Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: kiara4thebest    09/08/2011    2 recensioni
Sono passati quattro anni dalla sconfitta di Z-one, i predestinati vivono una vita tranquilla fino a quando il segno non ricompare. Insieme ad esso compare anche un misterioso ragazzo insieme ad una ragazza la cui identità si cela nell'ombra. Il ragazzo possiede stranamente un deck uguale a quello di Yusei, infatti, ha anche Drago Polvere di Stelle. Chi è questo ragazzo? Da dove viene?
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Dopo la rivelazione di Primo, era inutile dire che tutti rimasero sorpresi, stupiti, meravigliati e altri aggettivi relativi a questi.
Uno in particolare che era il diretto interessato, Yusei.
-“E così... morirò per causa sua... che sia in questa dimensione per uccidere anche il me di questo tempo?”- chiese Yusei ancora scioccato per la cosa di prima.
-“Probabile... ma veramente non so se si trovi in questo tempo...”- rispose.
L’unica persona, che aveva avuto una reazione strana rispetto alle altre, era Yamato. Appena Primo aveva detto che Lark aveva ucciso Yusei, si era sentito molto strano come se lo sapesse già, ma i suoi pensieri furono interrotti da un rumore proveniente dal retro della casa.
Tutti, ancora un po’ sconvolti, si recarono nel posto e, qui, incontrarono una persona non molto desiderata.
-“Lark! Che cosa ci fai qui?!”- gli urlò Primo.
-“Oh... ma guarda, il mio carissimo amico Primo, dovrei farti la stessa domanda”-
-“Prima rispondi alla mia”-  
-“Oh... così... tanto per conoscere i predestinati...”- disse ghignando.
-“Ma se tu hai tentato di ucciderli in un altro tempo?!”- ribatté Primo.
-“Ed è proprio quello che voglio fare adesso!”- disse attivando una carta magia da cui uscì un fulmine che s
tava per colpire i ragazzi.
Primo si mise davanti a loro assorbendo il colpo con la spada che aveva estratto.
-“Non intrometterti se non vuoi che uccida anche te!”-
-“Tu hai già ucciso uno di loro! Non permetterò che tu modifichi ancora il futuro!”-
-“Lo so ed è stato fantastico vedere la faccia di un bambino che ha assistito a tutto”- disse ridendo malignamente.
Yamato sgranò gli occhi  e, come per miracolo, si ricordò tutto. Poi, come se le avesse trasmesso il suo recupero di memoria, anche Aiko si ricordò tutto ciò che aveva dimenticato.
Il ragazzo si ricordò cos’erano tutti quei ricordi dolorosi.
Lui era il bambino che aveva assistito alla morte di Yusei.
Lui sapeva perché Lark aveva lo aveva ucciso, sapeva perché aveva ucciso suo padre.
Solo ora si spiegava perché Yusei gli faceva effetto, perché era suo padre mentre Aki sua madre...
E si ricordava, anche, perché aveva il deck di Yusei, era quel poco che gli rimaneva di lui.
Ad un certo punto, Lark pose lo sguardo su di lui.
-“Ehy moccioso, mi ricordi qualcuno...”- gli chiese sospettoso.
-“Sono spiacente ma non ci siamo mai incontrati!”- rispose minaccioso.
-“Eppure... mi sembra di averti già visto... comunque non sperare di rovinarmi i piani Primo! Tornerò nel tempo in cui ho già creato rovina!”-
-“Per fare cosa?”-
-“Semplice, eliminare un volta per tutte i predestinati e cancellare l’Enerdy!”- esclamò prima di sparire nel nulla.
Primo, dopo averlo visto scomparire, si rivolse a Yamato.
-“Non sono del tutto sicuro che tu non lo abbia mai visto”- gli disse.
-“Infatti è così... io l’avevo già visto...”- disse abbassando lo sguardo.
-“Dimmi una cosa... non è che sei tu il bambino che ha assistito alla morte di Yusei?”- gli chiese.
Yamato non rispose, faceva troppo male ricordare così Aiko rispose per lui.
-“Si... è lui il bambino”- rispose lei.
-“Ma allora siete voi i dispersi...”-
Tutti guardarono i due ragazzi che annuirono. Yamato affermò il fatto che erano loro ad essersi persi in quel tempo e che non sapevano perché fossero finiti in quel tempo. Spiegò anche che, a causa del viaggio temporale, avevano perso la memoria.
