Storie originali > Generale
Segui la storia  |      
Autore: Malaschingiola    13/08/2011    1 recensioni
Scritta all'indomani di un concerto di Cisco, cantautore di cui sono una grandissima ammiratrice, tenutosi a Sagama (OR).
L'emozione che da un concerto live, le parole delle canzoni che respiri e quelle parole di lotta che sembra vivano da sempre dentro te.
Potrebbe anche essere un modo, leggendo questa storia, di provare ad ascoltare (beati voi che lo farete per la prima volta) Cisco, ex voce dei Modena City Ramblers.
...
Procede con la dolce ‘La lunga notte’, ricordando alcune stelle che brillano nel cielo per indicar la strada in mezzo al buio, l’elenco dei nomi è accompagnato dagli applausi: Don Andrea Gallo, Beppe Fenoglio, Gino Strada e i ragazzi di Emergency, di Amnesty, Enrico Berlinguer, Peppino Impastato e sua madre Felicia, Paolo Borsellino e Pier Paolo Pasolini.
...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era il 17 luglio del 2010...

Il pranzo è stato fatto, il riposino anche. Sono le 17.45, ora in cui si è deciso di partire. Purtroppo, però, tra una cosa e l'altra, la partenza è per le 19.00! Siamo: io, mio cognato Emanuele, mia sorella Roberta e la mia “sorellina” Giorgia.
Nervosa, ma ormai rassegnata all’idea di non assistere per la prima volta alle prove, ci affidiamo al magico navigatore satellitare che ci fa percorrere un tragitto lungo, ma con paesaggi fantastici: zone in cui non avevo mai avuto il piacere di passare. Perciò decido di godermeli nella lentezza del viaggio.
Tra una sigaretta e l’altra per alleviare l’ansia, ci concediamo un po’ di karaoke. Tanta voglia di urlare! Dagli AC/DC a Gianna Nannini (ma c’è passato di mezzo pure Eros Ramazzotti e Max Pezzali...), cosa non si fa per alleggerire l’attesa??!

Ore 20.20: entriamo a Sagama, notando bellissimi murales. Chiediamo informazioni sul luogo del concerto; è in un campo sportivo. Mentre cerchiamo parcheggio, intravedo, dai miei cari occhi miopi, lui: Cisco. Decido di scendere senza aspettare che ci si parcheggiasse, Giorgia mi segue. Piccola offerta agli organizzatori e si entra nel campo. Vedo che Cisco sta salendo in macchina per andare a cenare, allora mi rassegno anche alla chiaccherata pre-concerto. Ma, con gran piacere, lo vedo che, riparandosi dal sole con una mano, mi aspetta per salutarlo. Arrivo, due baci:
- Allora, come va? - mi chiede. - Ero preoccupato, Rossella non arriva, che strano...
- Sto bene. Ora. Lasciamo stare, sono dal pomeriggio che chiedo di partire! Hai già fatto le prove?
- Si, ho finito adesso.
- No, dai. Veramente?
- Eh si.
- Eh.. vabbe’, c’è il concerto ancora.
- Si dai, è meglio. Vado a cenare, ci vediamo dopo.
Sale sulla macchina: a dopo. Intanto saluto “babbo” Fabio, gli amici Bruno e Valeria e Bruno Bonarrigo (il contrabassista), che mi accoglie con un - Ah finalmente, dopo un mese di pubblicità, è arrivato.
Saluto anche Andrea Faccioli (il chitarrista).

Si fuma, si beve, si cena.
Poi arriva un momento in cui mi sento toccare la spalla, mi giro: Pier Paolo! Non credo ai miei occhi! Dopo tanto tempo ora è qui con me, con noi. Davvero un gran piacere.

L’attesa inizia a farsi straziante: non son mai pronta psicologicamente a vedere un concerto del mio artista preferito. Si gironzola nel campo, si fotografa la luna, si chiacchera. Arrivano anche mia “sorella” Bendetta con una sua amica, Alessandro, Davide, Alessandra e Giovanni. Purtroppo, però, mancano alcune persone con cui solitamente condividevo il suo concerto.

