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Autore: Cincilla    12/08/2011    5 recensioni
Se chiudeva gli occhi e prestava attenzione riusciva a sentire, oltre al caos esterno, un fastidioso tintinnio di campane che si acuiva ad ogni suo anche impercettibile movimento.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Doctor Faustus

United States of Ichigo



2




Dottor Faustus.





Ryan Shirogane aveva una personale routine giornaliera che seguiva con esasperante meticolosità. Di rado e solo se costretto da cause di forze maggiori si concedeva qualche strappo.
Quando quella mattina, al posto della solita colazione a base di latte, caffè e matematica, aveva deciso di impiegarla nello studio di un saggio filosofico, non sapeva ancora quanto quella scelta, a dispetto delle aspettative, si sarebbe rivelata proficua.
Non che lui ci credesse poi molto, nella psicanalisi, ma Ichigo aveva insistito a tal punto, che persino per lui sarebbe stato arduo ignorala. E, poiché quando voleva la ragazza sapeva essere tediosa e petulante fino all'esasperazione, Ryan pensò bene che sarebbe stato meglio per lui- e per la sue preziose membra- accontentarla piuttosto che essere costretto, dopo, a subirne le lamentele.
- Non c'è un significato preciso. Un sogno è soggetto a numerose interpretazioni.-
Il cipiglio severo che assunse suggerì a Ryan che la sua risposta non doveva averla soddisfatta. - Sognare di essere mollati dal proprio fidanzato è piuttosto comune.- continuò, inasprendo involontariamente la voce quando pronunciò la parola "fidanzato".- Se fossi in te non mi preoccuperei troppo. Magari avevi solo mangiato pesante.-
- La mia dieta non c'entra.- esclamò incrociando le braccia al petto.- E neanche Mark.-
- Ne sei proprio certa? Forse il sogno era solo un monito. Forse il tuo inconscio cerca di avvertirti che qualcosa tra voi non funziona come dovrebbe e questo ti spaventa.-
Ichigo lo guardò come se fosse una suora e lui avesse appena bestemmiato in chiesa.- Per tua informazione tra di noi va tutto a gonfie vele. L'idea che lui possa lasciarmi non mi sfiora neppure.-
Ryan non poté fare a meno di increspare le labbra in un ghigno leggero.- La tua sicurezza rasenta l'ipocrisia Ichigo. Stai deliberatamente mentendo e ce l'hai scritto su tutta la faccia, anzi, sul collo.- il ghigno si allargò assumendo la parvenza di un lieve sorriso, quando Ichigo si tastò la gola con mano tremante.- O devo forse essere io a rammentarti che non indossi più il tuo preziosissimo collare.-
- Non è un collare, è una collana.- ribatté, sempre più accigliata.
- Fa lo stesso. Fatto sta che questa mattina hai pensato bene di lasciarla a casa.-
- L'ho fatto per il campanello.-
- Si, in effetti era molto fastidioso e tu sei già abbastanza chiassosa.-
- Non mi riferisco al ciondolo, idiota.- urlò quasi, quando la rabbia divampò senza che lei potesse controllarla.- Parlo del suono che udivo costantemente nel mio sogno.- aggiunse più calma, inspirando ed espirando forte.
Ryan tornò serio, notando la preoccupazione che aleggiava nella mente di Ichigo come una nuvola che oscura il cielo a ferragosto.
- La campana è un oggetto carico di significati simbolici.- iniziò con tono solenne.- Il suo suono mette il sognatore all’erta, affina i sensi, lo predispone all’attesa di qualcosa che sta per accadere. E' un'immagine legata ad una funzione di annuncio, di rivelazione, di...- si fermò, ponderando con estrema attenzione le parole da usare.
- Di pericolo.- concluse Ichigo per lui che annuì un attimo dopo.
- Non è il caso di pensare subito al peggio. Si è trattato solo di un sogno e non è detto che l'interpretazione che gli stiamo dando sia quella esatta.-
- E la mia tramutazione in gatto? Di questo cosa puoi dirmi?-
- Non è tanto insolito se ci pensi. E' una mutazione di cui sei stata vittima, diverse volte.- socchiuse gli occhi al ricordo che anche lui, una volta, si era reso responsabile di quella trasformazione.-  Hai sempre temuto che essere una Mew Mew potesse minare il vostro rapporto. Mantenere il segreto, tradire la sua fiducia...non è mai stato facile per te e ora che è tutto finito pensi che lui possa fartene una colpa. Senza contare poi che Mark era Deep Blue e tu la combattente designata per distruggerlo. Magari hai paura che questa consapevolezza possa averlo, destabilizzato in un certo senso. Datti un po' di tempo per metabolizzare la cosa. E' rimasto con te quando ha saputo chi eri. Perché dovrebbe venir meno adesso che non lo sei più?-
Sperava di averle dato conforto con le sue parole ma, se possibile, Ichigo sembrò intristirsi ulteriormente.
- Non lo sono più...- mormorò perplessa.
- Ichigo, va tutto bene?- domandò, seriamente preoccupato.
- C'è...c'è un'altra cosa che devi sapere.- disse, torturandosi il grembiulino con fare nervoso.
 
