Il nascondiglio delle stelle.

Ti adagi sulle soffici curve di quella fluttuante nuvola, intrappolata tra sbarre di ferro e ridipinta di verde - tragiche croci violacee ripetute in un'ansiosa cantilena.

Tieni tra le braccia il cadavere di un pregiato quanto anziano tronco d'albero, ti chiedi com'era quando aveva ancora tutte le sue figlie. Polpastrelli dilaniati accarezzano le ragnatele, delicatamente, senza rovinarle - il loro suono leggero si estende ai tuoi timpani, la punta di una stella, ciò che resta della tua guida.

La malinconia t'avvolge e spreme il tuo cuore, il sangue ha smesso di scorrere, è diventato un limone, acerbo. Hai bisogno di un abbraccio, ma se anche avessi qualcuno disposto a concedertelo, non ne saprebbe il motivo - nessuno deve saperlo, è un vostro segreto.

Le sue note tra le tue dita flesse, non c'è più quella diga a bloccare le lacrime. Il suo dolore nel tuo mal di testa, uno scontro mortale tra la sua voce e il tuo cuore - forse... il laccio legato attorno alla vena si è spezzato, l'amore ha ripreso a scorrere, è tornato rosso, vivo.

In fondo tu ami, sai cosa vuol dire - chiedi perdono al mondo se, bugiarda, racconti di quanto è bella la solitudine della libertà.

La foresta incantata ha ripreso vita, il sentiero ben tracciato è scomparso, che fine ha fatto la principessa che ti ha salvata? L'unica mano amica che ti sei fidata ad afferrare dal primo momento, non c'è più - possibile che uno zoppo non possa camminare senza stampella?

Alza lo sguardo, arriccia le labbra, rivolgi le raggianti fiamme a quell'arcobaleno che non ti abbandona mai - vedi, il cielo ricambia il tuo sorriso, non sarebbe bello accarezzarne la superficie, di tanto in tanto?

Perché nemmeno ti sforzi ad allungare le dita? Non è detto sia una partita persa in partenza, scendi in pista e corri - lui lo fa tutti i giorni, perché tu no?

È un gioco, è tutto un gioco.

Sperduti, siete i bimbi di Peter, avete bisogno di qualcuno che sconfigga Uncino per voi - ricorda che non siete deboli come credete, ricorda che non siete allo stesso punto, lui è più avanti - un netto vantaggio. Lui sa cavarsela, ha già imparato.

Ma anche se sei disorientata, continua a correre fiduciosa, un giorno lo raggiungerai - e solo quando avrai perso ogni speranza vedrai che anche lei tornerà.

Una coccinella su un finestrino, come te guarda i colori del mondo, spera di diventare una cicala dalla voce possente - tristemente pensi che non ce la farà mai, ma non glielo dici perché sai che è bello sognare.

Perché è bello sperare, e nonostante tu continui a negare, è quello che fai.

Allunga la tua mano, dì che va tutto bene, prometti che un giorno raggiungerai le meteore.




















DE's:

Ci sarebbe tanto da dire pure riguardo a questa storia, immagino. Cioé, so che è così, me ne rendo conto.
Il punto è che ci sono cose che nemmeno io mi spiego e, a differenza delle altre della raccolta, non è legata da un filo logico, sono pensieri sconnessi tra di loro.
So perfettamente cosa significa ciò che ho scritto, il significato vero, intendo. Ma non mi va di dirlo, e non saprei come spiegarlo.
Quindi... lascio a voi l'interpretazione e, anzi, sarei felice di sapere cosa ci vedete voi, che immagini si delineano nella vostra mente, a cosa vi ha fatto pensare. Mi piacerebbe molto.
Ci sono cose riprese dalle altre fic della serie e ci sono delle pseudo-mini-citazioni di canzoni degli LM.C, ma nulla di che, resta una cosa a sé stante.
Grazie se siete arrivate fino a qui e grazie se mi lascerete una vosta opinione - anche negativa, purché costruttiva.

See ya!
De.