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Autore: Hanatamago    10/08/2011    5 recensioni
E se Chris McLean permettesse al Giappone di realizzare una sua versione di “A tutto reality” con i personaggi di Inuyasha?
20 concorrenti.
3 cinici presentatori.
1 lauto premio in palio: la Sfera dei 4 spiriti!
1 unico obiettivo: vincere!
1 unico vincitore: chi sarà?
Scopritelo su … A tutto … Reality … Inuyasha!
***
Tratto dal capitolo 11:
Un acuto urlo di dolore scosse le assi di legno della casetta delle ragazze.
Kagura – armata di servizio da ceretta – guardò Kikyo con aria risentita.
La sacerdotessa era sdraiata per terra, con addosso solo una canottiera e le mutande. Non sembrava affatto felice del servizio che l’altra le stava facendo.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Mortaball – Part 2
 


 

I concorrenti andarono a cambiarsi negli spogliatoi e cinque minuti dopo erano già in tuta e scarpe da ginnastica.
- Ora spiegami perché le ragazze hanno come divisa una minigonna svolazzante!
A gambe strette e incrociate, Kikyo era mezza chinata a tirare i lembi della gonna, quasi come se potesse allungarsi e nascondere le sue grazie..
Anche Abi sembrava abbastanza irritata per l’abbigliamento scelto dal conduttore, sbuffava e aggrottava perennemente le sopracciglia.
- Tesoro – rispose Mukotsu con un languido sorriso – dove andrebbe allora a finire l’audience maschile?
- Che problema hai, Kikyo? – chiese Kagome con un sorriso falso – Non ti sei mai fatta la ceretta o cosa?
- Oh sai – rispose l’altra, stringendosi le spalle con finta noncuranza – non tutte se ne vanno in giro a sculettare per rubare gli uomini delle altre!
A quelle parole Courtney si raddrizzò impercettibilmente.
Gli occhi della castana, solitamente stretti in due fessure rabbiose, furono attraversati da un lampo d’ammirazione e le labbra si incurvarono in un piccolo sorriso nel minare la sacerdotessa chiamata Kikyo.
 
Bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
Courtney, stranamente, sorrideva.
- Non conosco bene quella Kikyo, però… ha la mia stima! E non è ben poca cosa, lo sapete!
Il suo sorriso si spense.
- I traditori che calpestano la tua fiducia e la tua stima come se niente fosse si trovano ovunque. Spero che tu abbia capito cosa intendo, Gwen.
Bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
 
- Scusa un secondo…- s’intromise Renkotsu guardando Duncan e Courtney, rimasti ai margini del campo – E quei due a che servono?
Mukotsu alzò le spalle: - Le comparse hanno il ruolo di ospiti e giudici speciali. Chris vuole mantenere un legame fra la serie originale e questa. Comunque… vogliamo starcene qui a parlare o volete sbrigarvi a tirarvi mine e saltare in aria? Lo show dura venti minuti!
- Ventiquattro minuti e 38 secondi! – precisò raggiante Akitoki.
Fu ignorato.
- Sapete come si gioca a pallavolo: ogni squadra manda in campo sei giocatori che a rotazione lasceranno il loro posto per fare spazio agli altri. Tutti devono giocare.
Sbrigatevi. Se per colpa vostra la puntata non finisce nel tempo stabilito… non vi daremo niente da mangiare!
 
Bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
Koga alzava le braccia al cielo.
- Alleluia!
Bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
 
- Tenete voi il punteggio, io vado a farmi la manicure! - borbottò Mukotsu a Duncan e Courtney.
Senza neanche aspettare una loro risposta girò sui tacchi e se ne andò, lasciando i due ragazzi al loro ennesimo litigio.
- Conta tu! Io non sto a guardare ‘sti scemi che si pigliano a mine!
- Ah sì?!
Courtney era livida in volto.
- E che cosa vorresti fare?!
Duncan si strinse nelle spalle.
- Potrei chiamare Gwen o…
La castana lo interruppe afferrandolo per il bavero della maglietta, la bocca digrignata in una smorfia rabbiosa e gli occhi illuminati dall’inestinguibile fuoco della ferita, ancora martellante, del tradimento.
A ben pensarci mettersi contro una permalosa reginetta del kung fu non è stata una buona idea…
- No, caro. Non voglio finire nei guai con Chris per colpa tua, quindi rimani qui, a dieci metri da me, senza far uscire quel tuo alito di fogna, però rimani! Chiaro?!
Non uditi da quasi la maggior parte dei concorrenti, i due diedero vita a una scenetta delle loro solite mentre le squadre sceglievano i primi da mandare in campo.
Abi fece scrocchiare le dita, prima di appoggiare le mani sui fianchi con espressione decisa.
- Bene bene, femminucce – enfatizzò l’ultima parola con  un sorrisino beffardo più in direzione dei ragazzi che delle ragazze - Se volete dimostrare al mondo che non avete le chiappe flaccide come sembra vi conviene mettere un po’ di forza in quelle braccine, mi sono spiegata?!
- Non c’è problema! – le rispose gioviale Akitoki.
- Non ho capito: MI SONO SPIEGATA?! – gli urlò nelle orecchie, facendo barcollare indietro il ragazzo di qualche passo.
- S-Sissignore! – esclamò mentre ancora barcollava –C-cioè sissignora!
- Molto bene. In campo entreremo io, Ayame, Sango, Kagome…
Fece una pausa per squadrare i ragazzi.
- Byakuya – chiamò.
L’uomo con la coda di cavallo sbatté velocemente le palpebre.
- Scusa… stai dicendo a me?
Prima che Abi potesse aprire bocca, Bankotsu non resistette dal dire la sua.
- Ehi perché fra tutti scegli proprio uno dall’aria persino più frocia di Jakotsu?!
Jakotsu scosse la testa come chi ha ricevuto l’incarico di spiegare qualcosa a un minorato mentale.
- Non so se hai sentito: tutti dovranno scendere in campo, non importa chi lo fa per primo! E comunque…- afferrò la treccia dell’altro – tu credi che questa treccia sia molto virile, giusto, primo fratello…oh pardon… giusto, Raperonzolo?
- Se non state zitti vi elimineremo alla prima occasione! –s’intromise Inuyasha – Siete insopportabili!
- Ha parlato Mr Gary Stu-io-sono-il-protagonista-e-quindi-il-più-figo-di-tutti! – sbottò il ragazzo dagli occhi blu – Se nell’anime tutta quella gente ti andava dietro è perché eri il protagonista e l’autrice non poteva smerdarti, non a caso ogni volta che stavi per crepare avveniva il miracolo che ti salvava. Questa non è bravura, si chiama botta di culo!
- Ehi! – esclamò Kagome – Guarda che Inuyasha ha dovuto affrontare tante pene e il fatto che sia ancora qui significa che ha una grandissima forza interiore!
- Difendilo pure – borbottò Jakotsu – tanto fra cretini ci si intende…
- Quanto vorrei che l’ “a cuccia” funzionasse anche con te…
SBAM!
- K-Kagome…-mormorò Inuyasha con la faccia a terra.
- Ooooops! Scusami, Inu!
 
Bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
Jakotsu allontanava le mosche con aria annoiata.
- Come si voleva dimostrare… fra cretini ci si intende.
Bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
 
Mentre Kagome soccorreva Inuyasha…
- Scusa, hai preso le mie difese? – domandò Bankotsu al ragazzo più alto con un sorrisetto speranzoso.
- Io che?
Merd…si era lasciato trasportare!
- Mi hai difeso!
- Chi? Io? Noooooo!
- E invece sì!
- Solo perché ho detto a quei due cosa sono veramente mica significa che ti ho difeso!
- Tanto lo so che lo hai fatto!
- Nonono!
- Sìsìsì!
- Scusate… è finito lo spettacolino? – chiese Abi con un sorriso radioso e gentile.
- Ehm…sì.
- Benissimo… PERCHÉ ABBIAMO UNA SFIDA DA INIZIARE!!!!! Chi vuole essere il sesto a scendere in campo?! Muovetevi, cazzo! Gli altri hanno già fatto!
Bankotsu e Jakotsu guardarono dietro le spalle di Abi per accorgersi che in campo i sei Otaku, Sesshomaru, Kikyo, Suikotsu, Renkotsu, Yura, Koga, erano già pronti e li fissavano con aria impaziente.
Renkotsu si avvicinò a Yura con un mazzo di carte napoletane: - Ehi ti va di giocare a “scopa” per rompere la noia?
- Guarda che ho capito che cosa vorresti scoparti…- lo freddò lei con un’occhiataccia.
Intanto Suikotsu si affiancò timidamente a Kikyo, anche lui con un mazzo di carte.
- Partitina?
- Perché no?
Tornando ai Funboy Urlanti…
- Scegli me! Scegli me!
Akitoki saltellava infervorato davanti ad Abi agitando un braccio.
Lei alzò un sopracciglio, sospettosa.
- Sai giocare a pallavolo?
- Certo! Al liceo facevo sempre goal!
- Quello sarebbe il calcio…
- Va beh è sempre un gioco di palle!
Abi pensò che, così per gioco, avrebbe voluto dare un calcio alle sue di palle, ma non poteva perdere tempo perché…
- Ehi voi! – li richiamò Courtney – Di quanto volete allungare la puntata?!
La principessa dei corvi chiuse gli occhi e sospirò pesantemente.
- Stiamo arrivando… Akitoki, muoviti. Tu ti posizionerai davanti alla rete…
- Evvai!
Fra Renkotsu e Yura…
- Ehi, non pensare male, volevo solo tentare di essere gentile…- si difese lui, offeso.
- Beh vai a fare il gentile con qualcun altro! – replicò lei, stizzita.
Fra Suikotsu e Kikyo…
- Scopa! Di nuovo! Vi ho stracciato, Suikotsu-sama!
- Ma quante ne avete?!
- Beh sapete, ho dovuto fare molti mestieri e frequentare diversi posti per sopravvivere…
- …. ah ….
- Siamo pronti! – annunciò fieramente Abi, mentre i quattro esclusi, Inuyasha, Naraku, Bankotsu e Jakotsu si sedevano su modeste panchine di legno.
- E noi che facciamo? – si lagnava Bankotsu.
Naraku aprì il suo inseparabile beauty-case (beige a cuoricini neri, per chi se lo fosse scordato) e, presa la cipria, se la passò accuratamente.
- Ammazziamo il tempo – rispose.
- Tu metti tutta questa cipria? – chiese scioccato Jakotsu, che, in fondo, aveva un look piuttosto naturale: di norma si passava al massimo un filo di rossetto e la matita.
- Tesoro, ti sembra che questo colorito spettrale così fashion sia naturale?
- In effetti molti di noi avevano dei dubbi…
Courtney fece un cenno a Kikyo come a dire “Vieni qui” e, afferrata una palla, la consegnò nelle sue mani.
- Palla agli Otaku perché sono in inferiorità numerica!
Tornata in campo, Kikyo fu costretta a vedersi sottrarre la palla da Sesshomaru, che, sprezzante, la buttò fra le braccia di Suikotsu.
- Fa te la prima battuta – gli ordinò sprezzante.
- Perché io?
- Se non ne sei capace ritirati.
Suikotsu alzò le spalle senza replicare e gridò: - Palla!
Nell’altra parte del campo, Akitoki tremava dall’eccitazione.
- Sì! Mi sento carico, carichissimo! Super carico! Così carico che…
In quel momento la pallonata di Suikotsu prese in pieno volto Akitoki e lo stese, la palla scivolò poi a terra, creando un’esplosione che investì completamente il ragazzo.
 
