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Autore: _Nat_91    11/08/2011    6 recensioni
Un tuffo nei ricordi dell'estate 2010.
Un'estate calda e piena di imprevisti. Un'estate durante la quale Tom incontrerà finalmente una persona in grado di tenergli testa e di umiliarlo.
Una vendetta che si accenderà e lo porterà a scoprire in lei una persona che non è assolutamente come sembra e nasconde un segreto...
Una piccola storia su Tom e su come uno scontro estivo possa cambiare la vita...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buon giorno a tutte!
Eccomi con il secondo capitolo di questa piccola Fanfiction.
Io non so che dirvi se non grazie per i commenti al capitolo precedente e per tutto il resto; non mi aspettavo questo, diciamo, successo perchè per me è un vero successo quindi ancora GRAZIE. Ma adesso voglio ringraziare di cuore:
- aquariusff, niky95, raggiodisole90, _MINA_, sere_96, alessia_bill98 ed OfeliaMillet per aver commentato il primo capitolo;
- alessia_bill98, aquariusff, Just_Blue e raggiodisole90 per aver inserito la storia tra le seguite;
- iolly21, raggiodisole90, _MINA_ per aver inserito la storia tra le preferite;
- raggiodisole90 per aver inserito la storia tra le ricordate e niky95 per avermi inserita tra le autrici preferite.
Grazie davvero a tutte quante, mi avere reso orgogliosa di questa piccola storia; spero che anche questo capitolo vi piaccia come il primo...
Buona lettura a tutte...
Il secondo capitolo arriverà sabato dato che domenica e lunedì non avrò internet...
Un bacione a tutte
Nat
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Capitolo 2

Leyla rise di gusto ripensando a quel lontano incontro. Era stata davvero molto cattiva ma quel ragazzo l'aveva infastidita e non si era fatta scrupoli nell'aggredirlo in quel modo. Lei era così: fredda e diretta, non si curava dell'effetto che le sue parole causavano alla gente. Era vuota e priva di sentimenti.
La mora tolse lo scatolo dal letto e vi si sdraiò a pancia in giù sorreggendosi però con i gomiti e poggiando il diario sul cuscino; cominciò a dondolare le gambe e si tuffò nella lettura e nei ricordi di una nuova pagina.
 
"                                                                Maldive, 1 luglio 2010
C'è solo una parola che può esprimere questo luogo: fantastico!
Questa isola è stupenda e l'appartamento che mio padre e quello
di Zoe hanno affittato per questi mesi è molto semplice e carino,
proprio come piace a me. È tutto perfetto! L'unica pecca è stato
l'inconveniente accaduto in aereo, ossia lo scontro con un bambino
di forse 20 anni che si lagnava peggio di Ben ed Eva quando avevano
due anni. Era insopportabile ma gliene ho dette quattro e ho goduto,
eccome se ho goduto...                                                                   "
 
 

Zoe era davvero molto euforica e continuava a chiamare l'amica mentre si sistemava i suoi lunghi capelli rossi legati in una treccia. Leyla arrivò un minuto dopo armata di occhiali da sole e di una capiente borsa da mare; sorrise all'amica ed insieme scesero nella spiaggia antistante all'enorme palazzo, dove era situato il loro appartamento, e raggiunsero i posti loro assegnati. Dopo aver sistemato tutto, le ragazze si spogliarono rivelando così un corpo statuario, perfetto, con tutte le curve al posto giusto, ed infine si tuffarono in quel mare così limpido e cristallino e dalla finissima sabbia bianca.
La loro estate era iniziata!
 

Tom, seguito da Gustav, raggiunse suo fratello che rideva con Georg, entrambi già pronti per entrare in acqua. Il chitarrista poggiò la propria tracolla sulla sdraio libera e si sfregò le mani.
- Allora ragazzi -esordì rivolgendosi agli amici- Che ne dite se cominciamo a divertirci? -poi si guardò intorno scrutando molte belle ragazze- C'è davvero molta carne fresca in giro.

Bill e gli altri due amici si guardarono rassegnati per poi vedere il chitarrista sorridere malizioso; il vocalist scosse la testa poi spinse il fratello verso il bagno asciuga. Forse una bella nuotata avrebbe placato i bollenti spiriti del gemello, almeno per il momento.
 

- Leyla, mi puoi prestare la tua crema solare? -le chiese la rossa seduta sulla sdraio- Devo aver lasciato la mia a casa.

- Certo Zoe tieni -rispose lei porgendogliela sorridendo- Non preoccuparti. Vuoi che te la passi sulla schiena? -le chiese poi gentilmente.

L'amica le sorrise ed annuì lasciando che la mora le spalmasse la crema.
Leyla e Zoe erano amiche fin dai tempi dell'asilo e non si erano mai separate, erano come due sorelle ed erano unite da un profondo e sincero affetto. La rossa era l'unica persona con cui Leyla era se stessa e con la quale mostrava il suo lato dolce e gentile.

- Oh porca... -imprecò piano Zoe guardando alla sua sinistra.

- Che succede? -chiese la mora seguendo poi il suo sguardo e sgranando gli occhi quando vide proprio quel ragazzo- Oh porca miseria!

Ma non fu l'unica a reagire in quel modo; anche lui si meravigliò quando la vide lì, a pochi passi dal suo ombrello.
- Non è possibile! -esclamarono entrambi prima di guardarsi in cagnesco negli occhi.

"Ma allora sei una persecuzione!" pensò Leyla scocciata e nervosa.

"Ti pentirai di avermi umiliato così ieri mattina" pensò invece Tom sorridendo tra il divertito ed il malefico.

