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Autore: twitchy_little_ferret    14/08/2011    4 recensioni
Ron e Hermione hanno qualche tipico problema di coppia... Riusciranno a risolverli?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Personaggi: Ron/Hermione
Contesto: Nessun contesto
Generi: Commedia, Romantico
Rating: Verde Disclaimer: Ok, tutti i personaggi sono della Rowling, se fossero miei non ci perderei di sicuro tempo a scrivere cosa voglio che facciano, glielo farei fare direttamente *__*

Dalla” non è solo un cantante...

 

Dai, Herm!” Urlò a quel sedere impettito che si allontanava senza voltarsi.

Miseriaccia, va sempre a finire così! Uno cerca di raggiungere la seconda base, e lei scatta su come se fosse seduta su uno Schiopodo Sparacoda! 'Non c'è solo quello nella vita, Ronald!', dice, e so già che ci vorranno secoli perché mi rivolga di nuovo la parola!”

Sospirando sconsolato, si rassegnò ad andare un'altra volta in bianco, e si incamminò al suo dormitorio, strascicando i piedi.

Non è che abbia cercato di violentarla o cosa! Ho solo cercato di andare un po' oltre il solito bacio strappa-palle!” gridò, entrando nella sua stanza, ad un Harry decisamente più fortunato di lui sul versante sesso.

Oh tranquillo Weasley, non ti preoccupare mai di bussare, tanto noi siamo sempre qui ad aspettare che tu faccia i tuoi comodi!”

Ron non rispose, troppo impegnato a recuperare la mascella, caduta da qualche parte sotto il suo letto, mentre il biondo lanciava uno sguardo esasperato ad Harry che, espressione ebete e sognante, faticava a comprendere a fondo i diversi drammi che si stavano consumando in quella stanza.

Oh, dannazione!” Draco afferrò le sue vesti e sparì fuori dal dormitorio Grifondoro, borbottando qualcosa come 'la prossima volta ci muriamo dentro, lo giuro sul mio onore!'.

Harry, recuperata un po' di lucidità, ebbe la decenza di coprirsi almeno fino alla vita, sedendosi sul letto e cercando di mettere a fuoco l'amico, ancora nascosto sotto al suo letto.

Che è successo Ron? Ti ha dato un'altra volta buca?”

Sospirando, il rosso si decise ad uscire dal suo nascondiglio e si sedette sospirando sul letto del moro, completamente dimentico della scena a cui aveva appena assistito.

Sì -rispose, nonostante non fosse certo al cento per cento del significato della frase tipicamente babbana del suo amico- anche stavolta si è alzata, ha sbraitato venti minuti carinerie come 'porco, cafone, testa di...' ed ha sbattuto la porta del suo dormitorio. Uffa, non so proprio cosa le prenda, stiamo insieme da praticamente un anno!”

Veramente, non sono nemmeno sei mesi, ma ti posso capire Ron. E' ampiamente passato il termine entro il quale il ragazzo potrebbe per lo meno avvicinarsi al... beh dai, abbiamo capito a cosa -concesse il moro, tamburellando affettuosamente sulla spalla del rosso- ma lo sai com'è fatta Hermione, sono sicuro che le sue rimostranze sono tutte dovute al fatto che non ha ancora finito di leggere tutti i libri esistenti sulle relazioni interpersonali nel mondo dei maghi! Tranquillo, cerca di aspettare ancora un po', sii paziente e avrai successo!”

Detto questo,il rosso venne amichevolmente ricacciato nel suo letto, dove si addormentò nell'arco di qualche minuto, intento a rimuginare su quali libri avrebbe potuto leggere lui per annullare completamente la volontà della sua ragazza, ed avere finalmente un po' di soddisfazione.

Prima che anche Harry si addormentasse, si appuntò mentalmente l'intenzione di fare una lunga chiacchierata con la sua migliore amica, la mattina dopo.

---

Hermione, non può andare avanti così, e lo sai anche tu!”

Sussurrò la mattina dopo Harry all'enorme calderone in cui la sua amica era quasi immersa, nell'intento di immergere esattamente la metà di una foglia di calendula, per preparare non si sa quale pozione quel giorno Piton si fosse inventato.

Harry, ti prego non ti ci mettere anche tu!” Sussurrò a sua volta, con un tono implorante che ispirava quasi pietà, se solo Harry non fosse ormai diventato insensibile alle strategie dei suoi migliori amici per farlo desistere dall'intromettersi nelle loro faccende.

