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Autore: Little_Lotte    11/08/2011    12 recensioni
Questa è la prima fan fiction cross over che scrivo, per cui siate clementi.
Mi sono ritrovata a vedere il cartone animato "Anastasia" e dal momento che ultimamente vedo Kurt e Blaine ovunque, ho pensato che sarebbe stato interessante provare a scriverne una versione con loro due come protagonisti.
Cercherò di attenermi molto alla trama del film (salvo alcune necessarie forzature), per cui se troverete delle incongruenze storiche non biasimate me, ma il signor Don Bluth.
Personaggi: Anastasia/Kurt, Dimitri/ Blaine (con ciò non voglio dire che Kurt sia la femmina nella relazione..semplicemente ci vedo più lui a fare il giovane aristocratico) Vlad/Puck, Sophie/Rachel, Pooka/Finn, Bartok/Figgins. Ho voluto lasciare gli altri personaggi invariati, perchè non mi andava di usare Sue come cattiva, dal momento che è un personaggio che adoro e Burt come nonno-imperatore mi sembrava troppo strano.
La nota OOC mi sembra necessaria, soprattutto per Blaine che secondo me ha poco a che vedere con Dimitri dal punto di vista caratteriale.
Enjoy!
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Kurt Hummel, Noah Puckerman/Puck, Rachel Berry
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mentre Kurt, Blaine e Noah erano in viaggio per la Germania, in una casa molto elegante dei quartieri alti di Parigi l'imperatrice Maria e sua cugina di secondo grado Rachel, erano intente a ricevere un giovanotto che si era presentato al loro cospetto affermando di essere il Granduca Kontastin, alla ricerca disperata di sua nonna; cosa che avveniva sempre più spesso, negli ultimi tempi.

L' imperatrice se ne stava seduta su un divanetto, osservando il ragazzo con aria visibilmente annoiata, mentre sua cugina Rachel, una bella ragazza sui venticinque anni, con lunghi capelli castani e occhi scuri, era in piedi di fianco a lui e lo guardava con un'espressione estremamente interessata; al contrario di sua cugina, credeva davvero che quel ragazzo avesse del potenziale per essere il vero Konstantin e voleva dargli la possibilità di dimostrarlo.

Il giovane, che in effetti somigliava molto a Konstantin, - e questo persino l'imperatrice dovette riconoscerlo - stava elencando piuttosto confusamente tutti i membri della famiglia reale, gesticolando nervosamente e strascicando le parole in maniera per niente elegante.

L'imperatrice sbuffò; quel giovane non aveva assolutamente l'aria del Granduca e senza alcun dubbio, non era certo il suo Konstantin.

<< Quindi lo zio Boris era di Odessa...ed ogni primavera.. >>

<< Basta così! >>

L'imperatrice si alzò lentamente in piedi, guardando il ragazzo con sguardo severo.

<< Mio caro ragazzo, non ha davvero niente di meglio da fare che venire qui a disturbarmi con le sue inutili chiacchiere?! >> domandò con acidume.

Il ragazzo fece una smorfia e Rachel lo afferrò violentemente per un braccio, trascinandolo fuori dal salotto.

<< Bene caro, credo che sia arrivato il momento che tu te ne vada! >> disse, mentre questi rivolgeva all'imperatrice un'occhiataccia << Su, sparisci...arrivederci! >>

Lo fece uscire e si richiuse immediatamente la porta alle spalle, guardando sua cugina con aria mortificata.

<< Adesso basta. >> mormorò l'anziana signora, abbassando tristemente lo sguardo << Non ce la faccio più. >>

<< Mi rincresce davvero tanto! >> rispose Rachel, sinceramente dispiaciuta << Ma avrei potuto giurare che questa volta fosse quello giusto! Insomma, non che avesse un'aria particolarmente regale ed in effetti era anche parecchio sgraziato...ma somigliava davvero moltissimo a Konstantin! Oh, ci avevo sperato così tanto..è una vera disdetta! >>

Andò a prendere il vassoio del tè continuando a parlare a macchinetta, mentre l'imperatrice alzava gli occhi al cielo e scuoteva la testa con fare sconsolato; Rachel posò il vassio su di un tavolino e servì una tazza di tè alla cugina, che nel frattempo si era messa a sedere proprio davanti a lei.