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Suikotsu era sconvolto.
- O Kami-sama! Ho ucciso Akitoki!
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Abi esultava.
- Sìììì! L’ha ucciso!
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Un acuto fischio causato dal fischietto di Courtney interruppe il gioco.
- Primo punto agli Otaku! Però … Qualcuno porti in infermeria quel ragazzo!
Guardò Duncan che, sdraiato comodamente sulla panchina degli Otaku non lontano da Kagura, Rin e Miroku, intagliava un teschio in un pezzo di legno.
- Duncan! Fa qualcosa! Porta quel poveretto in infermeria!
- Scusa Principessa, non avevi detto che dovevo starti lontano e non parlare? – chiese con finta innocenza.
- Duncan! Se non ti muovi ti faccio fare la stessa fine di quando ci siamo scontrati nella piscina con le palline in “A tutto reality: Azione!”.
Senza dire una parola, Duncan scattò in piedi, raccolse un agonizzante Akitoki e si precipitò in infermeria.
Evidentemente quella vecchia battaglia con Courtney l’aveva traumatizzato…
La castana fischiò nuovamente.
- Forza, forza! Sostituite il giocatore e riprendete! – porse un’altra palla, stavolta ad Abi, che fece un cenno a Jakotsu per chiamarlo in campo.
Ben felice di scaricare la sua rabbia ancora infuocata, il ragazzo effeminato accorse e ricevette la palla dalla mora.
- Non mi deludere – gli bofonchiò.
Il ragazzo annuì tranquillamente con l’aria di chi sa il fatto suo e tirò la palla con una potenza micidiale.
- Mia! – gridò Yura, passandola poi a Sesshomaru, dietro Koga.
- Ehi perché non l’hai passata a me?! – si lamentò Koga mentre Sesshomaru tirava.
Memore di ciò che era successo nella prima puntata, gli rispose acida: - Perché devi imparare ad abbassare la cresta, ecco perché!
- Tranquillo, Kogaccino mio! – urlò Ayame, ricevendo la palla – Eccola che arriva!
- Oh graz…- il demone lupo la sfiorò solo leggermente, che gli cadde di mano, riuscendo però a fare un balzo indietro prima di fare la stessa fine di Akitoki.
Si guardò poi intorno imbarazzato.
- Ehm… scusate.
Kikyo e Renkotsu batterono contemporaneamente la mano sulla fronte mentre Suikotsu chiudeva gli occhi e scuoteva la testa in rassegnazione.
- Grande strategia, Ayame! – si complimentò Sango.
Persino Jakotsu e Abi sorridevano.
- …
 
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Abi annuiva compiaciuta.
- Fortuna che non sono circondata solo da inetti! L’ho sempre detto che le ragazze sono le migliori!
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Jakotsu sembrava un po’ combattuto.
- L’ho sempre detto che le ragazze non sono migliori degli uomini! Però almeno alcune potrebbero anche meritare il mio rispetto…
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Sango era raggiante.
- Non avrei mai immaginato che Ayame ci sarebbe stata tanto utile! Questa è già la seconda volta che ci sorprende!
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Ayame giocherellava imbarazzata con un ciuffo rosso.
- Ehm… veramente io…facevo sul serio con Koga, non si era capito?
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Afferrata un’altra palla, la principessa dei corvi la lanciò a Kagome.
- Mostra quello che sai fare.
La ragazza abbassò lo sguardo, incerta.
- Non credo di avere abbastanza forza…
Al che, Byakuya ebbe un’idea.
- Kagome, pensa a qualcosa che odi!
La mora chiuse gli occhi per concentrarsi.
- Kikyo…Kikyo…Kikyo!
Immaginando che la palla fosse la testa della acerrima rivale, Kagome tirò la palla con una forza inaudita e, guarda caso, finì proprio ai piedi di Kikyo, innescando un’esplosione.
Quando il fumo si dissolse, gli Otaku trovarono la loro compagna barcollante, in stato di shock, sporca di terra e con i capelli ritti.
- Oh oh…- mormorò Courtney – Meglio che la porti in infermeria…- squadrò il compagno – Duncan, posso contare su di te almeno cinque minuti, vero?!
Il punk scrollò le spalle, indifferente.
Preferendo evitare di insultarlo ulteriormente, la castana gridò “Time-out!” e corse a reggere Kikyo come se fosse un’ubriaca.
- KIKYO!
Inuyasha balzò in piedi e corse verso la sacerdotessa.
Duncan lo bloccò.
- Ehi bello, torna indietro!
- Ma io …
Kagome sbuffò irosa.
Quello stupido mezzodemone …
Abbandonò il campo e uscì dalla porta, ignorò la voce di Sango che la chiamava …  cercando di allontanarsi dal castello … o almeno da Inuyasha.
Magari per sempre.
E non solo in senso fisico.
Male.
Vedere Inuyasha che correva verso Kikyo faceva sempre male.
- Voglio solo vedere come sta! – si lamentò il mezzodemone, mentre cercava di sorpassare Duncan.
- Non me ne frega niente dei tuoi sentimentalismi, bello, lo show deve continuare.
- Ho detto che voglio solo…
Una delicata ma decisa presa sulla sua spalla costrinse il ragazzo dai capelli argentato a girarsi verso chi lo stava toccando.
Era sicuro che fosse Sango, venuta lì per prenderlo a schiaffi, e invece strabuzzò gli occhi ambrati nella sorpresa.
Era Suikotsu.
- Senti, facci un favore…
Nel suo tono non c’era traccia di rabbia, né tantomeno di rimprovero, pareva stanco, come se chi gli stava dinanzi avesse visto quella replica ormai mille volte.
-… lascia stare Kikyo e pensa per una volta alla tua vera ragazza.
- Ma Kikyo ha bisogno di me!
L’uomo non sapeva se ridergli in faccia o rimanere serio: per entrambi i suoi lati quel ragazzino era cieco dentro.
- E te lo ha chiesto lei? – gli chiese senza riuscire a trattenere un leggero sogghigno.
Vedendo che non rispondeva, continuò.
- Nel caso tu non te ne fossi accorto, quella ragazzina è scappata. Forse è lei ad avere bisogno di te. Ora smettila di occupare la scena e lasciaci continuare la sfida.
Inuyasha si guardò intorno e cercò Kagome con lo sguardo, ma Suikotsu non aveva mentito: se ne era andata veramente.
Corse via senza dire una parola e il moro spostò con nostalgia il suo sguardo verso la porta dell’infermeria.
Renkotsu appoggiò una mano sulla spalla dell’amico nel tentativo di confortarlo.
- Tranquillo, sopravvivrà … almeno penso.
Il moro sbuffò.
- Ho sempre invidiato la tua capacità di risollevare gli animi altrui, sai?
 
