13 Capitolo
Tornerai
Aiolos
aveva appena finito di parlare con il cavaliere della seconda casa,
quando la vide, lì in mezzo all'arena: colpi veloci, agili
scatti e gesta determinate verso un unico obbiettivo.
Accelerò
il passo solo per osservarla meglio: era da tanto che non vedeva un
cavaliere allenarsi a tal modo. Ci metteva impegno, ma non lo
convinceva affatto. E
quel comportamento lui lo conosceva davvero. Lo conosceva
poiché
insegnante d'Aiolia, lo conosceva poiché suo fratello. E
in quella ragazza, pur non potendo coglierne lo sguardo, intravedeva
la stessa frustrante determinazione. Sorrise
e si mise su uno dei gradini, quasi in attesa che lei venisse a
destarlo.
✾
Era
una notte particolare quella: rare erano le volte in cui si vedevano
apprendisti o cavalieri allenarsi in piena notte nell'Arena del
Santuario. Tuttavia accadeva quando qualche giovane voleva essere
pronto per l'investitura del giorno dopo. Marie
ancora ricordava quella notte prima di divenir Saint di Pyxis: aveva
voluto allenarsi tutta la notte solo per concentrarsi meglio e al
suo maestro aveva riferito che comunque non sarebbe riuscita a
dormire quindi tanto valeva che si impegnasse nell'incontro che
avrebbe disputato alle prime luci dell'alba. Ed
ora era di nuovo su quel campo di battaglia, quel polveroso terreno
su cui aveva tanto faticato, sudato e infine vinto. Quel
suolo che l'aveva vista piangere se si sbucciava le ginocchia, ridere
quando si addestrava insieme ad altri ragazzini e poi trionfare
sotto lo sguardo attento del Rispettabile Shura.
Ma
ora, forse per la prima volta, l'avrebbe vista soffrire. Non
piangere, soffrire. Serrare
la mascella contratta, cercando di dare il meglio di sé in
quel suo unico colpo appreso riuscendo ad avere la meritata vestige
della Bussola. Un
dolore sordo che le dilaniava il petto. Un dolore freddo che non
permetteva a nessuno di far vedere. Il
tempo inesorabilmente passava, ma lento si soffermava sui luoghi e
veloce le andava contro. Aveva
l'irrefrenabile voglia di dimostrare che non era solo una mocciosa.
Un peso per il suo maestro- aveva detto Death Mask.
Certo,
era rincuorata dalle parole serafiche del cavaliere della dodicesima
casa, però sentiva di voler dare il meglio di sé,
soprattutto ora che aveva appreso dal Saint dei Pesci che qualcosa
era cambiato nell'aria. Era
una guerriera dopotutto!
Passarono alcuni minuti prima che Marie
si accorse di non essere sola nel cuore della notte: la scintillante
armatura del Sagittario era indossata dal legittimo proprietario* e
lo vide solo per puro caso. Beh,
forse non proprio per puro caso: Aiolos le aveva volontariamente
battuto le mani complimentandosi di quanto impegno mettesse nei suoi
colpi.
“Non
vi avevo visto, Nobile Aiolos.” affermò lei col
fiato corto, fermandosi per
guardarlo meglio nella penombra della poca luce che donava la luna, per
poi immatinamente inchinarsi in segno di rispetto.
Non
aveva percepito il gran calore del cosmo dorato del cavaliere: forse
perché molto concentrata, forse invece perché
egli non
voleva disturbarla, ma soltanto osservarla in silenzio. Un
altro sorriso comparve sul volto del giovane uomo, che per la ragazza
altri non era che la Leggenda, il Mito e l'Ideale più grande
fra i dodici cavalieri: “Lo
so. Eri molto assorta nel tuo attacco... e avresti continuato
così
se non t'avessi interrotto.” Rispose il cavaliere.
Poi,
ignaro della precedente conversazione fra il cavaliere di Pisces e la
ragazza -e dunque di ciò che era venuta parzialmente a
sapere
Marie-, domandò: “Mi chiedo però,
perché
tutto questo nervosismo convenga dal tuo cosmo. C'è forse un
motivo in più in questo tuo improvviso allenamento
notturno?”
