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Autore: Klaineinlove    14/08/2011    6 recensioni
Per Kurt Hummel era difficile essere l’unico gay dichiarato nella sua scuola,purtroppo molte persone e soprattutto adolescenti avevano la mente piuttosto ristretta da considerare l’essere gay di Hummel qualcosa di sbagliato, innaturale. Kurt ovviamente non si faceva mettere i piedi in testa: era orgoglioso di se stesso e mostrava il suo essere davanti a tutti nonostante ricevesse spintoni contro gli armadietti, veniva gettato nei cassonetti e beh veniva inondato di granite che lo colpivano in pieno viso e ogni volta era costretto a portarsi i ricambi con sé.
Per Blaine Anderson la cosa era piuttosto diversa; lui veniva dal Westerville e aveva iniziato ad andare al McKinley da qualche mese. Blaine nonostante facesse parte di una famiglia benestante preferiva frequentare una scuola pubblica: era diventato un giocatore di football, i voti a scuola erano piuttosto alti nonostante una grave carenza in geometria e veniva adorato dai suoi amici, ma solo perché non sapevano che anche lui fosse gay.
In questa storia scopriremo come Blaine grazie a Kurt capirà cosa vuol dire amare e soprattutto quanto è speciale essere se stessi.
N.B. Anche se è un giocatore di Football ed è un “non dichiarato” NON vedrete mai Blaine fare del male a Kurt (stile Karofsky per intenderci)
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dopo aver passato il weekend con la famiglia dai suoi zii, Blaine, per una volta a malincuore, tornò a scuola più scoraggiato del solito. Sapeva che l’insegnante avrebbe portato i compiti di geometria corretti e sapeva benissimo che aveva preso una F. Il punto e che adesso avrebbe dovuto subirsi la ramanzina dalla professoressa e dai suoi genitori.
Quando entrò in classe la donna era già seduta li con i suoi soliti occhiali che le cadevano dal naso, i capelli legati in modo disordinato e quella solita giacca a quadri che portava un giorno si e l’altro pure. Blaine fece una smorfia di disgusto e poi andò a sedersi al suo solito banco quando dalla porta vide entrare Kurt insieme alla ragazza di colore che ricordava si chiamasse Mercedes. Erano inseparabili loro due e probabilmente si erano conosciuti al Glee Club.
Il Glee Club che strana cosa, pensò Blaine. Perché esiste un corso del genere in una scuola? Dove ragazzi dotati di talento nascosto si riunivano in una classe per provare ore e ore pezzi di canzoni degli anni sessanta-ottanta revisionandoli in una maniera più moderna. Blaine non aveva mai visto una lezione di quel corso ma dai suoi amici ne aveva sentito parlare parecchio.
Finn ne faceva parte e anche Mike, Puck e  Sam Evans e spesso ne parlavano durante gli allenamenti di Football e per quelle poche volte che aveva origliato, i ragazzi parlavano sempre di quali arrangiamenti fare e con quali canzoni esibirsi per le gare canore. Sembrava interessante pensava sempre Blaine ogni volta che ascoltava di nascosto, ma poi sentiva da Azimio, Karofsky e altri ragazzi. L’altro lato della medaglia di far parte di un Glee Club. I ragazzi dicevano che era per perdenti infatti prendevano in giro i ragazzi che ne partecipavano gettandogli granite addosso. Blaine odiava questa cosa, specialmente quando lo facevano a Kurt. I ragazzi definivano il Glee Club ‘l’antifigo per eccellenza’ e se volevi farti rispettare nella scuola non ne dovevi fare parte. A Blaine piaceva cantare anche se nessuno lo sapeva. Una volta però Finn si complimentò con lui perché lo aveva sentito cantare sotto le docce. Blaine si era anticipato con gli allenamenti così da potersi lavare da solo ed uscire prima dalla palestra ma poi si ritrovò con Finn davanti che gli faceva i complimenti per come aveva cantato “Teenage Dream” sotto la doccia. Blaine era arrossito per poi fuggire via, era una cosa che Finn faceva spesso, gli era capitato anche con Sam.