Kikyo si svegliò di soprassalto, mettendosi a sedere su un lettino.
Il bianco della stanza sembrava accecante e si stropicciò infastidita gli occhi.
- Sei già sveglia?
Una voce argentina risuonò nella stanza.
La bella mora si accorse così di Courtney, appena uscita dal bagno dell’infermeria, che avanzò con la sua solita postura elegante fino a sedersi sul bordo del letto su cui era sdraiata la sacerdotessa.
La fissava con un’evidente eppure stranamente riservata curiosità.
Kikyo si passò una mano sulla guancia, sentendosela bagnata.
- Oh no! Ferma! – le disse la castana.
Allungò la mano verso il comodino di fianco al letto, afferrò un panno galleggiante in una piccola bacinella d’acqua e lo strizzò.
 – Ti stavo pulendo il viso dalla terra, ma non ho ancora finito – le spiegò.
Passò gentilmente il fazzoletto bianco sul volto della mora, togliendole le macchioline di sporco ancora rimaste.
- Ecco fatto! – esclamò sorridente.
Infine le porse un asciugamano asciutto.
- Grazie…- mormorò la sacerdotessa sforzandosi di sorridere.
- Dov’è Akitoki?
- Là dietro – indicò una tendina verde che separava i due letti – Sapessi come russa! – borbottò stizzita.
In effetti Kikyo non poteva vedere il ragazzo, ma lo sentiva eccome!
Ciò che la stupiva però era ben altro.
Lei sapeva bene chi era Courtney.
Era conosciuta come la perfettina di Total Drama, una ragazza iraconda, permalosa, superba, vendicativa e rompiscatole.
Ma cattiva … no. Non la si poteva definire cattiva, Courtney non aveva mai compiuto vere e proprie cattiverie come Alejandro e Heather, aveva più che altro una fama di antipatica.
Eppure … le faceva compassione.
Perché avere una ragazza rompiscatole non è una scusa sufficiente per tradirla con la sua nuova amica, come aveva fatto Duncan con Gwen.
Forse Gwen non avrebbe mai voluto, in quella maledetta puntata numero tredici della terza stagione, baciare Duncan senza aver prima chiarito le cose con Courtney, ma sta di fatto che il passato non si cambia e la gotica aveva tradito la fiducia che la castana aveva riposto in lei.
Courtney era stata tradita due volte.
Rabbia e dolore l’avevano invasa quando aveva scoperto il fattaccio.
Al punto da odiare ferocemente i due e cercare ossessivamente di eliminarli a ogni puntata.
Al punto da stringere addirittura un’alleanza precaria con Heather e non accorgersi delle manipolazioni di Alejandro.
Una manipolazione che le era costata la dignità e l’opportunità di vincere un milione di dollari.
Aveva scelto di abbandonarsi al lato oscuro, pagandone le conseguenze e tuttavia senza rimpiangere la scelta.
Perché Duncan e Gwen dovevano pagare.
Non importa quanto ci avrebbe messo: ci sarebbe riuscita.
Dovevariuscirci.
Ma forse neanche la vendetta sarebbe riuscita a rimarginare la ferita di Courtney: la ragazza continuava a essere antipatica a tutti, le sue corna non le avevano procurato compassione da parte di nessuno, al contrario di Duncan e Gwen, che nonostante il loro tradimento, continuavano ad avere i loro stessi amici.
Ma se Courtney era così scostante come la tv insisteva a mostrarla, perché era così gentile con Kikyo?
E poi che aveva fatto di male per meritarsi tutto questo? E poi chi non reagirebbe male alla notizia che il tuo ragazzo ti tradisce? La reazione di Courtney era stata più che giusta, no?
La mora decise di provare ad andare più a fondo nella faccenda e inspirò profondamente per darsi forza.
- Posso farti una domanda?
La castana, un po’ sorpresa, annuì.
- Tu ti eri innamorata di Duncan per com’era, perché allora nella seconda stagione, “A tutto reality: Azione!”, volevi cambiarlo?
Courtney abbassò lo sguardo, pensierosa.
- Non devi rispondermi per forza – aggiunse subito dopo la sacerdotessa.
L’altra scosse la testa.
- No, va bene. Quella è stata la prima fase che ci ha portati alla rottura … Io all’inizio non mi ero qualificata per la serie, lo sai. Vedevo Duncan e Gwen diventare così intimi e io avevo paura di perderlo per colpa di quella gotica asociale. Per questo quando sono tornata gli ho scritto la lista dei suoi difetti da eliminare … Volevo vedere se accettava di seguirla per accettarmi che mi amasse davvero …
- Sì, ma è un po’ strano come metodo – ammise la sacerdotessa – Io non accetterei mai qualcosa di simile.
- Tanto è tardi ormai – sbuffò la castana alzando le spalle.
- Tu in fondo sei gentile – continuò Kikyo senza demordere – Perché ti comporti in modo che tutti ti considerino antipatica?
- Io non faccio niente! – urlò con ardore, quasi con disperazione.
Dopo un attimo di esitazione sospirò.
- Non importa che cosa fai e quanto ti sforzi per essere buona e indulgente verso gli altri. Quando tutti ti considerano antipatica  contano solo i tuoi difetti e i tuoi pregi vengono sempre dimenticati. Se sei antipatica resterai antipatica – concluse amaramente.
- Tu … - la guardò negli occhi – lo sai, vero? Sai che cosa significa essere odiata da tutti, sentire gli altri che parlano male di te, essere sempre messi in ombra dall’altra più carina e più amata, vedere chi ti ama abbandonarti come spazzatura, piangere da soli avendo come unici compagni le tenebre e il freddo, dare se stessi per una vana vendetta … Tu lo sai … vero, Kikyo?
 