<< La prossima volta non mi lascerò ingannare, assolutamente no! >> esclamò la ragazza, versandosi a sua volta del tè << Farò delle domande molto più difficili! >>

<< Assolutamente no! >> la interrumpe l'imperatrice, sbattendo con forza la tazzina sul tavolo e alzandosi in piedi di scatto << Non sono in grado di sopportare altre sofferenze, sono stanca adesso! Non intendo più vedere altri ragazzi che fingono di essere Konstantin. >>

<< Cosa?! >> rispose Rachel allibità, rischiando quasi di farsi andare di traverso il tè << Ma no, non potete farlo! Credevo che fosse il vostro più grande desiderio poter riabbracciare vostro nipote! >>

<< Infatti lo è! >> ribattè l'imperatrice, portandosi una mano al petto << Ma il mio Konstantin, non un impostore! Cerca di capire il dolore di una povera vecchia, Rachel; non potrei sopportare di incontrare altre persone che tentano di prendersi gioco di me, il mio cuore non reggerebbe. >>

<< E se un giorno arrivasse quello vero?! >> insistette Rachel.

L'imperatrice guardò sua cugina con sguardo ormai spento.

<< Ci spero sempre, ma non succede mai. >> mormorò, rimettendosi a sedere compostamente << Non voglio più continuare a soffrire, lo capisci questo Rachel?! >>

La ragazza fece segno di si con la testa, mentre l'Imperatrice tornava a concentrarsi sul suo tè.

Rachel si morse un labbro e poi sospirò.

Forse sua cugina aveva deciso di arrendersi, ma lei non lo avrebbe fatto; sentiva dentro di sè che Konstantin era ancora vivo e che si trovava da qualche parte là fuori e sebbene l'imperatrice volesse più ricevere nessuno, lei avrebbe continuato a farlo, fino a che il vero Konstantin non avrebbe finalmente bussato alla sua porta.


*

<< Blaine, muoviti! Dai, porta su quelle valige...la nave sta per salpare! >>

<< Beh, se qualcuno venisse a darmi una mano forse fare un po' più in fretta! >>

Kurt, che era già salito a bordo della nave, scoppiò a ridere alla visione del povero Blaine che tentava faticosamente di trascinare tutti i bagagli su per la passerella.

Noah sbuffò e corse a dargli una mano.

<< Anderson, sei davvero un bambino! >> lo canzonò << Sul serio, dovresti mettere un po' più di muscoli su quelle braccia! Guarda i miei bicipiti! >>

Blaine fece una smorfia e finalmente, grazie all'aiuto di Noah, riuscì a trasportare tutti i bagagli a bordo della nave.

<< Siamo piuttosto deboli, eh?! >> commentò Kurt ridacchiando, guardando uno strematissimo Blaine che tentava in qualche modo di riprendere fiato.

Anderson rispose con un sorrisino beffardo.

<< Fai poco lo spiritoso, Kurt! >> esclamò << Non ti abbiamo fatto portare le valige solamente perchè sei di sangue reale, me se te lo avessimo lasciato fare di certo non te la saresti cavata meglio di me! >>

Kurt scoppiò a ridere, mentre dalla capitaneria arrivava il segnale che la nave era pronta a salpare.

<< Bene, andiamo in cabina a sistemare tutte le nostre cose e poi potremo ricominciare le nostre lezioni qui sul ponte. >> disse Puckerman, prendendo in braccio Finn << Ormai è sera, non ci sarà praticamente nessuno a disturbarci. >>

<< Perchè dovremmo continuare le lezioni sul ponte? >> domandò Blaine curiosamente << Non possiamo farlo in cabina?! >>

Noah gli rivolse uno dei suoi soliti sghembi.

<< Beh, ma lì non abbiamo tutto lo spazio che ci serve! >> rispose con fare enigmatico.

Kurt e Blaine si scambiano un'occhiata lievemente preoccupata.

<< Ehi, tranquilli! >> esclamò Noah ridendo << Non vi farò del male, promesso! >>

Fece scendere a terra Finn e afferrò una delle due pesanti valige che i tre si portavano dietro.

