Capitolo 2
Perché a me ?
Era un pomeriggio tranquillo , forse anche troppo , in casa mia il telefono non aveva squillato neanche una volta e il che era strano , di solito squillava ogni due minuti … oltre a questo , andava comunque tutto bene .
Era gia passata una settimana da quando Izzy era venuta nella nostra scuola , si sedeva sempre di fianco o dietro di me ed io avevo iniziato a fare ginnastica .
Ma non divaghiamo troppo , dicevo , era un pomeriggio tranquillo , ma non lo sarebbe stato ancora per molto …
Qualcuno suonò alla porta , così , da bravo ragazzo di casa , andai ad aprire cercando di togliermi quella espressione annoiata che avevo in volto . Aprii la porta e meraviglia ! C’erano Izzy , Owen e Cody ad aspettarmi , di Cody e Owen non ero sorpreso , a volte venivano a trovarmi , ma Izzy che ci faceva li ?
<< vieni a fare quattro tiri ? >> chiese Cody facendo girare una palla da basket tra le mani , rimasi in silenzio , insomma la mia risposta era quasi scontata … << dai Noah , vieni con noi >> implorò Owen << dopo se vuoi passiamo in qualche negozio che piace a te >> aggiunse Cody , rimasi in silenzio , non capivo ancora che centrasse Izzy in tutto quello .
<< e io devo andare a comprare del materiale per scuola … >> disse finalmente Izzy << ok , vengo , ma non gioco >> dissi come preso da una motivazione di vita . Tutti esultarono , chiusi a chiave la porta di casa e seguii i miei amici .
<< cosa devi prendere ? >> chiesi ad Izzy << delle cose per arte e dei quaderni >> mi rispose sorridendomi << perfetto , dove vorresti andare ? >> chiesi con tono esperto << e che ne so , qualunque posto a me va bene >> disse lei ridendo .
Arrivammo al campo da gioco , Owen e Cody iniziarono a fare dei tiri , mentre io e Izzy guardavamo , io ero più che altro ansioso di accompagnare Izzy in qualche bel posto , mentre lei guardava i ragazzi giocare facendo anche il tifo . Owen cercava di fare il “fico” per farsi vedere da Izzy , cody invece giocava normalmente .
Ad un certo punto Izzy si girò verso di me << andiamo a comprare quelle cose ? >> chiese << quando vuoi >> gli risposi sorridendo , si alzò e disse agli altri che saremmo tornati tardi e di non aspettarci li , poi ci allontanammo .
Per strada cercai di tirar fuori un argomento di conversazione azzeccato per l’occasione , ma Izzy mi anticipò dicendo << senti , dopo ti andrebbe di prendere qualcosa da mangiare ? >> non era esattamente un argomento di conversazione ma andava bene comunque … << si , perché no >>
<< cosa ti piace ? >> << leggere >> << no , nel senso … da mangiare >> << non saprei … un po’ tutto >> << pizza ? >> << si mi piace >> << ok … senti so un po’ poco di te Noah … >> << è normale … nessuno sa niente di me … >> << ma io vorrei sapere qualcosa di te … >> << davvero ? >> chiesi stupito << si >> << non saprei che dirti … non sono abituato a parlare di me >> mi guardò con aria sicura come a dirmi “ci penso io” e chiese << qual è il tuo colore preferito ? >> << colore ? Umm … blu >>
<< il mio è il verde … gruppo musicale ? >> << non ascolto molto la musica … scrittore preferito ? >> << non leggo molto mi spiace ahahaha >> << ok … hobby ? >> << parlare con te è un hobby ? >> mi misi a ridere divertito ed anche lei si lo fece .
