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Autore: MisteryMoon    10/08/2011    2 recensioni
"Ron era sdraiato lì, per terra dove l’erba fresca gli solleticava il collo, lì all’ombra della Tana. Hermione invece era tornata dalla sua famiglia per viversi finalmente la tranquillità di quel momento insieme ai suoi genitori, che le erano mancati tanto. Stranamente però, lui non riusciva ad essere affatto tranquillo.."
Ciao a tutti :) inizio col dirvi che è la prima volta che scrivo un fanfiction e quindi mi scuso in anticipo per eventuali errori... Sono una fan sfegatata di Ron-Hermione e non potevo che scrivere di loro! L'ho scritta in mezz'ora ed è solo il 1° capitolo. Il 2° e ultimo arriverà massimo entro 2 giorni :) Spero vi piaccia, non siate troppo cattivi con le recensioni :( Un bacione a tutti Ciaooo
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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UNA STELLA CADENTE



Era una calda e afosa sera d’estate, il vento caldo sussurrava lieve alle foglie degli alberi e il cielo imperlato di stelle illuminava il paesaggio chiaro e limpido come se fosse giorno.

La grande guerra era finita, e con essa era andato via il pericolo e la paura, anche se il dolore per le gravi perdite purtroppo era ancora vivo.

Ron era sdraiato lì, per terra dove l’erba fresca gli solleticava il collo, lì all’ombra della Tana. Hermione invece era tornata dalla sua famiglia per viversi finalmente la tranquillità di quel momento insieme ai suoi genitori, che le erano mancati tanto. Stranamente però, lui non riusciva ad essere affatto tranquillo..

Era da quando avevano festeggiato tutti insieme la caduta di Voldemort che lui non la vedeva. Non aveva avuto il tempo di parlarle di loro, di come si sarebbero comportati e di cosa adesso fossero diventati. No, Ron non sapeva proprio come definirsi: il fidanzato? L’amico? Non lo sapeva, ma sentiva che da quel bacio qualcosa era cambiato, ed era convinto in peggio.

Alla festa lei non aveva fatto altro guardarlo di sottecchi da lontano, per poi abbassare lo sguardo e arrossire quando lui se ne accorgeva. Come sempre Hermione era in grado di sconvolgergli la testa, perché quando Ron le si avvicinava lei si comportava come se nulla fosse e, anche se con un po’ di imbarazzo, prontamente si girava verso Ginny e continuava a parlare, evitando di creare una situazione in cui entrambi si sarebbero trovati soli l’uno faccia all’altro anche soltanto per qualche minuto.

‘Sono proprio un cretino. Avrei dovuto capirlo subito che lei non fosse attratta da me; come potrebbe? Quel bacio non significava nulla. O almeno nulla di importante.’ Pensò tra sè, mentre un alito di vento gli scompigliava i capelli, ma lui non aveva voglia di aggiustarli.

Si sentiva male, non aveva la forza di fare quasi niente. La signora Weasley era convinta che tutto questo fosse dovuto alla perdita di Fred, e in fondo era anche per questo. Ma non riusciva a sopportare quel dolore in più, quel dolore che solo lei, la ragazza per la quale aveva perso la testa, sapeva procurargli.

‘Che poi alla fine è stata lei che si è buttata addosso, ma allora perché adesso fa così? Cosa ho sbagliato?’ Iniziò a pensare alle cose più assurde, cose che soltanto lui poteva pensare, e per ciò si sentiva ancora più assurdo, ancora più stupido.

“Roooon, entra a casa, devo parlarti.. Roooon, vieni!!” Neanche le grida della madre lo fecero sussultare, si sentiva talmente molle che nemmeno un ipotetico ritorno di Voldemort lo avrebbe scosso più di tanto. “Mamma un attimo, vengo tra un po’!” Le rispose gridando in un tono del tutto spento..  ‘ Vorrà di nuovo che la aiuti ad asciugare le pentole, che palle!’ pensò.

Si alzò a fatica, sbuffando un po’ annoiato, si pulì dell’erba che gli era rimasta appiccicata sui jeans e si avviò verso casa. Prima di entrare diede un’ultima occhiata al cielo stellato, e lì accadde..

La vide così, di sfuggita, e senza nemmeno rendersene conto chiuse gli occhi, nell’intento di esprimere un desiderio, il suo desiderio che fino a pochi minuti prima vedeva troppo lontano, invece ora lo faceva sentire più speranzoso, come se la possibilità di esprimere quel desiderio gli era arrivata perché in fondo doveva realizzarsi.

Era il destino, forse.

Riaprì gli occhi cercando di tornare nella realtà, dura realtà. Attese un attimo prima di aprire la porta, aveva bisogno di mascherare il suo umore, e quei secondi di attesa erano fondamentali per raggiungere il suo scopo. Dopo un lungo respiro spalancò la porta.

“Mamma che palle, ti ho detto che non mi va di aiutarti a..” Un altro respiro, si era bloccato, c’era qualcuno in quella stanza che gli aveva tolto il fiato..

“Ciao Ron, come stai?”

Non sapeva cosa dire, si era trovato spiazzato da quella presenza, che non si era aspettato, nemmeno immaginato. Possibile che i desideri si esprimono così in fretta? Riuscì a biascicare qualcosa, ma nulla a che vedere con quello che avrebbe voluto dire davvero. Avrebbe voluto dire e fare un milione di cose che non riusciva a catalogare bene; e invece..

“Io sto bene. E tu Hermione?”
  
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