Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: siriak    24/02/2004    2 recensioni
ritroviamo i nostri beniamini dopo un pò di anni...cosa è successo e cosa ancora deve accadere?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Jun Misugi/Julian Ross, Karl Heinz Schneider, Kojiro Hyuga/Mark, Roberto Hongo, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly, Yayoi Aoba/Amy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1

partenze

 

Il ballo a casa di Benji si stava svolgendo senza intoppi. Tutti i partecipanti, in grande maggioranza conoscenti dei coniugi Price, sembravano affascinati dalla sfarzosità del ricevimento e si stavano divertendo molto. Caterine Price andava da un punto all’altro della sala cercando di dedicare a tutti i suoi ospiti la medesima attenzione. Quando giunsero alla villa Holly e Marika,  rivolse un sorriso grato ad entrambi.

 

- tu devi essere Holly Hutton, Benji mi ha parlato molto di te e ho anche seguito le partite trasmesse durante i mondiali – disse la padrona di casa introducendo i suoi ospiti nel salone.

 

- sono molto lieto di fare la sua conoscenza signora Price, lei è la mia fidanzata Marika- rispose educatamente lui, presentando la ragazza al suo fianco che un po’ intimorita da tanta mondanità, era rimasta leggermente in dietro.

 

Le guance della ragazza si cosparsero di un leggero rossore a udire le parole di Oliver. Quella era la prima volta in assoluto che la qualificava come la sua fidanzata, notificando in tal modo la realtà dei fatti. Nonostante questo Marika non si era ancora abituata ad essere amata da quel ragazzo così meraviglioso per lei. Ogni suo gesto o parola volta a prendersi cura di lei, venivano accolte dalla ragazza stessa come inaspettati dono del cielo.

 

- buonasera signora Price, grazie per averci invitato- disse rivolgendosi alla madre di Benji che la stava guardando con curiosità.

 

- siete dei cari amici di mio figlio. In realtà sono io che dovrei ringraziare voi, visto che vi siete sempre presi cura del mio Benji …- Caterine si impedì di continuare in discorsi così melanconici. Da ottima padrona di casa qual era cambiò velocemente discorso coinvolgendo gli ultimi arrivati nella festa.

 

- manderò qualcuno ad avvertire Benji e Patricia che siete arrivati- disse e li lasciò soli, dopo aver scorto dei nuovi venuti.

 

Holly prese Marika per un braccio dirigendola verso il balcone non avendo ancora intenzione di mischiarsi alla gente presente in sala. Inghiottiti dall’oscurità i due si allontanarono verso un posto un po’ più appartato.

 

- non ho avuto ancora l’occasione di dirti quanto tu stia bene stasera. Sei magnifica!- le sussurrò il capitano all’orecchio facendola rabbrividire per la sensazione del fiato caldo di lui sulla pelle.

 

- grazie, anche tu sei molto elegante- gli rispose facendo scorrere le sue dita lungo il rever della giacca.

 

- Marika oggi non siamo stati molto da soli e non ho trovato il modo di dirti una cosa…- iniziò Holly, abbracciando la fidanzata.

 

- avanti dimmi- lo invitò lei, notando l’indecisione del suo compagno.

 

- mi hanno contattato dal Real Madrid. È una squadra spagnola, molto forte. La loro è una buona proposta ma non volevo decidere da solo…ti piacerebbe vivere in Spagna?- gli chiese lui.

 

- amore mio, non ti devi preoccupare per me. Starti accanto è il mio desiderio maggiore, io andrò dove vai tu. È una proposta meravigliosa per la tua carriera, incontrerai molti giocatori alla tua altezza e sono convinta che sarà per te un’esperienza entusiasmante!- Marika gli si stava stringendo contro, con gli occhi che le brillavano dalla felicità. Il suo Oliver stava anteponendo i bisogni della sua fidanzata all’amore che provava nello giocare al calcio.

 

- e Mirko? Cosa credi sia meglio per lui?- chiese Holly, sentendosi comunque più sereno nell’evidente felicità di Marika.

 

- Mirko ha bisogno di una famiglia, di un solido punto di riferimento. Non importa dove, ma con chi. Ora rilassati, valuta l’offerta migliore per la tua carriera e noi ti appoggeremo. Infondo posso trovare lavoro in qualsiasi città che abbia strutture ospedaliere, non credo che avrò problemi!-

 

- continuerai a occuparti di infortuni sportivi?- chiese lui

 

- spero di realizzare il mio sogno di curare i bambini, ma vedremo- intanto aveva avvicinato il suo volto a quello del fidanzato, che stupito, ma felice del gesto stava già pregustando il sapore delle morbide labbra della ragazza.

