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Autore: FraRose    09/08/2011    7 recensioni
[OneShot per il concorso "OneShot dell'estate"]
Elena Gilbert e Caroline Forbes. Torniamo indietro nel tempo quando loro avevano tredici anni ed erano in vacanza assieme in California.
Torniamo indietro e lasciamo innamorare le due ragazze del bagnino supersexy Damon Salvatore.
Torniamo indietro e vediamo cosa si sono inventate per catturare la sua attenzione.
Torniamo indietro e scopriamo come è andata a finire dopo tentativi miseramente falliti tra costumi cadenti, riti attorno alla postazione bagnino e a simulazioni di malori in acqua.
Genere: Comico, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Tyler Lockwood
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mission Blue Eyes

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(Ossia come conquistare il bagnino)

 

 

Sulla costa calda e dorata della California, punteggiata di ombrelloni colorati, correvano due ragazze sui tredici anni.
Non badavano al fatto che la sabbia fine fosse scottante e fastidiosa tra le dita dei piedi; non si curavano del sole che picchiava spietato sulle loro spalle, pronto ad abbrustolirle. Niente contava se c’era in ballo l’attenzione di lui.
Era da qualche minuto che Caroline Forbes e Elena Gilbert, migliori amiche sin dai tempi dell’asilo, correvano in circolo. Il cerchio che avevano formato solcando in continuazione la sabbia negli stessi punti aveva un chiaro centro: la postazione bagnino.
“Elena! I piedi mi vanno a fuoco!” si lamentò Caroline, iniziando a incespicare nei suoi stessi passi per la fatica. Era una ragazza carina dai boccoli biondi, il viso dalle curve morbide e delicate, le labbra piene anche se leggermente screpolate dal brutto vizio che Caroline aveva di mordersi il labbro inferiore quando era nervosa. Portava anche l’apparecchio ai denti, che erano visibilmente storti sotto i ferri, ma era complessivamente una bella ragazza con la voglia di crescere e la piena consapevolezza della bellezza dei suoi grandi occhi verdi.
Elena continuava a correre: “Care! Ricordi? MBE!” urlò senza fermarsi. Lei era molto diversa da Caroline, sia fisicamente che interiormente: aveva capelli lisci e castani, due occhi color cioccolato e un carattere molto determinato e coraggioso, quando si trattava di missioni “avventurose”. Non si poteva dire lo stesso con i ragazzi, con i quali si arrendeva quasi in partenza.
“Lo so! Ma non ce la faccio più!” sbuffò Caroline, esausta. Si lasciò cadere all’indietro, ignorando quanto la schiena scottasse sui granelli di sabbia. Era troppo stanca per curarsene.
Vedendo che la sua amica stava davvero per svenire, Elena tornò indietro: “E va bene” acconsentì, “torniamo alla base”.
Come “base” si intendeva la loro piccola tenda sulla spiaggia, proprio qualche metro davanti alla postazione del bagnino. Era un ottimo nascondiglio per ammirarlo, dato che se alzavano leggermente la testa sopra l’ombrellone rovesciato potevano squadrarlo in tutto il suo splendore. E, al contempo, erano piuttosto comode con i loro asciugamani asciutti e con i braccioli per bambini utilizzati come poggiatesta.
Caroline si rialzò e rincorse Elena, già rifugiata sotto il loro ombrellone. Elena era estremamente sportiva e veloce.
“Accidenti!” imprecò Elena, bevendo un sorso d’acqua disgustosamente calda dalla sua bottiglia, “per te Damon ci ha notate?” chiese preoccupata.