Sagama ha 170 abitanti, così ci ha detto una donna anziana mentre io ed Emanuele cercavamo di svuotarci la vescica in mezzo ai cespugli, chiedendoci come prima cosa - E’ qui il concerto di Cisco? Spero di vederlo dalla finestra - per poi passare ad un altro po’ di discorsi.

Gironzolando gironzolando vediamo Cisco al banchetto di cd, magliette e spille. Mi avvicino, faccio un acquisto e mi promette una chiacchierata dopo il concerto. Ci avviciniamo al palco: prima fila, quasi d’obbligo. Un bravissimo chitarrista (con camicia in pizzo nero!) apre il concerto, gran bella voce. Saluta - Ora vi lascio al concerto del mio caro amico Cisco, grazie!
Finalmente.

Il concerto si apre con l’entrata dei musicisti sulla canzone ‘Le otto ore’ delle Mondine: “..Se otto ore vi sembran poche, provate voi a lavorare e troverete la differenza di lavorar e comandar..”. Mi sembra già un inizio da brivido, che trova conferma con l’entrata di Cisco che annuncia il prossimo pezzo ‘Multumesc’; e si inizia a ballare!

Procede con la dolce ‘La lunga notte’, ricordando alcune stelle che brillano nel cielo per indicar la strada in mezzo al buio, l’elenco dei nomi è accompagnato dagli applausi: Don Andrea Gallo, Beppe Fenoglio, Gino Strada e i ragazzi di Emergency, di Amnesty, Enrico Berlinguer, Peppino Impastato e sua madre Felicia, Paolo Borsellino e Pier Paolo Pasolini.

Si continua con ‘A las barricadas’. Con quel gran vocione, quasi urlando, ripete “..En pie pueblo obrero..”, e i brividi sono assicurati.
Il pezzo finisce e Cisco inizia ad interagire col pubblico - Allora.. la Sardegna è ancora terra rossa? - il pubblico con un tono di voce alto ci tiene a rispondere di Si! Pare convinto e soddisfatto, e inizia così ‘Terra rossa’, in cui “terra di cultura” viene cantanto con rabbia e decisione. In mezzo alla canzone ritornano le parole delle Mondine, stavolta intonate dal Cisco “..Son la mondina, son la sfruttata, con la proletaria che giammai tremò, mi hanno uccisa, incatenata, carcere e violenza nulla mi fermò..”, finendo ripetutamente a voce alta con “..E più forti dei cannoni noi sarem..”.

Arriva un classico pezzo dei Modena City Ramblers, l’immancabile ‘Ebano’, e qui sono emozioni in lacrime. “..Perciò se passate a Bologna, ricordate qual'è la mia storia, lungo i viali verso la sera, ai miei sogni non chiedo più nulla.” A Bologna ci sono stata varie volte. E ho sempre ricordato.

Andrea col banjo introduce un’orecchiabile melodia, che non mi è nuova. Infatti Cisco, ci concede un bell’omaggio a Giorgio Gaber iniziando a cantare “..Mi scusi Presidente, non è per colpa mia, ma questa nostra Patria non so che cosa sia..”. Gran bel pezzo di un grande autore. Cisco poggia il braccio sull’asta del microfono e con un tono un po’ ostile continua la canzone “..Allora qui mi incazzo, son fiero e me ne vanto, gli sbatto sulla faccia cos’è il Rinascimento”. Il ritornello vien cantato da tutti. Noi non ci sentiamo italiani, è chiaro, non ci riconosciamo più in questo Paese. Ma purtroppo, o per fortuna, lo siamo.

Cisco ci chiede dove sia finita l’onda, quell’onda che due anni fa è partita dalle scuole e dalle università; non è il solo a chiederselo. Anche noi ci poniamo la stessa domanda, e speriamo che ritorni, più forte di prima. Inizia così ‘Onda granda’.

A quasi 9 anni dalla morte di Carlo Giuliani, la canzone successiva è ‘La legge giusta’. Durante il pezzo una corda della chitarra di Cisco parte, quasi come se anche lei fosse incazzata. Il pezzo si conclude con “..Fanno quel cazzo che vogliono..”. Ripetuto, e ripetuto.

