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Autore: koukla    10/08/2011    6 recensioni
La Battaglia di Hogwarts si è conclusa con la sconfitta del Male. Il prezzo da pagare, però, è stato decisamente molto alto.
Un paio di occhi azzurri.
Smarriti, allarmati, vacui.
Ti guardano attraverso la superficie lucente dello specchio che hai tra le mani, indugiano per un po' su se stessi, osservando le sfumature più scure dell'iride, le pupille che si restringono bruscamente per un'ondata di luce improvvisa; poi vagano sui lineamenti delicati del volto: il naso all'insù, la bocca rosea e carnosa.
Storia partecipante al "Cliché Contest", indetto da Sophie_85 e da fabi sul forum di Efp, classificatasi quinta e vincitrice del Premio Giuria-parte Sophie
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lavanda Brown | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Miroir

 

 

Un paio di occhi azzurri.

Smarriti, allarmati, vacui.

Ti guardano attraverso la superficie lucente dello specchio che hai tra le mani, indugiano per un po' su se stessi, osservando le sfumature più scure dell'iride, le pupille che si restringono bruscamente per un'ondata di luce improvvisa; poi vagano sui lineamenti delicati del volto: il naso all'insù, la bocca rosea e carnosa.

Sei tu quella riflessa nello specchio, eppure potrebbe essere benissimo l'immagine di qualcun altro.

Non ti riconosci, non sai più chi sei.

Ti lasci sfuggire un gemito sommesso quando, incerta e tremante, inclini il viso verso destra e ti porti una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio.

La vedi.

Una lunga benda ti copre la pelle dalla tempia fino al collo: preferisci nasconderla, al tempo stesso il marchio della tua nuova condizione e un ponte con il passato che non ti appartiene più.

Quando sei da sola passi ore ad osservarla, anche se fa male, anche se è la causa di tutto.

Speri che in questo modo qualcosa possa tornarti in mente: ricordi, immagini, suoni, profumi.

Eppure, il nulla ti accompagna tenace e perseverante da giorni, da quando ti sei svegliata.

Una lacrima scende sul tuo viso.

Non sai più chi sei, non sai cosa desideravi, quali fossero i i tuoi sogni e le tue paure.

Dovresti vivere solo di questo, come tutte le ragazze della tua età: a diciotto anni bisogna nutrirsi di aspettative e progetti, bearsi nell'incoscienza propria della giovinezza, assaporandone ogni attimo, ogni emozione, ogni turbamento.

A te ciò è stato portato via.

E non sai neanche come.

Ti hanno raccontato che hai partecipato ad una grande Battaglia, che hai combattuto valorosamente, dimostrando di possedere il coraggio e l'ardimento che nessuno, tranne il Cappello Parlante, una sera di settembre di sette anni prima, aveva mai scorto dentro di te.

Una Maledizione volante – lanciata da un Mangiamorte senza nome né volto-, però, riflettendosi sulla superficie a specchio di una vecchia armatura dietro di te, ti rimbalzò addosso.

Cadesti a terra senza un lamento e nel caos che regnava nel Castello -con feriti, morti e macerie ovunque- nessuno badò a te in un primo momento.

Nessuno tranne una vile e turpe bestiaccia: Fenrir Greyback.

Attratto dalla carne umana più che da ogni altra cosa, si avventò sul tuo corpo inerme.

È a lui che devi la ferita che deturpa il tuo volto adesso.

Ciononostante, quell'essere mostruoso non ebbe il tempo di finirti.

Fu scaraventato via da Hermione Granger: la ragazza dai capelli crespi che ti è venuta a trovare spesso nel tuo periodo di degenza al San Mungo.

Le devi la vita, secondo quanto ti hanno raccontato, ma non ti senti in debito con lei, non del tutto.

Pochi giorni fa è passata in ospedale; come tutti coloro che hanno partecipato alla Battaglia è costretta a farsi controllare spesso: sono trascorsi così pochi giorni e le ferite, del corpo e del cuore, fanno ancora troppo male per essere ignorate.

L'hai intravista dalla porta a vetro del tuo reparto, era attorniata da un folto gruppo di persone.

Tra tutti, un ragazzo alto e dinoccolato con i capelli di un'accesa tonalità di rosso, ha attirato la tua attenzione.

Aveva un aspetto familiare, ma ignori il suo nome.

