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Autore: HikariKanna    12/08/2011    5 recensioni
Vi siete mai chiesti perché vi innamorate? Perché improvvisamente sentite qualcosa proprio per la persona che vi è stata sino ad ora antipatica?
Ebbene,è tutta colpa degli angeli del cuore. Adesso fra i loro casi ci sono Takeru Takaishi e Hikari Yagami:uno,il cestista idolo delle ragazzine e ,diciamocelo,anche un po' montato e sfacciato;l'altra,una fotografa vegetariana che si batte per salvaguardare gli animali e contro gli abusi di ogni genere. Certo,visti così,non sembrano molto affini. Eppure,secondo l'infallibile termometro dell'amore,basta pochissimo ad un angelo per farli innamorare...ma come missione per il neopromosso angelo del cuore Daisuke non sarà un po' troppo difficile?
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Daisuke Motomiya/Davis, Hikari Yagami/Kari Kamiya, Takeru Takaishi/TK
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Angeli del cuore


Anno nuovo, vita nuova, e il tuo studio è sempre un disastro.”

Miyako incrociò le braccia, buttando via le foto scartate del ballo studentesco di dicembre. Hikari stava contemplando il vestito che le aveva regalato Takeru, indecisa se lasciarlo a casa sua o nello studio, dove l'avrebbe visto più spesso.

Miyako si alzò con leggera fatica. Aveva raggiunto il quarto mese, e il suo ventre era diventato più morbido e rotondo. Non si poteva dire lo stesso del suo carattere.

Sai che è davvero bello? Mi ricorda un vestito che mi ha regalato Ken!”
Hikari annuì meccanicamente.

Hikari, se ricominci ad ignorarmi mi arrabbierò molto peggio dell'altra volta.”
Lei sospirò rumorosamente.

Scusami, Miya. Non so che mi prende in questi giorni.”

Hikari si spostò nella stanza principale, armeggiando sulla scrivania.

Non quello, Hikari! Ti serve per il cliente di dopodomani, non ti ricordi? E nemmeno questo!”le strappò dalle mani una fotografia con una scenografia particolare, salvandola dalla spazzatura.

Hikari si massaggiò le tempie e prese il telefonino.

Se ti preoccupi della prenotazione del signor Wynne, non devi, ha chiamato qui, confermando...Ma è evidente che non è la chiamata del signor Wynne che stai aspettando. Sentiamo, quand'è che ti ha chiamato l'ultima volta?”
Miyako incrociò le braccia, appoggiandosi alla finestra.

Tre giorni fa.” rispose Hikari in automatico. “Oh!Cioè...A chi ti riferisci?”
Miyako roteò gli occhi.

Sappi che devi raccontarmi tutto.”

Hikari mugolò. “Non mi mancava l'angolo confessioni, sai? Ti ho portato un pensierino dal Giappone, non so se qui avete un neko portafortuna.”
Hikari estrasse da una bustina una statuetta, raffigurante un gattino, di buon auspicio, consegnandola alla diretta interessata.

Per fortuna che Miyako aveva avuto ottimi voti a 'Tradizioni e simboli terrestri, sezione Asia'! Qualunque altro angelo avrebbe chiesto cosa fosse e, per una che si professava nata in Giappone, sarebbe stato parecchio strano. Ma forse Hikari, viste le strane condizioni in cui versava, neppure ci avrebbe fatto caso.

Ehi, piccolo, guarda che bello” Miyako si carezzò la pancia. “Il primo regalo dell'anno in cui nascerai tu.”

Hikari sorrise. “Dai, non ci credo che Ken non ti abbia fatto un regalo!”
“Non dal primo dell'anno, e poi che c'entra?”
“Pover'uomo, è veramente un santo.”ridacchiò Hikari.

Non cercare di sviare il discorso. È il primo giorno di lavoro dall'inizio delle ferie natalizie, ed io esigo sapere ciò che è successo a Parigi e a Tokyo. Non provare nemmeno a dirmi che non è successo niente, non ti crederò. Altrimenti non saresti in pena, adesso. Sei diventata il tuo peggiore incubo, ma ti sei ascoltata?”

E va bene, calma, calma. Certo che il bambino ha solo aumentato le tue energie, ed io che pensavo il contrario!”
Miyako le rifilò un'occhiataccia. “Su, a Parigi?”

