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Autore: OhMiracle    11/08/2011    4 recensioni
Dopo mesi sono tornata con una nuova storia :D FInalmente mi sono decisa a mettere la New Generation :D Beh, leggete :D
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Evidentemente fin troppa gente si stava interessando a me in quel preciso istante, perché mi arrivò una gomitata in piene costole da mia cugina Dominique.
“Ahia!” sbottai io. Mi ero incantata, e allora? Capita a tutti, non c’era bisogno di darmi una gomitata. Ma la mia bionda cuginetta non sembrava pensarla allo stesso modo.
Ecco perché ho sempre odiato fare lezione con i Corvonero.
“Mi sono solo incantata, Domi. Non farne una tragedia” dissi, notando lo sguardo truce che mi stava riservando lei. Alzai gli occhi al cielo, sperando che la smettesse.
“Si può sapere che ho fatto di così strano?” chiesi, ma iniziai presto a stancarmi di quel monologo. Presi le mie cose e mi alzai.
Pessima, pessima idea.
La bionda francesina di casa Weasley mi aveva appena afferrata per il polsetto della camicia e strattonata nuovamente sulla sedia.
“Fammi vedere!” sbraitò lei, che non sembrava aver intenzione di modificare quello sguardo. Mi faceva quasi paura. Se non fossi stata una Grifondoro con una certa reputazione probabilmente avrei indietreggiato con la sedia.
“Cosa? Di che stai parlando?” non ebbi nemmeno il tempo di finire che lei prese la mia borsa e ne tirò fuori un block notes sul quale avevo preso gli appunti della lezione.
“Se ti servivano gli appunti bastava chiederli…” dissii io. Ma a quanto pare non ci stavo capendo un bel niente perché lei strappò una paginetta e me la sventolò davanti agli occhi.
“Non credo di poter fare affidamento su di te, Rose” rispose, porgendomi finalmente il foglio strappato dal mio block notes. Una volta guardato capii a cosa si riferiva.
‘Miseriaccia!’ pensai. Ron Weasley aveva lasciato il segno sulla sua primogenita.
“Qual è la tua scusa, Rose Weasley?” chiese, cambiando il suo sguardo da truce ad irrisorio, in un modo a dir poco irritante.
“S-scusa? I-io non ho niente di cui scusarmi!” si, lo sapevo anche io che era una bugia bella e buona. Quel foglio andava preso, accartocciato, stracciato, bruciato e distrutto.
Oppure la mia reputazione poteva anche andare a farsi benedire.
“Miseriaccia, Dom! Perché non me l’hai detto subito?” la rimproverai, entrando in ansia.
“Perché io stavo prestando attenzione a Lumacorno, diversamente da te” disse, facendo cenno con la testa al foglietto che mi stavo già premurando di stracciare.
“E così… Davies, eh? Mi sembra sia nella mia casa” Dominique se la stava ridendo alla grande. Certo, si prendeva gioco della sua cuginetta.
“E da quanto tempo vai scrivendo il suo nome circondato di cuoricini sui fogli, Rosie?” la perfida bionda si stava divertendo molto più del necessario.
“Io… è-è la prima volta!” mi affrettai a rispondere, con le punte delle orecchie leggermente arrossate.
“Si, certo certo… ed io e James ci stiamo sposando” mi schernì lei. Continuava a prendermi in giro.
“Quando avete deciso? Me lo dici così?” decisi allora di buttarla sul ridere anche io. Non ne valeva la pena di rovinare una giornata così tranquilla per uno stupido biglietto che non si poteva definire più tale dopo che, con un tocco di bacchetta, mi ero premurata di bruciare.
“Oh dai, smettila! Era una stupida battuta” la sua pelle diafana iniziò a prendere un colore decisamente degno di una Weasley.
“D’accordo, stavo scherzando. Ma magari un giorno riuscirete a parlare civilmente voi due” dissi richiudendo la mia borsa.
“Si, un po’ come fai tu con Malfoy” rise lei. Io inizialmente la fissai come se avessi voluto incenerirla, il solo nominare quel viscido essere mi faceva salire i nervi, poi scoppiai a ridere anche io.
“Forse hai ragione”
“Io ho sempre ragione, Rosie” e uscimmo dall’aula, ormai vuota.
Ma quello non doveva essere il mio giorno fortunato.
Appena uscita dall’aula i miei occhi diventarono due cuoricini che inseguivano un certo Corvonero di nome Andrew Davies, detto Drew. E, mentre i miei occhi seguivano lui, il mio corpo continuava a camminare in avanti per poi scontrarsi contro qualcosa.
No, qualcuno.
‘Miseriaccia!’. Accidenti dovevo smetterla di pensare sempre a questa parola. Ringraziai mentalmente Ron Weasley, il mio caro papino, per avermela insegnata.
“Guarda dove cammini, Weasley!” la sua voce irritante mi stava disturbando. Appena Drew sparì dietro un angolo mi voltai, col fumo che mi usciva dalle orecchie.
Scorpius Malfoy, avrebbe avuto vita breve.
“Perché non mi evitavi tu, imbecille? Non avevi visto che ero distratta?” sbottai io. Nessuna delle mie cellule riusciva a tollerare quell’essere idiota.
“Ehi, Al!” mi accorsi subito dopo che con lo scarto umano c’era il mio caro cuginetto. Nonché suo migliore amico. Ma come era possibile? Un giorno probabilmente avrei sbattuto la testa al muro per impossibilità di comprensione.
“Tu sei sempre distratta, Weasley. Forse se la smettessi di sbavare dietro ai tizi che non ti degnano di uno sguardo non sbatteresti contro le persone” disse tutto d’un fiato il biondo. Ma… ma, come si permetteva? E poi non era vero che Drew non mi degnava di uno sguardo… era solo che ci conoscevamo da poco e quindi non eravamo ancora in confidenza. Purtroppo però convincere me stessa non sembrava funzionare alla grande… a chi volevo darla a bere?
“Che fa, sei geloso Malfoy?” non so nemmeno da dove mi uscì quella frase. La dissi senza pensare.
“Che c-cosa?” non capii se fosse più rosso perchè irritato o imbarazzato.
“Ehm, Scorp abbiamo lezione adesso. Entra su. A dopo ragazze” si affrettò a dire Al. Lo spinse dentro l’aula e chiuse la porta.
“Che diavolo è successo?” chiesi più a me stessa che a Dom.
“Hai appena chiesto a Malfoy se era geloso di te e lui è diventato rosso come un pomodoro e si è inebetito non riuscendo a risponderti” Dominique ci tenne a dirmi esattamente tutto. La mia era una domanda che non necessitava di una risposta, ma lei si sentì in dovere di darmela lo stesso.
“Oh…” ero io quella inebetita in quel momento.
“Stai bene, Rosie?” Domi sventolava una mano davanti al mio naso. Io scossi la testa e feci cenno di si.
“D’accordo” disse lei, guardandomi scettica.
Non avevo idea di cosa stesse accadendo, ma quello che era appena successo mi aveva spiazzato. Mille domande iniziarono a farsi spazio nella mia mente, ma non riuscivo a captarne nemmeno una. Mi stava venendo il mal di testa.
“Merlino! E’ tardissimo, dobbiamo andare. Abbiamo Erbologia. Zio Nev si arrabbierà se non arriviamo in orario” mia cugina mi prese per un polso e iniziò a correre verso l’aula.
Ed ecco perché ho sempre odiato fare lezione con i Corvonero.
 
 
Terminata la lezione stavo per uscire dall’aula insieme a Dom, quando il professor Paciock mi chiamò.
“Rose, puoi restare un momento?” chiese cordialmente.
“Certo” aspettai che tutti fossero usciti e continuai “Che c’è zio Nev?”
“Mi chiedevo se andasse tutto bene. Eri strana oggi durante la lezione. Piuttosto… assente. Non è da te, Rose” ed era vero. L’intelligenza non mi mancava e la voglia di studiare nemmeno, nonostante non fossi secchiona come mia madre.
“No, tutto apposto. Sono un po’ soprappensiero. Niente di cui preoccuparti” sorrisi al mio professore preferito e mi voltai verso la porta.
“D’accordo. Buona giornata, Rose” zio Nev mi sorrise a sua volta e riprese a sistemare l’aula.
Chiusi la porta e sbattei di nuovo contro qualcuno.
“Accidenti! Guarda dove vai” sbraitai. Non ne potevo più di sbattere contro la gente quel giorno.
“Calmati, sono io” sentì. Alzai lo sguardo e colpì sul braccio la mia interlocutrice.
“Che fai ora mi spii?” sussurrai, non so bene per quale motivo.
“No, idiota. Ti stavo aspettando” mi ammonì Dom. Mi aveva fatto prendere un colpo.
“Andiamo a pranzo, gli altri ci stanno già aspettando” e al suono della parola “pranzo” mi ripresi dalla botta e mi misi subito in marcia verso la Sala Grande.
Arrivata lì vidi Lily e James Potter sbracciarsi per farsi notare.
Domi intanto si avviò verso il tavolo dei Corvonero dove Louis e Lysander la stavano aspettando.
Mi sedetti accanto ai miei cugini e mio fratello Hugo. Qualche istante dopo i nostri piatti si riempirono di molte pietanze che non esitai a divorare. Il pranzo era il momento migliore per far uscire fuori il mio lato da camionista poco aggraziata.
“Se continui ad ingozzarti così ti sentirai male un giorno o l’altro” disse James ridacchiando.
“Ehi! Mi sto solo godendo un pranzo da favola” sfoggiai un finto muso quasi credibile.
“Per te è sempre un pranzo da favola, Rosie” continuò James.
“Degna figlia di tuo padre” rise Hugo.
“Che sarebbe anche il tuo, quindi zitto e mangia” precisai immediatamente, per riprendere subito a mangiare\ingozzarmi.
Ma con tutto quel mangiare avevo anche bisogno di bere. Alzai il bicchiere e lo portai alla bocca e nel modo di bere alzai gli occhi incontrando due fari verdi. Quasi mi affogai.
Che diavolo stava guardando Malfoy? Mi voltai per vedere cosa ci fosse dietro di me, ma incontrai il muro. Non appena mi girai nuovamente lo vidi sorridere per poi spostare lo sguardo dentro il suo bicchiere. Stavo diventando pazza, o Malfoy aveva appena sorriso? Sbattei più volte le palpebre e decisi di non darmene troppa cura.
“Rosie, va tutto bene?” da quando la gente faceva così caso ai miei stati d’animo?
“Si, tutto bene James” risposi senza un’ombra di convincimento nello sguardo, apparentemente perso nel vuoto. Feci per alzarmi ma, ovviamente, sbattei contro qualcuno.
“Ehi, perché non fai att…” e mi bloccai di nuovo. Due occhi verdi mi stavano fissando. Merlino, stavo per svenire.
“Ehm, volevo dire, scusami. Non ti avevo visto” abbozzai un sorriso, ma credo che in quel momento avessi una paralisi facciale e le orecchie stavano sicuramente per bruciarmi da quanto dovevano essere rosse.
“Scusami, non volevo travolgerti” sorrise dolcemente Drew Davies. E il mio cuore fece una, due, tre capriole.
“Macche, f-figurati” balbettai. Ebbene si, balbettai, facendo la figura della scema davanti a Drew Davies. Drew Davies, miseriaccia!
“T-ti serviva qualcosa?” mi affrettai a chiedergli. Magari mi cercava.
“In realtà stavo cercando James” ed in quell’istante fissai con uno sguardo omicida mio cugino che si voltò subito.
“Oh, ehi Davies”
“Chi farà gli allenamenti di Quiddich domani? Avete prenotato il campo?”
“In realtà si…”
“Ma possiamo allenarci anche la prossima settimana, James” dissi io di getto. Entrambi mi guardarono con un’espressione stranita, come se fossi impazzita. E a salvarmi dalla vergogna, fortunatamente, arrivò Wonder-Domi che mi prese per un braccio.
“Rosie! Ti stavo cercando, dobbiamo andare” detto ciò si avviò fuori dalla Sala Grande.
“Ciao anche a te Dominique” urlò James ancora intento a parlare con Davies.
“Addio, Potter” disse lei acida. Non mi era mai stato chiaro perché quei due si odiassero tanto.
Ripresa la corsa per salvarmi dallo sprofondare dall’imbarazzo, Domi mi portò al Lago Nero.
“Non hai davvero bisogno di dirmi qualcosa, non è così?” dissi, non appena ci fummo sedute sotto un albero.
“Giusta intuizione, Rose. Ma ti ho salvata in tempo. Ringraziami” aggiunse lei, sentendosi in vena di farmi agitare più del dovuto.
“Si si, ok. Grazie, Dominique” sbuffai io.
“Addirittura il mio nome intero! Che ti succede oggi?”
“Perché tutti credono che io sia strana oggi?”
“Già, in fondo lo sei tutti i giorni” ma quella non era la voce di Domi. Alzai gli occhi e vidi Malfoy che mi fissava con un ghigno fastidioso stampato in faccia.
“Sparisci, Malfoy!” sbottai io, sperando che mi lasciasse in pace.
“Non riesci proprio a reggere la mia vista, eh?” e si mise a ridere.
“Io vado” esordì Dom.
“Cosa? Perché? Che hai da fare?” quasi piagnucolai io. Non poteva lasciarmi sola con… quel viscido essere umano.
“Devo devermi con… James” e poi si dileguò nel nulla.
“Ma che diavolo?”
“Visto, Weasley? Non sei l’unica strana” e continuò a ridere, quell’idiota biondo platinato.
“Hai deciso di rovinarmi la giornata? E poi si può sapere perché continui a ridermi in faccia, Malfoy?!” sbraitai. Cercavo solo un po’ di pace, ma quel giorno non mi era concessa evidentemente.
“Mi fai ridere” rispose semplicemente lui, calmandosi un po’.
“Non è una risposta valida” precisai io. Lui si sedette accanto a me ed iniziò a guardarmi incessantemente.
“Ho qualcosa in faccia?” chiesi, irritandomi improvvisamente.
“No”
“E allora si può sapere che hai da guardare?” alzai gli occhi al cielo. Un lungo silenzio si fece posto tra di noi e diventò tutto imbarazzante ed irritante. Feci per alzarmi ma con una mano mi prese il polso chiedendomi silenziosamente di sedermi.
“Anche tu sei strano oggi, Malfoy”
“Da quando noti i cambiamenti della mia persona, Weasley?” irritante, irritante, irritante. Ecco cos’era. Un irritante essere nato per rovinarmi la vita.
“Non sei un essere a cui do molta importanza”
“Avrei giurato il contrario” ghignò, guardando il Lago di fronte a noi.
“Non mi sembra di averti mai considerato parte essenziale della mia vita”
“Eppure, se mi odi così tanto, sono una persona a cui dai importanza” e nonostante fosse una frase detta da quello stupido essere idiota, mi fece riflettere.
“E’ proprio qui che sbagli. Io non ti odio”
“Ah no?” sembrò improvvisamente diventato serio.
“No, ti reputo solo un idiota” risposi, facendo spallucce.
“Avrei preferito essere considerato da te, anche con l’odio”
“Sei ubriaco?”
“Non possiamo bere ad Hogwarts. Pensavo che una come te lo sapesse”
“E infatti lo so”
“Lo sapevo” e a quel punto alzai lo sguardo. Lui mi stava fissando con quei fari verdi che sembravano leggermi l’anima.
“Se sai così tante cose di me, evidentemente sono una persona a cui dai importanza”
“Per la prima volta nella giornata, hai ragione” e con ciò si alzò e sparì nel nulla, proprio come Dominique.
Rimasi svariati minuti a fissare il Lago Nero, e iniziai a chiedermi se avessi fatto bene ad alzarmi dal letto quella mattina.
 
 
 _SPAZIO AUTRICE_
Siccome io non so che fare nei caldi pomeriggi d'estate mi butto su una nuova fanfiction :D Come al solito la storia si evolverà piano piano. Sperando che vi piaccia e che mi lascerete tante recensioni vi saluto :D
Charlie G.
(Ho modificato alcune parole per renderla migliore e spero, nel complesso, di esserci riuscita)
   
 
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