E’ arrivata l’ora di ballare un po’ con la rumena ‘Rumelay’ e con ‘Il mulo’.
Simone Copellini (il trombettista) introduce ‘Zelig’ suonando la vuvuzela. E ancora ci si muove.
E’ l’ora di ‘Clan Banlieue’: un carichissimo Cisco e un carichissimo Patrick Wright (il violinista) regalano un gran bel pezzo strumentale!

Piccola pausa, si esce. Il pubblico li vuole fuori: entra solo lui. Lui e il bodhràn.
“..Terra rossa, terra bassa.. Questo pezzo l’ho già fatto”. Non convinto della risposta alla domanda precedente ci richiede se la Sardegna è ancora terra rossa, non ancora convinto ci “sfida” a dimostrarglielo facendo uscire di bocca le famosissime parole di lotta “..Compagni dai campi e dalle officine..”, il pubblico prosegue mentre lui si allontana dal microfono per suonare sempre più forte il bodhràn, per poi avvicinarsi, finalmente soddisfatto della dimostrazione, con “..Nessuno più al mondo dev’essere sfruttato!..”. Il medley continua con ‘I cento passi’: bodhràn, vocione, e il nostro battito di mani. Atmosfera intimissima, da togliere il fiato. Ci chiede di urlare più forte il ritornello, quasi come un grido di speranza che si sparga ovunque. Ovviamente la dedica è a loro - A Peppino Impastato, a sua madre Felicia e a tutti coloro caduti per mano di mafia. Questa è per loro.

Mentre Andrea si appresta a dare a Cisco un’altra chitarra, una persona dal pubblico urla - Vogliamo l’eolico in Sardegna!, - Lo avrete, lo avrete - risponde sorridendo, e successivamente iniziando quel grande pezzo che è ‘Oltre il ponte’.
Inaspattatamente c’è in scaletta anche ‘Spara Juri’. Che serata!

Arriva anche l’emozionate ‘I ribelli della montagna’ seguita dall’immensa ‘Il bersagliere ha cento penne’, in cui ci tengo particolarmente ad urlare “..Perchè se libero un uomo muore non gli importa di morire!..”

Sta quasi finendo, ed è la volta di ‘Fuochi nella notte’ e delle presentazioni e ringraziamenti: Beppe Mondini alla batteria, Bruno Bonarrigo al contrabasso, Simone Copellini alla tromba (e anche alla vuvuzela), “Mister” Patrick Wright al violino, Andrea Faccioli alle chitarre e al banjo e il maestro Francesco Magnelli al pianoforte e magnellofoni. Ringrazia gli organizzatori, il sindaco, la cena a base di pesce, e ci sussurra “una cosa importantissima”. Silenzio. ..e.. “..Cosi vanno le cose, così devono andare..”, sussurrato, parlato, cantato, e infine urlato fortissimo!

Temevo arrivasse il suo momento, ed è arrivato: ‘Una perfecta excusa’: infinita canzone capace di farmi stancare le braccia e farmi mancare la voce! Ma è l'ennesima occasione per ballare e divertirsi.

L’uscita di scena di Beppe, Bruno, Simone e Magnelli annuncia la fine del concerto, - Buona notte a tutti con Ninnananna - ci augura Cisco.
Sicurissima di non piangere almeno questa volta, fa crollare le mie certezze l’attacco di Patrick col violino. E così fino alla fine, abbracciata a mia sorella. Brividi e lacrime confermano la bellezza del concerto, diverso dalle altre volte. Con più carica, qualche modifica in scaletta e anche qualche interazione in più col pubblico.

Definitivamente ci si saluta, Cisco gira il microfono verso di noi, e tra applausi ritmici ci ritroviamo a cantare “Bella ciao” tutti insieme. “..E questo è il fiore del partigiano morto per la libertà!..”

Con un altro canto delle Mondine si pone la parola fine al concerto.

Come sempre: ora le foto, ora le chiacchierate. Anche quella (piacevolissima) promessa prima di esibirsi.

…E il sesto concerto di Cisco è andato.
  
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Malaschingiola