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Autore: Sayumi    03/04/2006    6 recensioni
A volte persino la più noiosa delle punizioni potrebbe rivelarsi interessante e molto spesso si colgono al volo le occasioni più preziose per scappare dalla solita routine... e poi forse anche le scommesse più stupide possono rivelarsi utili!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6

Chiedo scusa se posto questo capitolo un po’ in ritardo… ma ho avuto alcuni problemi abbastanza gravi di recente e purtroppo il periodo di crisi è appena cominciato quindi non assicuro una data precisa di pubblicazione per le altre fan fic che scrivo… per questa, visto che è già stata terminata nella stesura,  dopo questo capitolo ci sarà l’ultimo e conclusivo penso di riuscire a postarlo entro il fine settimana… chiedo scusa per l’inconveniente.

Nel frattempo ne approfitto per ringraziare delle persone (ma questo solo a fine capitolo)

A voi la lettura!

 

 

Capitolo 6

 

-Hai vinto tu… -

 

Avevo sperato che fosse una persona più intelligente.

Lasciai passare il fine settimana ignorando tutti i messaggi del cellulare.

Facevo semplicemente finta di non averli letti i suoi. Anche se sussultavo ad ogni segno di vita dell’apparecchio.

Presto arrivò il lunedì successivo Cercai di ignorarlo il più possibile correndo via ogni volta che vedevo qualcuno che gli potesse somigliare.

Per un paio di settimane non fu difficile evitarlo.

Ma non poteva durare in eterno.

Stavo scappando ne ero consapevole. Ma fino a che ero ancora in tempo avrei cercato di non innamorarmi di lui.

Anche se non riuscivo a fare a meno di pensarlo.

Un mercoledì pomeriggio dopo una lezione particolarmente noiosa uscii dall’aula e mi prese un colpo quando lo vidi davanti a me con la borsa a tracolla che penzolava ricolma di libri ai suoi piedi e lui, con la sua imponente figura, con braccia incrociate e una felpa rossa che gli illuminava i bei lineamenti.

Sentii il cuore mancare un battito e la mia mente pensare “rinuncia hai perso, ha vinto lui, ti sei innamorata” scossi la testa scacciando quel pensiero. Un terrore improvviso salì lungo la mia schiena. Salutai le mie compagne di corso che sorridevano maliziose.

Sospirai e feci finta di non averlo visto.

Lo sentii fermarmi con una mano, mentre un brivido di caldo saliva dal punto in cui mi aveva sfiorato fino al collo.

-Vieni con me- il suo sussurro leggero. Sentii il suo fiato che mi accarezzava il collo mentre il mio corpo prendeva a vagare da solo, seguendolo, ignorando totalmente la mia testa.

Non sapevo dove mi stesse portando. Semplicemente notai che mi portava fuori dall’edificio e in silenzio attraversavamo le vie della città, con il caos dei presenti e i negozi pieni di vita.

Lui silenzioso che camminava davanti a me e che aveva trasformato la sua presa in una stretta di mano salda che mi conduceva in un posto che temevo di vedere.

La mia voce prese a funzionare, e la mia mente si risvegliò quando vidi la stazione comparirmi davanti.

-cos… dove stiamo andando? Me lo vuoi dire?- forse avrei dovuto trovare prima la voce per chiederlo.

-Ti faccio il biglietto… per che ora devi essere a casa?- lo guardai sorpresa di quella risposta e della sua successiva domanda.

-Veramente dovrei essere a lezione… - forse avrei dovuto pensarci prima di allontanarmi dall’edificio. Tuttavia mi sentivo come se la mia mente fosse completamente in tilt.

-ti ho chiesto per che ora devi essere a casa… non se hai lezione…- disse lui accigliato.

-Per le sette e mezza…- risposi senza capire lo scopo della sua domanda.

Lui non aggiunse altro e riprese a trascinarmi.

Una volta all’interno della stazione riprese a parlare.

-Aspetta qui, e non muoverti- per chi mi aveva preso per una bambina?

Tuttavia il mio corpo non si sarebbe mosso comunque. Sapevo cosa aveva in mente. Forse lo temevo più che altro. Ma non riuscivo a ribellarmi.

Tornò indietro poco dopo con un biglietto che mi mise in mano e mi trascinò verso il treno che prendevamo tutti i giorni.

Mi costrinse a sedermi ignorando tutte le mie domande e non rispose mai a nessuna di esse. Si limitò a fissare fuori dal finestrino.

Sospirai ancora, troppe volte mi capitava di sospirare quando si trattava di lui.