Marie
lo guardò, seduto su quei gradini con quel viso pulito:
sembrava un normale ragazzo di una decina di anni in più di
lei... come era vero che le apparenze ingannavano!
Si morse le
labbra, per poi chinare il capo e dichiarare decisa, forse anche
troppo: “Non so cosa vi abbia comunicato la Venerabile Atena,
ma il Sommo Aphrodite mi ha accennato qualcosa... e non è
nulla di buono. Voglio dunque non essere impreparata per qualunque
evenienza. Ci tengo, anche se da poco cavaliere, a far risplendere al
meglio la mia costellazione e a migliorare la mia tecnica per quanto
si possa fare in pochi giorni...”
Aiolos
annuì costernato: “Capisco. Non c'è
forse
qualcos'altro, quindi?”
“No.”
Aveva concluso lei con sin troppa fermezza nella voce. Per poi
congedarsi cortesemente tornando al centro dell'Arena, continuando
così ad affinare i suoi attacchi.
Sagittarius
alzò il volto verso il cielo negando col capo, non era poi
così ingenuo* come molti credevano...
Appoggiò
l'elmo alla sua destra, un gradino più in basso, sospirando
con rammarico. Di
tanto in tanto posava il suo sguardo teso verso la meridiana: quasi
avesse timore che s'accendessero quei dodici fuochi.
Pregò
Atena che tutto andasse per il meglio, pregò Atena per i
suoi
compagni e per suo fratello, poi la pregò ancora una volta
perché in fondo poteva comprendere cosa agitava il giovane
cuore del cavaliere di Pyxis. Del
resto anche il gran Saint del Sagittario era un uomo e come tale si
affidava alla sua Dea che tanto amava e tanto aveva protetto in
passato...
Un
alito di vento scandì la mezzanotte.
✾
“Da
quant'è che sta lì fuori?” Chiese il
cavaliere
dalla grande mole, accingendosi a sedere su i gradini dove risiedeva
il suo compagno d'armi. Aiolos
alzò poco gli occhi, giusto un riflesso involontario, poi
tornò ad
osservare
l'aggraziata figura della ragazza: “Non
molto Tauros, ma come tu stesso puoi vedere non c'è verso di
smuoverla da lì. Mi ha riferito che vuole allenarsi per far
risplendere al meglio la sua costellazione e migliorare la sua
tecnica... però...” Sagitter si alzò in
piedi,
composto.
Aldebaran
lo vide dal basso verso l'alto, essendosi appena seduto sugli scalini
dell'arena: “Però...? Cos'è che non ti
convince?” Domandò quindi, cercando una risposta
ora nello sguardo del ragazzo,
ora negli attacchi del cavaliere d'Argento.
Il
Saint del Sagittario sviò l'espressione interrogativa del
compagno chiudendo gli occhi, per poi aggiungere: “Mi sembra
mio fratello quando anni fa non riusciva a fare qualcosa. Mio fratello
voleva sempre essere alla mia altezza e non c'era modo di spiegargli
che sarebbe divenuto un ottimo cavaliere d'oro. Ti
sto
parlando di ben quindici anni fa sia chiaro. -Sospirò,
quasi volesse rimembrare quei tempi andati. -Non è
allenamento
quello, è frustrazione. Cerca di sfogarsi e scatenare la sua
ira su qualcosa di cui ancora non è del tutto
padrona. ” Spiegò lui convinto, mentre assorto
Aldebaran l'ascoltava
non
capendo dove voleva arrivare con quella spiegazione.
“La
costellazione della Bussola le appartiene, questo è vero,
-continuò Aiolos aprendo nuovamente gli occhi e posando il
suo
sguardo verso la torre. -Ma vuole imparare a destreggiare meglio il
suo cosmo... e sai anche tu che per questo ci vuole non solo dedizione
e addestramento, ma l'esperienza.”
