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Autore: Astrid 5E    09/08/2011    3 recensioni
Chi non ha mai pensato al fatto che Peach si faccia prendere troppe volte da quel furbone di Browser? Ebbene, non siamo gli unici. C'è anche un' altra persona che la pensa allo stesso modo. Una persona con uno strano cappello in testa ...
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buongiorno e buone vacanze a tutti! ξ(^ω^)ξ /
 Ragazzi, è da un secolo che non mi faccio sentire, sì lo ammetto, ma sono stata super impegnata negli scorsi mesi (sembra che lo faccia apposta, ma vi giuro che non è così!). In aggiunta poi, ci sono stati i compiti delle vacanze che mi hanno assegnato (del tipo più rimani lì a fissarli, più ti rendi conto che non si faranno mai da soli) e quindi praticamente non ho avuto il tempo materiale neanche di scrivere mezza riga! Così, superato l’ostacolo delle versioni chilometriche e così via, sono finalmente ritornata, pronta per recuperar tutto il tempo perso. Con me ci saranno anche i miei più grandi amici: Cesare, Seneca e Cicerone! (sì, è questo che vuol dire essere/diventare pazzi)
A parte gli scherzi, che si dia inizio ad un nuovo capitolo bob-omboso! (e sì ci sono anche loro!) 3 … 2 … 1 ….
VIA! …
Caes. << Signum datum est! >>
Sen. << All’attacco! >>
Cic. << Oh, Dei … >> .
Sì, ecco …
 
 
“ Il negozio di Mastro Toad ”.
Sono su quella strada già da un bel po’, e il paesaggio non dà segno di cambiare.
Mario è stufo e palesemente seccato.
Tra qualche metro ”, dice lui. “ Aspetta ancora un po’ e ci siamo ”, mi ripete. Ma pensa che io sia scemo?! È da tre quarti d’ora che stiamo sulla stessa solita strada e mi sembra di star camminando sul posto! Se tra cinque minuti non siamo arrivati, io … !
Luigi si sente stranamente osservato, ma fa finta di niente.
Suo fratello è sempre il solito. Non sa mai aspettare.
Però è vero anche che quel posto dovrebbe essere nelle vicinanze, ormai.
Yoshi richiama all’attenzione i due baffuti.
<< Ehi, ragazzi! Guardate! Laggiù … si intravede un qualcosa di rosso! >> .
Senza neanche pensarci due volte, Mario si fionda verso quella direzione, seguito da Luigi e dal draghetto.
Questi qui, non finiranno mai di stupirmi.
<< Eccomi! Sto arrivando! >> .
La gioia del rosso baffuto viene però sminuita da quello che si trova davanti.
Un grosso pulsante circolare. In mezzo alla strada.
E rosso. Come aveva detto quell’essere spara uova.
Già, un pulsante. Ma non è questo quello che stanno cercando i nostri amici. Proprio no.
<< Ehi, Yoshi! >> urla Mario al drago verde che si sta avvicinando.
<< Dimmi, è questo quello che avevi visto da lontano? >> .
L’altro, raggiunto l’idraulico, si appoggia sfinito sulle ginocchia e osserva il pulsante rosso.
<< Sì, è questo >> conferma poi.
<< Allora è un ennesimo buco nell’acqua. Luigi! >> sbuffa il baffuto rivolto al fratello ansimante << Quanto ci vuole ancora? Non ce la faccio più con questo uovo addosso! Mi sembra di stare dentro una sauna! >> .
Il cappello verde alza lo sguardo verso il fratello e scorge dietro di questo una strana costruzione …
<< Tranquillo, Mario. Siamo arrivati >>
<< Come fai ad esserne sicuro?! E poi … arrivati dove?! >> .
Luigi, senza dar troppo peso alle lamentele del baffuto, indica quello che ha appena visto.
Mario e lo Yoshi si girano verso quella direzione.
<< Ecco qui il negozio del Mastro Toad. Siamo arrivati >> .
