Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Speechless Melody    12/08/2011    0 recensioni
(Buona sera e benvenuti al secondo appuntamento con il nuovo programma di Radio Campus "Midnight Thoughts". Sono Serena e vi accompagnerò con musica e parole dalle undici a mezza notte; stasera l'aria è afosa, l'estate si sta facendo sentire finalmente. Prendete i vostri bei drink ghiacciati e godetevi la nostra prima canzone.)[...]
Storia impossibile, che non accadrà mai, questo lo direi se avesse una conclusione come le altre. Serena conduce un programma, Riccardo l'ascolta, niente di più semplice, o forse c'è dell'altro?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Midnight Thoughts.


<< Buona sera e benvenuti al secondo appuntamento con il nuovo programma di Radio Campus "Midnight Thoughts". Sono Serena e vi accompagnerò con musica e parole dalle undici a mezza notte; stasera l'aria è afosa, l'estate si sta facendo sentire finalmente. Prendete i vostri bei drink ghiacciati e godetevi la nostra prima canzone. >>

La radio scioglie lentamente le note di una canzone melodica, calma, immobile e calda come questa sera; la stanza si riempie di questa musica dolce e pacata. Riccardo bacia ancora e ancora la ragazza, fino a farle mancare il respiro, la spinge contro il materasso. Lei reagisce gemendo, cercando un contatto più intimo, ma egli la tiene sotto controllo.

"È una bella sera." Dice lei, sorridendo al ragazzo, che risponde passivamente con un cenno del capo. "Ce l'hai, vero?" Riccardo la guarda con cipiglio scettico.

"Secondo te?" Risponde sarcastico; apre un cassetto e fa vedere il preservativo, che apre con i denti e mette con tranquillità. Prima di penetrare la ragazza, la tortura ancora un po', vede nei suoi occhi il limite. La canzone finisce.

<< "Non siamo mai così privi di difese, come nel momento in cui amiamo." Sigmund Freud mi ha dato l'input per l'argomento di stasera: la fragilità. Ora che le Azure Ray ci hanno districato i nervi, hanno rotto il ghiaccio, ci conosciamo abbastanza da darmi il permesso di porgervi una domanda: anche voi divenite più fragili quando si parla di amore? Cos'è per voi la fragilità? E quanto ha in comune con la paura? Io non ho mia amato, non conosco la parola amore al di fuori di poesie e libri, ma capisco la paura di perdere una persona e a ciò che comporta questa paura. >>

I due si buttano sul letto ansimando, nessuno dei due accenna a muoversi o a parlare.

<< La fragilità personalmente non mi ricorda la paura, ma qualcosa di estremamente delicato, come un petalo, o un neonato, o la neve. Strano parlare di neve in un'estate tanto calda! Collego la neve alla mia infanzia, a quei fiocchetti, quei cristalli che prendevo in mano e che con il calore delle mie mani si scioglievano. >>

La ragazza tenta di continuare, impadronendosi del corpo del ragazzo, ma egli la ferma; lo guarda con stupore, tuttavia continua.

"Sta' un po' ferma" dice Riccardo, in tono, però, tutt'altro che brusco; lei si accorge che sta ascoltando la radio.

"Da quando ascolti la radio del campus?"

"L'accendo per compagnia... Chi è la ragazza che presenta?"

"Si chiama Serena, non so nient'altro, a parte che ovviamente è nel nostro College."

"Va be', Paula rivestiti."

"Ma..." Il ragazzo la zittisce, la ragazza comincia a vestirsi in silenzio; quando se ne va, Riccardo rimane nel letto, nudo, al buio ad ascoltare la radio.