-“Cosa stavate facendo prima di ritrovarvi qui?”- chiese ancora Primo.
-“Niente di male, stavamo tornando ognuno a casa propria facendo la strada insieme”- disse Aiko.
-“Capisco... comunque dobbiamo fermare Lark prima che distrugga il vostro tempo! Peccato che la mia spada dopo aver subito il colpo non può più aprire portali temporali”-
Yamato si fece pensieroso non accorgendosi che Yusei lo stava fissando per poi chiedergli la questione del deck uguale.
Il 14enne alzò lo sguardo verso di lui, gli rispose che non poteva dirglielo per un motivo, se gli avrebbe detto che era suo figlio, poteva scomparire e, solo dopo aver pensato questo, si ricordò che era grazie a Drago Polvere di Stelle se, lui e Aiko, erano tornati indietro nel passato. Prese il deck di suo padre ed estrasse Polvere di Stelle, nessuno notò che stava guardando la carta se non una persona che conosceva fin da piccolo, Aiko, che lo trascinò lontano dagli altri, in un altro lato della casa dove si sedettero sul prato d’erba.
-“Yamato, è la carta di tuo padre che ci ha fatto tornare indietro nel tempo, come hai fatto?”- gli chiese la ragazza.
-“Ti giuro Aiko che non ne ho idea...”- ammise il ragazzo.
-“Ma allora come abbiamo fatto? Dobbiamo tornare assolutamente nel nostro tempo anche se a te non dispiacerebbe rimanere qua...”-
Il ragazzo si sorprese.
-“Ti conosco troppo bene, qui Yusei è ancora vivo e staresti qui con lui molto volentieri ma lo sai che non è possibile”-
-“Eh si... mi conosci proprio bene”- le disse sorridendo e avvicinandosi inconsapevolmente al viso della ragazza.
-“Beh anche tu mi conosci bene, no?”- disse arrossendo alla troppa vicinanza tra loro.
Rimasero immobili a fissarsi negli occhi per qualche attimo che parve, per loro, interminabile senza che nessuno rovinasse quel momento imbarazzante, quando il corpo del ragazzo fece avvicinare il suo viso sempre di più a quello della ragazza che stava socchiudendo gli occhi. Mancava poco al contatto quando sentirono Primo che li chiamava, i due si staccarono subito rossi in viso mentre Primo li raggiunse sorridendo malizioso.
-“Bastava dirlo che i piccioncini volevano stare da soli...”- disse guardandoli malizioso.
-“No no! Hai frainteso!! Non volevamo stare da soli!!”- dissero contemporaneamente i due ragazzi più rossi che mai e molto imbarazzati.
-“Se lo dite voi...”- disse l’uomo guardandoli comunque in modo perverso.
-“Comunque ero venuto a cercarvi per chiedervi come avete fatto a venire qui”- 
Yamato, dopo essersi ripreso dallo shock, rispose che non lo sapevano.
Ma come abbiamo fatto?  Pensò.
Tutti e due ci pensarono per tutto il giorno finché non arrivò la notte.
Yamato e Aiko si trovavano, come al solito, nella camera che aveva dato loro Yusei e, tutte e due, erano seduti sul letto della ragazza a pensare a come avevano fatto, ma, nessuno dei due, riusciva a concentrarsi, stavano pensando a ciò che Primo aveva interrotto qualche ora fa.
Se non fosse arrivato Primo!  Pensavano entrambi.
Tutti e due volevano riprendere quella cosa, ma, ovviamente, nessuno ne aveva il coraggio e, anche se non lo sapevano, stavano pensando alle stesse cose.
Possibile che mi sia innamorato/a di lei/lui?!  Pensavano.
Non ci avevano mai fatto caso a queste cose, normalmente erano riluttanti alla questione “amore”, però dopo quegli avvenimenti si erano avvicinati di più l’uno con l’altra. Si guardavano in modo diverso come attratti.
Yamato e Aiko pensavano che non poteva essere possibile dato che erano uno il contrario dell’altra, lui, ragazzo solitario e, talvolta, freddo e distaccato da quando aveva perso il papà mentre lei, ragazza solare, ma molto timida, il cui sorriso faceva nascere nel suo amico uno strano effetto. Succedeva sempre, quando lei sorrideva era inevitabile che non sentisse qualcosa di strano dentro di lui e non ne capiva mai il motivo, ma ora. Ora aveva capito di essersi innamorato.