A Parigi...Beh, siamo stati veramente poco. Ho conosciuto una sua ex, una cretina.”
“Sento, nel tuo tono, un vago accenno di gelosia.”
Hikari fece spallucce. “Non so bene cosa raccontarti. In fin dei conti...Non è successo nulla di eclatante.”
“Sì, certo, e magari vengo a scoprire che avete fatto l'amore!”
Hikari si morse un labbro.

No. Quel vestito bianco...Me l'ha regalato lui la sera di Natale. Mi ha chiesto di indossarlo per la prima occasione speciale...Anche se non fosse per lui.”
“Tu, invece, gli hai regalato le foto che ti ha mandato Frida, vero?”
Hikari annuì. “Un po' mi sono anche vergognata, il suo regalo è talmente bello!”
“Hikari...Tu gli hai aperto il tuo mondo, e sei entrata nel suo. Se davvero ti ama come credo, penserà che non avresti potuto regalargli niente di più.”
Hikari arrossì. “Mi...ama?”

Beh, tu cosa credi provi per te? Dubito ti odi.”sorrise.

Ma Hikari non era dello stesso avviso.

No, Miyako, non mi ama. Magari ha fiducia in me, e mi considera un'amica, ma...nulla più.”
“Amica. Certo. Come no.” sciorinò Miyako tutto d'un fiato, in modo piatto.
“Ha paura di poter anche solo pensare di...di amarmi, me l'ha detto lui stesso. Ha paura di definire quel che prova. Se prova qualcosa.”

Miyako rimase in silenzio per un po', poi disse: “Dovete solo abituarvi.”

Abituarci? A cosa? A baciarci ogni tanto, com'è capitato a Natale sotto il vischio? A fare tutto ciò che fa una coppia, e non esserlo? A volte vorrei chiedergli cosa siamo, e non ci riesco per paura di sembrare una bambina petulante. Anche perché, se me lo chiedesse lui, io stessa non saprei cosa rispondergli. Amici?”
“Smettila di parlare di amicizia! Dovete abituarvi all'idea di amarvi. So che è un rischio, Hikari, ma se va bene, vinci tutto.”
“Miya...”
“Ascoltami. So che ti hanno tradita ed usata, so che all'inizio le cose tra di voi non sono state precisamente rose e fiori, ma la gente cambia, Hikari. Se tu solo sapessi quanto siamo cambiati io e Ken l'uno per l'altra...È così, rassegnati, non sospirare. Lui ti ha cambiata, e tu hai cambiato lui. Che ti piaccia o no, si chiama amore, non amicizia. È quella morsa al petto, quando tu non ti riconosci più, se non in lui. Sono certa che anche per lui è così.”
Hikari l'abbracciò. “Cos'eri in un'altra vita, un guru?”
“Una persona molto sciocca che ha dovuto pensare troppo. E in Giappone? Nemmeno lì è successo 'niente'?” Miyako evidenziò l'ultima parola con delle virgolette astratte.

Miya, te l'avrei detto, no. E poi, con i miei genitori, ma dai!”
“Un'adolescente. Sto parlando ad una quindicenne. Veleggi verso i trent'anni e ti comporti come una ragazzina che deve trovare una casa libera per la sua prima volta!”
Hikari le fece la linguaccia, buttandole scherzosamente un cuscino.

Mi ha chiamato una sola volta, da quando siamo tornati. Ed è stata poco più che una normalissima conversazione, con frasi del genere: 'Tutto bene? Come stai? Io tra pochissimo riprenderò a giocare!'”
“Ti aspettavi qualcosa del tipo 'Ohhhh, come mi manchi, amore mio?' Sveglia! È un uomo, per di più un ex latin lover, e nemmeno state insieme ufficialmente! Oh, già, è vero! Quando ricomincia?”
“Credo che il 14 abbia la sua prima partita dopo l'infortunio. Chissà, potrei andarlo a vedere!”
“Ecco, trovo che questa sia un'ottima idea! Potremmo venire anche io e Ken? Lui adora il basket! In effetti, fosse per lui, organizzerebbe sempre appuntamenti a quattro con te e Takeru, per parlare con lui oooore di NBA, e play off o quel che è.”Incrociò le braccia, ma guardò una frazione di secondo verso l'alto, verso me. Forse per ricordarmi di quante partite avevamo visto io e Ken. O forse per garantirmi il suo aiuto la sera della partita, per far succedere quel che mancava.