Gli occhi gli si illuminano e presa la rincorsa, l’idraulico rosso si lancia verso quell’enorme fungo giallo a pois marroni.
Aspetta. Ma siamo sicuri sia un negozio quello?! ”
Non fa in tempo a rifletterci che un urlo giunge da sotto il suo piede destro.
<< Ahio! Che modi! >> .
Luigi si avvicina al fratello, stupito.
Mario non è completamente sicuro di quello che ha sentito. Così riprende a camminare verso il fungo gigante.
<< Ehi! Fermo lì dove sei! Non ti è permesso passare! E poi che screanzato! Mi spiaccichi sotto il tuo piede e nemmeno mi porgi le tue scuse?! >> .
Ok, non c’è più alcun dubbio.
Il pulsante che Mario passando ha calpestato, parla. Com’è possibile?!
<< Cosa hai detto, Luigi? >>
<< Io non ho detto niente >> .
Già. Il pulsante parla. Ma Mario non sembra averlo capito.
<< Sono io che ho parlato, zuccone. Sono proprio qua! Sotto il tuo piede! >> .
Il berretto rosso alza il piede e finalmente ha ben chiara la situazione.
<< Che?! Questo pulsante parla?! >>
E già.
<< Non solo parlo, mio caro, ma pretendo anche delle scuse! >>
<< Per quale motivo? >>
<< Il piede! Mi hai schiacciato con il tuo piede! Ancora non lo hai capito?! >> .
Parlante e anche scontroso; proprio un bel pulsante ” pensa fra sé e sé Luigi.
<< E va bene, va bene: scusa, mi dispiace molto, non era mia intenzione calpestarti. Contento ora? >>
<< Diciamo che va meglio >> .
Il baffuto cerca di rimanere calmo e il pulsante, dal canto suo, non aiuta nell’intento.
<< Ok, equivoco chiarito. Adesso dobbiamo andare, quindi lasciaci passare >>
<< No, non potete passare >>
<< Eh?! >> . Mario si sta innervosendo di nuovo.
<< Dovete scegliere una direzione >> .
Luigi interviene.
<< E sentiamo, quante possibilità abbiamo? >> chiede.
<< Due: o sempre dritto per il negozio del fungo, oppure a destra, verso il ponte >> risponde il pulsante.
<< Be’, ovviamente scelgo la strada dritta, non ho tempo da perdere! >> si spazientisce Mario.
<< A-ha! Non puoi! >>
<< Cosa?! >>  urlano in coro i due fratelli stupiti.
<< Devi andare verso destra, sul ponte! >> continua deciso il pulsante.
<< Ma ci hai detto che potevamo scegliere una delle due direzioni! >> gli risponde l’idraulico rosso, quasi sul punto di perdere la calma.
<< E infatti è così, potete scegliere, solo che non potete scegliere di andare dritto! Kufufufu! >> . sembra che il pulsante si stia divertendo.
Mario lo avrebbe distrutto a suon di calci se Luigi non l’avesse fermato.
<< Tranquillo, fratello. Anche se non possiamo raggiungerlo andando per dritto, la strada del ponte porta comunque al negozio, quindi allungheremo solo un po’ il tragitto. Sta’ calmo >> .
 << Bah! Al diavolo il libero arbitrio! >> si arrende il cappello rosso.
<< Allora! Dove si trova questa strada! Non la vedo! >> chiede poi rivolto al pulsante, girando la testa di qua e di là.
<< Un attimo di pazienza! >> . Anche il pulsante non dà l’idea di essere un tipo tranquillo.
In pochi attimi si forma alla loro destra una stradina che termina con un piccolo ponte.
Sospirando, Luigi e Yoshi si incamminano per quella strada.
Mario rimane un attimo a fissare quel pulsante.
Poi, prima di andare lo calpesta un’ultima volta con tutta la forza in corpo, evitando di tagliarsi con l’uovo.
