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Autore: xheysharon    11/08/2011    0 recensioni
L'amore è un gioco. C'è chi vince e c'è chi perde. Lauren non ha dubbi. Non sarà lei a perdere. Non questa volta.
«Perchè non vuoi credermi?»
«Perchè so che non sei sincero, Harry»
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LIKE ROMEO AND JULIET (Gone Too Soon)
 ♥ «Bieber può avere un jet privato e noi no?»

POV Lauren

 

Lauren Greys uscì con passo affrettato dall’ufficio del preside. Era visibilmente alterata. Camminava a passo svelto, come se non volesse che allontanarsi dal preside.
Lauren fissò con rabbia i pochi studenti che ancora affollavano il corridoio; sapeva cosa stessero pensando. Probabilmente, credevano che fosse stata appena punita o addirittura sospesa, e per questo la fissavano chi con ilarità chi con sorpresa. Lauren Greys era infatti una delle migliori studentesse del liceo di Brooklyn, la prima in tutti i corsi. Era una ragazza di media statura, con lunghi e lisci capelli castani, occhi di un marrone scuro e la pelle diafana. Non era quel tipo di bellezza che si intravedeva nei manifesti pubblicitari, ma era comunque una ragazza carina.
«Che avete da guardare?» intimò Lauren ad un gruppo di studenti del primo anno, ancora troppo piccoli per fronteggiare situazioni di quel genere. In un batter d’occhio, infatti, corsero via verso le loro classi.
Intanto, dietro di lei, dei passi frettolosi cercavano di raggiungerla. Era Danielle Greys, sua madre. La signora Greys lavorava come medico nell’ospedale del quartiere. Aveva quasi quarant’anni, e l’aspetto gioviale e cordiale di solito riservato esclusivamente al personale di un ospedale.
«Lauren, vuoi aspettarmi?» la chiamò Danielle.
Quasi come si fosse accorta solamente in quel momento di sua madre, si voltò con forza verso di lei andandole quasi addosso.
«Non ho nulla da dirti se non che io non intendo trasferirmi a Londra. Per nessun motivo» disse con voce ferma la ragazza.
«Non è una decisione che devi prendere tu, Lauren. Ne abbiamo già parlato. Mi hanno offerto una promozione e questo comporta…»
 «Promozione? Vorrai dire Ben Daves!» sputò Lauren.
Danielle si bloccò sui suoi passi e la guardò con sospetto.
«E’ questo il problema? Ben?». La voce improvvisamente fredda e calma della madre, spaventò Lauren. Ma non aveva intenzione di cedere.
«No, mamma. Il problema è che tu stai buttando all’aria la tua vita e la mia, solo per un uomo che conosci da sei mesi!».
«Sai bene che non è così. Ho ricevuto questa promozione e visto che mi permetterà di stare più vicina a Ben, intendo accettarla. Fine della discussione».
«Wow, sono colpita. Ti è bastato un anno per dimenticare papà?»
Lauren non aveva intenzione di dire realmente quelle parole, ma le erano uscite di bocca prima che potesse pentirsene.
Danielle era livida.
«Basta così. Da oggi, questa non è più la tua scuola. Ora andremo a casa e preparerai la valigia. Sabato mattina si parte>>.
Passandole accanto, Danielle si incamminò verso l’uscita del liceo con fare deciso.
Lauren si strinse nella grossa felpa blu e roteò gli occhi.
Era impossibile che tutto questo stesse capitando proprio a lei. Lasciare la sua città per andare dall’altra parte del mondo, in Europa?. Lauren era così arrabbiata che respirava a fondo, cercando di calmarsi.
Sua madre era quasi vicina all’uscita e Lauren si decise a raggiungerla.
Sarebbe stato un suicidio. Una nuova città, una nuova scuola e nessun amico. Lauren si ritrovò a pensare come la sua vita avesse realmente toccato il fondo, quella volta.


***

POV Harry

 

