-rinata Fanny estrasse riluttante la testa da sotto l’ala, sospettosa.

 
“Caro Hagrid, cosa ti porta qui a quest’ora a causare un così enorme disappunto nei miei ex-colleghi?”

Silente indicò le pareti dalle quali sguardi severi ed assonnati osservavano la scena indispettiti… furiosi, nel caso di Phineas Nigellus.


“Professor Silente, signore, sono qui per pregarla di perdonarmi!” dichiarò costernato Hagrid, soffermandosi solo un secondo a guardare il Preside, per poi dedicarsi alla minuziosa analisi dei suo grandi scarponi, sopraffatto dalla vergogna.


“Via, via caro Hagrid! Cosa mai puoi aver fatto di tanto grave?” domandò Silente distratto, impegnato in un’attenta pesca dal suo cestino di dolci “Caramellina al limone?”

 

“Forse, Signor Preside, il ‘caro Hagrid’ si sta giustamente scusando per aver fatto irruzione nel suo ufficio senza preavviso nel cuore della notte… ” La voce ed il tono inconfondibile con cui erano state pronunciate le parole ‘caro Hagrid’, e la scelta dell’espressione ‘fatto irruzione’ anziché ‘entrato’, lasciarono pochi dubbi sull’identità del sincero parlante: Severus Piton osservava la scena da un angolo dello studio.

“Ovviamente, commettere un’azione disdicevole col solo scopo di scusarsene non ha molto senso. Ma chi può dirlo, Hagrid? Infondo sei sempre così… ‘sorprendente’” l’insegnante di Pozioni non nascondeva certo il suo divertimento mentre un ghigno attraversava le sue labbra.


“Severus, il tuo sarcasmo è come sempre tagliente e repentino, ma sono certo che anche tu fremi di impazienza nel conoscere i motivi che portano il nostro carissimo Hagrid qui, stanotte!” Gli occhi di Silente brillavano di pura curiosità ed eccitazione mentre si spostavano da Piton al guardiacaccia.


“L’unica cosa per cui ‘fremo’, Signor Preside, è il posto di insegnante di Difesa contro le Arti Oscure di cui stavamo parlando.” dichiarò Piton deciso.


“Oh, mio caro ragazzo, sia tu che io sappiamo che è di ben altra natura ciò per cui fremi.” il dolce sorriso di silente, ed il luccichio d’intesa che i suoi occhi rivolsero al collega furono ricambiati da imprecazioni silenziose e braccia conserte.

“Molto bene Hagrid, ora che Severus ha qualcosa su cui riflettere, liberami dalla morsa della curiosità e raccontami tutto.” Mentre il Preside prendeva posto su una delle morbide, comodissime sedie, Hagrid riprendeva il suo lamento, che poco aveva di comprensibile.


“Signore, so che domani c’è da fare quella cosa lì, ma proprio non posso lasciare Aragog da solo, non ce la faccio!” detto questo, i suoi occhi si riempirono definitivamente di grossissimi lacrimoni “Io non voglio che lei non si fida più di me, ma proprio non me la sento!” la grossa tovaglia fu estratta da una tasca interna dell’enorme cappotto e, con un suono disumano, il mezzo-gigante si soffiò l’enorme naso.


“Andiamo, Hagrid, sono certo che troveremo una soluzione senza dover intaccare la mia smisurata fiducia nei tuoi confronti.” gli occhi sorridenti di Silente da sotto gli occhiali a mezzaluna  non furono di molto aiuto

“Ti ho già offerto una caramella al limone?” un sonoro ululato rese chiara l’inadeguatezza della mossa.


“Vede? Lei è così generoso con me, e io nemmeno faccio quello che lei mi chiede” ora il Preside si era alzato, e assestava lievi colpi all’altezza del fianco di Hagrid, rassicurandolo.


“Sebbene io avessi preferito che fossi tu a svolgere la missione, affiderò la tutela di Harry ad un altro fortunato detentore della mia fiducia.”


“Ma, professore, questa qui è una cosa importante, è sicuro di poter affidare a qualcun altro lo spostamento?” chiese Hagrid perplesso, sorpreso e spiazzato dalla presunta esistenza di qualcuno affidabile quanto, o più di lui.


