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Autore: alida    07/08/2011    1 recensioni
Minerva deve affrontare il ricordo della morte di Albus per riuscire a capire Severus e capendo Severus riuscire a capire fino a dove si può spingere quel particolare amore chiamato amicizia. La ff non ha scopo di lucro, i personaggi appartengono a J.K.Rowling
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Minerva McGranitt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Questa ff ha partecipato al contest:  BIANCA COME IL LATTE, ROSSA COME IL SANGUE

 indetto da Gra Gra 96

 

Nickname: alida

Titolo: Lasciateci cadere, lasciateci amare

Genere: Flashfic

Personaggi: Minerva McGranitt

Rating: verde

Avvertimenti: nessuno

Introduzione: Minerva deve affrontare il ricordo della morte di Albus per riuscire a capire Severus  e capendo Severus riuscire a capire fino a dove si può spingere quel particolare amore chiamato amicizia

Note: Ambientata dopo la distruzione di Hogwarts

Citazione: L’amore non vuole avere, l’amore vuole soltanto amare.

Tema: l’amicizia

 

 

 

 

 

Il luogo era buio,  e seppure altre volte avessi  già visitato luoghi simili, questo sembrava essere più tetro.

Mi muovevo lentamente quasi come  in un sogno,  quando vidi Albus cadere dalla Torre di Astronomia. Cadeva sempre più in basso, eppure nel suo volto non c’era paura,  ma solo quella tensione che alberga in tutti noi quando andiamo incontro all’ignoto.

Il suo mantello ondeggiava e pareva che Fanny gli stesse sotto per attutire la caduta. E ancora una volta ebbi quel pensiero: se solo avessi potuto salvarlo! Se solo fossi riuscita a non perderlo, ad averlo ancora al mio fianco. Certo, Harry mi aveva spiegato tutto a grandi linee. Ma nonostante tutto avevo ancora quel pensiero.

Me ne vergognavo,  eppure  non riuscivo a fare altrimenti. Ogni volta che lo osservavo cadere dalla Torre allungavo il braccio e allargavo la mano, il mio volto si stirava e l’angoscia, assente in Albus, mi ricopriva il viso.  

A quel punto, tutte le volte, uscivo dal pensatoio  dove Harry aveva riversato i ricordi di Severus. Non ero mai riuscita ad andare oltre. Harry mi aveva detto di guardarli tutti, perché solo in quel modo avrei potuto capire fino in fondo qual era la verità che  per ora mi ero negata.

Io, Minerva McGranitt, capocasa dei Grifondoro non avevo il coraggio di concedermi l’unica verità che mi interessava realmente. Ciò non poteva durare a lungo.  Inspirai un po’ d’ossigeno e ad occhi chiusi mi rituffai nel pensatoio.  Ancora una volta ero sulla Torre di Astronomia,  ma questa volta non ci rimasi.

Scesi immediatamente, scappando da qualcosa che già conoscevo,  e vidi un giovanissimo Severus che chiedeva aiuto ad Albus: Severus aveva una faccia così ingenua, credeva davvero che Silente avrebbe potuto aiutarlo. Poi la scena cambiò,  e fu lo sdegno a brillare nei suoi occhi  quando parlava della morte di Lily, quando Silente gli fece capire che il figlio di Lily poteva essere sacrificato per il bene supremo.

E poi arrivò il momento che più temevo:  Severus era indignato.

“Non puoi chiedermelo!”.

“Severus, se non a te, a chi?”.

Se non si fosse trattato di lui, sicuramente sarebbero scese delle lacrime a rigare quel  viso, ma dopo un attimo di titubanza,  Severus  acconsentì. Era la volontà di Albus  e Severus acconsentì. In quell’attimo,  mentre ero immersa in un pensiero non mio, ebbi un sussulto, avvicinai le dita alle labbra  e ricordai.

Severus era uscito dall’ufficio di Silente sbattendo la porta così forte che io avevo potuto sentire il rimbombo per tutte le strette scalette che dal Gargoyle conducevano alla presidenza. I nostri sguardi si incrociarono, lui tirò avanti ed io con disinvoltura lo apostrofai: “Buonasera anche a te!”.

Albus invece era sereno, il braccio era malato, gli faceva male ma non se la prendeva più di tanto. Mi sorrise. Io gli domandi cosa avesse il nostro comune amico. Lui si fece serio e rispose: “Avere? Oh Minerva, non vorrei cadere nel sentimentalismo ma l’amore non vuole avere, l’amore vuole soltanto amare”.

Io ero incredula: “Parliamo di Severus, giusto Albus?”.

“Anche lui ama, Minerva. Non come potresti immaginare, ma ama”.

Da sola, con la mano sulla bocca, mi concessi una carezza.

Sbattei gli occhi per riprendermi dal ricordo, dalla consapevolezza che subito dopo  che Albus convinse Severus ad ucciderlo prima di Draco, e prima della morte stessa, io lo avevo incrociato, e non mi ero accorta di niente.