<< Alla prossima! >> lo saluta poi, allontanandosi.
<< Screanzato >> mugugna il pulsante, con una strana ammaccatura sul davanti …
 
La stradina dopotutto non è così male.
Il ponte si trova sopra un fiume  e mentre i nostri si apprestano a passarlo, Yoshi si affaccia alla balaustra e scorge sotto il pelo dell’acqua un pesce smack che nuota felice.
Ad un tratto gli viene un’idea.
<< Sentite … non è che potremmo fermarci un attimo a pescare? Ho visto dei bei pesci, qua sotto! >> chiede esultante, indicando il fiume sotto di loro.
Luigi si gira verso di lui.
<< Non solo abbiamo allungato il percorso, dobbiamo anche fermarci a pescare ora? Sii ragionevole, dobbiamo proseguire; non lo pensi anche tu, Mario? >> .
Dal canto suo, l’idraulico rosso si avvicina alla balaustra e osserva i pesci con la bava alla bocca.
Ci pensa un po’, poi scuote la testa e si pulisce la bocca.
<< No! Non dobbiamo fermarci! >> .
Poi, incamminatosi di nuovo << I miei pantaloni ora hanno la massima priorità! >> urla festoso.
Il fratello lo guarda allontanarsi e sospira.
Di sollievo.
 
Attraversato il ponte si arriva ad un’altra stradina piccola, che si riallaccia a quella principale e che porta (finalmente) al negozio del Toad.
Del Mastro Toad.
Così i nostri si dirigono verso quel grosso fungo con la testa gialla a pois marroni.
Senza neanche bussare, Mario entra in quella costruzione, spalancando la porta con un calcio (non riuscendoci con le mani, per via dell’uovo).
Il Mastro Toad, un vecchio Toad sulla settantina con baffi grigi e un paio di occhiali rotondi, balza giù dalla sua sedia a dondolo, spaventato.
<< Che mi venga un colpo … giovanotto! Ma insomma! >>
<< Ciao, vecchio! Siamo venuti per fare un acquisto! >> .
Il negozio del Mastro Toad è completamente di legno e apparentemente dentro sembra non esserci niente, se non il Toad e la sua sedia; guardando un po’ più attentamente però, i nostri vedono tanti cubi-oggetto svolazzare sopra la testa del Mastro Toad: in quei cubi c’è tutta la merce che il fungo parlante vende.
<< Un acquisto, dici? E cosa vorresti comprare? >> .
La domanda dell’anziano fungo risulta banale, quasi retorica.
Mario gli indica l’uovo che ha addosso con un’aria da “ ma dico, mi prendi in giro?! ” e Mastro Toad sembra accorgersene solo in quel momento.
<< Oh! Dei pantaloni! Ti servono dei pantaloni! >>
<< Eh, già! >> .
Ad interrompere la conversazione è Yoshi, che si para davanti al Toad, fissandolo negli occhi.
<< Chi è questo tipo? >> chiede agli altri due, senza staccare gli occhi di dosso al Mastro.
<< Guardalo e indovina! >> sbotta per tutta risposta l’idraulico rosso.
<< Mm. … Non sarà mica … ! >> Yoshi pare riconoscerlo … << Bowser! >> .
No. Evidentemente non l’ha riconosciuto.
Mario sospira.
<< Guardalo, ti dico. … Ha un fungo enorme sulla testa >> .
Yoshi stringe forte gli occhi.
<< Ah! È Kamek! Di nuovo lui! È riuscito a riprendersi! >> .
I due fratelli scuotono tristemente la testa.
<< Presto Mario! Attacchiamolo! >> .
Prima che il fratello lo riempia di botte, Luigi afferra Yoshi con una mano sulla spalla.
<< Come fai a dire che questo qui è Kamek? >> gli chiede.
“ Devi essere proprio cieco oltre che stupido ” pensa, nello stesso momento.
<< Beh >> risponde il draghetto <> .