In men che non si dica , arrivammo alla cartoleria , entrammo e una volta acquistato il materiale scolastico che Izzy aveva bisogno , uscimmo con una borsa piena di roba , riprendendo il discorso interrotto prima …
<< Noah , tu non fai sport vero ? >> << no , non ne faccio , perché ? >> << niente solo per sapere , io prima facevo palla volo … >> << e hai smesso ? >> << trasferendomi ho dovuto … mi piaceva però … >> << capisco … io non amo molto l’attività fisica … però mi piacerebbe … fare qualcosa … >> << è un contro senso lo sai , vero ? >> << lo so … >> << che sport ti piace un po’ di più degli altri ? >> << non ne ho mai provati in realtà >> sorrisi imbarazzato << c’è una prima volta per tutto >> << cosa vuoi dire ? >> << giuro , che ti farò fare qualcosa >> rimasi zitto guardandola .
In quel momento , non so cosa esattamente significhi , sentivo come se lei con un solo sorriso , mi avesse stravolto l’anima … sentivo come una “forza” che prima non avevo … e per lei avrei fatto qualunque cosa , anche fare uno sport solo per vederla felice …
Mi guardò , poi chiese << perché mi guardi così ? >> tornai dal mio mondo di fantasie e riposi cercando di sembrare il meno stupido possibile << niente … non lo so … >> insomma , se le avessi detto il mio monologo interiore di poco fa , cosa avrebbe pensato di me ? Capitemi ….
<< ok , Noah … ci mangiamo qualcosa ? >> << ok , ma … non ho … soldi … >> << non ti preoccupare , pago io >> una ragazza che pagava ? A me ? Strano … ma … carino … << grazie , domani ti riporto i soldi >> << non preoccuparti >> andammo in un bar , e dopo aver mangiato qualcosa , mi disse che doveva tornare a casa << se vuoi ti accompagno >> dissi facendo un po’ il galant’uomo << non disturbarti … abito lontano … >> << non c’è problema , ti accompagno davvero >> << va bene , sei molto carino >> cosa ? Una ragazza che mi dice che sono carino ? È impossibile sto sognando … non intendeva quello di sicuro … forse era il “carino” usato per un cane , un fratellino o … un animale … non era di sicuro quello riferito né all’aspetto fisico né al carattere di una persona .
<< ehi ! Noah …. Ehi ! Guardami ! >> ok mi ero perso di nuovo in un mondo mio … << si , scusa stavo … pensando >> << ok … c’è una scorciatoia per arrivare a casa mia , vieni >> la seguii , e dopo una seri di vicoli , stradine ed altro , arrivammo in quella zona della città che usavo chiamare “zona delle ville” , Izzy si avvicinò ad una villa con la facciata color panna dicendomi che era casa sua , mise le chiavi nella porta del cancelletto ed aprì . Mi guardò mentre apriva la porta << ciao Noah , grazie di tutto … >> << figurati >> risposi .
Ma ecco la cosa che mi lasciò senza parole , lei scese dai gradini della piccola scalinata che precedeva la porta di casa , si avvicinò a me , e sinceramente subito pensai che dovesse chiudere il cancello oppure che avesse dimenticato qualcosa … ma fece una cosa ben diversa …
Mi baciò sulla guancia , io rimasi lì a bocca aperta come un pesce lesso , lei si allontanò salutando con la mano ed entrò in casa .
Ok , allora , tra amici si usa salutarsi in quel modo , è una cosa assolutamente normale tra i miei coetanei … ma a me non avevano mai fatto , mai , davvero … perché lo aveva fatto ? Era un semplice saluto ? O qualcosa di più ? No … non poteva nient’altro che un saluto … nessuno si prenderebbe mai una cotta per me … tanto meno lei …
Insomma , stavo camminando verso casa mia , che non era neanche tanto lontana a dirla tutta , ma continuavo a farmi queste domande cercando una spiegazione logica all’insieme dei fatti di quel giorno .
Ma la domanda che veramente mi facevo era “perché a me ? Perché proprio io ?”
[angolo dell‘autrice :
· questo capitolo è finito così , è molto corto , ma al più presto metterò l’altro
· se ho fatto qualche errore di battitura mi scuso ma ho scritto di getto la parte in preda a una lampadina accesa nella mia mente
· durante lo scritto ho ascoltato sempre la stessa canzone
· del punto tre non interessa a nessuno , era solo per dire
Lupa Solitaria ]