“Oh, si, un piccolo cambio di previsioni non stravolgerà nulla! Inoltre, non ci sarà da preoccuparsi: ho in mente uno di fiducia, qualcuno a noi vicino, che si trova nel castello in questo preciso momento…” il tono di suspense rendeva il racconto del Preside quasi fiabesco ed Hagrid, come un enorme bambino, ascoltava a bocca aperta.


Silente si voltò entusiasta verso Piton, disegnando con mani e braccia scenari inesistenti “Qualcuno che è giunto qui qualche giorno prima dei ragazzi, qualcuno al mio servizio…” Silente sorrise a Piton, che divincolò le braccia ancora incrociate solo per riporre lentamente le mani in tasca, prima di parlare.


“Non deve aver a cuore il bene del ragazzo, se decide di inviare il cane a tre teste di Hagrid a recuperarlo…” l’ironia del consapevole ma indifferente professore fu ignorata dal Preside, che continuò

“Qualcuno che si trova in questa stanza, in questo momento…”
“la Fenice?”

“molto più vecchio…”

“il Cappello Parlante?” ipotizzò impassibile il Serpeverde, deciso a non cedere.

“…molto più utile in caso di pericolo, che è poi la nostra prima necessità!” osservò esultante il Preside.

“Per l’amor del cielo, Silente, il ragazzo non è ancora stato smistato, e già si aspetta che la Spada di Grifondoro gli appaia all’occorrenza?” il botta e risposta sarebbe continuato per ore, ma con un tono di sorpresa illuminazione nelle sua voce, fu Hagrid a porvi fine “Ma è lei, professor Piton! Naturale: è lei che deve andare a prendere Harry!”


“Che grandiosa idea, Hagrid!” l’aria felice e sorpresa del Preside era degna del premio ‘Ippogrifo d’Oro’ per attori, pensò Piton.

“Non vedo perché sia di mia competenza.”

“Ma andiamo, Severus, chi meglio di un professore? E poi, l’arrivo di un vecchio conoscente spaventerà certo meno la signora Dursley rispetto all’entrata in scena del nostro amato quanto immenso guardiacaccia, non trovi?”

“Albus!” lo minacciò coll’indice Piton, ormai scomposto.

“Molto bene, Hagrid, credo tu possa andare ora. A presto, e buona fortuna con Aragog!”

“Grazie, signore! Arrivederci anche a lei, Professor Piton!” e così Hagrid uscì senza preoccupazioni, redento dalla sua brillante idea di poco prima.

“Albus, io non mi presenterò a Petunia Evans ed al figlio di James Potter per il tuo diletto personale!” sbottò Piton, le braccia di nuovo avvinghiate su se stesse.

“Sii ragionevole, Severus: chi dovrei mandare? Non posso certo andare io, e di chi altro posso fidarmi, oltre a Hagrid?” il Preside poteva sentire i complessi ingranaggi mentali lavorare dietro ai quei capelli corvini.
“Considererai, almeno quest’anno, la mia proposta di cambio di cattedra?” chiese l’insegnante, incerto e sospettoso.

“Ci penserò molto, te l’assicuro!” Silente attendeva.

“Molto bene, allora ci andrò. Ma non credere che non mi costi, e dovrò essere ripagato adeguatamente!”

“Siamo d’accordo, allora. Ed avrai la tua ricompensa, ragazzo mio, parola mia.” dichiarò esultante Silente

“Ora farai meglio a riposarti, infondo domani sarà una giornata piena!” Piton non nascose uno sguardo indispettito, mentre si avviava fuori dallo studio. Conosceva fin troppo bene il vecchio mago per non sospettare un trucco.

“Ah e, Severus?” ‘Ecco’, pensò il professore di Pozioni: il Preside stava per tirare fuori la clausola mancante, quella che l’avrebbe definitivamente incastrato. Si girò cauto mentre l’altro parlava “Che sbadato” continuò Albus Silente con un sorriso troppo ampio per i gusti del collega “non ti ho neanche chiesto se volevi una caramellina al limone”.
______________
Impressioni e critiche sono sempre ben accette
J

Lize

  
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