I giorni passarano in fretta, tranne quando Jack si trovava nelle vicinanze di Julia; si sentiva insicuro, come se dovesse fingere ad ogni movimento.
Lei, al contrario, cercava di avvicinarsi.
Lui trovava una scusa per allontanarsi.
Arrivò così il giovedì e come quasi tutti gli altri pomeriggi, uscirono.
Si ritrovarono al ponte, ma questa volta Jack evitò di passare a chiamare la sua migliore amica.
Sapeva di dover chiarire con lei, ma aveva bisogno di tempo.
Quel giorno il ragazzo dai capelli neri vide Adam chiudere il telefono prima di raggiungerli, felice, allegro. E anche lui provava quei sentimenti nel vederlo così.
Adam era il suo miglior amico, ma non avevano un legame comune: si sentivano uniti da un sentimento di fratellanza, ma il fatto di essere migliori amici non centrava nulla con il “dirsi tutto” – “ho bisogno di sfogarmi”.
Per quello Jack andava da Julia, mentre Adam da chi voleva.
Visti dall’esterno si sarebbero potuti scambiare per conoscenti, ma a loro non interessava il parere della gente.
Sapevano di volersi bene.
Julia era seduta sul muretto del ponte vicino a Jack e quest’ultimo si sentiva parecchio a disagio.
Cercò di ripensare al perché di questo, ma l’unica cosa che gli venne in mente fu cacca, cacca, cacca, cacca.
Si battè la mano sulla fronte e pensò: “Successe tutto quando eravamo davanti a Il Ponte e ci stavamo per baciare!”.
Eppure, dopo esser giunto a questa conclusione non capì comunque il perché si stessero per baciare.
A lui piaceva Zoe.
Ne era sicuro.
«E allora ero lì con il fucile puntato sul topo, quando esce fuori un vecchio con le tettine pelose che penzolavano!».
Come sempre Sean raccontava delle sue avventure in campagna che venivano fuori da sé dopo qualche sorsata di birra. Per quanto potesse bere negli anni, il suo indice di resistenza non cambiava.
«Allora mi sono preso uno spavento e PAM!» si lanciò in avanti cercando di spaventare qualcuno, come in un racconto dell’orrore, ma riuscì ad ottenere soltanto un urletto da Zoe, che si strinse ad Adam.
Lui, ovviamente, la scostò.
Cosa diavolo aveva quel ragazzo?
«Alla fine ho sparato al vecchietto una pallina di plastica sul petto e si narra che ancora la notte si sentano le sue urla e le catene che strisciano nel castello».
Ci fu una risatina collettiva.
«Credo proprio che tu stia mischiando un po’ di storie, Sean» disse Julia ridendo.
Il cielo si stava oscurando e le nuvole bianche iniziavano a nascondersi dietro i palazzi, mentre il pigro sole rosso andava a rilassarsi dietro l’orizzonte.
Erano in silenzio a osservare il tramonto, quando arrivò Fry, l’amico di Adam, che si presentò.
Non doveva preoccuparsi di essere arrivato in ritardo; alla fine erano solo due ore.
Strinse la mano al ragazzo: bassino, capelli marroni scuro, con una banale frangetta che scendeva sulla fronte e un vestito troppo formale per adattarsi ad un sedicenne.
Sean tirò fuori uno zippo argento, mostrandolo vittorioso a Jack e passandoglielo tra le mani.
«Questo non lo trovi in giro, eeeh!».
Al ragazzo dai capelli neri si spalancarono gli occhi e iniziò a saltare dalla felicità.
«Oddio ma è bellissimo, Sean, grazie millee!».
Adorava quei tipi d’accendino.
Il fratello di Julia serrò gli occhi.
«Non te lo sto regalando, volevo solo fartelo vedere».
Poi scoppiò in una risata fragorosa, vedendo Jack abbattersi e deprimersi.
«Buaaah, tuo fratello è cattivo!».
Si accasciò su Julia, accennando un abbraccio, sdraiandosi sul suo petto, le braccia abbandonate lungo il suo corpo.
Julia lo strinse a sé.
«Tra noi non è cambiato niente» disse lui, esitando.
«Solo amici..» continuò.
Ci fu un momento di silenzio, in cui Jack sentì che Julia strinse la presa.
«Solo amici» ripetè lei insicura.
Jack non riusciva a non vedere Zoe con un po’ di odio, eppure non riusciva a dimenticarla.
Quel bacio gli era costato un pezzo del cuore, mentre lei sembrava essersene già dimenticata.
Vedeva il modo con cui fissava Adam e provava un po’ di invidia nei confronti del suo migliore amico, anche se sembrava non curarsi di quelle attenzioni da parte della ragazza.
Zoe si avvicinò a Jack, voltandosi a intervalli irregolari verso Adam.
«Lo farò» disse.
«F-farai cosa?» domando luì stupidamente.
Per un attimo gli balenò in mente la scena del bacio e mimò la scena.
«Che diavolo stai facendo?» disse lei, rabbrividendo.
«Ahah» disse lui arrossendo «Mi esercito per il teatro!».
In quella posa sembrava un cactus a cui scappava la pipì, ma si riprese.
«Comunque fari cosa?» continuò lui.
«Sto per dichiarare il mio amore ad Adam!».
L’ultima frase rimbombò nella mente di Jack.
Amare Adam?
Era come un scimpanzé che mangia le banane del suo ragazzo, ma poi bacia un altro scimpanzé!
Questo non aveva molto senso; e perché doveva pensare agli scimpanzé proprio adesso?!
Zoe, la ragazza che gli piace, sta per dichiararsi al suo migliore amico, che dirà sicuramente di si!
Aveva perso la sua occasione.
Perse le speranze quando vide Zoe camminare verso Adam e posizionarsi davanti a lui.
Strinse i pugni.
«Adam, tu mi piaci!» disse con assoluta decisione «Sarebbe magnifico se potessimo iniziare a frequentarci!».
Zoe era rossissima in faccia e Jack invidiò il suo coraggio.
Tutti avevano il cuore in gola, avevano assistito alla scena e ora volevano sapere la risposta.
Adam aveva chiuso gli occhi, pensieroso.
Li riaprì.
«Non posso» disse, calmo «Io sono gay».
Ciaoo a tutti da Struzzo (prima o poi cambierò, si)
Un colpo di scena inaspettato (?) che ribalta i pensieri sia di Jack che di Zoe.
Il ragazzo dai capelli neri avrà forse ancora la possibilità di dichiarare il suo amore alla piccolina dai capelli biondi?
Come reagiranno tutti a questa risposta da parte di Adam?
Bè, sapete come scoprirlo.
Approfitto di questo piccolo spazio per ringraziare tutti i lettori e coloro che commentano! <3
Grazie di tutto e al prossimo capitolo (: