Salve, miei cari lettori.
Oggi, voglio narrarvi una storia.
Una storia che tratta di amore, amicizia, e scherzi del destino.
Iniziamo dal principio, voglio partire col presentarvi due ragazze, più precisamente due Slytherin.
Molto diverse tra loro, ma accomunate da un’amicizia.
Kate Nott, sorella maggiore di Theodore.
Timida e insicura Serpeverde, sembra attrarre involontariamente ogni sorta di guaio.
La giovane, infatti, non è ben accetta dai suoi compagni di Casa, in quanto la ritengono decisamente troppo simile ad un Grifondoro, per via del suo comportamento insicuro e gentile.
Le riservano un trattamento degno di una Mezzosangue, tuttavia, alla giovane pare non importare delle maldicenze.
La ragazza, in cuor suo, nutre un’ammirazione segreta quanto recondita per i Gryffindor, desiderando ardentemente di appartenere a quella Casa, dominata dal Coraggio e dalla Purezza di Cuore, ove solo le persone leali trovano dimora.
Nulla da disdegnare, invece, nell’aspetto: alta e minuta, con soffici boccoli castani.
Occhi azzurri, molto spesso illuminati dal suo sorriso dolce e gentile.
Portamento grazioso, degno di una Purosangue.
Passione sfrenata per la scrittura, si interessa inoltre di romanzi babbani..
Vero fallimento in pozioni, in quanto disprezza la materia, almeno quanto disprezza l’adunco professore, Severus Piton.
Non tutti, però, hanno allontanato la nostra Kate.
Ora, mi accingo a narrarvi dell’altra ragazza, Jasmaya Greengrass.
La maggiore delle sorelle Greengrass, rispettivamente Daphne e Astoria.
Altezzosa e sicura di sé, rappresenta la perfetta figura Slytherin.
Però, si dissocia da essi per alcuni fattori.
La lealtà, in quanto, non tradisce gli amici, ovvero i pochi “selezionati” degni della sua fiducia.
Non disprezza nati babbani e Mezzosangue, semplicemente li ignora, come imposto dalla sua famiglia.
Agisce sempre d’impulso, facendo la prima cosa passatale per la testa, ignorando ciò che potrebbero pensare gli altri. Non le importa, né mai le è importato il giudizio altrui.
Tuttavia, tiene molto all’aspetto, apparendo sempre curata e perfetta, come le sorelle, del resto.
Capelli corvini e lucenti le ricadono lungo le spalle, il volto grazioso incorniciato da una frangetta sbarazzina.
Occhi sempre attenti, profondi e indagatori, di un colore blu cobalto.
Fisico atletico, reso formoso dal Quidditch.
Ma, ripensandoci, com'è che si erano conosciute?

*Flashback*

Un pesante oggetto sferico in pieno volto, poi il buio più totale.
-Andiamo, svegliati! Mi espelleranno dalla squadra se muori!- La mora scuoteva la ragazza, che giaceva immobile nel letto dell’infermieria.
-Mhm…- Kate spalancò gli occhi, sentendo subito numerose fitte alla testa.
-Che diavolo..?-
La ragazza che le sedeva di fiancò sospirò, sollevata.
Indossava la tenuta da Quidditch.
Quidditch…
-Oh! Ora ricordo! Una palla mi ha colpita.- 
-Pluffa, si chiama pluffa! E non l’ho certo fatto apposta, eh!-
-Ne sono sicura, anche se, a dirla tutta, metà Serpeverde vorrebbe la mia morte!-
La mora fece spallucce.
-In effetti mi avevano raccomandato di lasciarti lì…-
-E perché non l’hai fatto? Ora penseranno che tu sia mia amica, ti faranno degli stupidi scherzi infantili.-
La ragazza ghignò, risultando alquanto minacciosa.
-L’ultimo che ha tentato di farmi uno scherzo è ancora appeso alla Torre di Astronomia, implorante. E comunque, non mi interessa ciò che pensano loro. Non è l’idea che gli altri hanno di te che conta, ma ciò che tu credi di essere. E, in fondo, se volessi essere tua amica, sarebbe un problema mio, non loro.-
Ribattè pacata, girandosi una ciocca dei lunghi capelli attorno al dito, con fare distratto.
Kate rimase colpita da tanta profondità, soprattutto se proveniente da una ragazza dall’aria superficiale e scialba.
Sorrise, allegra.
D’altronde, non aveva mai giudicato un libro dalla copertina, lei.
-Sono Kate, Kate Nott.- Le disse, titubante.
La mora la squadrò a lungo.
-Jasmaya Greengrass, piacere mio.- Le rispose con una strana gentilezza, abbozzando un sorriso.

*Fine Flashback*

Da quel momento erano diventate amiche, si sostenevano l’una con l’altra nei momenti di difficoltà.
Kate, con la sua dolcezza e con il suo altruismo l’aveva aiutata, quando sua madre era morta.
Jasmaya, invece, l’aveva sostenuta numerose volte, quando ormai stufa delle cattiverie delle altre Serpi, Kate si demoralizzava.
Con il suo temperamento freddo e i suoi modi schietti riusciva sempre a cogliere il lato migliore delle cose, senza mai sbilanciarsi troppo.
Insomma, si completavano.
Ciò che non avevano calcolato le due era di incontrare l’amore, attirato per l’ennesimo guaio in cui Kate si era cacciata.
Uno stupido scherzo del destino, le aveva fatte infatuare dei due personaggi più conosciuti a Grifondoro, i Re Degli Scherzi.
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HermioneLeviosa©