 

-ehi piccioncini ce ne avete messo di tempo!- Benji era sbucato alle loro spalle.

 

- ciao Benji! Ti hanno mai detto di essere un rompiscatole?- gli ringhiò contro il suo capitano.

 

- non una volta sola amico!- esclamò il portiere ridendo.

 

- dov’è Patty?- chiese Marika notando l’assenza dell’amica.

 

- è stata rapita da mia madre, ha intenzione di presentarle un po’ di gente…poverina!- rispose lui con aria afflitta.

 

- forse è meglio se andiamo a dargli una mano altrimenti chi la sente- disse Marika ridendo.

 

tutti insieme rientrarono nello sfavillante salone. Patty era al centro di questo circondata da un gruppetto di giovanotti incantati da quella splendida visione. La ragazza si era ritrovata improvvisamente sola vista la momentanea scomparsa di Caterine.

 

Benji colto alla sprovvista si vide costretto a farsi largo tra i corteggiatori della sua ragazza e circondarle possessivamente le spalle con il braccio. Quando uno di questi indispettito dal comportamento del padrone di casa provò a protestare, il portiere lo fulminò con lo sguardo.

 

- siamo d’accordo ad essere ospitali, ma da qui a condividere l’attenzione della mia fidanzata ce ne vuole!- tuonò Benji.

 

Marika e Holly scoppiarono a ridere, mentre Patty era diventata di un colore molto simile al pomodoro. Dietro alle loro spalle osservava divertito la scena il signor Price.

 

Sono contento che Benji abbia finalmente deciso di mettere la testa a posto. Voglio sperare che ora non si allontanerà anche da Patty come è solito fare quando i sentimenti lo coinvolgono più del dovuto. Ho tante cose da rimpiangere e non vorrei ritrovarmi anche questo sulla coscienza.

 

La festa servì come pretesto ai coniugi Price per presentare il proprio figlio a quella che sarebbe dovuta essere la cerchia dei più importanti azionisti della loro impresa. Come erede alla presidenza dell’azienda, Benji avrebbe tratto un enorme vantaggio se queste persone si schiereranno dalla sua parte dinnanzi a eventuali problemi futuri.

Ma Benji aveva capito questo loro piano già da un po’, solo che non riteneva opportuno modificarlo in quanto sapeva che prima o poi avrebbe preso in mano le redini dell’impero di famiglia. Ci sarebbe voluto ancora un po’ di tempo, però! C’era un altro motivo che l’aveva spinto a non smascherare i suoi genitori: voleva vedere l’impressione che avrebbe fatto Patty ai loro occhi. Non che avesse bisogno d’incoraggiamenti o altro, ma la curiosità era stata troppo forte.

Fra pochi giorni sarebbe dovuto tornare in Germania, il suo contratto era giunto quasi al termine e doveva prendere i dovuti accordi per il passaggio ad un nuovo team. Non aveva intenzione di lasciare l’Europa, però! Da un punto di vista calcistico era il posto ideale. Non aveva ancora parlato con Patty circa il loro futuro, sapeva che la ragazza aveva da poco iniziato a scrivere libri per bambini. Lo scorso Natale aveva ricevuto dal suo editore la prima copia del libro scritto da lei. Era stata una sorpresa e Patty era corsa a mostrargliela piena d’entusiasmo.  Ancora ricordava la sensazione d’orgoglio che gli aveva gonfiato il petto nel leggere il nome della ragazza su quelle pagine.

 

Alle tre di notte tutti gli invitati se ne erano andati dalla grande villa. Una assonnata Patty raggiunse Benji fuori la terrazza del salone. Lei si era tolta le scarpe cercando sollievo nel contatto con il freddo pavimento. Sembrava ancora più piccola mentre i raggi della luna le illuminavano il viso offerto alla brezza notturna.

 

- come ti è sembrata?- chiese Benji non voltandosi neanche nella sua direzione.

 

- preferirei essere ancora in ritiro e affrontare 20 squadre di uomini ansiosi di vincere la competizione che fare da organizzatrice per un’altra festa del genere!- rispose con decisione.