Sparita Kagome, Abi chiamò Bankotsu.
- Finalmente – mugugnò il ragazzino a se stesso.
Con un ghigno, si pose accanto a Jakotsu.
- Come va, amico?
- Stare lontano da te è come soggiornare in Paradiso, amico.
- Lo vuoi con consiglio?
- No.
- Sfogati nel gioco, che ne dici?
Il ragazzo castano non rispose eppure sembrò seguire il suggerimento perché con Abi e Bankotsu stava letteralmente bombardando gli Otaku Assassini.
Naraku, ancora in panchina, fissava il trio pensieroso.
I suoi occhi erano puntati in particolare sull’agile e scattante figura di Abi.
Fiera come un Amazzone saltava e colpiva apparentemente senza affaticarsi, anzi, i suoi movimenti erano addirittura leggiadri e aggraziati.
Il mezzodemone si alzò improvvisamente e, fingendo indifferenza, si avviò verso gli spogliatoi.
Era a pochi passi dal suo obiettivo, quando la voce di Duncan alle sue spalle lo arrestò.
- Dove credi di andare?
Naraku si volse con un sorriso.
- In bagno. Non si può?
Il ragazzo socchiuse gli occhi sospettoso.
Quegli occhi rossi non ispiravano fiducia, ma non erano solo quelli … Quegli approcci amichevoli gli ricordavano qualcuno … Un certo qualcuno che si fingeva tanto amico di tutti per colpirli alle spalle …
Sbuffò.
- Non metterci troppo.
Il sorriso di Naraku non svanì.
- Grazie, sei molto gentile.
Senza trattenere una smorfia di fastidio, il punk si volse verso il campo.
Naraku scivolò come un’anguilla nei corridoi, infilandosi negli spogliatoi femminili, alla ricerca di qualcosa di compromettente.
Vide la tunica di Abi e allargò gli occhi, incredulo di tanta fortuna.
Appoggiato fra i vestiti di Abi c’era …
Un reggiseno.
Lo afferrò e, andato negli spogliatoi maschili, lo buttò sull’abito di Miroku.
Infine tornò al suo posto sogghignando, giusto in tempo per giocare il suo turno.
 
Strappa un ciuffo d’erba di qua. Strappa un ciuffo d’erba di là.
Kagome sedeva imbronciava sul soffice manto erboso buttando erba e sassolini a casaccio, come una bambina che sfogava la sua rabbia.
In effetti era proprio così che si sentiva, in confronto a Kikyo: una bambina.
Condannata a essere vista come la sua copia mal riuscita.
- Kagome – la chiamò una voce più che famigliare.
Lei non sprecò neanche la forza di girarsi.
- Sparisci. Se sei venuto qui ad abbindolarmi dicendo che sono migliore di Kikyo per farmi dimenticare tutto quello che mi hai fatto come una scema e farmi cadere di nuovo ai tuoi piedi hai preso un granchio!
- Infatti non volevo dirti questo – replicò lui perfettamente calmo, sedendosi di fianco a lei a gambe incrociate.
- No? – bofonchiò continuando a strappare l’erba.
- No. Sai, non sei tanto migliore di Kikyo come molti dicono. Sei una ragazzina immatura, sciocca e permalosa. Kikyo sì che avrebbe saputo insegnarmi tanto e ci saremmo consolati e amati l’un l’altra. La sventura alias Naraku ci ha voluto dividere, ma la vita va avanti. I vivi devono stare con i vivi e i morti con i morti.
- Quindi io sono solo una mocciosa petulante e stai con me solo perché sono viva?!
- Non proprio. Avrei anche potuto seguire Kikyo nell’oltretomba, no?
Si sdraiò con le mani dietro la testa, guardando le nuvole.
- Oh guarda, Kagome! Quella nuvola mi ricorda il tuo testone!
- Ti aspetti che rida?
- In fondo qualche pregio ce l’hai – rispose invece il ragazzo.
Stavolta la ragazza si decise a guardarlo.
I suoi capelli argentati ondeggiavano leggermente cullati dalla brezza e le sue orecchiette era placidamente distese.
L’aveva visto di rado così tranquillo, pensò.
- Non mi hai mai preso in giro perché sono un mezzodemone e mi sei stata vicina, è già qualcosa. E forse non mi sono comportato bene con te …
- Forse?
- Forse…
- FORSE?!
- Ok, sì, hai vinto, contenta?
 