<< Vi lascio per un'altra canzone; quando tornerete leggerò qualche messaggio. >>

Riccardo alza un po' il volume, mette i boxer e apre un po' la finestra, che lascia passare la luce flebile della luna e di qualche lampione. È quasi metà giugno, tra non molto inizieranno le vacanze estive; Boston sa di mare e l'aria è afosa, quest'anno è capitata un'estate calda. La musica continua ad andare, il ragazzo va nel bagno, si guarda allo specchio. La voce di quella Serena gli interessa, la sua ingenuità e il suo romanticismo, il suo lessico e la sua calma, tutti questi particolari lo hanno fatto rimbambire in un'istante, lo hanno spinto a cacciare Paula dalla stanza: Paula, una delle sue toygirls. Sì, è uno stronzo, ma quale ragazzo ora non lo è più? In realtà non ha voglia di amare per ora, ma gli piace il sesso; è capace di amare, lo ha fatto, ma ora non ne ha voglia. Sa essere dolce e fedele e solo perché fa sesso con qualche ragazza non si dovrebbe dire che ha un cuore di pietra e pensa con il "secondo cervello". Serena ricomincia a parlare, Riccardo si gira e guarda il puntino rosso della radio rapito, come se quello fosse lo spioncino che sbircia nell'anima della ragazza; forse è per questo motivo che ha fatto uscire Paula: Serena sta raccontando la sua anima di nascosto, sussurrando sotto le parole che fa uscire con notevole armonia tra le labbra. Chissà se le sue labbra sono così suadenti come le sue parole...

<< Un anonimo ci dice: "Ciao Serena, adoro il tuo programma- Grazie! -Quando amo le mie difese si scoprono totalmente, ma non ho paura, perché nel momento in cui amo credo di essere al sicuro e mi rendo conto di non esserlo solo quando la storia è finita e il più delle volte finisce male." Hai detto una cosa giustissima: quando amiamo non ci accorgiamo di essere scoperti. È come quando ti svegli dopo una nottata di sesso in inverno, ti aspetti che nuda, lì nel letto, la mattina tu abbia freddo, invece c'è lui, che ti dona il suo calore, che ti abbraccia e funge da piumone caldo. Hey, stasera sono molto in vena di tema invernale. Oh, abbiamo una chiamata! Buona sera sonnambulo slash a!

"Ciao."

Come ti chiami?

"Riccardo." >>

L'ha chiamata; non si aspettava che passassero la sua telefonata così in fretta e ora si ritrova a non sapere cosa dire. Forse era meglio attaccare... ?

"Allora Riccardo, ti posso chiamare Ricky?, cosa ci vuoi dire?" Rimane zitto come un imbecille, si sente una femminuccia perché riesce solo a pensare che lo ha chiamato Ricky. Si dà una botta sulla fronte e prende un respiro.

"La fragilità non è paura; quest'ultima è un istinto di sopravvivenza, mentre la prima è un caratteristica caratteriale. Avere paura a volte fa bene, non possiamo essere superuomini, mentre essere fragili ci indebolisce. Quando amiamo ci sentiamo indifesi, ma non perché abbiamo paura, al contrario ci sentiamo tali perché ci sentiamo protetti." C'è un secondo di silenzio.

"Allora anche tu sei d'accordo con il nostro anonimo?"

"Sì" il ragazzo prende fiato: sente il volto bollire d'imbarazzo.

"Istinto di sopravvivenza, già. Non è solo una caratteristica degli animali, ma anche nostra."

"In fondo, però, se ci pensi, siamo solo una forma di scimmia più evoluta." Riccardo non può vederla, ma Serena sta facendo un'espressione sorpresa: dov'era nascosto questo ragazzo? Da dove è sbucato così all'improvviso?

"Grazie Rick per aver partecipato alla nostra trasmissione." La linea cade.

<< Ora per voi, anche se è notte fonda, Sunrise di Norah Jones. >>

Cavolo, non si aspettava di un saluto così informale! Va be', mica si conoscono, ma lei sembrava così già a proprio agio! Buttandosi sul letto, con il telefono ancora in mano, decide di fare una cosa pazza: uscire ed andare alla fonte! Indossa una t-shirt e un paio di jeans, infila a volo le sneakers, ma si ferma, lei ha ricominciato a parlare.

