Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: GioTanner    12/08/2011    8 recensioni
“Ognuno merita la morte. -Specificò DeathMask, scrocchiandosi il collo. -Ma non merita di sapere che sta morendo perché è... Destino. Sono cazzate.”
Capricorn abbassò il capo e quasi spuntò un sorriso sul suo volto, se non fosse che gli faceva davvero male muovere i muscoli facciali per le ferite e le escoriazioni: “L'uomo è nato per tradire il proprio destino; - decise di dire, mentre accarezzava il dorso della mano dove risiedeva la Spada Sacra.

- - - - - - - - - - - - - - -
La volontà degli Dei duole saperlo, ma è a tratti più eccentrica di un umano; solo che l'uomo non ha potere mentre le Divinità quel che vogliono più volte ottengono.
E se dopo la sconfitta di Hades una nuova divinità - o forse è meglio dire tre- si destassero per un torto subito sul loro campo: il destino?
-Marie, nuovo cavaliere d'argento di Pyxis e i neo risorti Gold Saints potranno mai scampare alla divinità che pur da sempre fa parte della loro vita? Forse la più difficile da placare poiché in palio c'è la loro stessa sorte?
E c'è forse qualcosa più grande del fato stesso?
Genere: Angst, Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cancer DeathMask, Capricorn Shura, Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

13 Capitolo

Tornerai

Aiolos aveva appena finito di parlare con il cavaliere della seconda casa, quando la vide, lì in mezzo all'arena: colpi veloci, agili scatti e gesta determinate verso un unico obbiettivo.
Accelerò il passo solo per osservarla meglio: era da tanto che non vedeva un cavaliere allenarsi a tal modo. Ci metteva impegno, ma non lo convinceva affatto. E quel comportamento lui lo conosceva davvero. Lo conosceva poiché insegnante d'Aiolia, lo conosceva poiché suo fratello. E in quella ragazza, pur non potendo coglierne lo sguardo, intravedeva la stessa frustrante determinazione. Sorrise e si mise su uno dei gradini, quasi in attesa che lei venisse a destarlo.



Era una notte particolare quella: rare erano le volte in cui si vedevano apprendisti o cavalieri allenarsi in piena notte nell'Arena del Santuario. Tuttavia accadeva quando qualche giovane voleva essere pronto per l'investitura del giorno dopo. Marie ancora ricordava quella notte prima di divenir Saint di Pyxis: aveva voluto allenarsi tutta la notte solo per concentrarsi meglio e al suo maestro aveva riferito che comunque non sarebbe riuscita a dormire quindi tanto valeva che si impegnasse nell'incontro che avrebbe disputato alle prime luci dell'alba. Ed ora era di nuovo su quel campo di battaglia, quel polveroso terreno su cui aveva tanto faticato, sudato e infine vinto. Quel suolo che l'aveva vista piangere se si sbucciava le ginocchia, ridere quando si addestrava insieme ad altri ragazzini e poi trionfare sotto lo sguardo attento del Rispettabile Shura.
Ma ora, forse per la prima volta, l'avrebbe vista soffrire. Non piangere, soffrire. Serrare la mascella contratta, cercando di dare il meglio di sé in quel suo unico colpo appreso riuscendo ad avere la meritata vestige della Bussola. Un dolore sordo che le dilaniava il petto. Un dolore freddo che non permetteva a nessuno di far vedere. Il tempo inesorabilmente passava, ma lento si soffermava sui luoghi e veloce le andava contro. Aveva l'irrefrenabile voglia di dimostrare che non era solo una mocciosa. Un peso per il suo maestro- aveva detto Death Mask.
Certo, era rincuorata dalle parole serafiche del cavaliere della dodicesima casa, però sentiva di voler dare il meglio di sé, soprattutto ora che aveva appreso dal Saint dei Pesci che qualcosa era cambiato nell'aria. Era una guerriera dopotutto!
Passarono alcuni minuti prima che Marie si accorse di non essere sola nel cuore della notte: la scintillante armatura del Sagittario era indossata dal legittimo proprietario* e lo vide solo per puro caso. Beh, forse non proprio per puro caso: Aiolos le aveva volontariamente battuto le mani complimentandosi di quanto impegno mettesse nei suoi colpi.