Caroline assunse un’aria pensosa e rubò la bottiglietta dalle mani dell’amica: “Probabilmente sì… mi sembrava di compiere un rito di stregoneria. Oppure un sacrificio. Sai quando la gente gira attorno alla vittima sacrificale? Ecco, mi sentivo come quei pazzi. Con l’unica differenza che non ero pazza cerebralmente, ma pazza d’amore… e che non intendevamo proprio sacrificare…” lasciò la frase in sospeso con un sorrisetto furbo e degli occhi sognanti.
“… ma vogliamo conquistare” concluse la frase per lei Elena. “Ma non ci siamo impegnando abbastanza!” esclamò poi, alzandosi in piedi. “La Mission Blue Eyes, come battezzata una settimana fa alle 17.37 del pomeriggio di lunedì, dev’essere ben… scritta, strutturata e programmata punto per punto” chiarì Elena, improvvisamente seria.
Caroline la guardò con aria sospetta: “Come mai sei così determinata? Di solito ti arrendi subito con i ragazzi! Probabilmente tra qualche ora di tentativi falliti sembrerai di nuovo una morta disinteressata alla MBE!” previde lei.
“Damon mi piace tanto. Fra un po’ mi passerà” rispose solamente Elena.
Caroline la fissò per un momento, riflettendo: “Ok… tre, due, uno, si parte!” annunciò con una voce carica di voglia di mettersi in gioco. “Carta e penna” ordinò.
Elena frugò nella borsa da spiaggia. “Allora, carta e penna!” ripeté Caroline. Quando vedeva la genialità in un piano – conquista – ragazzo, era inarrestabile.
“Arrivo, arrivo!” la calmò Elena, mentre tirava fuori un quaderno con una penna mangiucchiata sull’estremità. Caroline le afferrò e cominciò a scrivere e a parlare contemporaneamente, per verificare che l’amica fosse d’accordo su quel che stava annotando.
“Descrivere il soggetto interessato… mmmmm, direi bello, abbastanza alto, capelli corvini disordinati, occhi azzurri e profondi come l’oceano… che dici Elena? Può andare?” chiese conferma la bionda, mentre nel frattempo continuava a inventarsi punti su punti da mettere su carta. Questo era lo spirito per fare le cose per bene fino in fondo.
Elena approfittò della situazione per dare una controllata al nuovo bagnino appena assunto dai genitori di Caroline, proprietari del bar di quella spiaggia. Si diceva in giro che Damon fosse il migliore in circolazione, dato che non aveva paura di tuffarsi in acqua da altezze impensabili in acque imperiose. Il bello era che lo faceva milioni di volte, e ne usciva sempre illeso, anche quando sembrava che andasse a sbattere contro uno scoglio particolarmente appuntito. La gente si era convinta che avesse la pelle particolarmente dura e piuttosto veloce nella guarigione e Caroline e Elena non potevano essere meno d’accordo: una bellezza del genere era in grado di fare tutto, con quegli addominali scolpiti e quelle braccia muscolose, quelle spalle possenti e quel volto così determinato…
“Elena?” la chiamò Caroline, sventolando una mano davanti al viso dell’amica. “Ci sei? Oppure Damon il figo Salvatore ti ha incantata per la… vediamo un po’… milionesima volta?” domandò scocciata. Detestava quando lei si impegnava tanto e Elena si prendeva le sue “pause d’ammirazione” o come le chiamava lei.
Elena sorrise come un ebete: “Stavo solo controllando se la tua descrizione andasse bene e… onestamente, la trovo piuttosto riduttiva” la informò lei.
Caroline sbuffò, arrabbiata e divertita allo stesso tempo. Si guardarono un attimo e poi scoppiarono a ridere assieme: “Ele… forse dovremmo usare queste riviste per aiutarci un po’” propose Care, indicando i giornalini per adolescenti che dominavano la loro postazione.
“Sì” concordò Elena. “Ma facciamo comunque una lista di tattiche di conquista. E fissiamoci un obiettivo: non vogliamo niente di più di un bacio, che dici?” suggerì lei.
Caroline annuì: “Perfetto. Un bacio sulla guancia” sottolineò lei.
“Sulla guancia” concordò Elena. Poi scoppiarono a ridere di nuovo e cominciarono la loro mappa d’azione.