<< Ci vediamo fra poco in cabina. >> disse, rivolto agli altri due << Ultima classe, vedete di non perdervi. >>

Si avviò assieme a Finn verso il loro alloggio, lasciando Kurt e Blaine da soli sul ponte.

I due si guardarono per un attimo negli occhi e poi abbassarono di colpo lo sguardo, arrossendo entrambi violentemente.

<< Beh, sei nervoso? >> domandò Blaine distrattamente, tentanto di rompere l' imbarazzo << Immagino che questa sia la prima volta che viaggi su una nave! >>

<< In effetti si, un pochino lo sono. >> ammise Kurt, senza riuscire a sostenere il suo sguardo << Ma dopo quello che abbiamo passato su quel treno, dubito che le cose possano andare peggio, no?! >>

Blaine sorrise.

In effetti, a dire il vero, la nave avrebbe anche potuto affondare...ma no, non era certo il caso di dirglielo.

<< Oh, quasi dimenticavo! >> fece Blaine all'improvviso, battendosi una mano sulla fronte << Ho una cosa per te! >>

<< Per me?! >> replicò Kurt incredulo.

Osservò curiosamente il ragazzo riccioluto mentre apriva la sua valigia e ne estraeva un paio di pantaloni neri, una camicia bianca e un elegante panciotto; avevano tutta l'aria di essere vestiti nuovi, appena comprati e certamente non di bassa qualità.

<< Sono davvero per me?! >> ripetè Kurt, che ancora non riusciva a credere ai suoi occhi << Ma sono bellissimi! >>

Blaine sorrise e arrossì nuovamente.

<< Ho pensato che avresti avuto bisogno di abiti più eleganti per il tuo incontro con Rachel. >> asserì << Infondo non puoi certo presentarti con questi abiti tutti rovinati; anche se devo ammettere che riesci ad essere estremamente carino anche con quelli! >>

Il volto di Kurt tornò a farsi paonazzo.

<< T..ti ringrazio.. >> balbettò, prendendo in mano i suoi nuovi vestiti << In effetti ho sempre desiderato possedere degli abiti eleganti! Pensi che potrei indossarli subito?! >>

<< Oh, certamente. >> rispose Blaine, tutto sorridente << Anche se prima credo che dovremo convincere Puckerman a lasciarti a disposizione la cabina. >>

Kurt lo guardò dolcemente.

<< Beh, allora andiamo. >> disse, porgendogli la mano.

Blaine annuì, limitandosi a prenderlo sotto braccio, mentre con l'altra mano afferrava la valigia.

Mentre si incamminavano in direzione della cabina, Blaine non potè fare a meno di notare lo sguardo dispiaciuto di Kurt e dovette lottare con tutte le sue forze per impedirsi di prenderlo per mano ed intracciare le dita con le sue, come invece avrebbe tanto voluto fare.

Non poteva farlo, non poteva lasciar credere a Kurt che erano liberi di lasciarsi andare completamente ai loro sentimenti, perchè non lo erano affatto! Perchè prima o poi sarebbero stati costretti a rinunciarvi e quello avrebbe fatto male a Kurt più di qualunque altra cosa.

Molto più di una semplice stretta di mano negata.


*


Erano quasi le sei del pomeriggio e proprio come aveva previsto Noah, sul ponte non c'era più nessuno, solamente lui e Blaine, intenti a giocare una tediosissima partita a scacchi, sotto gli occhi annoiati di Finn.

Grazie ad una lunga serie di spaventosissime minacce, Kurt era riuscito a convincere Noah a lasciargli a disposizione l'intera cabina per cambiarsi e adesso i due ragazzi se ne stavano lì sul ponte, aspettando impazientemente il suo arrivo, per poter dare finalmente inizio alle lezioni di Puckerman.

Ad un certo punto Finn, che non ne poteva davvero più di quel noiosissimo spettacolo, si voltò dalla parte opposta e finalmente lo vide arrivare; iniziò a saltellare ed abbaiare allegramente, attirando immediatamente l'attenzione di Noah e Blaine, che si voltarono anche loro nella stessa direzione in cui stava guardando il cagnolino.

In quel momento a Blaine quasi mancò il respiro.

