Ero vissuta prima fra gli umanoidi e poi fra gli uomini: non avevo mai capito realmente cosa attraesse le mie simili.
Col tempo avevo finito per formarmi una mia idea. Il ragazzo ideale doveva essere - mmh - dolce, sicuramente, e poi simpatico, magari bello, protettivo, possibilmente della mia stessa età.
Luke era il ragazzo di mia conoscenza più vicino a quell’idea. Me ne innamorerò, un giorno o l’altro: me lo ripetevo, mentendo a me stessa ogni volta.
A Saint-Mystère ogni robot era programmato per essere sempre affabile e cortese con me: non avevo mai scoperto il fascino dell’oscuro, prima di incontrare Clive.