Nagato era morto. Aveva lasciato a Naruto il compito di trovare quella risposta, sul perchè gli uomini non riescono a capirsi a vicenda, su come cancellare quell'odio dal mondo. 
Konan era sempre stata la sua "migliore amica", lo aveva aiutato a crescere quando si trovò ad essere ridotto in quello stato, privo di forza fisica, dopo la morte di Yahiko.
Però Nagato era sempre stato molto più di un Dio forte e saggio come voleva sembrare, usando il cadavere di Yahiko come burattino. 
Mentre fissava il corpo senza vita dei suoi amici d'infanzia, sorrideva. Sorrideva per soffocare il pianto e la malinconia che aveva dentro. Le erano stati sempre accanto, le avevano procurato da mangiare, le avevano infuso coraggio, l'avevano fatta diventare una ninja coi fiocchi. 
Quando il villaggio della pioggia era in guerra, rimase orfana e le uniche persone che aveva erano quei due corpi senza vita che aveva davanti....
Pianse. Le lacrime le solcavano il viso, ne scendevano cosi tante, da formare origami lungo le sue guance. Già, gli origami......

"Yahiko! Sei sempre il solito!"- urlò il piccolo Nagato. Era una giornata tranquilla, il maestro Jiraia era seduto al solito posto intento alla scrittura dei suoi soliti libri, io mi trovavo nella mia stanza, a fare degli origami per passare il tempo. "Che vuoi? Ho fame, mi sono allenato come un dannato oggi!!"- Yahiko come al solito aveva rubato l'ultimo pezzo di pane rimasto a Nagato. Nagato pianse. Non ho mai capito il perchè... Forse gli ricordava suo padre, che soleva rubargli le cose dal piatto durante la cena per scherzare con lui... Mi diceva Nagato che suo padre amava scherzare con lui...
"Suvvia ragazzi, non litigate... e tu Konan? Dove diavolo sei? Non mangi?"- Jiraia si era alzato e cercava me. 
Entrò nella mia stanza e vide un origami a forma di rospo che avevo fatto apposta per lui. Il mio maestro rise e mi ringraziò dandomi un kunai nuovo di zecca.
Nagato e Yahiko continuarono a litigare fin quando non si addormentarono sul tavolo, stanchi per l'allenamento del pomeriggio...
"Dovresti fare un origami per Nagato, uno speciale. Che ne diresti di fargli un bel.... mmh vediamo.."-Jiraia mi guardava sorridendo, dovevo parlare io perchè odiavo quando si poggiava la mano sul mento e si bloccava minuti interi a pensare.
"Un cane a tre teste?"- non so perchè mi venne, fu la prima cosa che mi passò per la testa.
"Ahahahaha"- l'eremita dei rospi rise. Si alzò di scatto e con un occhiolino usci dalla mia stanza. Mi misi subito a lavoro.
Ci misi quasi tutta la notte per quel dannato cane a tre teste, ma era stupendo......
"Tieni Nagato, è per te"- fu l'unica cosa che dissi a Nagato il giorno dopo, non vedevo l'ora di vedere la sua reazione.... Avevo sempre avuto un attrazione verso quegli occhi. Chissà come potevano diventare quando erano sorpresi?
"E' bellissimo Konan. Odio i cani lo sai, ma dato che lo hai fatto tu, lo accetto"-che sorriso splendido che aveva, una delle pochissime volte che ho visto felicità nei suoi profondi occhi viola. 
Perdersi nei suoi occhi, mi faceva vivere. La guerra, la fame, la povertà. Che cos'erano davanti a quel dono della natura? La reincarnazione dell'eremita delle sei vie. Non mi importava, sarei stata ore ed ore a fissare quegli occhi.