<< Manca ancora mezz'ora e mi potrò dire una donna libera. Ascoltare Norah Jones mi fa sempre pensare all'estate, questa ragazza mi dà una calma che solitamente provo quando sono sulla spiaggia, con i piedi nella sabbia calda ed il sole all'orizzonte. Amo leggere un buon libro ai piedi di un tramonto e fare il bagno anche quando l'acqua è gelida. >>

La trasmissione continua per mezz'ora, Riccardo ha rimandato la missione impossibile per la fine di essa; gira per la stanza nervosamente, ma ascolta con ammirazione ogni parola. Prega che ogni canzone finisca presto, ma alla stesso tempo balla nel caldo estivo, come unico spettatore la luna, i lampioni fanno da luci sul palcoscenico. Quando mancano dieci minuti alla mezza notte, va in bagno, sciacqua il sudore, mette il deodorante, ma non pensa ai capelli scombinati, o al bottone dei jeans aperto. Si era tolto le sneakers, ma non se le rimette. Esce dalla stanza, cammina a passo svelto, nella sala comune cerca un mazzo di fiori, anche un fiore va bene; niente. Sgattaiola fuori e quando arriva si blocca. Che sta facendo? Che gli prende? E se Serena è brutta? E se quando la vedrà la magia finirà? E se lei è giapponese, o coreana? Ok, quest'ultima cosa non c'entra, anche lui è straniero, è italiano, perché dovrebbe dargli fastidio! Serena esce a mezza notte e sette, ma Riccardo non lo sa. Di certo non immagina siano passati solo sette minuti mentre nella sua testa continuano ipotesi e contro ipotesi.

"Ciao!" Dice, attirando l'attenzione della ragazza che sbanda per la sorpresa.

"Ciao..." Risponde piano, con cipiglio interrogativo; osserva il ragazzo scalzo, con la patta aperta e i capelli neri scombinati, le sta sorridendo e per quanto lei cerchi di ricambiare non ci riesce "Ci conosciamo?" Chiede, dato che non pare che l'altro voglia continuare a parlare.

"Ti ho sentita per radio e, non so, mi è salito un bisogno impellente di conoscerti."

"Oh..." Fa un sorriso strano "Ok, se sei pazzo per favore risolviamo le cose civilmente, tu chiudi gli occhi per non vedere che strada faccio per tornare al mio dormitorio e non ti darò guai." Riccardo la guarda stranito, inclina leggermente la testa. La esamina: capelli lunghi castano rossiccio tenuti da una coda alta, se fossero stati sciolti sarebbero arrivati almeno alla vita, fisico non perfetto, ma gradevole, t-shirt ampia, che lascia una spalla scoperta, grigia con una scritta bianca enorme con i caratteri intersecati "Yes, I've a problem: you" e sotto un jeans nero che arriva fino alle ginocchia, ai piedi un paio di converse malmesse grigie, con i lacci sfilacciati e ormai non più bianchi; poi la luna illumina due occhi grigio-verde e Riccardo dimentica perché è lì fermo a guardarla e non va semplicemente a baciarla. Così il ragazzo si perde in una risata.

"Sono Riccardo, ho chiamato stasera, per la verità solo con l'intensione di farmi sentire da te." Il volto di Serena si illumina.

"Ricky! Se è così allora..." Risponde, facendo finta di non aver sentito le avance. Si avvicina al ragazzo e gli porge la mano "Contenta di fare la tua conoscenza!" Riccardo accetta la mano, ma non gliela lascia; anzi, la guarda negli occhi e usa la mano per avvicinarla.

"Vuoi uscire con me?" L'altra lo guarda sorpresa, poi scuote la testa.

"È una bellissima serata, quest'estate sembra volerci dare il proprio massimo. Hai visto che cielo? E il caldo? Non si stava così bene da tanto..."

"Sì, è stupendo, ma non mi hai risposto."

"Riccardo, non posso." Tutta l'energia del ragazzo si spegne. Poof! Scoppia come una mega bolla di sapone e gli lascia addosso una sensazione di bagnato ed appiccicaticcio.

"Perché?"

"Ho una ragazza, si chiama Libertà."

"Sei lesbica?" Serena ride.

"No! Ho solo deciso di non avere relazioni, di non uscire né con ragazzi né con ragazze, unica eccezione per gli amici."

"Scusami, che ne sai se volevo invitarti ad uscire per fare colpo su te o per diventare tuo amico" risponde il ragazzo, sfoggiando un sorrisetto astuto. Serena giocherella con la lunga coda, arriccia le labbra, infine alza le spalle.