Kurt era di fronte a lui, indossava i vestiti che gli aveva regalato lui ed era senza dubbio la visione più bella e perfetta che Blaine avesse mai avuto il privilegio di vedere in tutta la sua vita.

Anderson si stropicciò gli occhi e poi tornò a posare lo sguardo su di lui, studiandolo attentamente con sguardo incantato; quegli abiti gli stavano alla perfezione, sembrava quasi gli fossero stati cuciti addosso, ed aveva un'aria così radiosa e.. regale.

Si, Blaine non avrebbe potuto trovare aggettivo migliore per descriverlo, Kurt sembrava veramente un principe.

Il suo principe.

O almeno, Blaine avrebbe tanto voluto che fosse stato così.

<< Ehi, niente male! >> esclamò Noah, lanciando a Kurt uno sguardo di approvazione.

Lui e Blaine abbandonarono la loro partita e andarono a raggiungere il loro compagno, che in quel momento non la smetteva di sorridere e di piroettare.

<< Oh, mi sento davvero un altro con questi vestiti addosso! >> commentò allegramente l'orfano.

<< Beh, lo sembri veramente! >> rispose Noah sorridendo << Stai davvero molto bene! >>

Kurt si morse un labbro con espressione soddisfatta e poi si rivolse a Blaine.

<< E tu che ne pensi? >> domandò << Ti piaccio vestito così?! >>

Blaine si portò entrambe le mani al petto e lo guardò con adorazione.

<< Sei bellissimo. >> mormorò.

Kurt sorrise dolcemente, mentre Noah alzò gli occhi al cielo.

<< Su, non perdiamo tempo in chiacchiere! >> disse, interrompendo l'idillio << E' arrivato il momento della lezione di danza! >>

<< Lezione di danza?! >> ripetè Kurt, con un' espressione poco convinta.

<< Ovviamente. >> affermò Noah << Tutti i principi devono saper ballare, è una delle prime cose che vengono loro insegnate; tu, mio caro Konstantin, dovrai essere in grado di muoverti con grazia e leggiadria, facendo volteggiare fra le tue braccia ogni incantevole fanciulla con cui avrai il piacere di ballare. >>

Kurt ridacchiò.

<< Non so se ti sei guardato intorno, Noah.. >> commentò << Ma non vedo nessuna incantevole fanciulla qui. >>

<< No, infatti! >> rispose Noah, mettendo una mano sulla spalla a Blaine << Ma c'è Blaine. >>

<< C..cosa?! >> ribattè il moro ansiosamente << I..io?! Noah, ma io sono una pessimo ballerino..e non sono neanche una ragazza! Per quale motivo dovrei prestarmi a questa tua idea malsana?! >>

Noah lo guardò con aria offesa.

<< Non è un'idea malsana! >> replicò in tono seccato << La tua totale incapacità di ballare potrebbe esserci utile, dal momento che dovrà essere Kurt a condurre e tu non dovrai fare altro che stargli dietro! Inoltre, generalmente le fanciulle sono più basse degli uomini e quindi tu come altezza sei perfetto per interpretare il ruolo femminile. >>

Kurt soffocò una risata, mentre Blaine lanciò a Noah un'occhiataccia.

<< Su, coraggio! >> esclamò Noah, afferrando Blaine per un braccio e Kurt per l'altro, attirandoli l'uno verso l' altro << Via con le danze! >>

Kurt e Blaine incrociarono i loro sguardi per pochi secondi, prima di abbassarli per l'ennesima volta, a causa dell' imbarazzo.

Blaine posò una mano sulla vita di Kurt e con l'altra strinse la sua, mentre Kurt si avvicinò un po' di più a lui e poggiò la mano ancora libera sulla spalla del moro.

Noah fece una smorfia; avevano completamente invertito le posizioni e stava quasi per farglielo notare, quando Finn si aggrappò con forza ai suoi pantaloni e gli fece cenno di lasciar perdere.

Puckerman sospirò.

<< Beh, potete iniziare a muovervi! >> dichiarò << Un, due, trè.. un, due, trè.. >>

Kurt e Blaine mossero qualche piccolo ed impacciato passo di danza, mentre Noah cercava di dare loro il tempo battendo le mani.