 

1. Annega e svieni tra le sue braccia

 

Se vi trovate sulla splendida costa australiana oppure sulla dorata sabbia della California (o qualsiasi località marina), noi di Teen Weekly siamo pronti a scommettere che vi siete prese una cotta del bagnino supersexy che fa attenzione a chi annega nel mare. (Elena e Caroline si erano lasciate andare in qualche sospiro e frasi del tipo “ma quanto è intelligente Teen Weekly?”)
Allora? Siete ancora lì? Sveglia!
La risposta è chiara e scritta proprio poche righe sopra: dovete fingere di annegare oppure annegare sul serio (la seconda opzione avrà risultati migliori) e aspettare che lui venga a salvarvi. Può essere un buon punto di partenza.
Buona fortuna,
il Team di Teen Weekly”

“Sì, e poi? Già che ci siamo mi faccio mordere da un riccio marino e avvelenare da un granchio” sbuffò Caroline, lanciando la rivista con aria scettica, arrabbiata ma anche ancora molto determinata. “Teen Weekly fa schifo” commentò.
“I ricci pungono, non mordono. E i granchi ti pizzicano, non ti avvelenano” precisò Elena. “Ma comunque… insomma, possiamo provare! Dov’è finita la Caroline di prima? Quella determinata e pronta a morire pur di farsi notare da Damon?” chiese la mora, sfogliando riviste con aria distratta.
Gli occhi di Caroline si illuminarono: “Hai ragione! Ora vado… non morirò, te lo prometto. Ma metterò in scena una scivolata su uno scoglio e una puntura di medusa fenomenale” promise, sicura di sé. Si alzò in piedi e cominciò la sua marciata verso la battigia.
Elena tentò di fermarla: “E come farai a simulare la puntura di medusa?” chiese preoccupata.
Caroline alzò le spalle: “Ieri mi ha punto una zanzara. Userò la sua puntura” spiegò rapidamente, poi si lanciò nel mare correndo.
Elena la guardò un momento, poi si decise a togliere lo sguardo. Osservò con insistenza i motivi del suo asciugamano, ma poi il pensiero che Damon non riuscisse a salvare Caroline l’assalì. Se lui non ci fosse riuscito? Se non fosse arrivato in tempo? Allora la risposta era facile: lei doveva salvarla.
Si alzò e corse a riprendersi Caroline che urlava come una matta tra le onde e gli scogli. Nuotò contro la corrente, cercando di non farsi trascinare da tutt’altra parte.
“Ele! Ma che fai? MBE!” le ricordò, urlando.
“Non rischieremo la vita per la MBE! Torniamo fuori! Il punto uno è stato ufficialmente bocciato!” gridò in risposta Elena. Tese una mano che Caroline afferrò con uno sbuffo scocciato, e insieme uscirono per trovare un punto due che non prevedesse la simulazione di morte.

 

2. Ti guarda e il costume va giù

 

“Questa è oscena” chiarì Elena appena lesse il nuovo suggerimento di Teen Weekly.
Caroline guardò la pagina che la sua amica aveva già classificato nelle “brutte idee”. “Beh, non è necessario fare come dicono qui. Possiamo trovare qualcosa di simile” propose la bionda.
Elena la guardò storto: “E che vuoi perdere? Le mutandine?” chiese scettica.
Caroline sbuffò, impaziente: “Qui dice: se vi trovate al mare potete benissimo farvi cadere ‘accidentalmente’ il pezzo sopra del vostro costume. Ovviamente dovete solamente fare qualche risatina per farvi notare, ma il costume non deve scendere! Quindi non è così tremendo! Nessuno dovrà vedere quello che hai sotto il reggiseno!” esclamò Caroline trionfante.
Elena sbuffò inviperita, toccandosi il petto piatto: “Qui sotto non c’è proprio niente! Anche per questo non può funzionare! E comunque, sarebbe alquanto imbarazzante se per errore dovesse scivolarmi il pezzo sopra. Quindi no: o fai tu questa proposta, oppure niente” chiarì decisa Elena.
“Ma io ho simulato l’affogamento e la puntura di pesce palla o quel che diavolo era!” disse piccata Caroline. “Ora tocca a te!” aggiunse incoraggiante.
Elena scosse la testa: “No, io proprio non…” cominciò, ma Care l’aveva già tirata su con la forza e si era posizionata dietro la mora, pronta a slacciarle il costume.
“Care!” protestò Elena.
“Ele! Un po’ di coraggio! Vuoi o non vuoi conquistare il figo della California?” domandò risolutiva.
Elena annuì con un sospiro: “Sì, lo voglio” cedette.
Caroline sorrise: “E allora… tre, due, uno!” e slacciò il costume.
Elena andò nel panico e si coprì il petto con le braccia, starnazzando come un’oca vanitosa. “Oddio! Caroline perché lo hai fatto? Caroline, ora ti uccido!” urlava Elena, poi si lanciò sulla sua amica che intanto faceva cenni con la testa che Elena non si curava di decifrare.
“Ele! Cavoli, non dovevi far vedere che ero stata io a slacciartelo!” esclamò ansimando dopo la breve lotta con l’amica.
Elena si portò una mano alla bocca: “Che stupida… hai ragione. Non ci avevo pensato!” sussurrò colpevole.
Caroline scosse la testa: “Non importa, passiamo al punto tre” la consolò.
La mora annuì, ma nessuno delle due si era accorta che il volto di Damon Salvatore si era aperto in un largo sorriso divertito. Avevano davvero parlato così forte da farsi sentire da lui?