In quel momento, hai sentito che non avresti mai potuto esserle pienamente riconoscente per ciò che aveva fatto per te: era stata generosa, altruista ma adesso aveva ancora una vita da vivere, un ragazzo con cui condividerla.

Quel ragazzo.

Tu, invece, non hai più nulla.

Una vita senza più passato, senza più ricordi, senza più aspirazioni.

Con una mano ti sfiori la benda, nel farlo socchiudi gli occhi e con uno spasmo involontario fai quasi cadere lo specchio.

Lo specchio.

Te lo ha portato tua madre.

Piccolo, con le tue iniziali incise sul manco d'argento finemente lavorato

Te lo avevano regalato per il tuo precedente compleanno e tu amavi contemplare la tua immagine riflessa su di esso.

A quanto pare eri vanitosa, molto vanitosa.

Un sorriso amaro deforma la tua bocca e stringi convulsamente lo specchio.

Lo specchio.

Ti senti raggirata, defraudata, tradita.

La vanità è un vizio che si paga caro.

I tuoi occhi si specchiano un'ultima volta su quella superficie ingannatrice.

Poi la scagli lontano, atterra con un gran fracasso.

Presto un Guaritore verrà a vedere cosa è successo, attirato dal rumore.

Ma non te ne curi.

Un raggio di sole, intanto, ricade sullo specchio in frantumi.

Un effimero e flebile luccichio illumina la scritta sottile: una L ed un B, dimenticate in un angolo, proprio come te.

 

 

 

NdA:

Permettete di darvi alcune spiegazioni.

Innanzitutto, la storia ha partecipato al Cliché Contest indetto sul Forum di Efp da Sophie_85 a da Fabi, che ringrazio ancora una volta per la loro precisione e pazienza.

Il mio pacchetto comprendeva l'amnesia come cliché e lo specchio come prompt.

La protagonista della storia è Lavanda Brown e, sinceramente, non so neanche io pechè abbia scelto proprio lei.

Premetto che questo personaggio non mi è mai stato particolarmente simpatico, anzi l'ho sempre trovata un po' scialbo.

In realtà la scelta è stata fortemente influenzata da una piccolissima parte del settimo libro, che con mio sommo stupore (e soddisfazione) hanno anche inserito nel film. C'è un momento in cui è scritto che Greyback sta per attaccare Lavanda, inerme sul pavimento. Hermione urla un “No” dsiperato e arrabbiato e lo scaglia via.

 Ho sempre pensato che questo episodio non sia casuale, piuttosto la Rowling ha voluto quasi sottolineare che, nonostante tutto quello che è successo l'anno precedente (e sono sicura che Hermione non sia stata lontana dall'odiare Lavanda durante il sesto anno), durante la Guerra tutto passa in secondo piano.

 Ho interpretato il gesto di Hermione come una sorta di riscatto, di rivincita.

Sebbene nel libro Lavanda non muoia, anzi il suo destino appare abbastanza incerto; nel film il suo destino è un po' diverso.

Non sono sicura di essermi spiegata nel modo più adeguato, né sono certa che abbiate capito cosa intendo dire sul serio. È' un concetto che non sono mai stata in grado di esprimere come avrei voluto.

In ogni caso, spero che la storia sia stata di vostro gradimento. 

 

Ecco i giudizi:

 

5° Classificata
Koukla - Miroir



Grammatica: 8.9/10
Stile: 9.125/10
Originalità e cliché:  8.85/10/10
Caratterizzazione:  9.65/10
Gradimento personale:  9.45/10
Prompt/citazione obbligatoria: 4/4 punti
Bonus coppia 0/3 punti