Il
buon brasiliano annuì incerto, certo era che ancora non
afferrava il perché di quell'improvvisa conversazione sulla
giovane allieva di Shura: “E... lei ti ricorda tuo
fratello?”
domandò tentennante.
Aiolos
sorrise per l'ennesima volta, guardando l'amico: “No,-
rispose
bonario per poi definitivamente lasciare l'arena e avviarsi verso la
nona casa. -Ma il suo impegno per impressionare qualcuno
sì.*”
Il
cavaliere del Toro rimase un attimo prima d'afferrare quelle parole e
l'approssimativo concetto e quando pensò d'averlo compreso
era sin troppo
tardi: Il Sagittario era ormai scomparso dalla sua visuale. Ma
provò ugualmente a chiamarlo, destando persino Marie dal suo
allenamento: “Impressionare? Che dici Aiolos, chi
dovrebbe...?
Aiolos?” Ma chiaramente nessuno rispose. Aldebaran
alzò lo sguardo verso i tredici templi, anche se non poteva
vederli tutti dalla posizione in cui era, riusciva a cogliere i cosmi
dei suoi proprietari. Per
un tempo imprecisato rimase fermo sulla gradinata dell'Arena,
finché
improvvisamente non percepì tre auree positive avanzare ed
entrare nella barriera del Santuario senza alcuna
difficoltà. Si
issò bruscamente in piedi, per poi comprendere che altri non
erano che i cosmi dorati dei suoi compagni.
Erano
tornati.
Fece
appena in tempo ad osservare il cavaliere di Pyxis prima che ella si
precipitasse verso di loro. “Maestro!”
l'aveva
sentita chiaramente urlare abbandonando lì lo scrigno
contenente l'armatura della Bussola. E
forse fu in quell'istante che Tauros cominciò a comprendere
a pieno il
significato delle parole di Aiolos. Poco
dopo anch'egli s'apprestò a risalire le scale per stabilirsi
così nella seconda casa. Stavolta però, con un
peso in
meno sul cuore... erano ancora vivi.
Proprio
come aveva rivelato la Dea Atena nel Chrysos Synagein, dichiarando
che la guerra si sarebbe consumata nelle loro case e non al di fuori
del Santuario.
Poteva stare tranquillo, sì... ma per quanto?
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*legittimo
proprietario: una volta tanto u.u Povero Aiolos!
*ingenuo:
no,
perchè ditemelo...chi è che non pensa Aiolos
ingenuo?
Ecco ç_ç un po' troppi... poverino! Diciamo una
specie
di riscatto? Mah, anche eh... però ho cercato di andare un
po'
più in profondo del carattere che superficialmente si abbina
al ragazzo buono e pronto a tutto per la Dea Atena.
(Spero non
me ne vogliate!) Insomma, lui comprende che Marie non si sta allenano
SOLO per essere pronta, ma anche per propria frustrazione personale.
*Qualcuno sì: Come già insinuato prima, Aiolos non è poi così tonto e comprende quali sentimenti smuovono l'animo della ragazza. Ovviamente lei si allena anche per il nemico, ma anche per non essere da meno... come se quasi si sentisse colpevole d'essere debole poiché solo un neo cavaliere. Impressionare chi? -direte. Bè, il suo maestro e magari anche il cavalier del Cancro quando torneranno, far vedere che non è solo una palla al piede...Quel "NO" che dice Aiolos è che, in sostanza, io non HO paragonato Aiolia a Marie -e ci mancherebbe altro- per di più lei è nettamente inferiore a Leo, ma solo che in quella determinazione il Sagittario ricorda suo fratello da piccolo. Nulla di più e niente di meno. Quindi non è poi così di tutta 'sta importanza.
Salve a tutti D: Lo so, sono in immenso ritardo .__. ma io se non finivo il quattordicesimo capitolo non aggiornavo u__ù e scrivere su Shura m'ha preso un bel po' ♥ Ma bando alle ciance... Ora vi saluto ringraziandovi ancora per le belle recensioni e sperando di non avervi deluso.
Enjoy!