Non vi avevo visto, Nobile Aiolos.” affermò lei col fiato corto, fermandosi per guardarlo meglio nella penombra della poca luce che donava la luna, per poi immatinamente inchinarsi in segno di rispetto. Non aveva percepito il gran calore del cosmo dorato del cavaliere: forse perché molto concentrata, forse invece perché egli non voleva disturbarla, ma soltanto osservarla in silenzio. Un altro sorriso comparve sul volto del giovane uomo, che per la ragazza altri non era che la Leggenda, il Mito e l'Ideale più grande fra i dodici cavalieri: Lo so. Eri molto assorta nel tuo attacco... e avresti continuato così se non t'avessi interrotto.” Rispose il cavaliere.
Poi, ignaro della precedente conversazione fra il cavaliere di Pisces e la ragazza -e dunque di ciò che era venuta parzialmente a sapere Marie-, domandò: “Mi chiedo però, perché tutto questo nervosismo convenga dal tuo cosmo. C'è forse un motivo in più in questo tuo improvviso allenamento notturno?”
Marie lo guardò, seduto su quei gradini con quel viso pulito: sembrava un normale ragazzo di una decina di anni in più di lei... come era vero che le apparenze ingannavano!
Si morse le labbra, per poi chinare il capo e dichiarare decisa, forse anche troppo: “Non so cosa vi abbia comunicato la Venerabile Atena, ma il Sommo Aphrodite mi ha accennato qualcosa... e non è nulla di buono. Voglio dunque non essere impreparata per qualunque evenienza. Ci tengo, anche se da poco cavaliere, a far risplendere al meglio la mia costellazione e a migliorare la mia tecnica per quanto si possa fare in pochi giorni...”
Aiolos annuì costernato: “Capisco. Non c'è forse qualcos'altro, quindi?”

No.” Aveva concluso lei con sin troppa fermezza nella voce. Per poi congedarsi cortesemente tornando al centro dell'Arena, continuando così ad affinare i suoi attacchi.
Sagittarius alzò il volto verso il cielo negando col capo, non era poi così ingenuo* come molti credevano...
Appoggiò l'elmo alla sua destra, un gradino più in basso, sospirando con rammarico. Di tanto in tanto posava il suo sguardo teso verso la meridiana: quasi avesse timore che s'accendessero quei dodici fuochi.
Pregò Atena che tutto andasse per il meglio, pregò Atena per i suoi compagni e per suo fratello, poi la pregò ancora una volta perché in fondo poteva comprendere cosa agitava il giovane cuore del cavaliere di Pyxis. Del resto anche il gran Saint del Sagittario era un uomo e come tale si affidava alla sua Dea che tanto amava e tanto aveva protetto in passato...
Un alito di vento scandì la mezzanotte.



Da quant'è che sta lì fuori?” Chiese il cavaliere dalla grande mole, accingendosi a sedere su i gradini dove risiedeva il suo compagno d'armi. Aiolos alzò poco gli occhi, giusto un riflesso involontario, poi tornò ad osservare l'aggraziata figura della ragazza:Non molto Tauros, ma come tu stesso puoi vedere non c'è verso di smuoverla da lì. Mi ha riferito che vuole allenarsi per far risplendere al meglio la sua costellazione e migliorare la sua tecnica... però...” Sagitter si alzò in piedi, composto.
Aldebaran lo vide dal basso verso l'alto, essendosi appena seduto sugli scalini dell'arena: “Però...? Cos'è che non ti convince?” Domandò quindi, cercando una risposta ora nello sguardo del ragazzo, ora negli attacchi del cavaliere d'Argento.
Il Saint del Sagittario sviò l'espressione interrogativa del compagno chiudendo gli occhi, per poi aggiungere: “Mi sembra mio fratello quando anni fa non riusciva a fare qualcosa. Mio fratello voleva sempre essere alla mia altezza e non c'era modo di spiegargli che sarebbe divenuto un ottimo cavaliere d'oro. Ti sto parlando di ben quindici anni fa sia chiaro. -Sospirò, quasi volesse rimembrare quei tempi andati. -Non è allenamento quello, è frustrazione. Cerca di sfogarsi e scatenare la sua ira su qualcosa di cui ancora non è del tutto padrona. ” Spiegò lui convinto, mentre assorto Aldebaran l'ascoltava non capendo dove voleva arrivare con quella spiegazione.

