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Autore: Struzzo    12/08/2011    3 recensioni
"Per un attimo gli balenò in mente l’immagine di suo nonno: baffoni bianchi e faccia rossa dopo qualche bicchiere di buon vino.
«Jack» ripeteva sempre agitando le mani come uno sciamano «Caro ragazzo, non devi aver paura delle donne! A parte di tua nonna, che sa essere tanto cattiva se la fai arrabbiare. Come quella volta che.. » e vagava nei suoi ricordi, ma alla fine tornava sempre al succo del discorso «Ho girato il mondo e ho visto tante donne, ma alla fine ho capito una cosa: a loro piace l’uomo deciso, capace di farle innamorare, sognare, pronto a portarle in cima ad una montagna con la sola forza di volontà» e giù un altro bicchiere.
«Ma nipote, fidati di me: fai sempre la cacca prima di uscire con una ragazza. Ti scappa ora? Eh, Jack? Ti scappa la cacca?».
«No, nonno, non mi scappa la cacca».
Momento di silenzio imbarazzante.
«Come scusa?» disse Zoe avvicinandosi al ragazzo «Hai detto “cacca”?» chiese lei sorridendo.
Jack realizzò di aver detto la risposta, che voleva dare al nonno nei ricordi, ad alta voce.
Arrossì."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jack era immobilizzato dalla presenza di Julia; era da troppo tempo che non si trovava in una situazione così intima con lei.
La ragazza non doveva trovarsi in una posizione tanto più comoda, visto che il suo cuore iniziò ad accelerare il ritmo dei battiti, come volesse distruggerle il petto e scappare da quel corpo che subiva troppe emozioni.
Uno goccia di sudore le delineò il viso, fino a raggiungerle la maglietta.
Jack la fissava e trovò cattivo il destino, che li faceva trovare in situazioni imbarazzanti e simili ad altre già vissute, come quella volta nella sua camera.
La maglietta, poi, era la stessa.
«Non c’è motivo di essere in i-imbarazzo» iniziò il ragazzo dai capelli neri, cercando di risollevare la situazione.
«C-certo.. Niente di imbarazzante» ripetè lei.
Quelle parole si alzarono fino al soffitto e poi si dissolsero nella stanza.
«Ci siamo trovati tante volte in situazioni così i-intime» continuò lui.
E la sua mente fu invasa dalle tante avventure passate assieme a quella semplice e affascinante ragazza.
«Ne abbiamo vissute proprio tante..» sognò lei.
Entrambi erano caduti nel mondo dei ricordi e Jack cominciò a parlare delle varie avventure.
Era l’inizio delle medie ed erano andati al circo, dove giocavano elefanti e cavalli, dove clown e giocolieri davano la dimostrazione delle loro abilità.
Loro erano riusciti ad avere uno special-pass per dietro le quinte e conobbero i gemelli siamesi attaccati per le chiappe, che si dovevano esibire in un numero di comicità quello stesso giorno.
Certo, loro peggiorarono la situazione continuando a chiedere il perché di quella scelta, il circo e loro dopo aver scavato nel passato, scapparono su un lama per andare a fare gli avvocati.
Jack e Julia furono obbligati a fingere di essere quei due e  scuotevano il sedere in un numero rivoltante per essere vero, ma che il pubblico trovava divertente. Morivano dall’imbarazzo e tutti ridevano di loro.

I due iniziarono a ridere dentro lo sgabuzzino, imitando i gesti delle loro chiappe in memoria del passato.
Poi si sedettero e tirarono un sospiro di sollievo.
Fin quando un altro ricordo balenò.
Erano in gita in terza media alla stalla (cosa che di solito si faceva alle elementari) e dovevano riuscire a domare un cavallo. Appena Julia prese il controllo dell’animale, lo domò, ma fu scaraventata con la faccia nello sterco bello fresco, che sembrava dire “suu, buttati che è morbido!”.
Jack scoppiò in una risata fragorosa, tanto da far spaventare il cavallo e dopo un bel calcione in pieno sedere, fu scaraventato nel fango dei maiali, dove loro lo accolsero come un nuovo compagno di giochi.

Jack e Julia si  erano completamente dimenticati della situazione imbarazzante nella quale si trovavano e continuarono.
Erano in una seduta che parlava della guerra e, dopo aver riunito tutte le prime della superiore, il professore iniziò a parlare delle armi usate durante le battaglie.
Appena accennò del TNT, Julia e Jack si diedero uno sguardo di intesa e cominciarono a cantare TNT degli AC-DC, dimenticandosi totalmente delle persone che c’erano e della situazione in cui si trovavano.
Si erano persino messi a ballare la canzone tenendosi per mano e una volta fermi l’imbarazzo fu quasi mortale.

Tornarono nel presente, accorgendosi di una cosa: erano uniti per mano, come ai vecchi tempi e stavano ballando la stessa canzone dell’inizio anno, con tanto di canto corale.
Entrambi arrossirono e mollarono subito la presa, dividendosi e tornando nel loro angolo di sgabuzzino.
«Cosa ci è successo?» chiese Jack mangiandosi le unghie e lanciando un’occhiata alla ragazza.
«Io.. io.. io penso che sia scattato qualcosa tra noi» disse lei cuocendo dall’imbarazzo.
Jack sbarrò gli occhi.
Scattato?
Qualcosa?
Tra loro?
«Macchè» disse sorridendo «Siamo solo amici.. Migliori amici!».
Lo sguardo di Julia si abbassò, contemplando il pavimento.
O forse.. per nascondere le lacrime.
Jack si avvicinò a lei, spaventato.
«Cos’è successo? Ti fa male la testa?» le toccò la fronte.
«S-si.. Mi fa male la testa. E’ solo quello» disse asciugandosi le lacrime.
«Deve essere proprio forte per farti piangere».
Lei si alzò di scatto, lo spinse e gli tirò uno schiaffo in faccia; lui restò immobile.
«Tra noi poteva uscire l’amore! Ma te hai deciso di lasciare stare, vero?! Solo amici! Solo amici, cazzo, solo amici!».
Sembrava parlare con se stessa e inondava la stanza con un misto di rabbia e tristezza.
«Non.. non vorrei fare la cosa sbagliata» disse lui a bassa voce.
Lei gli puntò il dito, strinse i denti e si asciugò le lacrime.
«Hai già fatto la cosa sbagliata».
Poi sfondò la porta con un calcio e se ne andò.
  
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