 

- avrei giurato che davi una risposta del genere! Te l’ho mai detto che sei unica nel tuo genere?- disse finalmente voltandosi verso di lei.

 

- a prova di imitazioni!- esclamò cercando il caldo abbraccio del portiere che non tardò ad arrivare.

 

- fra pochi giorni devo partire…- disse Benji cambiando improvvisamente discorso. Il suo tono era diventato triste e aveva abbracciato più saldamente Patty.

 

- lo so, mi mancherai- disse lei, appoggiando la testa sul forte petto del ragazzo.

 

- non mi sono mai sbilanciato tanto con nessuno Patty e non so se sto facendo qualcosa di sbagliato, ma vorrei che capissi quanto mi costa allontanarmi da te- mormorò lui fra i capelli della ragazza.

 

- …-

 

- perché non vieni con me?- le disse stringendola ancora di più.

 

- davvero??! Vuoi che venga con te! Oh Benji, mai avrei immaginato che potessi essere felice come lo sono ora!-

 

 

 

Holly e Marika erano in macchina e stavano percorrendo le silenziose strade della città addormentata. Era una bella serata estiva piena di stelle e con la luna così luminosa da consentire una buona visione del panorama circostante.

 

- sei stanca?- chiese Holly guardando la sua compagna con la coda dell’occhio.

 

- meno del dovuto, e tu?- rispose lei.

 

- non molto…ti spiace se mi fermo al vecchio campo da calcio? Ti vorrei mostrare una cosa.- le propose dolcemente.

 

- certo-

 

una volta giunti lì, Holly bloccò la macchina e fece scendere Marika. il ragazzo sembrava rapito dai ricordi mentre con lo sguardo andava ai posti cari… centrocampo, dove con Tom battevano il calcio d’inizio di ogni incontro, la panchina attorno alla quale si radunavano in attesa dei consigli dell’allenatore, la porta protetta da Benji, gli spogliatoi dove tutti insieme si ritiravano, stanchi ma felici alla fine di ogni allenamento.

 

- qui è dove tutto è cominciato. I miei sogni, le mie aspirazioni. Ho condiviso tanto con i miei compagni di squadra e anche con i miei rivali, sono stato catturato dal calcio e mi sono lasciato trasportare da te. Non ringrazierò mai abbastanza quel terzino che mi ha atterrato in malo modo procurandomi l’infortunio l’anno scorso!-

 

- Holly, io…- iniziò lei, ma venne subito interrotta.

 

- aspetta fammi finire…prima di conoscerti avevo un mio modo di vedere la vita, non avevo altro obiettivo che diventare un perfetto giocatore. Dovevo essere impeccabile, credevo non mi occorresse altro. Quando t’incontrai non feci caso a come stessi modificando il mio stile di vita e quindi non diedi molto importanza alla cosa, anzi credevo che fosse una cosa normale stare bene con te visto che mi avevi aiutato nel mio lavoro…quando ti sei allontanata da me ho avuto una strana sensazione d’insoddisfazione generale che ho attribuito ad una normale nostalgia di casa e ti ho chiesto di seguirmi qui, giustificandomi con me stesso che non potevo correre rischi di affidarmi a mani poco esperte. Non avrei mai immaginato che nel giro di pochi mesi avrei messo in discussione tutte le mie priorità, ma l’ho fatto. L’ho fatto solo per te, per averti vicina…sempre- le disse guardandola dritto negli occhi.

 

Marika lo guardava affascinata, Holly le stava aprendo il suo animo in una maniera assoluta e totale e nel posto che a lui era il più caro. Sentiva il cuore batterle all’impazzata, credeva di non poter mai provare una felicità più grande…ma si sbagliava.

Holly le mise una piccola scatolina di velluto tra le mani.

 

- è per te- disse con gli occhi che gli brillavano- aprila avanti! Non ti morde mica- aggiunse sorridendo.

 

All’interno accolto in un’alcova di raso anch’esso blu, faceva bella mostra di se un anello d’oro bianco dalla montatura molto elegante con un diamante finemente incasellato che mandava una miriade di bagliori.

 

- mi vuoi sposare?- la voce di Holly sembrò distoglierla dalla contemplazione dell’anello.

 

In realtà Marika ancora non aveva capito un granché come se non riuscisse a cogliere il significato delle parole appena udite.