 

3. La stella marina che lo incanta   

 

Erano passate due ore dall’inizio della ricerca di sistema-conquista delle due ragazze, e i primi due risultati erano falliti miseramente. Si sa: i risultati migliori non sono sempre nelle prime pagine.
Caroline sbuffò: “Questa volta dobbiamo impegnarci di più!” disse, decisa.
Elena annuì debolmente: “Sì. Hai ragione. Quindi andrai tu in azione!” decise, senza ammettere repliche da parte della bionda.
Caroline era pronta a protestare, ma la mora la fermò con un cenno della mano: “Facciamo così. Dopotutto è il tuo turno!” le fece notare. Caroline si arrese e riprese a cercare qualcosa da mettere in pratica.
Dopo altri minuti di ricerche, l’indole creativa di Caroline ebbe la meglio: “Elena! Ma che idea! Senti qui: questa sarà la soluzione migliore che potete trovare! Siete al mare o in montagna? Non importa! Ogni paesaggio ha aspetti molto suggestivi che riescono a colpire il vostro amato. Conoscete le sue abitudini o i suoi gusti? Se sì, meglio per voi. Se no, non importa! Trovate qualcosa sulla spiaggia o nel bosco che gli possa piacere, stendetelo con il vostro dono e sarà vostro. Perfetto: noi troveremo qualcosa che gli possa piacere…” concluse soddisfatta Caroline.
Elena la trovava un’idea perfetta: peccato che non sapevano proprio niente di Damon Salvatore se non che era bello come un dio e che usciva con una ragazza diversa al giorno. “Ehm… sì. Ma che raccoglieremo?” chiese, cominciando di nuovo a sfogliare la rivista che aveva lasciato accanto a sé.
Caroline pensò così bene che Elena poté vedere lo sforzo stampato in faccia: “Troveremo… delle stelle marine!” esclamò, urlando.
“Delle stelle marine?” ripeté scettica Elena.
Caroline annuì convinta: “Forza Elena! Andiamo a cercare delle stelle marine per la MBE!” la incoraggiò.
La mora si alzò e la seguì, decisamente poco convinta dell’idea della sua pazza amica. Quando c’era un ragazzo di mezzo, Caroline era così determinata che sarebbe stata anche in grado di scavare un buco fino al centro della Terra.

 

Due ore dopo…

 

“Elena, non stai contribuendo!” esclamò piccata Caroline, con un retino in mano pieno di sassolini. “Scusa” rispose mogia l’amica, che si passava il suo da una mano all’altra. “Ma sono passate due ore, sono le due del pomeriggio, non abbiamo fatto pranzo, ho fame e abbiamo trovato una stella marina” sbottò arrabbiata Elena, lanciando il retino al largo.
Caroline seguì l’oggetto volare e scomparire in un punto lontano e indistinto, inghiottito dalle acque profonde. Poco dopo realizzò quello che la sua amica aveva appena fatto: “Ma che combini, Ele? Abbiamo fatto una faticaccia per farcelo prestare da Bonnie Bennett, che ci ha pure minacciate di ucciderci se non glielo restituivamo intero, e tu ora lo lanci in pasto agli squali?” esclamò furiosa, presa dall’improvvisa voglia di prendere a bastonate la sua amica.
Elena alzò le spalle: “Scusa” disse solamente.
Caroline si voltò digrignando i denti e buttò il retino di nuovo nell’acqua. Lo ritirò su con foga e, con sua grande sorpresa, trovò dentro la seconda stella marina. Era color marroncino sbiadito e non rossa come quelle dei cartoni animati, ed era ricoperta di piccoli tentacoli che la rendevano irregolare al tatto. Una delle sei punte era spezzata sull’estremità, ma era complessivamente carina. Tuttavia Caroline la trovò meravigliosa, dopo tutte le ricerche per trovarla.
La bionda esultò con uno “yeeeeeeeahhh” scatenato accompagnato da un salto. I suoi festeggiamenti durarono così poco che Elena non ebbe nemmeno il tempo di unirsi a lei, perché Damon il bagnino arrivò.
“State davvero catturando queste povere stelle marine?” chiese scettico. A Elena parve di sentire una nota di divertimento nella sua voce, ma si convinse di averla sognata.
Caroline balbettò qualcosa di confuso. “Beh, vedete di non farlo più. Il loro habitat è l’oceano, non il secchiello di qualche ragazzina” le informò secco, indicando la prima stella catturata da Caroline che se ne stava appollaiata sul fondo del secchiello.
“Sì, ci dispiace tanto… volevamo solo vederle. Non lo faremo più” rispose Elena, con tono innocente. Caroline la guardò un attimo e dimenticò tutta l’ira nei suoi confronti, e si affrettò ad annuire.
Damon le squadrò per bene, scrutandole e volgendo gli occhi da una all’altra. “Ok… io torno al mio lavoro” si congedò.
Le due amiche non sapevano bene come sentirsi: bene perché per la prima volta Damon le aveva parlato o umiliate perché le aveva sgridate?
“Non ci arrenderemo” disse Caroline con un tono che fece sussultare Elena, da quanto era pieno di determinazione. Mentre la sua cominciava a sgretolarsi… “Visto che lui non le voleva potevamo tenercele noi, no?” disse Elena mentre tornavano alla base.
“Sì” concordò Caroline con un’alzata di spalle. “Peccato. Al lavoro!” aggiunse.