TOTALE:  49.975 /57



Giudizio Sophie

Una storia che ho trovato davvero interessante, un’introspezione su di un personaggio spesso relegato nella parte dell’oca giuliva che cerca di rubare il ragazzo a Hermione. Tu invece qui le hai dato uno spessore diverso; la vediamo in un frangente particolare, dove di lei, in realtà c’è molto poco, a causa dell’amnesia, ma di cui comunque si riescono a vedere i tratti generali che la rendono lei, come ad esempio l’inconsapevole fastidio nel vedere Ron con Hermione. La caratterizzazione insomma è molto buona, come puoi vedere anche dal punteggio. Lo stile utilizzato per il racconto è molto piacevole e particolarmente adatto a questa introspezione; anche l’utilizzo della seconda persona lo trovo molto azzeccato. Gli incisi presenti non rallentano la lettura e i pochi punti sottratti sono dati da un errore di distrazione (“quali fossero i i tuoi sogni”) e da altre piccole cose, come ad esempio in questa frase: “I tuoi occhi si specchiano un'ultima volta su quella superficie ingannatrice.” la presenza della parola “specchiano” risulta una ripetizione in quanto poco prima hai usato più volte la parola “specchio”, però in quel caso si capisce che una chiara scelta stilistica, mentre con ‘specchiano’, stona un po’, come “superficie” e “ingannatrice” poste vicine, che ridondano un po’ nel suono delle lettere finali.
La coppia non l’hai utilizzata, quindi non ci sono punti bonus, mentre il prompt è stato inserito spesso e propriamente all’interno della storia. Questo ti fa acquisire il massimo punteggio in questo parametro.
Per quanto riguarda l’originalità e lo sfruttamento del cliché, anche qui mi sembra d’obbligo un punteggio quasi pieno: con l’amnesia mi sarei aspettata una rivisitazione del classico intreccio amoroso e invece l’hai sfruttato per una introspezione. Questo di per sé forse non è il massimo dell’originalità, ma hai saputo sfruttare al meglio un personaggio poco conosciuto, e, nonostante la brevità del racconto, hai saputo darci un quadro di riferimento generale abbastanza buono dove collocare le sue riflessioni. Ho trovato la tua storia molto ben costruita e molto bella. Ho avuto l’impressione di una fan fiction curata e ben scritta; la trama è stata sviluppata molto bene e nonostante il personaggio principale sia poco sfruttato (in maniera ‘seria’) da noi fanwriter, sei riuscita a renderlo interessante e a trasmettermi la sua frustrazione e amarezza. Mi è piaciuto particolarmente il gesto di stizza finale, e il suo sentimento di essere stata quasi abbandonata e dimenticata da tutti, dalla vita stessa. Insomma, come puoi notare dal punteggio del ‘gradimento personale’ piuttosto alto, mi è piaciuta parecchio :) complimenti! Grazie per aver partecipato!


Giudizio Fabi

 La tua storia mi è piaciuta, hai saputo raccontare di Lavanda dando spessore al personaggio e uscendo dal cliché di ‘ragazzina fastidiosa a caccia di Ron-Ron. Questo perché sei stata brava a scegliere il momento e le hai fatto dimenticare com’era. In effetti quindi si potrebbe definirla una Lavanda nuova, priva della maschera che si era imposta di indossare per vivere la sua adolescenza, perché purtroppo spesso si cancella la propria essenza per diventare simili a qualcuno che si ammira, o più spesso per paura.
Hai scelto un buon modo di usare il cliché: l’originalità si nota a partire dalla scelta del personaggio, come ti ho già detto, e del momento.
Anche l’oggetto è ben inserito.
Lo stile è buono ma a volte necessiterebbe di essere un po’ rifinito: ‘Una lunga benda ti copre la pelle dalla tempia fino al collo: preferisci nasconderla, al tempo stesso il marchio della tua nuova condizione e un ponte con il passato che non ti appartiene più.’ Questa frase è comprensibile, ma sembra incompleta.
Anche qui: ‘dimostrando di possedere il coraggio e l'ardimento che nessuno, tranne il Cappello Parlante, una sera di settembre di sette anni prima, aveva mai scorto dentro di te.’ Dovresti togliere la virgola dopo ‘Parlante’, perché spezza l’inciso.
Qui, hai separato soggetto e verbo con una virgola: ‘un ragazzo alto e dinoccolato con i capelli di un'accesa tonalità di rosso, ha attirato la tua attenzione.’ La descrizione di Ron è piuttosto lunga, ma questo è uno dei pochi casi nei quali la virgola è un errore vero e proprio, ho dovuto fartelo notare.
C’è poi un errore di battitura: ‘manco’ al posto di manico.
Un appunto poi sul cambio di tempi verbali a metà dei ricordi indotti a Lavanda: hai cominciato al passato prossimo (ti hanno raccontato che hai partecipato) e poi sei passata al passato remoto (Cadesti a terra senza un lamento), ti consiglio di uniformare lo stile.
In conclusione ti faccio i complimenti per la storia, che è un’interessante analisi introspettiva di un personaggio che generalmente viene utilizzato solo come antagonista.
Peccato che tu non abbia ottenuto il punteggio bonus, saresti arrivata più in alto, ma la tua è una storia sicuramente valida.
Complimenti.

 

   
 
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