Tsk... non può amare uno/a come me... merita di meglio  pensavano ancora.
Questo pensiero li rese tristi, ma aveva comunque i suoi effetti positivi, infatti, diede la forza a Yamato di riprendere la questione interrotta. Prese il mento della ragazza con una mano e girò delicatamente il suo viso verso il suo. Avvicinò il suo volto verso quello della ragazza che stava, lentamente, chiudendo gli occhi. Era un momento perfetto, ma c’erano sempre gli imprevisti.
Appena il ragazzo sentì la porta aprirsi si allontanò subito e, in quel poco tempo che la persona ci metteva ad aprire la porta, i ragazzi si ricomposero subito.
-“Ragaz... ho interrotto qualcosa?”- chiese l’uomo che non era altri che Yusei che aveva notato gli sguardi imbarazzati dei due.
-“No no! Assolutamente no!”- dissero entrambi diventando ancora più rossi.
-“A me sembra invece di aver interrotto qualcosa, ma vedo che non ne volete parlare”- disse Yusei sorridendo.
Si avvicinò a loro ritornando serio e disse che era venuto da loro perché la sua carta si era illuminata e dopo avergli detto questo gliela mostrò
-“Come si è illumi...”-
Non ebbe il tempo per terminare la frase che anche la carta di Polvere di Stelle che possedeva lui si era illuminata. La cosa più strana non era solo questo, ma anche il fatto che una cosa nel petto di Yamato si era illuminato.
Il ciondolo.... mormorò sapendo che Yusei e Aiko avrebbero sentito.
-“Quale ciondolo?”- chiese Yusei.
Il ragazzo tirò fuori, da sotto la maglietta, un ciondolo argento che aveva la forma di un drago e che stava emanando luce come le due carte di Polvere di Stelle, ma c’era una piccola differenza, il ciondolo emanava anche uno strano calore piacevole da sentire.
-“Chi te l’ha dato?”- chiese l’uomo.
Yamato non sapeva se rispondere o meno e vide l’uomo capire il motivo guardandolo semplicemente negli occhi.
-“Dimmi almeno una cosa, io e te ci conosciamo nel futuro?”-
-“Si... e se devo dire la verità io ti devo la vita...”-
Un Cosa? e un Eh? Uscirono dalle bocche di Yusei e Aiko.
-“Vuoi dire che Lark ti stava per uccidere quando io mi sono messo in mezzo?”-
Lui annuì.
-“Questo particolare non lo sapevo... nessuno me l’ha detto”- disse la ragazza.
-“Nessuno te l’ha detto perché nessuno lo sa... solo io ho visto la scena... infatti ho ancora i sensi di colpa... è colpa mia se sei morto... è colpa mia...”- disse abbassando lo sguardo.
Yusei gli mise una mano sulla spalla.
-“Ehy... non sentirti in colpa, ci sarà un motivo per cui mi sono messo in mezzo no?”- disse con l’intento di consolarlo.
-“Si perché sei...”- per fortuna si accorse immediatamente di quello che stava dicendo e si fermò subito.
-“Sono cosa? Yamato, chi sono io per te?”-
Il ragazzo rimase un attimo in silenzio.
-“Yusei, mi piacerebbe tanto dirtelo, ma veramente... non posso altrimenti rischio di scomparire...”-
L’uomo chiese perché e Aiko gli rispose che si sarebbe creato una anomalia temporale per cui lui sarebbe scomparso.
-“Ritornando al discorso di prima, hai un idea per cui questi tre oggetti si sono illuminati”-
Yamato li guardò: due carte di Polvere di Stelle e il ciondolo che gli aveva regalato suo padre, se ci pensava bene qualche collegamento c’era e cioè che erano tutte cose che Yusei possedeva e che poi aveva dato a lui...
Che collegamento c’è tra queste cose?  
Perché siamo tornati indietro nel passato?!
Poi, dopo questa domanda, gli venne un’illuminazione, c’era stato un particolare prima che finissero in quel tempo, lui stava guardando la carta predestinata di Yusei e aveva detto che voleva tornare indietro per evitare che suo padre morisse quel giorno, ma, stranamente, non erano nel periodo giusto.
Il ragazzo scosse la testa dicendo che proprio non ne aveva idea, ma che, sicuramente, lo avrebbero scoperto presto.