"Non c'è niente di male a farsi un nuovo amico!"

"Soprattutto se è carino ed intelligente come me!" La ragazza gli dà un leggero buffo sulla nuca "Posso accompagnarti al tuo dormitorio?"

"Mh, ok, te lo concedo." Si incamminano insieme. Un lieve vento porta un po' di fresco, i due sospirano.

"Dopo le vacanze non ti farai più sentire, giusto?" Chiede Serena, Riccardo la guarda con le sopracciglia corrugate.

"Assolutamente no, chi te l'ha detto?" La ragazza alza le spalle e mette la mani in tasca.

"È tipico di voi ragazzi, frequentate una ragazza poi appena finiscono le vacanze non la considerano più."

"Ti stai dimenticando un dettaglio: noi due stiamo iniziando un'amicizia. Certo, le amicizie spesso portano a qualcosa... In ogni caso non sono quel tipo di ragazzo."

"Ma per favore! Te ne vai spettinato e scalzo con la sicurezza che qualcuna ti cadrà ai piedi!"

"E con questo? Io non abbandono le persone."

"Ecco il mio blocco." Arrivano alla porta di ingresso del blocco G6, Riccardo guarda Serena cercare la propria tessera magnetica, si ritrova ad osservare i suoi occhi. "Ci vediamo sabato, alla caffetteria vicino all'aula di lingue straniere" il ragazzo annuisce.

"Serena, mettiti in testa che non sono come gli altri ragazzi; solo perché mi piace il sesso non vuol dire che non so essere fedele e un ottimo... amico."

"Leggo sincerità nei tuoi occhi, ti credo." Si scambiano un sorriso di intesa, Riccardo si abbassa, Serena è quasi pronta a scostarlo, convinta che lui volesse baciarla sulle labbra, invece egli le dà un bacio sulla guancia, un ingenuo e semplice bacio sulla gota arrossata dal caldo e dall'imbarazzo.

"Buona notte, Serena." La ragazza non riesce a rispondergli e quando vede che lui, mentre sta andando via, si gira nuovamente per guardarla, sta quasi per ringraziarlo, ma parla prima lui: "Sono state le tue parole a conquistarmi e i tuoi occhi, non il tuo aspetto. Non mi credere superficiale, mi ha rapito il tuo lessico, la tua intelligenza, quello che hai nella zucca e non quello che ti riempie i vestiti. Ci vediamo sabato." Così la lascia lì, a riflettere. No, non esistono più i gentlemen, Riccardo è qualsiasi cosa, ma non un Lord, eppure Serena sa che è diverso. Sorridendo, sale le scale, osservandolo nella vetrata che affaccia sulla strada; arriva al quarto piano, il suo pianerottolo, e va a desta, entra nel corridoio dove c'è la sua stanza e apre la porta. La sua coinquilina dorme, ma lei sente che non riuscirà a farlo. In canotta e pantaloncini guarda dal letto il cielo di quella notte strana. L'estate le è sempre piaciuta, sentire caldo le fa bene, non le importa del sudore, delle scottature, ama quella stagione, le ha sempre dato un qualcosa di romantico: osservare gli alberi verdissimi baciati dai raggi del sole, nutrirsi della loro ombra e poi fare un giro in bicicletta tra le strade calde; forse è perché lei è nata in montagna, ma ha sempre avuto il mare nel cuore, o forse perché il suo sogno è sempre stato vivere in California, dove non fa mai freddo, sta di fatto che l'estate è la sua stagione, l'unica che per lei profuma di cambiamento e novità. Poi arriva questo Riccardo, e le sue convinzioni sui ragazzi crollano in una sera. Lo dice sempre di essere stata troppo innamorata di se stessa, probabilmente questo è uno dei motivi per cui ha deciso di diventare un'etero curiosa, ma forse l'amore non è così male, forse non vuol dire perdere la libertà. Si butta nel letto, le scappa da ridere. No, assolutamente. L'amore è una schifezza, e se Riccardo riesce a farle cambiare idea allora è da sposare!

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Speechless Melody