Il ragazzo le si avvicinò sicuro di sé e con la stessa espressione dipinta sul volto fermandosi a pochi centimetri da lei. Con estrema lentezza la scrutò dalla testa ai piedi: aveva un bel seno sodo, sicuramente una bella terza; la vita era stretta ed il ventre piatto; le coscie erano belle sode e le gambe lunghe e slanciate. Era bellissima e, se non fosse stato per quel carattere da stronza che si trovava, ci avrebbe fatto qualche pensierino per niente casto.

- Hai finito di soppesarmi con lo sguardo? -gli chiese lei velenosa come suo solito incrociando le braccia al petto- Non sono in vendita e non ti dirò di sicuro quali sono le mie misure.

Tom non poté non sorridere divertito, quel suo comportamento lo eccitava ma lui non voleva sesso, no. Lui voleva vendetta, voleva umiliarla e ferirla facendola sentire come lei aveva fatto il giorno prima con lui.

- Ascoltami schlange -esordì lui tranquillo.

- Schlange? -ripetè lei aggrottando la fronte.

- Non so il tuo nome -rispose lui scrollando le spalle- ma ho capito che sei velenosa come un serpente e quindi ti chiamo così finché non scoprirò il tuo nome.

- Non lo saprai mai -affermò decisa mettendosi poi le mani sui fianchi- Ascoltami tu invece. Purtroppo, dopo il viaggio, siamo costretti a condividere anche la stessa spiaggia quindi dobbiamo trovare una soluzione. È molto semplice: tu fatti i cazzi tuoi e non mi importuni più ed io mi faccio gli affari miei come sempre d'altronde. Tu sei invisibile per me ed io lo sono per te. Come vedi è molto semplice ed ora sparisci, togliti dalle palle -concluse dandogli le spalle e sedendosi sulla sua sdraio.

Tom si sentì offeso da quel tono insolente ma non lo diede a vedere e, come se quelle parole non fossero indirizzate a lui, si sedette accanto a lei. Leyla si voltò di scatto guardandolo inferocita ma, prima che potesse emettere un suono, Tom cominciò a parlare.
- Ascoltami attentamente ragazzina -sibilò con un finto sorriso che però non celava la sua irritazione- io non ti reggo e la cosa è reciproca. Sono d'accordo che dobbiamo stare alla larga l'uno dall'altra ma... -si avvicinò al suo viso sollevando ancor di più un angolo della bocca e sussurrandole- io e te abbiamo ancora un conto in sospeso da saldare.

Zoe, che fino a quel momento era rimasta indietro ad osservare l'intera scena, si avvicinò quando intuì la reazione che l'amica avrebbe avuto ma non riuscì a fermarla. Lo schiaffo di Leyla aveva colpito Tom in pieno viso.

Bill fece subito un passo in avanti ma si bloccò quando vide la ragazza alzarsi e posizionarsi davanti al fratello che aveva una mano posata sulla guancia e la guardava con odio.

- Cosa non ti è chiaro della frase "devi farti i cazzi e non devi importunarmi"? -gli urlò contro fuori di sé- Devi starmi lontano! Azzardati ancora una volta ad avvicinarti a me e ti giuro che questo schiaffo non sarà nulla rispetto a ciò che ti farò patire. Adesso -aggiunse poi cercando di calmarsi- io vado a farmi un bagno con Zoe ed al nostro ritorno non voglio trovarti qui. Mi hai capito o devo spiegartelo con i disegnini? -gli chiese con cattiveria guardandolo un'ultima volta prima di voltarsi ed invitare l'amica a seguirla in acqua.

Per la seconda volta Tom era rimasto impietrito dalla reazione di quella strana ragazza che gli si era scagliata contro con tutta la sua cattiveria, alzandole addirittura le mani. E questo non era un comportamento normale, non era normale che una ragazza reagisse in quel modo per niente, per un gesto assolutamente insignificante. Doveva esserci qualcosa dietro a quell'atteggiamento aggressivo ed a quel carattere irrascibile ma non gli importava; quella ragazza senza nome lo aveva umiliato per la seconda volta senza mostrare alcun segno di pentimento o rimorso, aveva osato addirittura schiaffeggiarlo pubblicamente. E quella era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso; Tom gliela avrebbe fatta pagare e l'avrebbe fatta pentire di aver osato scalfire il suo orgoglio.
 

- Leyla hai esagerato -la rimproverò la rossa una volta entrate in acqua- Non avresti dovuto dargli quello schiaffo.

- Senti Zoe -si girò l'amica sbuffando- Quel Tom è entrato a far parte della lista nera non appena ha cominciato a rompere sull'aereo. Se non avesse fatto la stessa cosa anche prima e mi avesse ascoltato, non sarebbe successo niente. Lo sai come sono fatta quindi per favore non farmi la paternale ok? Tanto ora quel Tom Kaulitz mi lascerà in pace -concluse guardandosi intorno.

- Io non credo -sussurrò la rossa con un brutto presentimento.

- Dai adesso rilassati e divertiamoci -gli sorrise la mora prendendola a braccetto- Abbiamo quasi tre mesi di vacanza in questa fantastica isola con un panorama fantastico e tu vuoi rovinartela pensando a quello stupido? -le chiese divertita- Così ti si fonderà il cervello prima di riprendere l'università -concluse facendola sorridere.

Insieme poi iniziarono a schizzarsi l'acqua divertendosi come pazze ignorando tutto ciò che le circondava e cancellando quegli inconvenienti che avevano turbato quelle prime due giornate di vacanza.
Ma Leyla non sapeva che la guerra doveva ancora iniziare.
 

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