-Mi stai portando a casa tua… ?- chiesi, anche se era più un’affermazione.

-Forse…- rispose lui vago.

-Andiamo mi credi così stupida da non averlo capito?- voleva che mantenessi la mia parola… o forse più semplicemente era solo una scusa per portarmi nel suo letto. La seconda ipotesi era la più probabile.

Lui sospirò… dovevo essere contagiosa. –Devi mantenere la tua parola!- rispose lui con il suo solito sorriso tra il perfido e il divertito.

-Non è che è stata solo una scusa per portarmi nel tuo letto sin dall’inizio?- chiesi acida.

-Ti preferivo quando eri zitta- rispose lui.

Per tutto il resto del tragitto non mi mossi. Ad ogni fermata mi ripromettevo che me ne sarei scesa e tornata indietro ma non riuscivo a trovare la forza.

Forse perché volevo che succedesse?

Dovevo essere impazzita.

Vidi passare anche la mia abituale fermata. Per un istante credetti quasi di averla la forza di scendere e feci per alzarmi.

La mano di lui mi fermò posandosi sulla mia e prima ancora che me ne accorgessi le sue labbra si erano posate sulle mie. All’inizio con insistenza, più per trattenermi che per altro, poi, incapace di fermarle mi abbandonai ad esse lasciandomi trasportare.

Sentii vagamente il treno fermarsi e ripartire alla fermata successiva, ma mi accorsi realmente che era successo solo qualche attimo dopo quando fui più cosciente di quello che era successo.

Era stato solo uno stratagemma per trattenermi sul treno! Eppure avevo come l’impressione che ci fosse dell’altro.

Lo vidi tornare a sedersi mentre si portava una mano alle labbra.

Notai forse soltanto in quel momento la bellezza del ragazzo che avevo davanti.

O meglio, non era una bellezza classica però aveva quel qualcosa che lo rendeva molto attraente. O forse era soltanto il bacio di prima che me lo faceva notare…

Aveva un fisico quasi scolpito con spalle larghe e le mani erano forti e davano una strana sicurezza.

Provai il desiderio di essere stretta da quelle mani.

Raggiungemmo anche la sua fermata e la stretta dell’inizio tornò sul mio polso.

Lo seguii con una leggera speranza che cambiasse idea all’ultimo e allo stesso tempo il desiderio di continuare per quella via.

Mi condusse verso un palazzo dall’aria un po’ consumata. Osservai involontariamente la struttura dell’edificio analizzandolo. Quasi senza rendermene conto stavamo salendo le scale fino al terzo pianerottolo. Era silenzioso, questo mi metteva un po’ in agitazione mentre un barlume di razionalità mi diceva “ma cosa diavolo stai facendo?”.

L’entrata nel suo appartamento durò quasi come un lampo e prima ancora che me ne accorgessi lo stavo baciando e mi stavo lasciando accarezzare da quelle mani forti.

Chiuse la porta con un rumore secco mentre sentii il muro freddo contro la mia schiena.

Lentamente mi lasciai andare tra le sue braccia.

Non mi accorsi nemmeno di essere sdraiata sul suo letto.

Semplicemente mi ero abbandonata a lui senza più capire molto di quello che successe poi.

Facemmo l’amore, all’inizio provai dolore che fu ben presto sostituito dal piacere.

Non ricordo nemmeno quanto tempo passai a lasciarmi cullare dalle sue braccia anche dopo.

Mi accorsi però che era diventato decisamente buio.

Lo vidi al mio fianco addormentato. Pareva così dolce.

Quando un pensante macigno mi cadde sul cuore.

Ero stata usata… ne ero ben consapevole e non avevo fatto nulla per impedire tutto quello che era successo.

Lentamente mi rivestii. Mentre stavo per infilarmi le scarpe sentii le braccia di lui avvolgermi.

-Non lasciarmi… resta ancora un po’- mi sussurrò.

Guardai la sveglia sul suo computer a fianco del letto. Erano le sei e dovevo sbrigarmi per tornare a casa.

-Devo andare a casa… -mormorai mentre sentivo le sue labbra sfiorarmi di nuovo. –David non è il caso ti prego…- lo scostai dolcemente trattenendomi dalla tentazione di baciarlo e abbandonarmi alle sue carezze.

-Ti scongiuro… solo un’altra volta…- le sue parole erano insistenti e cariche di promesse.

Quella vocina che fino a qualche ora prima era rimasta muta riprese a parlare.

“Vuole solo divertirsi… per lui non conti nulla”

Lo sentii sfiorarmi lungo la maglietta per andare a toccare quello che nascondeva.