Ryan sgranò gli occhi a tal punto che questi minacciarono di uscirgli dalle orbite. E sarebbe stato un vero peccato, vista la loro bellezza. Eppure non poté fare a meno di stupirsi nell'osservare l'eleganza e la semplicità con cui la ragazza che gli stava di fronte aveva preso piano ad alzarsi l'orlo della gonna.
- Ma...- tentò di dire qualcosa, ma le parole gli morirono in gola quando quella spostò lo sguardo verso di lui, guardandolo con l'innocenza di una bambina.
- Avvicinati e guardami.- aveva detto, modulando la voce che assunse un tono più basso e delicato.
Pensò di essere impazzito. Era come se tutte le certezze a cui si era sempre saldamente aggrappato fossero crollate con quel semplice gesto. Gli sembrò, per un momento, che la porta del laboratorio fosse sbattuta alle loro spalle, o forse era quel nuovo e inopportuno mal di testa che gli faceva udire i suoni più distintamente del normale.
Fatto stava che, senza ribattere, la raggiunse in poche falcate.
Ichigo aprì piano le gambe. Le mani, incerte, reggevano la divisa al di sopra delle sue cosce.
Quando, senza che potesse impedirselo, posò lo sguardo sulla porzione di pelle appena scoperta, rimase sconcertato nel constatare che lì, ad intaccare la perfetta superficie liscia, intenso come il bagliore della prima stella notturna, vi era il marchio mew.




Nel corso della sua breve ma brillante carriera scolastica non vi era mai stato quesito alcuno o problema di qualsivoglia tipo che Ryan non fosse stato in grado di risolvere con dimestichezza. Le sue innate capacità avevano sempre rappresentato, per la sua famiglia, motivo di grande orgoglio ma, per lui, incarnavano invece la sua più tremenda condanna. La sua abilità nelle scienze non si rifletteva purtroppo nei rappporti umani e l'invidia dei suoi compagni aveva leso ulteriormente alla sua persona, costringendolo a trovare conforto solo in se stesso. "E' il prezzo che il genio deve pagare" diceva sempre suo padre. Prestigioso architetto, appassionato di matematica, filosofia e letteratura, possedeva una libreria fornitissima di cui andava molto fiero. Dall'incendio che colpì la sua casa cinque anni prima solo un libro si salvò. Narrava il dramma di un certo dottor Fuastus il quale, pur di avere potere e sapienza, anche delle arti proibite, aveva venduto l'anima al diavolo, Mefisofele. Ironia della sorte, pensò Ryan quando lo trovò tra le macerie. Lo conservava ancora gelosamente benché quel libro rispecchiasse fedelmente ciò che lui più odiava di sé.


Non seppe dirsi perché, ma quel ricordo gli tornò alla mente, mentre Ichigo lo fissò speranzosa, confidando in una risposta che Ryan, per la prima volta, non possedeva.
- Non capisco.-
- Che significa "non capisco".-
- Significa quello che ho detto.-
- Perché è ancora qui?- domandò, allarmata dalla mancata risposta.
- Doveva scomparire una volta sconfitti gli alieni. Le altre ragazze...-
- No.- lo interruppe.- Le ho guardate oggi, nello spogliatoio. Sui loro corpi non è apparso niente. Ti prego non dire loro nulla. Si preoccuperebbero e non voglio.-
- Hai provato a trasformarti?- chiese, colto da quell'improvviso dubbio.
- Si, ma non ci riesco.-
- Da quanto tempo sta lì? Giorni, settimane, mesi?-
- L'ho notato solo questa mattina, dopo il sogno. Ma sinceramente non so dirti da quanto tempo è tornato. O se sia mai andato via.-
La testa gli doleva ancora di più.
Voleva riflettere, meditare ma non poteva farlo se Ichigo avesse continuato a scrutarlo con la frustrazione di una cane che era appena stato abbandonato.