Quel dito fra le labbra lo fa apparire ancor più maledettamente innocente.
Luigi alza le spalle.
Ci vuole pazienza.
<< Potrà anche essere come dici tu, non lo metto in dubbio, comunque ti sbagli: questo qui non è Kamek >> . Prende fiato e poi continua.
<< Fissalo con attenzione: ha i baffi … >> .
Yoshi stringe gli occhioni ancora di più, fino a farli diventare due fessure.
<< È vero >> conferma poi.
<< Ha i baffi >> .
Il drago continua a fissare ancora il Toad, che si sente un po’ in soggezione.
Continua a fissarlo.
Dall’alto verso il basso. …
Dal basso verso l’alto. …
La corporatura …
I baffi, il fungo …
Poi si gira verso Mario.
<< Non è che siete parent … *SBONK!*
Un pugno gli si schianta sulla testa.
Yoshi  geme per il dolore, massaggiandosela.
Luigi lo osserva.
Povero piccolo draghetto impacciato.
Non è colpa sua se è così esageratamente stupido.
Commuovendosi un po’, il berretto verde gli posa una mano sulla spalla.
<< Povero Yoshi, ti prende sempre a pugni quello là, vero? >>
<< Già, però non l’ho fatto a posta! A me la loro fisionomia sembrava simile >> risponde fra un singhiozzo e l’altro Yoshi.
<< Non credi anche tu, Mario? >> gli chiede poi.
Yoshi fissa il berretto verde speranzoso, con due goccioloni di lacrime agli occhi e la lingua ovviamente a penzoloni.
Luigi pare sorpreso.
Poi si ferma un attimo a riflettere.
Sbianca.
S’incupisce.
*SBONK!*
Un secondo pugno cade sulla testa del drago spara uova.
<< Quindi ti stavi riferendo a me, prima?! >> gli urla contro l’idraulico verde con la mano fumante.
<< Mettiti un paio di occhiali! >> .
<< … Eh-ehm … >> .
Mastro Toad li richiama tutti all’attenzione, tossicchiando.
Mario, rimasto per un momento in disparte per ridere del fratello,  alza la testa, illuminandosi.
<< Giusto! I miei pantaloni! >> .
<< Che misure hai, vecchio? Dimmi un po’ >> continua, rivolto al fungo.
Mastro Toad ci riflette su un attimo.
<< Ehm … beh, allora … sì, dovrei avere anche la tua misura! Vuoi quella? >> .
<< Facciamo un po’ più grande … >> gli risponde l’idraulico, a bassa voce.
<< Va bene. E di quante “X” più grande? >> .
Il berretto rosso cerca invano di far abbassare la voce a quel vecchio rimbambito.
<< Non sottolineare queste cose! >> gli urla.
<< Ho capito, ho capito >> si allontana il Toad.
<< Allora faccio io! … Vediamo … ad occhio … questa. Provatela>> .
E dicendo questo fa scendere sulla sua mano uno dei cubi-oggetto svolazzanti, dal quale tira fuori un paio di jeans con le bretelle e due bottoni gialli.
Felice come non mai, Mario afferra in tutta fretta i pantaloni e si dilegua nel camerino – dietro una falsa porta nel muro del negozio.
Dopo pochi minuti, un rumore di cocci spezzati e qualche urlo proveniente dal camerino, finalmente il nostro idraulico rosso apre la porta, trionfante.
Con il nuovo paio di jeans sembra finalmente che Mario sia ritornato come prima.
<< Ottimo, fungo-bello! Proprio questi cercavo! >>
<< Bene, mi fa piacere >> gli risponde Mastro Toad, contento anche lui dell’attimo di ritrovata tranquillità.
Poi, mentre l’idraulico si avvicina alla porta d’uscita, l’anziano fungo si rivolge al cappello verde, poco più in là.
<< E a te, Lu? Serve niente? >> .