-Hai avuto quello che volevi… basta così… fa già abbastanza male…- sentii che le lacrime stavano per cadere quando presi e scappai fuori dall’appartamento mentre era lì. Immobile a fissarmi ad occhi spalancati.

Uscii di corsa e non so come feci a trovare la giusta strada per arrivare nella stazione che si rivelò deserta.

Piansi, non so quanto mentre aspettavo il treno.

Lui era rimasto là nel suo appartamento.

Arrivò e salii sulla carrozza. Mi abbandonai con gli occhi gonfi di pianto lungo il finestrino.

Il treno era in pausa in attesa della coincidenza dell’altro binario.

Proprio mentre stava per partire sentii qualcuno bussare sul vetro e lo vidi lì a guardarmi e supplicarlo di aprire il finestrino.

Non ci riuscii volevo solo nascondermi e mi voltai dall’altra parte.

Ero stata soltanto una stupida. E tutto a causa di una scommessa.

 

                                                           ..::*_*::..

Se ne era andata sul treno.

Come avevo potuto essere più idiota!

Perché ho dovuto fare per forza di testa mia!

Non avevo mai provato sensazioni simili! Sentivo di stare male e quando la vidi uscire dal mio appartamento qualcosa di superiore alla semplice paura mi colse alla sprovvista.

Rimasi a fissare la porta prima di capire che quella paura era il terrore di non vederla più.

Mi rivestii ad una velocità mai conosciuta. Corsi per la strada a perdi fiato fino a raggiungere la stazione. Il treno non era ancora partito quando la vidi sulla carrozza illuminata con gli occhi rossi di pianto. Andai verso di lei chiedendole di abbassare il finestrino. Ma il treno partì.

Non persi la speranza. Cercai di chiamarla ma dopo decine di squilli l’unica voce che sentii fu quella dell’operatrice.

Non chiusi occhio quella notte sperando di rivederla il giorno dopo in università.

Non riuscii a trovarla da nessuna parte.

Trovai Ginny in compagnia di Daniel.

-Ginny! Ti prego! Dimmi dov’è Morgana!- le chiesi disperato.

Mi rivolse soltanto uno sguardo freddo.

-Non vuole avere a che fare con te… dimenticala, è un consiglio- le sue parole suonarono distaccate e mi voltò le spalle.

-Ti prego! Dimmi dov’è!- supplicai prendendola per le mani.

La guardai negli occhi disperato.

-Perché la cerchi con tanta insistenza? Non hai avuto quello che volevi?- era decisamente arrabbiata. Doveva aver saputo.

-No che non l’ho avuto! Cioè io non…- mi accasciai a terra senza avere più forza nelle gambe per riuscire a reggermi.

Daniel al fianco della ragazza mi guardò. Era forse un sorriso quello che vidi?

-Ti sei innamorato… tu ascoltare mai?- disse spazientito. Poi lo vidi rivolgere uno sguardo a Ginny –credo che la situazione non sia così grave…-

-Morgana è a pezzi…- disse la ragazza.

-Credo che se questo deficiente gli dirà quello che prova la situazione possa sistemarsi…- disse  Daniel.

Passavo lo sguardo da l’uno all’altra con la speranza di capire di cosa stavano parlando.

Poi Ginny si voltò. Mi squadrò da capo a piedi. –aula magna, muoviti la lezione termina tra dieci minuti-

Non capii nient’altro, anche perché mi fiondai su per le scale di corsa per raggiungere l’aula magna. Ero dall’altra parte dell’istituto e avrei impiegato parecchio per raggiungerla.

Maledissi l’architetto di quella struttura non so quante volte e raggiunsi l’aula appena in tempo per il suono della campana.

Vidi uscire una marea di gente e tra loro, con i capelli un po’ spettinati, la gonna nera e il maglione in tinta, c’era lei.

Le vidi profondi solchi sul viso, segno di una notte in bianco.

Le andai incontro e la vidi sbiancare nuovamente mentre mi notò alzando lo sguardo.

 

 

..:: ..:: ..:: ..:: ..:: ..:: ..:: ..::

 

Ringraziamenti:

Prima di tutto un ringraziamento speciale alla mia sorellona che mi ha aiutato a caratterizzare meglio il personaggio di Ginny decisamente ispirato da lei :P

Poi voglio ringraziare: Marochan, damned88, mysticmoon, Valentina e _Kristel_

Mi fanno molto piacere i vostri commenti e sono contenta che vi sia piaciuta la mia storia^^ spero di non deludervi nel prossimo capitolo con la fine…

 

A presto

By Sayu^^

 

 

  
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