“..Please don't jump,

don't jump,

and if all that can't hold you back,

I'll jump for you.. “

 

Piove.
Come quella sera.
Ma oggi non è quella sera, è questa sera.
Io non sono seduta in quel bel ristorante, lui non è con me.
Io sono su questo tetto umido, fradicio di pioggia e lacrime. Fradicio come me.
Fa freddo, eppure è piena estate.
Ho con me lo stesso cappottino blu di quella sera.
Sono io su un tetto gelido, con gli occhi bagnati di lacrime, il corpo bagnato di pioggia.
Sono io a distanza di mesi, con troppo dolore nel petto; dolore che aumenta invece di diminuire.
Sono io, stanca di tutto questo.
Semplicemente a pezzi.
E ho deciso. Salto.
 
 
“Lia..”. 
La ragazzina, dai lunghi capelli rossi, si voltò , lasciando che si notassero gli occhi verdi colmi di lacrime calde.
“Cosa vuoi? Cosa cerchi ancora da me?”
Era arrabbiata, furiosa.
Voleva colpirlo dritto al cuore. Un solo pugno. Ma no, non poteva.. Lei lo amava, non poteva ferire la ragione dei battiti del suo stanco e rotto cuore.
“Io .. “
Il ragazzo, che le stava davanti, tentò di parlare.
“Tu.. tu cosa?” lo interruppe lei “Guardami.. guardami, Erik! Cosa vedi? Vedi la vecchia Lia? Io no. Io vedo una ragazza triste, senza più un briciolo di vita, con un cuore a pezzi, che batte ancora per miracolo.
Sono stanca, Erik, stanca.”
Lui le si avvicinò e strinse le sue mani.
“Perdonami, Lia.. Io non volevo farti del male, lo sai.”
“Perché mi hai lasciata, allora?”
Piangeva. Ancora.
“Io.. io.. non lo so..” ammise lui, a testa bassa.
Gli occhi lucidi di Lia s’infiammarono.
“Non lo sai, eh? .. Mettiamola così: non lo sai perché non l’hai voluto tu. Ecco perché!”
“Ti sbagli!” si affrettò a concludere lui, con una voce che, però, tradiva una bigia buttata lì per celare una verità.
E Lia, che se ne accorse, rise.
Una risata amara. Amara più di un veleno.
“Tu mi ami, Erik!”
E lo urlò.
Non le fregava nulla di ciò che potevano pensare le persone.
Le importava solo di lui.
“Io..”
“Dillo. Ammettilo. Te lo sta urlando anche il cuore! Mi ami, vero?”
I loro sguardi si incrociarono.
Una scarica di emozioni riempì entrambi.
“S..sì..” sussurrò  “Ti amo, ti amo più della mia vita.. ma..”
“Ma?”
Il ragazzo si accasciò.
“Ma non possiamo stare insieme..”
La sua voce era rotta da singhiozzi, che sopraggiungevano a intervalli regolari.
Davano ai nervi.
E piangeva. Erik.
“Mi dispiace!” continuò.
E Lia se ne andò.
Se ne andò lasciando che il vento facesse volare via le lacrime dai suoi occhi.
 
 
 
Non me ne frega nulla. Non devo spiegazioni.
Io salto. Sono stanca di lottare per qualcosa che forse non riavrò.
Se ancora vivo è per lui.
Mi ama, ma non possiamo stare insieme.
Ma che cazzo significa?
Non ha più senso. Ormai.
 
 
Si alzò in piedi e guardò giù.
Macchine. Luci.
Tutte minuscole come formiche.
La chiamavano.
‘Vieni .. Lia.. Smetti di soffrire.’
Una canzone in sottofondo.
Una voce che cantava:
‘.. per favore non saltare, non saltare.. e se tutto questo non non ti tratterrà dal farlo,
salterò io per te..’
Ma lì non c’era nessuno a tenerle la mano, a scongiurarle di non saltare. Nessuno. Neppure lei.
 
 
Addio mondo.
Addio amore.

 
Chiuse gli occhi. Si spinse un po’ in avanti e in un attimo sentì l’aria squarciare la sua carne.
Poi il freddo asfalto e più nulla.
L’ ultima lacrima le solcò il viso, si posò sul freddo terreno e disegnò un piccolo cuore.
 
.. and our love will last forever ..
Queste le sue ultime parole scritte su un biglietto.
 


Angolo dell'autrice:
Salve :D
Questa è una one-shot che ho scritto qualche tempo fa, in una notte insonne..
Bé.. dicono che l'more sia la maggiore fontedi ispirazione, io dico che non è così.
O almeno nel mio caso non è così, anzi è il contrario.
Però queste parole sono nate dal dolore d'amore..
Mi auguro sia una one-shot di vostro gradimento.
Bacibacibaci..
Blume.