Beh, perché no? Sarebbe bello...fargli una sorpresa.”
“Informati sul giorno preciso, senza farti scoprire!”
“Ma Ken, se è davvero tanto tifoso, lo saprà senz'altro!”

Giusto.”annuì Miyako. “Ma questo non significa che tu non debba chiamarlo. Non può mica sempre chiamarti lui!”

Magari è impegnato...”

O magari pensa che sia tu ad essere impegnata. Chiamalo. Adesso.”

Miyako indicò il cellulare, e poi si dileguò in bagno.

Hikari compose tremante le cifre sulla tastiera.

Ehi, ciao, scusami, forse ti disturbo? Sono-”
“Era ora che ti facessi viva! Temevo fossi sommersa di lavoro, Hikari.”

Potrei anche essere un'impiegata di un call center.”
“Come se non sapessi riconoscere la tua voce.” Dall'altro capo, Takeru rise, e me lo immaginai a sorridere gongolante.

Oh, sì, non ci avevo pensato. Come...come va?”
“Ora che mi hai chiamato, benissimo.”
“Che stupido, dico sul serio. Non ti fa più male il braccio?”
“No, il bacio sotto il vischio mi ha guarito miracolosamente. Scommetto che sei diventata tutta rossa.”

Ovviamente, aveva ragione. L'aveva imparata a conoscere in molti dettagli. Era anche questo amore, la sensazione di familiarità che ormai provavano? Il sapere tutto l'uno dell'altra, eppure avere ancora dei segreti?

Guarda che sfrontato! No, sto benissimo! Sto riorganizzando il lavoro di gennaio con Miyako.”

È un peccato non vedersi più tutti i giorni.”continuò, con voce calda e dolce.

Non mi manca vederti periodicamente confondere gli spazzolini, i cuscini, eccetera eccetera”
“Lo facevo apposta, è rimasto un po' del tuo profumo sulle mie cose. È inutile che menti, adesso sarai davvero bordeaux.”
“Un po' sì.” ammise a malincuore Hikari. “Dimmi, non hai di meglio da fare che sparare queste banalità?”
“Saranno anche banalità, ma sono vere.” Abbassò leggermente la voce. “Vorrei tanto dirtele dal vivo, ma devo riprendere il ritmo negli allenamenti. La prossima settimana sei a Chicago? Vorrei parlarti.”
Credevo che il cuore di Hikari avesse perso un battito. E sentivo vicina la fine, più che mai.

Sì, sì, ci sono. Ma non avere fretta, pensa alla partita del 14. È il 14, giusto?”

Wow, ti ricordi. Sarà bello tornare in campo, mi attendono i fan!”
“Soprattutto LE fan.”
“Non è colpa mia se sono richiesto.”

Ma sentitelo!”
Miyako richiamò trafelata la sua attenzione, mimando: “ Il signor Wynne!”

Oh...Takeru, devo chiudere, c'è un cliente. Allora...Buona fortuna con gli allenamenti, campione!”scherzò, rilassandosi un po'.

Buoni scatti. Volente o nolente, ti rapirò la prossima settimana, prima della partita in trasferta. A presto, Hikari-chan.”
Hikari sorrise debolmente. “A presto...Takeru-kun.”
“Scusami, Hikari! Ma è appena arrivato, l'ho fatto accomodare di là! Non avrei mai voluto interrompere la conversazione-”
“Ma non era previsto per domani?”
“Se tu prima mi avessi dato retta, avresti saputo che aveva chiamato, confermando il cambiamento.”

Poco male. Miyako, ultima cosa...Ha detto che mi deve parlare.“Questa frase mi mette angoscia, non è che...?”
“Occupati del signor Wynne e non sparare stupidaggini!”


Il 14 gennaio arrivò in un baleno, portando con sé abbondantissima neve, un gelo inusuale anche per Chicago in pieno inverno e...
“Una partita di basket. Chi avrebbe mai creduto che avrei pagato per una cosa del genere!”inveì Hikari, cercando maldestramente di celare l'imbarazzo.

Non ti piace il basket?”domandò Ken gentilmente, stringendo la mano di Miyako.

Lo sport forse no. Ma c'è un giocatore...”sorrise sorniona quest'ultima.