 

4. La palla vola (e lo colpisce)

 

Elena era un po’ spaventata dall’idea di continuare la MBE: “Forse non dovremmo… forse non hai visto che sguardo aveva. Sembrava davvero arrabbiato” tentò di persuadere Caroline, ma lei proprio non ne voleva sapere. “Allora? Che fai lì? Cerchi o no? Cavoli, ormai sono quasi le quattro e non abbiamo ottenuto niente che una sgridata da Damon il nostro amore e da Bonnie la racchia! Ele, chi siamo noi?” la incitò Caroline.
Elena sbuffò: “Le migliori!” disse, con poco entusiasmo.
“Esatto. Quindi leggi quello che hai trovato!” ordinò, indicandole una delle tante soluzioni di quel poco affidabile Teen Weekly.
Elena non aveva la più pallida idea di che stesse parlando, ma lesse comunque: “Un’altra soluzione, se i vostri tentativi precedenti fossero miseramente falliti, può essere quella di centrare il vostro lui con una palla. Vedrete che sorriderà, e ve la ripasserà. Impossibile non essere notate!”. Elena avrebbe voluto fare delle piccole correzioni, come ad esempio: ti noterà se hai un bel sedere e qualcosa che spunta sul petto. Ma non disse niente, visto che non voleva spegnere l’entusiasmo di Caroline.
“Hai ragione! Perché non ci avevo pensato prima?” esclamò, colpendosi la fronte con la mano. “Tre, due, uno. Ciak, azione. Prendi la palla, Ele!” sussurrò. Poi corse a mettersi sotto la postazione bagnino e cominciò a fare passaggi di pallavolo con la sua amica.
Caroline non era particolarmente dotata, a differenza di Elena che era una sportiva accanita, e un po’ accidentalmente e un po’ apposta (cosa che tentò di mascherare con una caduta teatrale) lanciò la palla su Damon e lo colpì in pieno viso.
Caroline emise un gridolino acuto e si affrettò assieme a Elena verso l’affascinante bagnino. Anche un amico di Damon andò a vedere come stesse, perché si era apparentemente fatto molto male dato che la palla lo aveva colpito sul naso.
“Ehi, Damon? Tutto ok?” domandò l’amico.
Il bagnino annuì: “Sì, tutto ok, Tyler” rispose con un sorriso che nascondeva di certo qualcosa. Tyler era molto carino, e Caroline non mancò di notarlo: aveva capelli neri come quelli di Damon, ma gli occhi erano scuri e profondi.
“Ci dispiace tanto” dissero in coro le due ragazzine.
Tyler scoppiò a ridere: “Ehi, non si è fatto nulla! Tranquille, ragazze. Quanti anni avete?” domandò poi, apparentemente curioso.
Gli occhi di Caroline lampeggiarono di felicità: “Quasi tredici!” esclamò, con Elena che annuiva ininterrottamente accanto a lei. “Voi?” chiese poi, ormai lanciatasi nella conversazione. Diede una gomitata alla sua amica per dirle di farsi avanti. Elena le lanciò un’occhiataccia, a cui però Caroline non diede troppa importanza.
“Io diciotto” disse Damon. Lo sapevo già, pensò Caroline. Elena invece si era ritrovata a fare il calcolo per l’ennesima volta di quanti anni avessero di differenza, ma non se ne addossava la colpa visto che l’affascinante bagnino non smetteva di fissarla. Le speranze cominciavano a riaffiorare…
“E io diciassette” disse Tyler. Caroline aveva una strana voglia di saltellare. Anche lui la guardava in un modo davvero… unico, con cui non si era mai sentita fissare prima. “Vi va un gelato?” propose poi il ragazzo.
“Sì” esclamò subito Caroline. Tyler sorrise e aspettò che gli altri si unissero a loro. “Io penso che andrò a fare una passeggiata con Elena” disse Damon, sorridendo alla mora che arrossì come non mai, ma tuttavia annuì.
“Perfetto, allora!” urlò Caroline. “Siamo alla fase finale della MBE! Buona fortuna, Ele!” parlò in codice. Tyler e Damon si scambiarono un’occhiata perplessa.
Elena sorrise: “Grazie Care! Anche a te!” e poi si avviò con Damon verso il pontile, sorridendo.