Harry Styles scese dall’aereo insieme ai suoi quattro migliori amici. Sorrise a quel pensiero. Era stato tutto così semplice. Nessuna diatriba, nessun conflitto. Tutti si trovavano bene e non c’era stato nemmeno un litigio fra loro. Tutto filava liscio.
Una hostess si avvicinò a loro e gli indicò la strada per il ritiro bagagli. Con la coda dell’occhio, Harry scorse Louis, il suo migliore amico in assoluto, fare l’occhiolino alla ragazza. Sempre il solito, pensò.
«Ancora stento a crederci!» esordì Zayn, tenendo il suo Blackberry in mano.
«Il nostro singolo è uscito meno di 48 ore fa e già abbiamo ricevuto decine e decine di chiamate di giornalisti che vogliono intervistarci» disse Niall, con un grosso sorriso stampato in faccia.
«E Louis ha già chiesto il numero a tutte le modelle del nostro video…» aggiunse Liam, sopprimendo a stento una risata.
«In mia difesa, posso dire che mi sto godendo la vita di single. E non mi pare che il nostro qui presente signor Styles si sia lasciato scappare la possibilità di un appuntamento con miss Gabrielle!» esclamò Louis, mettendo il braccio intorno al collo di Harry.
«Non ci hai neanche raccontato come è andata, alla fine» si intromise Zayn, mettendo via il telefonino.
Harry sorrise ai ragazzi. Era vero; non aveva raccontato nulla del suo appuntamento.
«E’ stato… perfetto» disse infine.
Niall si fece sfuggire un “oh,oh” mentre Liam iniziò a fischiare.
«Avete già concluso? Al primo appuntamento? A Styles piacciono le facili…» scherzò Louis, sapendo bene di essere l’unico a cui Harry permettesse di fare battute del genere.
Harry si strinse nelle spalle e non aggiunse nulla. Voleva mantenere alta la curiosità.
«Su Styles, non farti pregare» lo canzonò Zayn.
Messo alle strette, Harry annuì vagamente. Subito, scoppiò una forte ovazione da parte dei ragazzi.
«Sei un grande!»
«Hai battuto persino il record di Zayn!»
Harry si sistemò il cappuccio della felpa sui capelli e scoppiò a ridere.
«Goditela adesso, perché ora che passeremo un intero mese a Londra ti batterò, vedrai!» lo avvertì Zayn. Niall scoppiò a ridere. «Si, certo. Per batterlo dovresti fartela ancora prima di presentarti!»
«Affare fatto» disse seriamente Zayn.
Harry si voltò verso di lui, incredulo. Stava veramente entrando in competizione?
«Va bene, amico» disse Harry, sorridendogli. Zayn gli strinse la mano e sorrise anche lui a sua volta.
Quel tipo di competizioni erano molto comuni fra di loro ma la cosa che più piaceva ad Harry era la totale assenza di ripicche, sotterfugi o rabbia repressa fra di loro.
Era tutto perfetto.
«Come torniamo a casa?» chiese Niall, esaminando le centinaia di persone nell’aeroporto in cerca di qualcuno con un cartello con su scritto “One Direction”.
Indovinando i suoi pensieri, Louis gli diede una spinta leggera e disse: 
«Non siamo mica nei film, Horan. Noi torniamo a casa con i mezzi dei comuni mortali».
«Ma non è giusto!» si lamentò Zayn. «Bieber può avere un jet privato e noi no?».
Harry scoppiò a ridere a quelle parole. Zayn odiava Bieber. Diceva che si prendeva sempre tutte le ragazze più belle.
«Signori Styles, Tomlinson, Payne, Horan e Malik?» una voce alle loro spalle, li fece voltare.
«Johnny!» gridarono in coro i cinque ragazzi.
Johnny J era la loro più fidata guardia del corpo, non che lo zio di Harry.
«Salve ragazzi, allora come era Los Angeles?» chiese lui.
Johnny J era un uomo davvero imponente, per così dire. Grossi muscoli, grosse braccia, grosse mani. Era il “gigante buono” per i ragazzi della band.
«Affollata» disse Louis, con un espressione da decifrare come “Logico, no?”.
«Tante belle ragazze in b-b-bikini» continuò Niall, illuminandosi.
«Si, peccato che gli hai rovesciato mezzo frullato fra le gambe, all’ultima che si è presentata» lo prese in giro Liam.
«E tu, Styles?» chiese Johnny, rivolgendosi al nipote.
«Tutto alla grande. Sto solo morendo di fame»
In effetti, non mangiavano da quella mattina e considerano che erano quasi le 8 di sera, il suo appetito era più che giustificabile.
«Andiamo da Nando’s!» propose Louis.
«Malik, tu l’avresti detto mai che Louis avrebbe proposto proprio Nando’s?» chiese Harry con un tono sarcastico.
Insieme, si incamminarono verso l’uscita dell’aeroporto dove ad aspettarli c’era una macchina, e centinaia di fans tenute a bada dalla sicurezza. Harry e gli altri, le salutarono con una mano. Proprio mentre salivano nella grossa jeep dai vetri oscurati, un oggetto morbido colpì in testa Harry.
«Che diavolo…?»
Ma l’unica risposta che ebbe fu la risata isterica di Louis.
«Hai…» iniziò fra le lacrime, mentre rideva a crepapelle. «Un… re… un re…» continuò, ma faceva fatica a parlare. Stava ridendo troppo.
Prima che potesse concludere, Niall fece cadere l’oggetto in causa nelle mani di Harry.
Un reggiseno di Hello Kitty.
«Sul lato destro c’è un numero. Vuoi chiamarla? Magari ha bisogno d’aiuto per infilarselo…». Zayn scoppiò a ridere.
«Decisamente no» disse Harry con decisione. «Hello Kitty è il mio peggior incubo da quando avevo 3 anni» 

  
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