<< No, si figuri. Passo solo quando occorre, ormai lo sa, ma questa è un situazione speciale >> gli risponde l’altro.
<< È da un po’ che non ti fai vedere Lassù >> .
Luigi sorride. Dà l’impressione di un sorriso forzato.
<< Come le dicevo, è una situazione un po’ particolare … >> .
Mastro Toad sembra cogliere un qualche significato in quelle parole.
<< Ah, capisco >>.
Ad interrompere la loro discussione è Mario, che affacciato alla porta grida a squarciagola.
<< Su forza, Green Brothers! Andiamo! Dobbiamo arrivare dal tartarugone OGM! >> .
<< Tarta … chi?! >> L’anziano fungo è spiazzato.
Luigi scuote la testa.
<< No si preoccupi, davvero. Non sembra, ma è tutto a posto. Non faccia tanto caso a quello che dice mio fratello >> gli sorride.
<< Ok, arriviamo >> risponde all’idraulico rosso.
E poi, rivolto a Mastro Toad: << Allora, se vuole scusarmi … >> .
L’idraulico verde si incammina verso la porta dalla quale è appena sparito il fratello.
<< E me la saluti se la incontra Lassù! >> continua di spalle, alzando una mano.
<< Senz’altro >> sussurra il fungo.
Yoshi, fermate le lacrime e tirando su con il naso, gli passa davanti subito dopo.
Mastro Toad, stizzito e un po’ offeso da quel draghetto, lo ferma con una mano sul petto.
<< Ehi tu, signorino! >> .
Yoshi fissa lo sguardo su di lui, inclinando la testa da un lato.
Senza aspettare risposta, il fungo prende da un altro cubo-oggetto un qualcosa che sbatte in faccia al drago.
<< Io, caro giovanotto, sono Mastro Toad! Ricordatelo e vedi di non confondermi più con nessun altro in futuro, a prescindere da chi esso sia! >> .
Sta incrociando le braccia e risulta parecchio spazientito, così Yoshi si allontana senza replicare.
Uscito dal negozio, sentito Luigi che lo chiamava da fuori, il draghetto schiude la mano nella quale prima teneva lo strano oggetto: Mastro Toad gli aveva regalato un paio di occhiali rettangolari gialli a pois marroni.
Che strano gusto hanno questi funghi!
Ci riflette un attimo. Poi pensa sia una buona idea provarseli.
Così, detto fatto, il nostro Yoshi raggiunge i due fratelli.
<< Pft! … Ma che è quella roba?! >>
<< Mpf … no, aspetta, non dircelo … >> .
I commenti dei due idraulici sono molto chiari, ma Yoshi non sembra prestarci ascolto.
Anzi, ricominciato il viaggio, durante tutto il percorso, si soffermò a guardare il paesaggio che lo circondava e lo esaminò da cima a fondo, contento finalmente di riuscire scorgere finalmente ogni minimo dettaglio. …
 
 
Allora! Eccoci qua! Anche questo capitolo è concluso! Non so se sono riuscita a recuperare i tre mesi di assenza, ma spero che abbiate apprezzato comunque! E già, si è scoperto che il nostro Yoshi ha seri problemi di vista! (confondere Kamek o Luigi con Mastro Toad!) Comunque da adesso in poi il suo nuovo paio di occhiali (anche se dai gusti commentabili) lo aiuterà! Bene bene bene! Sono lieta di comunicarvi che la nostra storia sta per giungere al capolinea … probabilmente! Ho già tracciato gli ultimi appunti della trama, ma capirete tutto nel prossimo capitolo … ^ω^
Ah! Lo prometto! Questa volta il prossimo chap. Arriverà molto presto, quindi don’t worry!
Bob-ombe e autori latini a parte, spero davvero che vi siate divertiti tutti quanti anche questa volta (lo ripeto, anche un piccolo sorriso mi sta più che bene!). Un saluto a tutti , Astrid 5E. ciaooooooo! \(^0^)/
  
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