Un giorno come tanti
-Ti prenderò brutto ninja traditore!!!Pistaaaaaaaaaaa!!!!-
Urlò una ragazzina dai capelli blu e gli occhi viola,avanti a lei un bimbo correva a perdifiato,non si girava neanche per controllare quanto gli fosse vicino il piccolo uragano blu,sapeva che alla sua minima distrazione la ragazzina gli sarebbe saltata addosso, ed intanto si chiedeva perché quando giocavano toccava sempre a lui fare il capo dei cattivi. Preso da questi pensieri si accorse troppo tardi di essere andato a finire in un vicolo cieco,non aveva altra scelta se non quella di scavalcare il muro e buttarsi dall’altra parte,nel frattempo dietro di lui la voce dell’amica sempre più vicina e … bum cadde dall’altra parte del muro ma non ebbe neanche il tempo di alzarsi che sentì Arya addosso.
-Ti ho preso traditore!!-
-Mi arrendo,mi arrendo!-urlò quello- Ma la prossima volta il capo nemico lo fai fare a qualcun altro.-
- Ok ok- rise lei, e lo aiutò ad alzarsi.
-Ancora voi!-urlò una voce che ben conoscevano.
Kiba fece una smorfia – Oh no,Itachi ci ucciderà!-
-Non preoccuparti,ci penso io,tu vai- Kiba non se lo fece ripetere due volte e scappò più veloce della luce,nel frattempo Arya si preparava ad affrontare l’Uchiha che le stava andando incontro.
-Ve l’ho detto mille volte,se volete fare casino fate pure ma non dovete entrare nel giardino. Ti avevo avvertito l’altra volta Arya,adesso tuo padre mi sentirà!- diceva il ragazzo.
Arya lo guardò con la migliore faccia d’angioletto che fosse capace di fare – Scusa Itachi ma vedi, il mio amico per sbaglio è caduto dal muro e io sono solo venuta a vedere come stava,davvero,non volevamo entrare di nuovo nel giardino e farti arrabbiare. Ti prometto che non succederà più, mai più,te lo giuro!!- disse lei facendo gli occhioni dolci. Itachi la guardava,sconfitto,non riusciva mai ad essere duro con quella bimbetta. – E va bene. – capitolò -Ma ti giuro che questa è l’ultimissima volta che la passi liscia!-
-Grazie mille Itachi!!-disse lei schioccandogli un bel bacio sulla guancia,poi si girò e arrampicandosi disse-Ciao Itachi,ciao Sasuke!-per poi scomparire dietro il muro.
Sasuke,che aveva assistito alla scena rimanendo sul balcone, era il fratello minore di Itachi ed era solo per questo che Arya sapeva il suo nome, infatti il bimbo non aveva mai trovato il coraggio di parlarle, timido com’era.
-Perchè gliela fai passare sempre liscia?- chiese.
-Vedrai che dopo questa non viene più. E se lo rifà, allora si che sarò intransigente!- rispose il maggiore.
-Sisi, come no- borbottò Sasuke.
Livon come al solito stava forgiando qualche nuova arma. Quando la vide si girò -Ah,sei tu-.
E chi doveva essere,pensò Arya alzando gli occhi al cielo, in quella casa vivevano solo loro due,la mamma della ragazzina;infatti, era morta quando la figlia era ancora piccola.
-Sei stata come al solito con quei maschiacci?-
Silenzio.
-E come al solito avete fatto la lotta.-
Ancora silenzio.
-E magari siete andati nel giardino di qualcuno.-
Il silenzio si fece colpevole.
Livon sospirò -Perché invece di fare il ragazzaccio non stai un po’ con le femmine?-chiese.
-Ci sto con le femmine!-fece Arya risentita- Tenten è femmina e fa parte del gruppo!-
Livon la guardò come a dire “intendevo femmine vere non altri maschiacci come te!” ma Arya fece finta di niente e il discorso si chiuse lì. La ragazzina sapeva che infondo Livon andava orgoglioso del suo “ragazzaccio”.D’altronde essendo stata cresciuta da un armaiolo e senza la presenza di una madre, non c’ era da stupirsi che Arya fosse così poco femminile.
Dopo un po’ il padre aggiunse con non schalanse -Stasera siamo stati invitati a cena da Fugaku Uchiha -.Alla ragazzina si gelò il sangue nelle vene; capitava spesso che il padre fosse invitato a cena da qualche famiglia ninja per parlare d’affari; Livon infatti, era il miglior armaiolo di tutta Konoah; ma che li avesse invitati proprio Fugaku, il padre di Itachi, era molto sospetto,che il ragazzo avesse cambiato idea ed avesse deciso di fare la spia?Accidenti,quella proprio non ci voleva …
Fortunatamente Fugaku voleva davvero parlare di affari anche se non mancò qualche frecciatina da parte di Itachi che ogni volta,rischiava di far scoprire il loro piccolo segreto. Finita la cena Arya era stanchissima dopo la lunga giornata passata a correre qua e là con gli amici, e rischiava di addormentarsi sul tavolo così disse al padre che sarebbe andata a casa.
– Arya,non puoi tornare da sola è tardi, aspetta solo altri cinque minuti -.
Certo,li conosceva bene i “cinque minuti” di Livon pensò esasperata.
- Sasuke perché non accompagni tu Arya a casa?-disse Mikoto,la mamma del ragazzino.-Si è una buona idea.-concordò Livon.
Così i due si avviarono verso le zone residenziali del clan di Arya,ovvero il clan Elphi.Questo,insieme all’Uchiha e allo Hyuga era uno dei clan più potenti del Villaggio della Foglia. Come tutti coloro che sono molto forti,gli Elphi avevano numerosi nemici e da questi venivano apostrofati come “Mezzosangue”,la loro stirpe;infatti, era nata dall’unione di un Uchiha e uno Hyuga.Gli Elphi quindi, avevano ereditato sia l’abilità innata dello Sharingan che quella del Byakugan,da qui i vividi occhi viola di tutti gli appartenenti al clan.
-Sei forte Sasuke?-chiese Arya di punto in bianco.
-Perché?-
-Curiosità,sei uno dei pochi della nostra età che non ho mai sfidato.-disse lei.
-Dovresti combattere contro le tue coetanee.- rispose Sasuke sottolineando il genere femminile dell’ ultima parola.-
Arya sbuffò: -Figurati,sono troppo forte per loro.- Sasuke rise,quella ragazzina di certo non era modesta anche se aveva detto la verità,era forte,persino i maschi perdevano contro di lei.
– Ti va uno scontro?-continuò Arya -Però non adesso,sono troppo stanca.-
-Ok,domani allora?-
-Sì,vieni al quartier generale,sarò lì.-
La “base” o il “quartier generale”, come lo aveva chiamato Arya,era un vecchio palazzo abbandonato dove lei e la sua banda passavano le giornate a giocare alla guerra o facendo la lotta; nessuno poteva entrare senza il permesso della Elphi che era diventata il capo del gruppo battendo il precedente “generale”.Nel frattempo erano arrivati a destinazione -Ci vediamo domani Sasuke, mi raccomando non mancare!-gli disse entrando nella villetta dove viveva con Livon.