Ero passata oltre, senza dargli troppa considerazione perché lui era Severus Piton e c’era sempre un motivo che lo rendeva triste, preoccupato,adirato, infuriato e  all’apparenza indifferente.

Non mi ero comportata da buona amica, certo,  ma io non ero la sua “amica del cuore”. Quell’amico era Albus e anche lui non si era comportato meglio di me, aveva spinto Severus oltre, troppo oltre.

Dalla Torre di Astronomia era caduto anche l’arcigno professore di Pozioni, l’unico che aveva saputo amare i propri amici fino alla fine. Amando Lucius e salvando Draco, amando Lily e proteggendo Harry, amando Albus e rispettando la sua sofferenza e i suoi desideri.

Cosa c’era dunque dietro quest’uomo impenetrabile?

Qualcuno era riuscito a capirlo fino in fondo? Ad amarlo senza avere niente in cambio ma solo per amarlo?

La scuola era ancora chiusa, i lavori di ristrutturazione erano a buon punto e  a Settembre sarebbe iniziato un nuovo anno scolastico, ma io non me la sentivo di ricominciare. Non così. Non con il cuore pesante.

Avevo fretta, volevo correggere subito il mio errore,  e senza rimettere in ordine niente  lasciai quello che ora era il mio ufficio e andai al cimitero, per posare un fiore sulla tomba di una persona che aveva saputo essere un buon amico, che aveva vissuto l’amicizia nei fatti e non solo nelle parole.

Ciò che vidi  mi sconcertò, e mi provocò un forte senso di tristezza: la tomba era spoglia, non c’era nessuna fotografia, nessun fiore, niente di niente. Nessuno aveva amato Severus solo per il piacere di amarlo.  Mi chiesi se Severus sarebbe stato felice della situazione o se ne sarebbe dispiaciuto.

Ma le parole di Albus riecheggiavano nella mia mente, e mentre mi ripetevo che l’amore vuole soltanto amare e dimostrare amore, il mio pensiero si allontanò dalla bara di Severus .

Mi ritrovai sulla Torre e vedendo Albus cadere non allungai il braccio, e non ebbi vergogna di voler amare senza avere niente in cambio.

 

 

 

Ringrazio tanto Gra Gra 96 per aver indetto questo fantastico contest! E per lo splendido banner regalatomi.

Qui sotto riporto il suo giudizio. La ff si è classificata al decimo posto su tredici ff.

X Classificata: Lasciateci cadere, lasciateci amare di alida

Grammatica: 11.9/20 [Ortografia: 8.6/10; Punteggiatura: 3.3/10]

Per quanto riguarda l’ortografia, ho riscontrato solamente un verbo mal coniugato, una parola declinata in modo errato, una parola sbagliata, una parola mancante ed un errore di battitura.
“Il luogo era buio e tetro e seppure altre volte avevo già visitato luoghi simili, questo sembrava essere più tetro.” Avresti dovuto scrivere “avessi” invece che “avevo”.
“…e andai in cimitero, per posare…” Al posto della preposizione “in” avresti dovuto scrivere “al”.
La punteggiatura è stata senz’ombra di dubbio il tallone d’Achille della tua storia, ma non preoccuparti: so che sei nuova nel forum e sono certa che in futuro migliorerai sotto questo campo.
In ogni caso ho riscontrato ventidue virgole mancanti, tre virgole sbagliate e due segni di punteggiatura errati. In particolar modo, in una frase hai messo una virgola tra verbo e soggetto, errore molto grave, ma sono certa che sia stato un errore di distrazione.

Stile e forma: 8.8/10

Lo stile di questa storia era molto semplice, ma scorrevole e abbastanza piacevole da leggere. Forse avresti potuto usare un lessico più vario, ma andava bene lo stesso. Ho dovuto penalizzarti un po’ a causa degli errori di punteggiatura che rendevano il testo meno scorrevole.

Originalità: 9.5/10

La storia era senz’altro originale, ma poteva essere vista anche come un Missing Moment. Inoltre riprendeva una situazione di cui la Rowling ha parlato molto, quindi non me la sono sentita di metterti il massimo.

Caratterizzazione personaggi: 10/10

La caratterizzazione era impeccabile e non ho davvero niente da ridire in proposito. Ho visto la vera Minerva, una donna forte e combattiva, ma anche umana, con le sue debolezze e angosce.
Complimenti!

Giudizio personale: 8.8/10

Sinceramente parlando, la tua storia mi è piaciuta, ma non troppo. Era come se mancasse qualcosa, non dirti bene cosa. Ho apprezzato molto il personaggio di Minerva che affronta il ricordo della morte di Silente, riuscendo finalmente a capire il defunto Severus Piton.

Uso tematica: 5/5
Uso personaggio: 5/5
Uso citazione: 5/5

Hai usato tutti e tre gli elementi in modo corretto.

Totale: 64/75 


  
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