<< No, no, no! >> li ammonì l'ebreo << Siete troppo rigidi, cercate di sciogliervi un po'! Immaginate che ci sia la musica in sottofondo; una lenta e soave melodia, che vi culla dolcemente e vi tieni stretti l'uno all'altro. >>

Kurt e Blaine si fermarono, si guardarono e dopo aver colmato di qualche passo la distanza fra i loro corpi, ricominciarono a muoversi, stavolta con maggiore scioltezza e sicurezza, immaginandosi nella loro mente di avere una dolce e melodiosa sinfonia in sottofondo.

A Kurt per un attimo sembrò quasi di sentirla davvero, tanto che ad un certo puntò si voltò addirittura, per controllare che non ci fosse veramente qualcuno che stesse suonando, lì nei paraggi.

Ma poi si rese conto che quella musica era solamente nella sua testa e nel suo cuore, e che era Blaine a farla suonare, con il suo sorriso e il calore del suo corpo che si stringeva dolcemente a quello di Kurt.

Kurt deglutì e abbassò timidamente lo sguardo.

Si sentiva le guance in fiamme, il cuore gli batteva all'impazzata e non riusciva a pensare a niente che non fosse Blaine; il solo odore che percepiva in quel momento era il profumo dolce e speziato di Blaine e il solo suono che voleva veramente sentire era quello della sua voce.

Quella si che era una musica meravigliosa.

Sollevò lentamente lo sguardo e lo posò di nuovo sul ragazzo riccioluto, che in tutto quel tempo non aveva mai smesso di guardarlo così intensamente.

<< Ce la stiamo cavando piuttosto bene, non credi? >> disse Blaine, rivolgendo a Kurt un sorrisetto impacciato, dopo avergli fatto fare una piroetta.

Kurt ridacchiò.

<< Ho come la sensazione che sia tu a condurre! >> osservò, scuotendo la testa con fare divertito << Credo che stiamo sbagliando qualcosa! >>

Blaine arrossì e lo prese nuovamente per mano.

<< Strano. >> mormorò, tirandolo un po' di più a sè << A me sembra che sia tutto fin troppo giusto. >>

Kurt non rispose, ma posò la testa sulla spalla del ragazzo e si strinse un po' di più a lui, continuando a muoversi a passo di danza.

A qualche metro di distanza, accucciati per terra, Noah e Finn osservavano la scena con attenzione.

Noah sospirò e lanciò al cagnolino uno sguardo lievemente sconsolato.

<< Visto Finn, che cosa ti avevo detto?! >> disse, accerezzando dolcemente l'animale << Non ne verrà fuori niente di buono! >>

Finn guardò in direzione di Kurt e Blaine, ancora avvinghiati in quell'abbraccio danzante, per poi voltarsi di nuovo verso Noah e leccargli gentilmente la mano, abbaiando allegramente.

<< Guarda che lo so che cosa stai pensando! >> affermò Noah, grattandogli le orecchie << Ma ti sbagli di grosso, non ho fatto ballare Kurt e Blaine perchè sto cercando di farli mettere insieme! Credo veramente che Blaine, vista la sua altezza, sia il solo che possa ricoprire il ruolo della ragazza durante il ballo. >>

Tornò a guardare i due ragazzi, i quali sembravano essersi completamente dimenticati del resto del mondo e continuavano a ballare come se la loro vita intera dipendesse solamente da quello. Si lasciò inevitabilmente sfuggire un sorriso.

<< E poi, sai una cosa? >> disse, con un tono di voce stranamente dolce << Trovo davvero ingiusto che Blaine sia così tanto innamorato di Kurt e non possa avere la possibilità di stare assieme a lui! Che razza di persona senza cuore sarei, se gli negassi l'opportunità di ballare con lui, anche solo per una volta? >>

Finn gli leccò nuovamente la mano e poi si accolò fra le sue braccia, mentre Kurt e Blaine ancora danzavano per tutto il ponte, tenendosi saldamente stretti nel loro abbraccio.

Kurt teneva gli occhi chiusi e con una guancia sfiorava leggermente i capelli ricci di Blaine, che gli provocavano un piacevolissimo e per niente fastidioso solletico; poteva sentire il suo profumo nelle narici e il calore del fiato di Blaine sul suo collo, abbastanza da mandarlo completamente fuori di testa.

