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Autore: _Nat_91    08/08/2011    8 recensioni
Un tuffo nei ricordi dell'estate 2010.
Un'estate calda e piena di imprevisti. Un'estate durante la quale Tom incontrerà finalmente una persona in grado di tenergli testa e di umiliarlo.
Una vendetta che si accenderà e lo porterà a scoprire in lei una persona che non è assolutamente come sembra e nasconde un segreto...
Una piccola storia su Tom e su come uno scontro estivo possa cambiare la vita...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Tokio hotel non mi appartengono e con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo.

 
 
 
Buon giorno a tutte!
Eccomi a sorpresa con una nuova storiella che posterò in attesa de Il Destino del nostro amore; ammetto che questa originariamente doveva essere una One shot ma ho notato che era un pò troppo lunga e ho deciso di trasformarla in una piccola Fanfiction con capitoli di media lunghezza.
Ogni capitolo si divide in varie "fasi":

- fase iniziale in cui sono riposti i pensieri, le sensazioni ed i gesti attuali della protagonista;

- seconda fase è costituita dalle pagine del suo diario;

- terza ed ultima fase comprende lo svolgimento dell'azione passata descritta in quella determinata pagina.
Spero che questa storia sia di vostro gradimento nonostante sia stata scritta in un paio di settimane e non sia stata approfondita nei dettagli; mi piacerebbe se, chi leggesse, lasciasse anche un piccolo commento per farmi sapere cosa ne pensa.
Vi ringrazio di aver perso questo minuto a leggere questa introduzione; adesso vi lascio al primo capitolo della storia e vi auguro buona lettura.
Il secondo capitolo arriverà giovedì.
Un bacione a tutte
Nat
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Capitolo 1

La luce del sole illuminava l'ampio salone di quella casa fin troppo grande per lei, a due piani e con ben tre camere singole ed una camera con letto matrimoniale. Era veramente enorme ma le piaceva molto; era semplice ma arredata in stile moderno con qualche tocco di barocco o romano antico.
Leyla si fermò nel salotto osservando con una nota di disperazione gli scatoloni ancora imballati posti nel mezzo della stanza e, sospirando, si chinò a prenderne uno. Infine salì al piano superiore ed entrò nella sua stanza posandolo sul letto matrimoniale, poi lo aprì e cominciò ad uscirne il contenuto.
Un paio di foto che ritraevano lei e la sua famiglia ed una che la ritraeva insieme a Zoe, la sua migliore amica; un fine cofanetto in legno con dentro una collana con un ciondolo a cui teneva molto; un grosso album fotografico pieno di ricordi di quegli ultimi due anni. Ed infine eccolo lì, il suo compagno di sempre, il suo migliore amico e confidente da quando era una bambina undicenne. Sotto i suoi occhi brillava come sempre il suo amato diario segreto; Leyla non poté non sorridere emozionata e sfiorò la copertina argentata. Quel diario era il custode di molti attimi della sua adolescenza, attimi che l'avevano fatta piangere, attimi che l'avevano fatta sorridere, attimi che le avevano segnato la vita.
Lo aprì ed iniziò a sfogliare delle pagine, leggendo velocemente alcuni vecchi episodi del suo passato, finché si soffermò su quella pagina su cui era trascritto l'inizio dell'estate più movimentata della sua vita.
 
"                                                                                   Berlino, 30 giugno 2010
Finalmente oggi è il giorno della partenza. Sono in aeroporto con Zoe ed
attendiamo che ci chiamino per il check-in. Sono così elettrizzata per
questo viaggio. Tre mesi, quasi tre mesi su un'isola fantastica in compagnia
della mia migliore amica e questo sai cosa significa? Sballo senza freni..."
 

Leyla sorrise di fronte a quelle poche righe che racchiudevano i pensieri della "vecchia" lei, poi decise di chiudere gli occhi e di rivivere quella fantastica e rovente estate di due anni prima.
 
 

Erano da poco passate le sei del mattino e Leyla e Zoe si accomodarono nei posti di prima classe a loro assegnati pronti a godersi quel volo che le avrebbe portate alle Maldive dove avrebbero trascorso l'intera estate. Quello era il regalo che Leyla aveva ricevuto dalla sua famiglia per la sua condotta universitaria eccellente. Leyla era una bella ragazza di quasi 21 anni, alta oltre un metro e settanta, con due intensi occhi grigio-verdi che risaltavamo ancor di più grazie ai suoi lunghi ricci castani. Era la figlia di un famoso avvocato berlinese e di una fotoreporter austriaca, ma quest'ultima era venuta a mancare quando la figlia aveva appena sette anni. Nonostante fosse piccola, Leyla soffrì moltissimo ma suo padre, Robert, non l'abbandonò mai; con il passare dei mesi lui divenne il centro del suo mondo, il suo unico e vero amico. Dopo tre anni, lui conobbe Tess, la nuova assistente dello studio dove lavorava, e se ne innamorò, sposandola. All'inizio Leyla non appoggiò quella unione, che vedeva come un tradimento nei confronti della madre, ma alla fine si affezionò a Tess ed iniziò a vederla come una sorta di figura materna. La donna diede alla luce due gemellini che divennero la gioia della figlia maggiore. Leyla era sempre stata una ragazza studiosa e diligente ma un giorno cambiò all'improvviso e nessuno ne capì il motivo. Divenne fredda con tutti ed iniziò a sputare tutto ciò che le passava per la testa, senza mezzi termini. Divenne una pericolosa ed affascinante ribelle che nessuno era mai riuscito a domare e che un pò tutte iniziarono a temere, tranne i ragazzi che cominciarono a desiderarla con sempre più ardore. Ma lei era Leyla, la ragazza dal cuore di ghiaccio che non avrebbe più amato!
 