 Holly si stava iniziando a preoccupare per il prolungato silenzio di lei quando all’improvviso si ritrovò steso sul tappeto erboso del campo da calcio con Marika sdraiata sopra di lui. La ragazza continuava a dargli piccoli baci sul viso in preda ad una grande euforia, ridendo contenta. Una volta calmata si mise in una posizione un po’ più composta.

 

- se proprio insisti…-  cercando di assumere un’aria di totale indifferenza, che venne presto scavalcata dalla sua allegra risata.

 

 

 

i giorni si succedevano rapidi e ben presto giunse il momento dei saluti. Holly aveva organizzato la partenza in modo che coincidesse con quella di Benji per poter fare una parte del viaggio insieme, ma nessuno dei ragazzi aveva voluto che le rispettive fidanzate li accompagnassero in aeroporto, ben sapendo che la stampa non li avrebbe lasciati in pace.

La sera prima Oliver aveva cercato di consolare le lacrime del piccolo Mirko ad uno dei tanti rimproveri che gli venivano fatti in seguito ad una sua marachella.

 

-non puoi piangere, sei grande ormai. Poi, ora che io parto sarai tu l’uomo di casa e devi badare alla zia fin quando non vi verrò a prendere.- disse al bambino.

 

- quando?- chiese il bimbo completamente dimentico del motivo per cui stava piangendo.

 

- bhé ci vorrà un po’ di tempo! Devo seguire il programma della mia nuova squadra, ma intanto cercherò una bella casa per poter stare tutti insieme. Una che abbia un bel giardino, ti va l’idea?- gli propose, allettandolo.

 

- oh, si! Mi piace-

 

- bene, allora vedi di fare il bravo finché non torno, ok?-

 

- te lo prometto, ma tu non ci mettere molto-

 

- farò il possibile-

 

aveva messo a letto Mirko e si era diretto verso il piano di sotto dove c’era Marika che lo stava aspettando. Gli dispiaceva doversi allontanare da lei proprio nel momento in cui le cose tra loro stavano andando così bene, ma visto che avevano deciso di fissare il matrimonio durante le vacanze di Natale non aveva molto senso che andasse in Spagna anche lei. In questo modo i preparativi sarebbero stati più facili e sbrigativi, inoltre Patty aveva deciso di dare una mano alla sua amica e di raggiungere Benji dopo le vacanze. L’aver saputo che la manager sarebbe rimasta l’aveva rassicurato anche per quello che concerneva il problema di Roberto: lui non si era fatto sentire, ma le sue minacce ancora vibravano nell’aria. Non credeva che avrebbe fatto qualcosa durante l’inizio della preparazione atletica delle squadre in vista dei diversi campionati calcistici, in fondo aveva un lavoro da svolgere anche lui!

 

- dorme?- chiese Marika andandogli incontro e accoccolandosi al suo petto.

 

- diciamo pure che è crollato!-

 

- mi mancherai incredibilmente, lo sai?-

 

- anche tu, ma sono sicuro che Mirko e l’organizzazione del nostro matrimonio ti terranno molto occupata e il tempo sembrerà trascorrere più in fretta.-

 

- anche tu sarai molto occupato tra la nuova squadra gli allenamenti e tutto il resto! Scommetto che nei primi periodi avrete decine e decine di conferenze stampa.-

 

- lo penso anch’io…ma non credo che passerà un solo giorno senza che io non abbia rimpianto il fatto di averti lasciata qui…specialmente di notte!- aggiunse guardandola maliziosamente.

 

- Oliver Hutton sei..- ma le sue parole vennero soffocati dal bacio appassionato che il capitano le stava dando.

 

 

 

La stessa sera Benji era stato invitato da Patty a cena nel suo appartamento. La ragazza voleva passare quelle ultime ore in serenità, permettendo così al portiere di poter portare con se dei bei ricordi. Guardò soddisfatta il risultato delle sue fatiche culinarie e annuì guardando l’orologio appeso al muro. Fra non molto Benji sarebbe arrivato. Neanche ebbe tempo di pensare quella frase che il suono del campanello la riportò alla realtà.

 

Finito di cenare i due ragazzi si trasferirono sul divano, dove strettamente abbracciati parlarono dell’imminente partenza di lui.

 

- sai già in quale club dovrai giocare?- chiese Patty al ragazzo.