Finiscila. Davvero, Ken, come la sopporti, a volte?” borbottò Hikari, cercando il proprio posto negli spalti.
Ken alzò gli occhi al cielo-a me?-, continuando a sorridere.

È uno sport bellissimo, sul serio. Preferisco il calcio, ma qui negli USA non va per la maggiore. Se vuoi, posso spiegarti le regole.”

Seduta dietro di lui, Miyako fece ogni possibile smorfia, affinché Hikari capisse che, se ci teneva a rimanere sveglia, non avrebbe mai dovuto acconsentire.

Miyako, il bambino ti sta dando noie? Hai un'espressione strana.”
Ken si girò di scatto.

Cosa?”

Miyako sospirò.

Un pochino sì. Ken-kun...”

Lo fissò con sguardo lacrimevole, e Ken dimenticò completamente i suoi propositi didattici.
“Vuoi che torniamo a casa?”
Miyako scosse la testa, accoccolandosi su di lui.

Volevi assolutamente vedere la partita, ci tenevi tanto.”
“Dopo, quella tua maledetta borsa voluminosa la porto io, chissà quanto sarà pesante.” continuò nervoso, accarezzandole i capelli e il ventre.

Sto bene, davvero” lo rassicurò lei, baciandolo su una guancia. “Non fare lo sciocchino e goditi il ritorno in campo di-”
Un boato accolse il rientro di Takeru, al punto che la voce del telecronista risultò decisamente ovattata.

Hikari si alzò in piedi, non riuscendo a mascherare la propria ansia.

Cercò con lo sguardo Takeru, ma, in quel frangente lui non l'avrebbe mai notata. Era tornato l'idolo delle folle, la partita che aspettava di giocare da mesi era appena cominciata.


Non pensavo fosse così bravo.”

Hikari si massaggiò le tempie.

Perché siamo capitati proprio sopra il fan club ufficiale?”
“Non è che sei un po' gelosa, eh?”Miyako le diede una leggera gomitata.

Di adolescenti ipertruccate e casalinghe disperate?”
“La gelosia e l'amore sono ciechi”borbottò lei. “E poi, sono certa che alcune sono simpatiche. E probabilmente ti ritrovi anche qualche uomo.”

Usciamo?” domandò Ken preoccupato. “Magari hai bisogno d'aria...”
“Amore”fece Miyako con voce ferma. “Fuori si congela, e prima di arrivare alla macchina devo esser certa che questa qui”avvolse un braccio attorno al collo di Hikari, con aria piuttosto minacciosa “
abbia salutato Takeru!”
“Ma-”
“Starò benissimo! Vai, su. La borsa la tengo io.” aggiunse.

Ken brontolò qualcosa. “Vado a prendere la macchina, in modo da avvicinarmi più possibile all'uscita! Ciao, Hikari.”

Lei lo salutò con un sorriso.“È un santo, e tu lo tratti malissimo.”
“Non preoccuparti per noi, faremo pace in tutti i modi. Secondo te, da quale uscita si farà vivo Takeru?”
“Da quella dove sono radunati più fan, c'è da scommetterci.”

E, infatti, Takeru stava firmando miriadi di autografi, fuori dagli spogliatoi.

Permesso! Fate passare! Sono incinta, santo cielo!”

Le ragazzine si spostarono, terrorizzate.
Per solidarietà femminile, le donne adulte che già erano passate dal travaglio del parto fecero passare Miyako, sapendo bene come fosse instabile l'umore di una donna in dolce attesa.

Ma Miyako di dolce, in quel frangente, aveva ben poco, e strattonava Hikari verso l'oggetto del desiderio.

Uhm, chi è il prossimo?...Hikari.”

Takeru alzò la testa, osservando Miyako respirare pesantemente e Hikari che cercava di sorridergli.

Lui sorrise. “Scusatemi” si rivolse alle restanti fan. “Mi perdonerete se mi dileguo con questa bellissima ragazza, vero?”

Lui non firmava gli autografi e non stava con loro per una sconosciuta. Quante probabilità aveva Takeru che glielo lasciassero fare?

AAAH!”Miyako si accasciò a terra, toccandosi il ventre. “Ho bisogno di un medico!”

Hikari spalancò gli occhi, ma ricevette un occhiolino complice. Questo stratagemma avrebbe concesso loro del tempo per fuggire dalla folla.