 

5. Sii te stessa

 

“Questo gelato era delizioso” disse Caroline, leccandosi le labbra e pulendo per bene la coppetta con la sua palettina. Tyler la fissava, divertito.
“Concordo” rispose lui. Era una ragazza che dimostrava più della sua età, fisicamente, ma il suo carattere era proprio quello di una bambina. Forse era per questo che le piaceva tanto, nonostante avessero tre anni di differenza. “Raccontami che cos’è la MBE” propose lui, incuriosito dal linguaggio in codice che Care aveva usato con la sua amica. Era qualcosa di brutto su di lui? O su Damon? Presto lui avrebbe dovuto dire a Caroline la sua vera natura di lupo mannaro, così come Damon avrebbe dovuto dire a Elena della sua di vampiro. Probabilmente sarebbero scappate a gambe levate.
Caroline si mordicchiò le labbra: “Ok… la Missione Bacia… ehm, Edmondo” borbottò confusamente, buttandosi a capofitto sulla sua coppetta di gelato vuota.
Tyler scoppiò a ridere: “Edmondo?” ripeté divertito.
Caroline annuì: “Sì, Edmondo” confermò.
“Un giorno mi dirai di che si tratta. Quando io ti dirò il mio segreto, tu mi dirai il tuo. Ma mi devi promettere che non scapperai” disse Tyler.
Caroline non poteva immaginare di poter scappare da lui: “Te lo prometto”.

 

*

 

Damon e Elena erano sul lungomare e passeggiavano. “Allora… come mai vi siete messe a catturare stelle marine?” domandò curioso Damon.
Elena arrossì, e questo dettaglio non sfuggì al vampiro: “Ti sei davvero arrabbiato?” domandò timidamente. Lo vide scoppiare a ridere: “No… figurati. È solo che le ragazze impazziscono quando vedono il mio lato animalista e autoritario. Insomma, quando metto in scena l’affascinante Damon. Hai presente?” chiese con tono egocentrico, che fece arrossire ancora di più Elena.
La mora annuì lievemente: “Sì, ho presente” mormorò. Era felice di essere lì con Damon, anche se la stava mettendo in imbarazzo come non le era mai successo prima.
“Sai, ho visto che cosa cercavate di fare te e la tua amica Caroline” la informò con un ghigno divertito. “Conquistarmi”.
Elena arrossì fino a diventare color pomodoro maturo: “Come… ti sbagli, noi non stavamo facendo proprio niente” si difese, improvvisamente arrabbiata.
Damon rise: “Sì, invece. Ma non preoccuparti, tu mi piaci parecchio” confessò.
Elena si sentì d’un tratto spuntare il sorriso sulle labbra: “Davvero?” chiese.
Damon annuì: “Ma lasciami un po’ di tempo prima di dirtelo con tutto quello che devo dirti. Sai, potresti cambiare idea su di me…” disse vagamente.
“Tutto il tempo che vuoi, basta che non diventi vecchia” lo tranquillizzò Elena, con un sorriso felice. In quel momento, si sentiva davvero felice.