 

- non ancora, sta trattando tutto la società per cui ho giocato negli ultimi anni. Ho sentito poco fa il presidente e mi ha detto che ce ne sono due che sono particolarmente interessate a me-

 

- sono molto curiosa, mi farai sapere subito qualcosa?-

 

- certo! Tu per caso hai qualche preferenza?-

 

- no, basta che stiamo insieme!-

 

- allora non c’è problema. Sei stata molto carina ad offrirti come aiuto per organizzare il matrimonio di Marika e Holly…hai qualche rimpianto?-

 

- assolutamente nessuno!!! Mi fa piacere poter aiutare Marika, siamo diventate buone amiche. Inoltre questo impegno mi terrà occupata per un po’ di tempo, giusto quanto ti ci vuole per sistemarti nella nuova città così potrò raggiungerti.-

 

- mi sembra un buon programma cara la mia manager, spero che gli rimarrai fedele!-

 

- decisamente se…con i giusti incentivi- disse lei sfiorando le labbra del portiere con le proprie.

 

spinto dalla passione dei suoi baci Benji si era steso completamente sul morbido corpo di Patty che contraccambiava con tutto il suo ardore. Iniziò una lenta esplorazione della sua pelle liscia come la seta, infilando le mani sotto la leggera stoffa della maglietta. A Patty sfuggivano languidi sospiri che risuonavano alle orecchie del portiere come un invito a continuare quella dolce tortura. Il piacere provocato dalle carezze era pari al desiderio che aveva di toccare il ragazzo a sua volta. Vincendo ogni debole barlume di razionalità Patty accarezzò il petto del ragazzo facendo scorrere le mani sui muscoli ben scolpiti e poi aggrappandosi alle sue larghe spalle quando Benji la issò contro il suo torace dirigendosi verso la camera da letto.

 

 

Una volta sull’aereo Holly guardò il suo amico di sempre, che sedeva rilassato al suo fianco.

 

- avresti detto cinque anni fa che ci saremmo ritrovati così?- chiese il capitano

 

- così come?-

 

- felici per aver realizzato i nostri sogni- rispose guardandolo con decisione

 

- no…ma sono contento di essermi sbagliato- disse, mentre un grande sorriso gli si disegnava sul volto.

 

 

Era trascorso un mese da quando Holly era partito. Le mancava incredibilmente, anche se ogni sera le telefonava raccontandole come procedevano gli allenamenti e tutto ciò che gli era capitato durante la giornata. Chiedeva sempre di Mirko e sembrava avere con suo nipote una specie di segreto che li faceva parlare per alcuni minuti ogni volta. Adorava vederli così uniti.

 

Fortunatamente le sue giornate erano molto dense di impegni: per prima cosa aveva compilato un curriculum vitae per poi spedirlo a diversi ospedali e cliniche nella regione spagnola dove giocava Holly, dopo aveva iniziato a girare per il suo abito da sposa accompagnata da Patty che si era rivelata da subito un aiuto prezioso. Alla sala per il ricevimento stava pensando Maggie che sicuramente aveva modo di orientarsi meglio all’interno di quella città a lei sconosciuta. Alle altre cose avrebbe rivolto la sua attenzione più tardi. Tutti quegli impegni l’avevano affaticata molto, correva come una trottola da una parte all’altra della città e immancabilmente subito dopo la telefonata di Oliver crollava nel suo letto esausta.

 

Una domenica mattina Maggie decise di portare Mirko al campo da calcio li vicino, per farlo assistere ad una partita e permettere a Marika di dormire ancora un po’. Il telefono, però, prese a squillare insistentemente poco dopo che i due lasciarono l’abitazione. Una ancora assonnata Marika rispose all’apparecchio.

 

- pronto?... Patty, ma si può sapere che ore sono?...come?...ok ti raggiungo subito, dammi solo il tempo di fare una rapida doccia e indossare qualcosa di pratico…ciao-

 

una volta pronta inforcò i suoi adorati occhiali da sole, scrisse un biglietto a Maggie e si diresse verso il luogo dell’appuntamento. 

 

solo che non ci arrivo mai…

 

 

 

ok!ok! sono in ritardo come al solito, ma comprendetemi sto scrivendo la mia tesi e ho tralasciato la storia…non vi preoccupate la mia tesi sta venendo decisamente meglio della fanfiction!!!

Un saluto affettuoso a stormy e luxy che mi seguono sempre.

Un bacio e a presto.

Siria

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: siriak