Ronald sa benissimo che non sono ancora pronta per un rapporto... a quel livello”. Arrossì tanto che l'interno del calderone si dipinse di rosso, ma Harry non demordette.

No che non lo sa! Come può saperlo se tu non gli spieghi la situazione? Tu non dormi nella sua stessa stanza -glissò abilmente sull'occhiata scioccata che la sua amica gli rivolse a quel velato doppio senso, ridendo sotto i baffi- quindi non puoi neanche lontanamente immaginare quanto lui si strugga per la tua a suo dire inspiegabile incostanza!”

Di nuovo quell'occhiata, ma stavolta con una certa inflessione scettica, lo spinse, sbottando, a spiegarsi. “No ok, non si è espresso proprio con queste testuali parole, ma il senso era quello! E poi diciamola tutta, la sua depressione ci sta rovinando la storia!”

Non servì tergiversare sul significato di quel pronome, era ben noto a tutta la comunità di Hogwarts che Potter e Malfoy facevano coppia fissa dall'inizio dell'anno.

Hermione roteò gli occhi, esasperata ma allo stesso tempo in qualche modo colpevole. Evvai! Pensò Harry, basta instillare ancora un po' di senso di colpa e forse riuscirò a smuovere la situazione! Quindi si preparò a continuare, ma fu interrotto da Piton che sbucò dietro di lui e gli intimò di stare zitto ed aprire il libro a pagina trecentonovantaquattro -così forse potrai capire almeno il nome della pozione che la tua collega sta preparando.

La conversazione quindi riprese alla fine dell'ora, durante il viaggio verso la Sala Grande per il pranzo. Ron se ne stava venti metri più indietro, la testa china e le spalle basse, sconfitto dal peso del mondo che gli gravava addosso. O forse, molto meno poeticamente, era qualcosa là in basso che pesava da morire...

Herm, guardalo! E' in uno stato pietoso, ormai dorme tre ore per notte!” Continuò a infierire con bugie più o meno leggere, volte tutte al momento in cui la ragazza lo bloccò, con gli occhi lucidi per il peso della colpa. “Va bene, va bene! Troverò una soluzione, in fondo... -arrossì- è già un po' di tempo che mi sento pronta per fare quel passo, solo... non ho ancora finito di leggere 'Come soddisfare il tuo mago' di Lucrezia Lightongue!”

Prima ancora che la ragazza finisse la frase, Harry dovette deviare di corsa verso un'aula vuota per non scoppiare a riderle davanti agli occhi, vanificando così tutti i suoi sforzi per avere una vita sessuale decente con il suo ragazzo. Beh, qualche pensiero era ovviamente rivolto anche a Ron...

Hermione non si fece vedere a pranzo, durante le lezioni del pomeriggio fu scivolosa come una saponetta bagnata e a cena era di nuovo irreperibile.

Ma dove sarà andata?!” Gemette Ron, sentendosi perso alla prospettiva di non poter avere neanche il bacio della buonanotte, in mancanza di altro.

Stava per trascinarsi verso il dormitorio, quando dalla parete del ritrattò spuntò la versione tridimensionale di Jessica Rabbit, solo un po' più bionda e un po' più riccia.

Perso in una sorta di deja-vu, Harry si ritrovò ad osservare divertito Ron che raccattava la sua mascella dal pavimento, nella meravigliosa imitazione di un cartone animato.

Ma Hermione non sembrò accorgersi della sua presenza, e si diresse verso Harry con aria implorante. “Tipregotipregotiprego, mi potresti prestare per questa notte il tuo mantello?”

Harry aveva già la bacchetta in mano, dimostrando di nuovo di avere un sesto senso su cui lui stesso non avrebbe scommesso un centesimo fino alla sera prima. “Accio mantello”, e blandamente il suo caro Mantello dell'Invisibilità si depositò tra le braccia frementi di Hermione, che sorridendo se lo avvolse attorno sparendo. Harry riuscì a rimanere di stucco quando vide sparire anche il suo migliore amico, ma sorrise e si limitò a mandare un Patronus pieno di significati a Draco.

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Mione!” Tossì Ron col fiato corto, mentre la sua ragazza se lo trascinava letteralmente dietro per i corridoi del castello, verso l'uscita. “Do-dove mi stai po...rtando?” Chiese tra un ansito e l'altro, faticando a tenerle dietro.