 

6. Non arrendersi. Mai.

 

“Ehi, Care!” urlò Elena nell’aeroporto. La sua voce rimbombò nella grande sala e alcuni si voltarono a guardarla. Elena non se ne curò: Caroline stava per imbarcarsi e lei non aveva avuto il tempo di salutarla (era appena tornata da un viaggio con Damon alle Hawaii).
Caroline si voltò e vide Elena, la sua migliore amica, con Damon. Il ragazzo di cui era stata tanto innamorata stava rendendo Elena la persona più felice del mondo. E Caroline era contenta per la felicità dell’amica ma anche per la sua stessa felicità. Aveva Tyler, il ragazzo che amava e che aveva accettato in tutti i suoi difetti. Il più assurdo era quello che era un lupo mannaro; all’inizio si era spaventata, ma quando Elena le aveva confidato che Damon era un vampiro si erano fatte coraggio assieme, e avevano accettato le loro nature. Erano passati cinque anni da quando loro stavano assieme a Damon e a Tyler, ossia dal periodo della loro piccola vacanza in California.
“Ele!” urlò lei in risposta. Si scansò velocemente dalla coda di persone che attendevano di salire sull’aereo e corse ad abbracciare la sua amica, che era mano nella mano con Damon.
Caroline strinse forte Elena: “Devo andare, Ele. È stato bello alle Hawaii?” chiese curiosa.
Elena annuì: “Stupendo” rispose.
Caroline aveva gli occhi lucidi: “Sono contenta per te. Ora devo andare, scusami tanto!” disse.
“Non così in fretta, Caroline” la fermò Damon, con il suo sorriso misterioso. “Cinque anni fa eravamo in quella spiaggia della California e… voi avevate una missione, giusto?” chiese.
Elena e Caroline si guardarono complici. La Mission Blue Eyes: come dimenticarla? “Sì” disse Care. Damon si avvicinò e la baciò sulla guancia, poi fece lo stesso con Elena: “Diciamo che Elena ha già raggiunto di gran lunga l’obiettivo della vostra missione ma te… te no” spiegò Damon, abbracciando forte la sua Elena, che sorrideva e mormorava: “Un bacio sulla guancia…”
“Oh mio Dio!” urlò Caroline abbracciandoli tutti e due. “Hai ragione. Come facevi a sapere della MBE?” chiese. Poi puntò un dito contro Elena: “Glielo hai detto tu!” l’accusò.
Elena scosse la testa: “No, assolutamente no” giurò.
“No. L’ho sentito con il mio orecchio vampiresco. E quindi…” disse, frugando nelle tasche. Tirò fuori due stelle marine: “Queste sono le stelle che volevate vi regalassi. Non sono vive per ovvie ragioni, ma sono simili a quelle che avevate trovato” concluse.
Elena e Caroline si guardarono e poi scoppiarono a ridere: “Ti voglio bene, Ele!” strillò Caroline.
“Ti voglio bene, Care!” rispose Elena, stringendo forte l’amica.

 

 

 

 

Angolino della Fra

 

Salve gente!
Allora, questa è la mia OS per il concorso dell’estate e ci tengo a precisare alcuni aspetti…
L’idea non è completamente mia, ma questa OS è liberamente ispirata al film “Aquamarine” con Emma Roberts. Ci tengo a dirlo perché non voglio che la gente pensi che sia tutta opera della mia testolina malata. Quella lavora in altre mie fan fiction. Voglio anche specificare che la rivista Teen Weekly potrebbe esistere come non potrebbe. Non ho alcuna intenzione di “offendere” una rivista, perché non ho la più pallida idea se esista o no.
Questa OS non ha lo scopo di essere romantica ma di narrare l’amicizia che ci può essere tra due ragazze e per ricordare a tutte le “grandicelle” 
che c’è stato un tempo dove si combinavano queste assurdità. Io ci sono in pieno LOL. E allo stesso tempo ho utilizzato un linguaggio non troppo ricco per evitare che la OS diventasse troppo lunga…  
Mi scuso per eventuali errori che mi sono sfuggiti dopo aver riletto il testo milioni di volte (è la prima volta che partecipo a un concorso quindi sono un po’ fuori di me). Voglio ringraziare in anticipo tutte le meravigliose ragazze che passeranno qui e leggeranno. Ovviamente graditi commenti, brutti e belli!
Bacioni a tutte

Fra

 

 

   
 
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