Suikotsu si sedette sulla panchina, cedendo il posto in campo a Miroku.
La sua postura tradiva una grande impazienza, il che incuriosì Rin.
- Signore, siete in pensiero per Kikyo-sama?
Il moro s’irrigidì.
- Che cosa? Nonono! Sono preoccupato per lei, cioè, credo che essere colpiti da un’esplosione non sia una bomba, come dite voi adolescenti … oh perdona la battuta. Insomma, spero che stia bene, tutto qui! – sparò tutto d’un fiato.
Rin sorrise.
- Awwww lo so che la volete vedere! Prima, con il fratello del signor Sesshomaru, stavate facendo il gelosone!
- Non è vero! Gli stavo dicendo solo quello che pensavo, cioè che deve maturare! Se fosse stato mio figlio… l’avrei preso a schiaffi!
- Può darsi, ma sta di fatto che voi ci tenete a Kikyo-sama, non è così?
Suikotsu la fissava strabiliato.
Quella ragazzina … da dove la prendeva tutta quella consapevolezza e tutto quel pepe?
- Se volete vederla perché non andiamo a trovarla? Sono certa che sarà molto felice di vedervi!
- E se sta dormendo? – ribatté lui nel vano tentativo di scoraggiarla.
La ragazzina alzò le spalle e si alzò: - E allora ce ne andremo! Che avete da perdere?
- Ehi! – esclamò Kagura, arrivando improvvisamente – Dove volete andare? È il tuo turno, Rin!
- Ooooops! Me ne sono scordata! Fammi un favore, mantieni il mio posto per un altro po’, accompagno Suikotsu-sama dalla sua fidanzata e torno!
- Rin – disse lui con infinità pazienza – Kikyo-sama non è la mia…
- Ciao Kagura! – salutò gaia la moretta, trascinando Suikotsu verso l’infermeria.
La donna li guardava basita.
Doveva ammettere che la incuriosivano parecchio quei due tizi così strani, ma così sorprendentemente dolci e coraggiosi!
- Che stia diventando vecchia? – mormorò a se stessa la donna, tornando in campo.
- Dov’è Rin? – sentì la voce truce di Sesshomaru alle sue spalle.
La signora del vento si sforzò di mantenere la calma.
- Con quel tipo della Squadra dei Sette. Vanno da Kikyo.
Anche se non poteva vederlo, immaginava che non fosse per niente contento.
- Awwww com’è eccitante! – esclamò la ragazzina, bussando alla porta.
- Visto? Non aprono, andiam…
- Ciao – salutò Courtney, aprendo la porta – Che cosa posso fare per voi?
- Vogliamo vedere i feriti! – annunciò orgogliosamente Rin.
La sua genuinità pareva avere un certo effetto sulle persone, notò Suikotsu, difatti Courtney si sciolse in un tenero sorriso mentre osservava la mora.
- Certo, entrate! – li invitò cordialmente.
Vedendo un letto vuoto, Suikotsu non poté fare a meno di chiedere alla castana dove fosse la sacerdotessa.
- Eccomi – rispose la diretta interessata uscendo dal bagno – Mi stavo sistemando i capelli, erano in uno stato pietoso – sorrise.
- Tutto a posto, signora? – chiese Rin sinceramente interessata.
La donna annuì: - Certo, io e anche Akitoki!
In effetti si sentiva ancora il russare dolce del ragazzo castano.
La ragazzina pronunciò un “Che bello!” mentre diede una gomitata nello stomaco a Suikotsu.
- Uhm … già, menomale…- mormorò lui, massaggiandosi lo stomaco – Ne siamo molto felici, ora andiamo, R…
- Aspettate un attimino-ino-ino! – lo implorò la ragazza.
- Devi scendere in campo, figliola. Se non lo fai perderemo la sfida.
- La salute di Kikyo-sama è più importante, no?
- Ma Rin, io sto bene – insistette la sacerdotessa – ho solo un leggero mal di testa…
- Oh allora con un bacino la bua vola via! – esclamò allegramente, guadagnandosi delle occhiate stranite.
Eppure lei annuì solennemente e non riuscì a trattenere un sorrisetto malizioso.
 - È così! Suikotsu-sama, voi siete un medico, date un bacio a Kikyo e il dolore passerà.
- Rin … - Suikotsu appoggiò la mano sul collo di Rin, gesto che poteva inquietantemente passare sia per una carezza che per un tentativo di strangolarla.
- Sei un po’ cresciuta per credere ancora a questo metodo che usano i genitori per tranquillizzare i bambini, no?
- Ma il signor Sesshomaru mi da ancora i bacini quando mi faccio la bua!
L’uomo spalancò gli occhi.
 
Bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
Suikotsu si grattava la testa perplesso.
- Questa poi… chi se la immaginava?
Bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
 
- Non me ne vado fino a quando Kikyo-sama non sarà in condizioni perfette! – minacciò la ragazzina.
- Accontentatela – sussurrò la sacerdotessa – così dopo vi lascerà in pace…
Suikotsu annuì e, sebbene fosse un po’ imbarazzato (anzi, facciamo MOLTO imbarazzato), avanzò di qualche passo e si chinò per baciare Kikyo sulla fronte.
Proprio in quel momento la porta di aprì.
- Rin? Forza, scendi in campo! … Ops scusate! Non ci tenevo a rompere la scenetta!
Riconoscendo la voce di Renkotsu, Suikotsu sobbalzò.
- Ehm perfetto, Kikyo-sama! Noi ora la lasciamo riposare, arrivederci!
Afferrò frettolosamente Rin, che lo guardava sognante, e Renkotsu, che lo fissava con lo sguardo da “Dopo mi racconti tutto”, sguardi che preferì ignorare.
- Adesso arrivo anch’io – disse Kikyo, soffermandosi su Courtney.
- Grazie di tutto – le sussurrò con un sorriso.
L’altra lo ricambiò: - Grazie a te. Tu sai il perché.
Il suo sorriso non svanì mentre fissava il quartetto andarsene.
- Meglio che vada anch’io – guardò il dormiente Akitoki – Penso che lui se la caverà benissimo…
E chiuse la porta dell’infermeria.
- Perfetto – sussurrò lugubre Kikyo, notando che erano appena rientrati Kagome e Inuyasha, entrambi con un’aria alquanto serena – Guarda un po’ chi si vede. Voglio giocare anch’io!
Entrate in campo, Rin e Kikyo iniziarono a bombardare i Funboy, ognuna profondamente motivata.
La prima perché era felice di aver spinto Suikotsu a baciare Kikyo, la seconda perché voleva ricambiare il favore dell’esplosione.
Intanto Courtney si sedette vicino a Duncan.
Vedendola stranamente di buon umore, lui non poté fare a meno di chiedere.
- Che è successo, Principessa? Ti sei divertita nel bel letto dell’infermeria, forse?
Nonostante il suo tono e le sue parole, negli occhi di ghiaccio di Duncan brillava una sincera curiosità.
Dopotutto… non ci teneva ad avere Courtney nemica per sempre.
- Fatti gli affari tuoi – fu la risposta, ma la castana continuava a essere di buon umore.
Dopo l’ennesimo colpo, un fischio alto e acuto bloccò il braccio di Kikyo a mezz’aria.
- Stop! Partita conclusa! – annunciò Courtney.
- Dunque, vediamo un po’ i risultati … Certo, Kikyo ha fatto una rimonta straordinaria, eppure, grazie alle Furie Inarrestabili alias Abi, Bankotsu e Jakotsu, i Funboy Urlanti hanno mantenuto il loro vantaggio! Quindi la vittoria …
I Funboy iniziarono già a esultare mentre gli Otaku abbassarono la testa.
-  … va agli Otaku Assassini!
- Che cosa?!
Uno sguardo speranzoso fece capolino negli occhi degli inattesi vincitori.
Abi avanzò minacciosa di qualche passo.
- Senti, tesoro, la regola era che vinceva la squadra che aveva fatto cadere meno palloni e noi …
- Sì, tesoro – la interruppe il punk con un ghigno – quella è una delle regole. L’altra era che dovevate giocare tutti almeno una volta e Inuyasha non è mai entrato in campo!
Sentendosi nominare, il mezzodemone s’irrigidì.
Per una volta che era convinto di aver fatto la cosa giusta per Kagome…
- Pertanto i vincitori sono gli Otaku!
- YEEEEEEEEEEEEEH!
In preda all’euforia, Koga e Renkotsu ballarono una danza egiziana, mentre Miroku eseguiva un perfetto Moonwalker.
Suikotsu guardò imbarazzato da un’altra parte e Rin ridacchiò entusiasta.
 
Bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
Sesshomaru era impassibile come sempre.
- Da come quei bifolchi festeggiano sembra che non abbiano mai vinto niente in vita loro …
Bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
 