Yusei si congedò e uscì dalla stanza, dopo quello che era successo non aveva per niente sonno, così andò in giardino. Alzò lo sguardo e vide lei. Aki, la sua rosa rossa. Almeno lui la considerava sua e non aveva mai capito questo senso di possessività nei suoi confronti.
La vide seduta sul prato con la schiena appoggiata al tronco di un albero a guardare le stelle e rimase affascinato dal suo splendore. Era così carina e i suoi occhi ancora di più dato che riflettevano il cielo stellato che stava osservando...
Ma cosa sto pensando? Non mi sarò  innamorato? Pensò fra sé e sé.
Si avvicinò a lei sempre con lo sguardo rapito e le si sedette vicino.
-“Cosa ci fa qui una ragazza sola e carina a quest’ora della notte?”- chiese lui con un po’ di sarcasmo.
-“Ti dovrei dire chiedere la stessa cosa”- gli rispose.
-“Io perché, dopo tutto quello che è successo oggi, non ho sonno, tu?”- rispose guardando anche lui il cielo.
-“Io...”-
L’uomo la guardò curioso e confuso allo stesso tempo.
Ma che cos’ha?   Si chiese.
-“C’è qualcosa che non va?”- chiese lui.
-“No niente... ho solo pensato che Yamato ti somigliava un po’...”-
-“Si in effetti quel ragazzo mi somiglia sia caratterialmente che fisicamente...”-
La donna gli chiese come faceva a sapere che si somigliavano anche per via del carattere e lui rispose che anche se lo conosceva poco...
-“Sono riuscito a capire che quel ragazzo mi somiglia... non so come ma mi è bastato guardarlo e osservare i suoi modi di fare per capire”- rispose sorridendo.
Anche lei sorrise, era un talento di Yusei comprendere le persone guardandole solo negli occhi ed era grazie a questo che era l’unico che l’aveva  capita quando lei era la Rosa Nera. La famosa Strega della Rosa Nera. Quella maledizione si era spenta solo dopo che Yusei vinse quel duello fra loro due durante la Fortune Cup. Il ragazzo la guardò un attimo.
-“A cosa stai pensando?”-
Lei scosse la testa:-“A niente...”-
-“Io non ne sarei tanto sicuro... hai uno sguardo che dice tutto il contrario”-
Aki, dopo quell’affermazione, si girò verso di lui.
-“Stavo pensando... al passato... di quando tu sei stato l’unico a capirmi...”-  disse con un filo di voce, ma Yusei la sentì benissimo ed ebbe un sussulto al cuore.
Non ci credo... Io la amo...  Pensò.
E’ vero, l’amava, ma non aveva mica il coraggio di dirglielo, non gli era mai capitata una cosa del genere, insomma, non sapevo cosa fare e come comportarsi.
-“Aki...”- la chiamò.
Stavolta fu lei a guardarlo confusa.
-“Ehm... Io...”- proprio non ci riusciva, dalla bocca non gli usciva neanche una parola.
Non ce la farò mai con le parole...
E, come aveva pensato, invece delle parole gliel’avrebbe detto con un altro metodo. La guardò ancora negli occhi per poi avvicinare il suo viso al suo e cancellare quella distanza che separava i loro volti. La stava baciando. A quel contatto, la donna, prima sgranò gli occhi, poi li chiuse lentamente e ricambiò ciò che aveva sempre sognato. Continuarono a baciarsi finché la mancanza d’aria non li fece staccare l’uno dall’altra. Finalmente l’uomo ebbe il coraggio di dire quella cosa a cui prima esitava.
-“Ti amo...”- disse a bassa voce, ma lei, per la troppa vicinanza, l’aveva sentito comunque.
D’impulso lo abbracciò con le lacrime agli occhi.
-“Anch’io ti amo...”-
Rimasero abbracciati per un tempo interminabile finché non si addormentarono uno accanto all’altra sotto il cielo stellato, cullati dalla dolce brezza della notte.

Salve! Spero che questo capitolo sia piaciuto! Spero... dato che a me non convince...
Come sempre chiedo a voi di farmi notare qualche errore di qualsiasi tipo! Si accettano critiche...
Comunque ringrazio tanto chi ha recensito:
Silphyde19
Gattino Bianco
Jack and Carly Love
Jessica Fudo
Grazie per il sostegno!

   
 
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