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Autore: VooJDee    13/08/2011    0 recensioni
Un semplice fraintendimento può cambiare ogni cosa.
Un amore che ci ha messo degli anni a nascere spezzato da un piccolo sbaglio. Tony e Ziva dopo la somalia. What if?
"Ziva, avete fatto sesso?" "No, capo. Abbiamo fatto l'amore."
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 – Stranezze.
 
-         McInutile, che ne dici di portarmi una tazza di caffè? Dolce per favore, con molto zucchero.
-         Puoi scordartelo, Tony. – Rispose seccamente l’agente, senza distogliere lo sguardo dal monitor e spostare le mani dalla tastiera su cui batteva le dita silenziosamente.
-         Perché? Perché sei troppo impegnato a scrivere il tuo nuovo romanzo, eh pivello?
-         No. È perché continui a chiamarmi McQualsiasicosa.
-         E tu David? Che ne dici?
-         Se provi a richiedermelo ti mostro come uccidere una persona con un cucchiaio. Solo che  tu non potrai mai farlo.
-         Marine morto a Baltimora, muovetevi. – apostrofò il capo entrando velocemente nello spazio dell’ufficio dedicato alla sua squadra.
-         Ma capo, il mio caff.. Ahi! – L’agente si massaggiò la nuca, e notò la ragazza davanti a lei ridacchiare. – David non ridere. Questo perché?
-         Perché per il caffè dovrai aspettare. – lo fulminò Gibbs. – Andiamo. Ziva, guida tu. Tony con me, voi McGee e Ziva prendete il furgone.
 
Tony e il capo si diressero verso l’ascensore. McGee si voltò verso la sua scrivania a recuperare lo zainetto, e appena si voltò, trovò l’agente del Mossad accasciata a terra.
-         Ziva!
-         No, McGee, è tutto ok. – sorrise in modo debole. – sto male da ieri, forse ho mangiato qualcosa di avariato.
-         Sicura?
-         Si, tranquillo.
McGee la aiutò ad alzarsi da terra, e si diressero verso il furgone. All’arrivo trovarono Gibbs e Tony già indaffarati a interrogare i presenti e a scattare foto.
-         Perché in ritardo? – domandò, evidentemente scocciato, il capo.
-         Scusa, Gibbs. Sono stata male.
-         Vuoi andare a casa? – domandò alzando lo sguardo, e scrutando la pelle, stranamente più pallida del solito.
-         No, sto bene.
Si avvicinò a Tony, che le diede la macchina fotografica. Lui si chinò a cercare qualcosa sul corpo. Quando si voltò, l’agente David era scappata all’angolo. Si avvicinò.
-         Ehi Ziva, tutto be… Che schifo! – gridò Tony disgustato.
-         Sto male, idiota. È solo vomito. Se ti fa schifo allontanati. – sibilò lei.
-         Da quando sei diventata sensibile alla vista dei cadaveri? – commentò DiNozzo allontanadosi.
Quella sera, la donna chiese a Gibbs un permesso per una settimana. Tutta la squadra si preoccupò. Se c’era qualcuno che non chiedeva permessi nemmeno se stava morendo, nel pieno di un’indagine era proprio l’agente del mossad, Ziva David.
   
 
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