La costellazione della Bussola le appartiene, questo è vero, -continuò Aiolos aprendo nuovamente gli occhi e posando il suo sguardo verso la torre. -Ma vuole imparare a destreggiare meglio il suo cosmo... e sai anche tu che per questo ci vuole non solo dedizione e addestramento, ma l'esperienza.”
Il buon brasiliano annuì incerto, certo era che ancora non afferrava il perché di quell'improvvisa conversazione sulla giovane allieva di Shura: “E... lei ti ricorda tuo fratello?” domandò tentennante.
Aiolos sorrise per l'ennesima volta, guardando l'amico: “No,- rispose bonario per poi definitivamente lasciare l'arena e avviarsi verso la nona casa. -Ma il suo impegno per impressionare qualcuno sì.*”
Il cavaliere del Toro rimase un attimo prima d'afferrare quelle parole e l'approssimativo concetto e quando pensò d'averlo compreso era sin troppo tardi: Il Sagittario era ormai scomparso dalla sua visuale. Ma provò ugualmente a chiamarlo, destando persino Marie dal suo allenamento: “Impressionare? Che dici Aiolos, chi dovrebbe...? Aiolos?” Ma chiaramente nessuno rispose. Aldebaran alzò lo sguardo verso i tredici templi, anche se non poteva vederli tutti dalla posizione in cui era, riusciva a cogliere i cosmi dei suoi proprietari. Per un tempo imprecisato rimase fermo sulla gradinata dell'Arena, finché improvvisamente non percepì tre auree positive avanzare ed entrare nella barriera del Santuario senza alcuna difficoltà. Si issò bruscamente in piedi, per poi comprendere che altri non erano che i cosmi dorati dei suoi compagni.
Erano tornati.
Fece appena in tempo ad osservare il cavaliere di Pyxis prima che ella si precipitasse verso di loro.
Maestro!l'aveva sentita chiaramente urlare abbandonando lì lo scrigno contenente l'armatura della Bussola. E forse fu in quell'istante che Tauros cominciò a comprendere a pieno il significato delle parole di Aiolos. Poco dopo anch'egli s'apprestò a risalire le scale per stabilirsi così nella seconda casa. Stavolta però, con un peso in meno sul cuore... erano ancora vivi.
Proprio come aveva rivelato la Dea Atena nel Chrysos Synagein, dichiarando che la guerra si sarebbe consumata nelle loro case e non al di fuori del Santuario.

Poteva stare tranquillo, sì... ma per quanto?

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -


*legittimo proprietario: una volta tanto u.u Povero Aiolos!
*ingenuo: no, perchè ditemelo...chi è che non pensa Aiolos ingenuo? Ecco ç_ç un po' troppi... poverino! Diciamo una specie di riscatto? Mah, anche eh... però ho cercato di andare un po' più in profondo del carattere che superficialmente si abbina al ragazzo buono e pronto a tutto per la Dea Atena. (Spero non me ne vogliate!) Insomma, lui comprende che Marie non si sta allenano SOLO per essere pronta, ma anche per propria frustrazione personale.

*Qualcuno sì: Come già insinuato prima, Aiolos non è poi così tonto e comprende quali sentimenti smuovono l'animo della ragazza. Ovviamente lei si allena anche per il nemico, ma anche per non essere da meno... come se quasi si sentisse colpevole d'essere debole poiché solo un neo cavaliere. Impressionare chi? -direte. Bè, il suo maestro e magari anche il cavalier del Cancro quando torneranno, far vedere che non è solo una palla al piede...Quel "NO" che dice Aiolos è che, in sostanza, io non HO paragonato Aiolia a Marie -e ci mancherebbe altro- per di più lei è nettamente inferiore a Leo, ma solo che in quella determinazione il Sagittario ricorda suo fratello da piccolo. Nulla di più e niente di meno. Quindi non è poi così di tutta 'sta importanza.

Salve a tutti D: Lo so, sono in immenso ritardo .__. ma io se non finivo il quattordicesimo capitolo non aggiornavo u__ù e scrivere su Shura m'ha preso un bel po' ♥ Ma bando alle ciance... Ora vi saluto ringraziandovi ancora per le belle recensioni e sperando di non avervi deluso.

Enjoy!

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: GioTanner