Miyako lanciò ad Hikari un pacco informe, e, unendo le dita a forma di cuore, ricominciò a gridare frasi sconnesse su quanto fossero fortunati gli uomini a non partorire.

Takeru raccolse il pacco al volo, e, tenendo Hikari per mano, corse alla sua vettura, dove l'aspettava Ed.

È dura essere l'idolo delle folle, eh?”domandò lei col fiato corto, adagiandosi sul sedile.

Non sai quanto. Credo che questo sia per te.”

Che diavolo mi ha lanc...Oh!”

Hikari liberò il vestito bianco che le aveva regalato Takeru.

Lui la guardò intensamente per qualche secondo.

Vieni a cena da me. Non accetto rifiuti.”


Ma quanto ci metti a cambiarti?”
“Scusami se non sono un uomo!”

Takeru si appoggiò alla parete antistante il primo bagno della casa.

L'atmosfera era...gravida di attesa.
Il clic della serratura costrinse Takeru a voltarsi.

Accidenti, se Hikari era bella. Sembrava più luminosa e pura che mai, con quel bianco e quel sorriso addosso.

Come immaginavo.”

Deglutì, e le mise un braccio attorno alla vita. “Ti sta d'incanto. Se vuoi seguirmi...”

Hikari accettò la mano che le veniva offerta.

Nella sala da pranzo c'erano iris ovunque. Ayame dormiva placidamente in una cesta poco lontana dal tavolo. Tavolo che era imbandito di ogni genere di delizia vegetariana.

Prego, accomodati.”
Hikari fissava il tutto stolidamente.

Perché?”
“Se vuoi mangiare in piedi, fa pure.”la prese in giro lui.

No, dico, perché...Perché tutto questo? Non potevi prevedere che...”
“Devo ringraziare Miyako. Mi ha contattato dal fan club, e mi ha detto che saresti venuta alla partita. L'ho pregata di portarti il vestito...Le ho chiesto di raggiungermi all'uscita, in modo che ti trovassi. Certo, non sapevo se avresti accettato la cena che progettavo da giorni, ma...Dovevo pur rischiare, no? Altrimenti, Ayame sarebbe andato avanti a verdure per un po'. Devo ammettere che hai un'amica straordinaria.”

Hikari si accasciò sulla sedia.

Non mi ha detto niente. Io...n-non me l'aspettavo.”
“E allora? Mica bisogna essere psicologicamente pronti per mangiare.”

Shecondo me, divettano vappiri!”
“Sono a lume di candela, Chris, non sono vampiri!”Sorrisi al mio piccolo aiutante, che, durante la partita, s'era addormentato.

Forse ti aspettavi una cosa del genere per il 14 febbraio?”
“Oh, no, odio San Valentino.”Hikari scosse la testa, ingollando in fretta un cucchiaio di crema di zucca. “È una festa basata solo sul consumismo e terribilmente inflazionata.”
“Sono contento di sentirtelo dire.”

Takeru allungò la mano, per prendere quella esile di Hikari.
“Perché il 14 febbraio è per tutti, e il 14 gennaio, oggi, è solo per noi.”
Da quando esisteva un 'noi'? Non c'era stata nessuna ufficializzazione, e Hikari aspettava solo quello.

Giusto un mese prima.”

È il contrario del white day, no? Ci ho pensato quando ho saputo che la partita sarebbe stata oggi, e quando Miyako ha confermato la mia speranza che tu venissi. In origine, volevo decorare tutta questa stanza di rosso, e definire questo giorno il red day.”
Red day?”
Hikari non mangiava più, lo guardava soltanto al di sopra del crepitio della candela posizionata alla sua destra.

Il rosso è il colore...dell'amore.”
La voce di Takeru s'era ridotta ad un sussurro, e le loro labbra erano sempre più vicine.

Ma è anche il colore del sangue, e della violenza. Così...Perché non ribattezzarlo iris day? Tanto più che l'iris è uno dei simboli del Giappone.”
Iris day?”ripeté Hikari sognante, fissando prima i suoi occhi blu, e poi le sue labbra, sempre più vicine, così tanto da sentire il respiro di lui.

Gli iris hanno vari colori.”spiegò lui lentamente, alzandosi e andandole vicino.

Lei si sentì quasi in dovere di alzarsi assieme a lui. E si fissavano così, soli, e insieme.