Presto lo vedrai!” Disse la ragazza a cui correre a perdifiato per un castello medievale faceva lo stesso effetto di una lenta passeggiatina in pianura.

Raggiunsero l'enorme portone di pietra, lo superarono, lasciarono sulla destra la capanna traballante di Hagrid, raggiunsero il Platano Picchiatore e vi si avventarono in picchiata, scivolarono dolcemente lungo il leggero pendio ed atterrarono con grazia, chi più chi meno, su un parquet decisamente troppo lucido e pulito per una casa in disuso da secoli.

Ma cosa...” Ansimò Ron, ormai prossimo allo svenimento.

Shhh! Non rovinare l'atmosfera, ascolta!”

Di sicuro Ron altro non poteva dire, quindi si limitò ad obbedire alla sua ragazza, mentre cercava rapidamente di riprendere fiato.

Per poco non svenne per la paura.

Un debole ma persistente suono di violini fendeva l'aria, portando alle sue orecchie una melodia lenta ma decisa, dolce ma non svenevole.

Non si accorse che la musica si faceva più forte, come non si accorse che la sua ragazza lo aveva preso per mano, accompagnandolo verso una luce tremolante non meglio identificata.

Man mano che la luce si faceva più accesa, Ron capì -o arrivò molto vicino a capire- perché Hermione lo avesse portato fin lì, con tutto quel mistero attorno, ma soprattutto con quel vestito rosso e scollato, i capelli sciolti, e l'aria imbarazzata.

Fu così che, persi nei loro pensieri più o meno geniali, entrarono in una stanza bellissima, illuminata da miriadi di candele meravigliose ed autolevitanti, con un dolce sottofondo musicale di violini che si suonavano da soli, con l'aria di divertirsi anche un mondo.

Hermione...” Non fece in tempo a finire la frase che la sua ragazza gli saltò addosso, buttandolo con poca grazia sull'enorme letto rosso.

Non parlare e baciami, per ora. Poi avrai diritto a qualche spiegazione”.

Il rosso, decisamente più portato a baciare che a parlare, non si fece ripetere due volte l'ordine, e riprese a baciare con ardore Hermione.

Parecchi minuti ed altrettanti baci dopo, finalmente la strega si ritenne sazia, quindi si sedette sul letto, le mani tra quelle calde di Ronald.

Ron, ho fatto tutto questo per dirti ciò che sicuramente avrai già capito, cioè che... sono pronta a saltare al passo successivo”. Disse, terribilmente grata alle candele che, grazie al loro riverbero rossastro, nascondevano piuttosto bene il rossore sulle sue guance.

Ron la guardò, finalmente cosciente di quello che la sua ragazza gli stava rivelando. Attento, non rovinare tutto con le parole sbagliate, pensaci bene prima di parlare! Anzi, andiamo sul sicuro, non parlare affatto!

Sorrise, ascoltando la sua saggia coscienza, e si sporse a dare un leggero bacio sulla guancia calda di Hermione.

Ottima mossa.

La ragazza, decisa a terminare il suo racconto prima dell'atto finale, continuò a spiegare come avesse dovuto chiedere a Madama Chips il permesso per una boccetta di Pozione Ritardante, che le avrebbe permesso di vivere un rapporto fisico senza la preoccupazione di una gravidanza, come avesse poi chiesto alla Sprite una potatina al Platano, per poter entrare senza dover premere il bottone dello “spegnimento automatico”, come avesse praticamente costretto Draco Malfoy in persona ad aiutarla a scegliere gli abiti e le decorazioni adatte.

Finalmente arrivò alla fine, sulla quale tergiversò un po', ora presa dal nervosismo per il prevedibilissimo prosieguo della serata.

A toglierla d'impaccio fu prontamente Ronald che, riacquistati fiato e coraggio, si spinse di nuovo sopra di lei per baciarla, e stavolta non venne allontanato quando la sua mano, con lentezza quasi esasperante, si staccò dalla guancia di Hermione per raggiungere lidi più lieti e sensibili.

---

Dalla finestra del dormitorio Harry vide spegnersi il baluginio sottile che, dalla Stamberga Strillante, arrivava ad illuminare il buco nel Platano Picchiatore.

Sorrise, ma fu costretto ad interrompersi per voltarsi all'indirizzo del suo amante, che reclamava la sua attenzione.

Anche loro avevano un amore da consumare, finalmente sicuri di non venire disturbati.

Anche perché Draco aveva mantenuto la promessa della sera prima.

  
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