Non aveva mai provato niente di simile prima e sebbene all'inizio fosse stato così tormentato da numerose incertezze e confusioni riguardo ai suoi sentimenti per Blaine, ormai non aveva più dubbi: sapeva di essersene innamorato.

Quello che non sapeva era se anche Blaine lo amasse o se mai un giorno avrebbe potuto farlo, ma tutto sommato in quel momento poco gli importava; perchè in quel momento, essere fra le braccia di Blaine, con il corpo stretto al suo, completamente avvolto da una meravigliosa sensazione di pace e di sicurezza, era tutto ciò di cui aveva bisogno per sentirsi del tutto felice.

Ma proprio allora, Blaine si fermò e si staccò leggermente dall'abbraccio.

Kurt spalancò gli occhi e guardò il ragazzo con sguardo estremamente preoccupato.

<< Va... va tutto bene?! >> domandò nervosamente.

Blaine fece segno di si con la testa e si scostò un ricciolo ribelle dalla fronte.

<< Si, tutto apposto. >> rispose a mezza voce << E' solo che mi gira un po' la testa. >>

Kurt sorrise.

<< Si, anche a me. >> disse << Forse abbiamo ballato troppo! >>

<< Già, lo penso anche io. >> concordò Blaine, guardandolo di nuovo negli occhi << Credo che ci serva una pausa. >>

<< Già. >>

Rimasero fermi in quella posizione e in silenzio, mentre Blaine avvicinava lentamente il suo viso a quello di Kurt.

Il moro posò delicatamente una mano sulla guancia dell'orfano e gliela accarezzò con dolcezza, mentre questi tratteneva il respiro e sentiva il cuore esplodergli in petto.

Blaine si sporse istintivamente verso di lui, come per baciarlo e Kurt socchiuse occhi, aprendo leggermente la bocca, aspettando e sperando che le labbra di Blaine decidessero di posarsi su di essa.

Blaine sospirò e sfiorò appena appena le labbra di Kurt; desiderava baciarlo più di ogni altra cosa al mondo, persino più di quanto desiderasse andare a Parigi! Avrebbe voluto assaporare le sue labbra, stringerne ancora una volta il corpo al suo, tenerlo stretto a sè per sempre, per tutta la vita.

Ma non poteva.

Baciare Kurt, amarlo, voler costruire un futuro assieme a lui...gli sembrava la cosa più giusta da desiderare, eppure sapeva che in realtà era solamente la più sbagliata.

Si tirò indietro bruscamente e non appena Kurt di colpo riaprì gli occhi, lo guardò con aria a metà fra il colpevole e l'imbarazzato.

Kurt abbassò lo sguardo.

<< St..stai... stai andando molto bene! >> farfugliò Blaine, stringendo la mano di Kurt e dandogli un colpetto sulla spalla.

Poi se ne andò via di corsa, lasciando Kurt con un palmo di naso mentre lo osservava andare via e rientrare sotto coperta.

Kurt posò una mano sulle sue labbra, nel punto esatto in cui quelle le Blaine le avevano sfiorate e abbozzò un sorriso. Non sapeva il motivo per cui Blaine fosse scappato via, nè perchè non avesse voluto baciarlo, ma stava per farlo e questo Kurt lo sapeva perfettamente.

Sentiva che anche il cuore di Blaine batteva per lui e nonostante l'amarezza del momento, Kurt non potè fare a meno di sperare che forse, un giorno, Blaine lo avrebbe davvero amato come lo amava lui.




N.D.A: Vi prego, non odiatemi!!! In fondo non poteva far succedere tutto e subito, altrimenti che gusto c'è?! E poi devo mantenermi coerente col personaggio di Blaine, che al momento è ancora dell'idea di non volersi dichiarare a Kurt.

A dire il vero questo capitolo forse è un po' corto, ma non me la sono sentita di allungarlo, perchè gira tutto intorno alla fluffosità Klainosa e se avessi aggiunto qualche altra scena avrei completamente rotto l'incantesimo (se poi di incantesimo vogliamo parlare! u.u).

Al prossimo aggiornamento... come sempre vi amo!! <3
  
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