Leyla e Zoe si guardarono e si sorrisero emozionate prima di vedere Berlino diventare sempre più piccola fino a svanire nel nulla venendo avvolte dal blu di quel cielo limpido e sereno. Dopo aver chiacchierato per un'oretta, decisero di approfittare di quel lungo viaggio per riposarsi un pò e chiusero gli occhi appoggiando la testa contro il morbido cuscino del sedile.
 

- Tom, se dobbiamo trascorrere un viaggio intero a sentire le tue lamentele, allora giuro che ti chiudo nel bagno delle hostess -lo minacciò Bill Kaulitz già stufo del continuo brontolare del fratello gemello.

- Ha ragione! -intervenne Georg Listing dando man forte all'amico- Non voglio di certo trovarmi con un mal di testa a causa tua.

- Scusatemi tanto se ho paura di questi trabiccoli volanti -replicò acido il chitarrista lasciandosi scivolare ancor di più nel suo sedile di prima classe accanto a quello dei suoi tre amici.

Saki e Tobias, seduti qualche posto dietro, sorrisero scuotendo la testa. Quel ragazzo non sarebbe mai cambiato.
 

Leyla aveva cercato di ignorare quelle fastidiose lagne che quel ragazzo, seduto a qualche metro da lei, continuava a fare da oltre mezz'ora e di sicuro non avrebbe retto ancora per molto. E pensare che erano partiti da meno di tre ore; no, non poteva più sopportarlo!
Si alzò dal suo posto e, con passo deciso e felpato, raggiunse quell ragazzo che la stava infastidendo e che, dopo diversi secondi, riconobbe. Si vide quattro paia d'occhi puntati addosso ma non vi badò, trucidò semplicemente Tom con lo sguardo.
- Scusami -gli disse sorridendo innocentemente- Potresti per favore chiudere quella tua boccaccia? Sai, vorrei godermi il viaggio senza che un marmocchio mi disturbi con le sue continue lamentele da poppante -gli spiattellò in faccia senza preoccuparsi dell'espressione allibita del ragazzo, poi continuò- Anzi, se vuoi ti do anche qualcosa che potrebbe finalmente zittire quella tua boccaccia.

I quattro ragazzi la guardarono completamente increduli di fronte a quel comportamento così maleducato e seguirono i suoi movimenti quando si tolse il leggero foulard bianco che avvolgeva il suo collo candido.

- Tieni e tappati quella maledetta bocca -gli ordinò lanciandogli addosso quella soffice stoffa- Risparmia le mie povere orecchie e fammi dormire tranquillamente insieme alla mia amica.
Detto ciò lo squadrò un'ultima volta poi gli diede le spalle.

Tom era rimasto in silenzio per tutto il tempo ascoltando quel fiume di parole; era completamente sbalordito, quella ragazzina insolente e petulante aveva osato umiliarlo davanti a tutti senza un minimo di contegno e rispetto. Lo aveva bellamente sputtanato di fronte a suo fratello ed ai suoi amici ed ora se ne stava andando tranquilla come se niente fosse successo. Nessuno poteva mettergli i piedi in testa senza pagarne le conseguenze!

Con uno scatto fulmineo, le afferrò con forza il polso e facendola voltare ed avvicinandosi pericolosamente a lei.
- Come ti sei permessa di rivolgerti a me in quel modo? -le ringhiò con gli occhi accecati di rabbia- Hai presente chi sono io?

Il chitarrista la vide sorridere mestamente ed iniziò a gongolare dentro di lui ma la sua vittoria illusoria venne spazzata via appena la vide fare un ghigno per niente rassicurante.

- Oh sì che lo so -rispose divertita facendolo preoccupare ed approfittando di quel momento per liberarsi dalla sua presa- Tu sei Tom Kaulitz, uno stupido pallone gonfiato che fa il chitarrista in una band figa che fa canzoni fighe. O per lo meno è questa la vostra convinzione -affermò squadrando i quattro ragazzi con sufficienza prima di posare di nuovo lo sguardo su di Tom- Comunque, purtroppo siamo costretti a fare questo viaggio insieme dato che, per mia disgrazia, siamo diretti sulla stessa isola. Ma spero che adesso ti tapperrai quella bocca garantendo a tutti noi un viaggio tranquillo. Adios ragazzi.

Sorrise angelicamente prima di tornare al suo posto accanto ad una Zoe stupefatta; la mora le chiuse la bocca spalcata con la mano e poi tornò a rilassarsi contro il sedile come se non fosse mai successo niente.

Tom osservò l'intera scena con la rabbia che gli ribolliva nelle vene; non solo quella ragazzina lo aveva umiliato ma aveva anche offeso la sua band. La guardò ancora una volta prima di tornare a sedersi; quella moretta aveva fatto un gravissimo errore: si era messa contro Tom Kaulitz e non l'avrebbe passata liscia.
 

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