Lui appoggiò le mani a coppa sul suo viso. “Il rosso non è che un unico colore. Ma perché accontentarsi di un solo colore? L'iris viola è simbolo di saggezza, e tu sei una delle persone più razionali che abbia mai conosciuto.”
Hikari si strinse a lui, sussurrando, sulla falsariga di quel che aveva detto lui: “L'iris blu è simbolo di speranza, e tu sei una delle persone più ottimiste che abbia mai conosciuto.”

Iris bianco significa purezza.”continuò lui.
Takeru le accarezzò un fianco, fino a risalire alle spalle. “Il giallo...”

S'interruppe, sfiorandole la fronte con la propria.

...Ardore e passione.”

Trattenni il respiro insieme ad Hikari.

Il bacio profondo che si scambiarono, e che stavolta nessuno avrebbe interrotto...Le braccia di Takeru che la sollevarono...Le dita di Hikari tra i capelli dorati di lui...Il vestito bianco che finì, sgualcendosi, sul pavimento...La porta della stanza di Takeru che si chiudeva...E tanti, tanti sospiri, e carezze, e baci...Capii che il mio tempo era finito.

Stavolta davvero.

Stavolta per sempre.

Chris, dai, andiamocene.”
“Dove shono addati?”

Sono in camera di Takeru, devono stare da soli.” spiegai pazientemente.

Hikali avlà feddo, senza vettito.”
Scossi la testa. “Tranquillo. In quella stanza sta succedendo una cosa bellissima, piccolo. Una cosa...bellissima.”
“No! Non è bella! Pecché se è bella tu pecché...ueeee!”
Chris scoppiò in lacrime, ma la colpa era solo mia. Fili di rubino mi scorrevano sulle guance, e non potevo semplicemente fermarle.

Mi sentivo il cuore oppresso, e insieme sollevato.

Non sapevo più se piangevo di gioia o di tristezza. Se gioivo per il compito che mi era riuscito, o se, in fondo, mi ero affezionato alle manie di una vegetariana incallita e ai canestri di un idolo dei teenagers.

Piangevo, e sentivo il cuore alleggerirsi.

Chris piangeva con me, e non c'era verso di fermarci.

Quando pensai di aver esaurito le mie riserve, abbracciai forte Chris.

Pecché piaggi?”
“Perché sono triste. E tu?”
“Pecché shei ttitte! Pecché? Pecché, Dai?”
“Perché si piange quando si lascia qualcosa di caro, Chris. Anche se a volte è inevitabile.”
Chris si zittì.

Daisuke non latterà mai Chris, veo? Mai mai!”

Mi si aggrappò contro, mentre oramai volavamo verso casa.

No, perché dovrei? Saremo sempre amici! Sai, stavo pensando che domani dovremo tornare a Chicago, per completare gli ultimi dettagli della missione e...”

Ma Chris non mi ascoltava, aveva chiuso gli occhi e riposava, svagandosi con chissà quali pensieri.

Forse pensava ai nuovi giochi che avrebbe sperimentato con Maya. O forse sognava di diventare me, e questa ipotesi non poteva non riempirmi di orgoglio.

Lo lasciai sulla sua nuvoletta, e mi diressi verso la mia, mentre quella fatidica notte avvolgeva Chicago.


Uuuuuuah. (Verso non meglio identificato di puro sollievo.)

Ho vent'anni ma scrivere di scene del genere mi imbarazza comunque ^//^ Lo sa bene Padme xD Mi dispiace avervi fatto aspettare così tanto, davvero. Ma ho fatto un po' la vagabonda per l'Italia, e ora sono tornata a casa. E ho pensato che era il momento di affrontare questo capitolo :) E' di un diabete allucinante-credo che toccheremo questi livelli solo nel penultimo capitolo- ed è stato davvero difficile da scrivere. Meno male che esistono i fiori in generale e gli iris in particolare! ^^

Così, i miei due eroi sono arrivati a fare l'amore. Come sono carini *_* Nonostante ci abbia messo quasi cinque anni per arrivarci, questa è una delle prime scene, insieme a quelle del prossimo capitolo, che mi sono venute in mente! Era giusto il trovare le parole il dramma xD Ma credo-spero- di esserci riuscita. Povero il bel vestito bianco...

Scusatemi se rispondo tardissimo alle vostre bellissime recensioni ç_ç Ma siate pur certi che lo farò! Alla prossima(forse a settembre)

HikariKanna :)

   
 
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