- Vai via.- non si era accorto di averlo quasi sussurrato.
- Ma Ryan io...-
- Farò delle ricerche, te lo prometto ma adesso lasciami solo ti prego.-

Ichigo uscì di corsa, quasi, dal laboratorio tremando come se fuori impervessasse un gelido vento invernale.
Ryan si portò le mani a massaggiarsi le tempie e con solerzia iniziò ad analizzare i dati contenuti nel database del computer.
E' tremendo. Inspiegabile. Assurdo.
Non c'era nessuna logica, e l'unica spiegazione che riusciva a darsi era la più terribile.
Un nuovo nemico, pensò. Ma le altre non avevano più il simbolo. Possibile che la minaccia riguardasse solo Ichigo? Perché allora non riusciva più a trasformarsi?
Le dita sferzavano veloci sui tasti, ma per Ryan non c'era ancora alcuna soluzione a quell'enorme problema che portava il nome di Ichigo.




Due ore dopo spalancò la porta del laboratorio con gli occhi fissi nel vuoto e le gambe che minacciavano di non reggerla più.
Ryan distolse per un attimo l'attenzione dal suo computer per rivolgerla a lei, così pallida che il suo volto sembrava quasi trasparente illuminato dalla luce del neon.
Stava per chiedergli bruscamente di lasciarlo lavorare in pace ma l'apatia del suo viso fermò le sue parole sul nascere.

- E' colpa tua.- la voce, fredda e atona come mai lo era stata lo spaventarono ancora di più. - Cosa mi hai fatto Ryan?-

Alzandosi fece involontariamente stridere la sedia sul pavimento. In un secondo, quando fu in piedi, si rese conto con orrore che Ichigo era appena riuscita in una impresa apparentemente impossibile: porlo, nello stesso giorno, di fronte a due problemi che nemmeno lui fosse in grado di risolvere.


In nome della conoscenza, Eva aveva tradito il proprio Dio e condannato il genere umano ad una esistenza mortale. 
Frankenstein aveva pagato il prezzo del suo genio con la vita. Prometeo si era giocato il fegato.
Idioti. Così li aveva definiti.
Lui, che del sapere avrebbe volentieri fatto a meno, non poteva tollerare chi, in nome di quest'ultimo aveva persino venduto la propria anima.
Eppure, adesso dovette ricredersi e ammettere a se stesso di essere stato alquanto frettoloso nel giudicarli.
Che compenso avrebbe preteso Mefistofele in cambio di una spiegazione al fenomeno che stava avvenendo lì, proprio davanti ai suoi occhi?

- Ichigo?-



Bla bla bla...


Complimenti a tutte. A quanto pare avete intuito subito ciò che Ichigo in realtà stava mostrando a Ryan. Inizio a preoccuparmi. Che sia diventata prevedibile?
Questo capitolo si è concluso con un punto di domanda...avete suggerimenti per la risposta?
Ho pubblicato l'avviso della ormai prossima cancellazione di "veri amori...falsi amanti", credetemi, è stata una decisione sofferta visti i consensi che ha ottenuto la fiction ma è stata ideata molto tempo fa e francamente non penso di avere più l'ispirazione per continuarla. Per quanto riguarda il cambio del Nick ho di recente inviato la richiesta, quindi a breve dovrebbe avvenire il cambiamento.

- "E' il prezzo che il genio deve pagare", sono le parole pronunciate dal padre di Ryan nell'episodio 36 dell'anime.
- Il Dottor faustus è il protagonista dell'opera di Marlowe "
The Tragical History of Doctor Faustus" la trama è sostanzialmente quella che ho descritto. Il ritrovamento del libro dopo l'incendio avvenuto a casa di Ryan è opera mia invece.
- Mefistefole è l'altro nome di Satana.
- Eva ha violato la legge di Dio cibandosi del frutto dell'albero della conoscenza. Frankenstein ha usurpato il ruolo del creatore, violando le leggi naturali a sfruttando la sua scienza al fine di creare un essere vivente. Prometeo ha tradito Zeus facendo dono agli uomini del fuoco, anche esso simbolo della conoscenza, e a quanto ne so io un aquila gli sta ancora mangiando il fegato. Per info, ribadisco, Wikipedia docet.

Bene, io dovrei aver finito. Se volete insultarmi/coccolarmi/gongolare con me mi trovate  QUI

Poiché tra 10 giorni dovrei trovarmi esattamente spaparanzata al sole non so dirvi con precisione di quanto ritarderà il prossimo aggiornamento. Penso però di non sforare oltre i primi di settembre.

Che Agosto vi doni tanta pace amore e fantasia!

Cincillà <3
   
 
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