- Bene, Funboy! – esordì Courtney – Presentatevi stasera alla cerimonia del falò!
I giudici d’onore congedarono così vincitori e perdenti, che, chi sghignazzando chi mugugnando, andarono negli spogliatoi a cambiarsi.
Giunto al suo posto, Miroku sgranò gli occhi.
- Guarda, guarda, la mia dolce Sango ha voluto farmi un pensierino – ridacchiò, accarezzando il reggiseno – Strano, lei non è quel tipo di ragazza … sarà la lontananza …
Intanto, nello spogliatoio femminile …
Sango si stava vestendo in fretta e furia.
Voleva rivedere subito il suo Miroku. Erano in squadre diverse, per questo cercava di trascorrere quanto più tempo possibile in sua compagnia.
Ayame la guardò con occhi comprensivi mentre si spazzolava i capelli.
- Non vedi l’ora di vedere il tuo bello, eh?
La sterminatrice sorrise mentre le sue guance si imporporarono leggermente.
- Ti capisco – continuò la rossa – Adesso, ti accompagno. Anche io fremo dalla voglia di rivedere il mio Kogaccino!
Mise la spazzola dentro il suo zainetto e, presa l’altra ragazza sottobraccio, uscì.
Appena se ne furono andate, Abi guardò le altre (e Jakotsu).
- Non trovo più il mio reggiseno!
Jakotsu curvò un sopracciglio: - Sei scesa in campo senza reggiseno?
- Certo che no, babbeo! Per le sfide io indosso sempre la biancheria da combattimento!
- Reggiseno e mutandine … da combattimento? Che roba è?
- Sono fatti con un tessuto più resistente che… oh ma lasciamo perdere! Non trovo più il mio reggiseno normale!
Il ragazzo alzò le spalle.
- Sarà qui intorno! Chi vuoi che l’abbia preso?
Sango bussò alla porta dello spogliatoio maschile: - Ehi, voi, siete pronti?
Le aprì la porta proprio Miroku con il reggiseno in mano.
- Ciao, ragazze! State tranquilli, siamo tutti vestiti.
Gli occhi di Sango scivolarono dagli occhi di Miroku al reggiseno.
- Tesoro…- sibilò – dove hai preso quello?
- Oh? Pensavo che me l’avessi dato tu!
La ragazza gli mostrò il pugno: - Brutto idiota, non mentirmi! Sai bene che non sono quel tipo di ragazza!
- QUELLO È MIO!
L’urlo di Abi perforò i timpani dei presenti.
L’orgogliosa mora strappò di mano l’indumento dalla mano di Miroku.
- Sporco maniaco! Dovevo immaginare che l’avessi preso tu!
- E-e-era tuo? N-non ne avevo idea, giuro!
- Aaaaaah! Adesso capisco tutto! – disse Sango – Ti diverti tanto a fare la capetta, ma non sei così coraggiosa come vuoi far credere! Hai dato quella tua roba sporca a Miroku di nascosto e ora che hai paura che tutto si metta male fai finta di niente!
Byakuya era sconvolto.
- Abi…l’hai fatto davvero?
- NO! – urlò la donna a pieni polmoni – Perché avrei dovuto fare una cosa del genere?! Perché lo credete tutti?! Questo pervertito non mi interesserebbe mai, neanche fra un milione di anni! E poi la mia biancheria non è sporca!
- Ci vediamo stasera – borbottò minacciosa Sango, andandosene via.
- By… Byakuya.
Abi balbettò per la prima volta nella sua vita.
- Non penserai che sia stata io, vero?
Il ragazzo abbassò la testa.
- I vestiti non camminano, allora come ci è arrivato lì?
- Non lo so, ma…
Sogghignate, Naraku appoggiò la mano sulla spalla di Byakuya.
- Mi dispiace, amico. Le donne purtroppo offrono tante delusioni. Fa come ti dico…
 
Quella sera…
Duncan e Courtney si guardavano intorno mentre i Funboy li fissavano confusi.
- E quel nanerottolo? – borbottò Duncan – Ci ha abbandonati?
- Se è così…- disse Courtney – continuiamo noi a condurre lo show!
- E va bene – sbuffò Duncan, afferrando il vassoio con i biscotti.
- Sapete come funziona: chi riceve il biscotto con la forma della testa del deficiente…
- Ehi! – protestò Inuyasha,
- … resta e lo sfigato che non lo riceve dice “Bye bye” all’isoletta per sempre! Bankotsu! Jakotsu! Kagome! Sango! Naraku! Byakuya! Ayame! Akitoki! E… Inuyasha! Abi, game over!
- MA… DUNCAN! – strepitò Courtney – Che professionalità è questa secondo te?! Neanche un briciolo di suspense!
- Senti, Principessa, il capitolo è già fin troppo lungo! Bisogna restringere un po’ i tempi!
Abi fissò sprezzante la sua ex-squadra.
- Bravi… davvero molto bravi! Rimpiangerete la vostra scelta, ve lo garantisco!
- Ciao Abi – tagliò corto Sango, addentando con un sorriso il biscotto.
- Io non ti ho votata…- sussurrò inaspettatamente Byakuya.
- Che cosa?! – gridarono Naraku e Abi, in toni differenti.
Il moro alzò le spalle: - È così, mi fido di quello che sostiene Abi.
Con un lampo di gratitudine guizzante negli occhi di liquirizia, la mora andò a toccare il Death Note per essere trascinata via dallo Shinigami.
- Uuuuuh chissà che panorama! – disse sarcastico Duncan – Oh bene! Andiamo via con la nostra barca!
- Perché a voi la barca e a noi lo Shinigami?! – contestò Kagome.
- Tesoro, dove starebbe il divertimento altrimenti?
Ignorando gli sguardi accusatori dei concorrenti, il punk si diresse con Courtney verso la loro barca.
Era proprio divertente sbattere in faccia a quelli sfigati i suoi privilegi, come Chris si divertiva a fare con lui e gli altri!
 
Bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
Courtney pareva soddisfatta.
- Se Kikyo resisterà fino alla finale voterò per lei, ho deciso! Non mi dispiacerebbe neanche aiutare quel ragazzo che l’ha baciata in fronte… qualcosa in lui mi ricorda Trent … no, aspetta! Perché mi viene in mente Trent?!
Bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
 
Bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
Duncan sfogliava distrattamente i giornalini.
- Mi piacerebbe votare per quel Bankotsu, mi sembra che abbia la giusta grinta. Io starei invece in guardia da quel tipo con gli occhi rossi, Naraku o come si chiama, mi ricorda…
Socchiuse gli occhi, fissando la telecamera.
- Alejandro! C’è da stare in allerta, ragazzi!
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- Non vedo l’ora di rivedere Gwen! – esclamò Duncan, appena salito in barca.
- Perfetto – commentò una voce smorta.
Duncan si voltò.
La ragazza che gli stava dinanzi non sembrava Courtney.
Le labbra piegate in una triste piega all’ingiù e i suoi occhi parlavano da soli.
Lo sorpassò senza aggiungere altro.
Era stanca delle urla, dei litigi, delle lacrime … di tutto.
Era stanca.

  
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