Blaine scosse i suoi pensieri  e tornò a seguire con lo sguardo Kurt che parlava con Mercedes gesticolando come le dive durante le interviste, sorrideva e alzava gli occhi al cielo. Udire il suono della sua risata era davvero piacevole. Quando la professoresse consegnò i compiti, Kurt fu il primo a riceverlo trovandosi in prima fila e Blaine lo sentì squittire di gioia per il buon voto preso. Quando arrivò il suo turno l’insegnante guardava Blaine con aria delusa
“Anderson” le disse consegnandogli il foglio con una F scritta in rosso che poteva sembrare sangue… il suo…ovvero quello che avrebbe versato quando i genitori lo avrebbero saputo
“Sono molto delusa da te. Se al prossimo compito non prenderai un voto migliore sarò costretta a dire alla Coach Bestie di cacciarti dai Titans.”
Blaine spalancò gli occhi dilatando le iridi. Il football no, era l’unica cosa che lo faceva stare bene in quella scuola.
“Non si preoccupi professoressa, cercherò di recuperare”
“Lo spero!” disse seria l’insegnante prima di dare il resto dei compiti alla classe. Blaine per l’ennesima volta sbruffò e voltandosi vide che Kurt lo stava fissando con aria preoccupata, quindi si limitò a sorridergli sperando di essere ricambiato ma non fu così.
**
“Mercedes ti sto dicendo solo che è strano. Non mi ha mai dato uno spintone, mai gettato una granita in faccia e mai gettato nei cassonetti sembra così gentile e poi venerdì si è messo anche a riordinare nel mio salotto. Un ragazzo non fa mai queste cose.” Mercedes ascoltava quello che l’amico aveva da dirgli mentre addentava con la forchetta le sue amate crocchette
“Kurt non può essere semplicemente un ragazzo educato e gentile? Perché devi pensare subito che è gay!”
“Non porta mai la giacca dei Titans”
“Non è un buon motivo Kurt”
“I capelli perfettamente in ordine e mai un cenno di barba”
“semplicemente è pulito?”
“Le unghia curate”
“Kurt!” lo ammonì Mercedes, visto che il ragazzo stava superando i limiti del normale
“Bene cercherò delle prove” disse Kurt deciso alzandosi dalla sedia facendola fregare sul pavimento.
“Kurt non fare sciocchezze.” Quando Mercedes disse quella frase il ragazzo era già corso via verso il campo d’allenamento dei Titans. Ebbe la fortuna, o la sfortuna, visto che se lo avessero visto sicuramente lo avrebbero rincorso dietro, di trovarli lì. Salì le lunghe gradinate e si sedette su una panchina mentre fissava i ragazzi allenarsi.
Non fu difficile trovare Blaine lui era quello con la statura più bassa ma era bravo perché aveva un calcio incredibile e una grande velocità. Rimase a spiarlo per un po’ sperando di intuire qualcosa o cercare qualche prova che lo rendesse effettivamente un gay, ma fallì soprattutto quando alla fine degli allenamenti lo vide infilarsi in un auto con una ragazza.
La missione era fallita e Kurt se ne tornava sconfitto verso la sua auto, ma non riuscì a raggiungerla subito visto che due ragazzi lo presero di peso e lo gettarono nel cassonetto vicino a loro
“Ho la giacca di Marc Jacobs” gli urlò contro. Di solito quando Noah e Finn facevano inizialmente queste cose gli permettevano di togliersi la giacca e posare la borsa, questi altri ragazzi invece no.
Quando tornò a casa Kurt si esercitò per trovare il Fa naturale che gli avrebbe permesso di vincere la sfida contro Rachel Berry per cantare Defying Gravity . La vittoria era sua se non fosse stato per una telefonata alquanto indecente che il padre aveva ricevuto.
**
“Mamma siamo a casa!” Isabelle entrò allegra dopo essere passata a prendere il suo fratellino a scuola
“Bentornati, Blaine come è andata a scuola?” Blaine abbassò lo sguardo ma sapeva che era inutile mentire tanto prima o poi l’avrebbe scoperto
“Ho preso una F in geometria” deglutì aspettando la risposta
“Come è potuto succedere Blaine?” la madre era sconcertata ma tentava di mantenere un tono stabile.
“Semplice mamma non ho studiato…però ho pensato ad una cosa!” la madre portò le braccia al petto incrociandole “sentiamo”
“C’è un amico…cioè un ragazzo nel mio corso di geometria che è molto bravo. Potrei chiedere un aiuto a lui” la donna sospirò chiudendo gli occhi per poi riaprirli e indicare con un dito minaccioso il figlio
“Bene sarà meglio per te, a tuo padre non piacerà questa storia” in un modo un po’ teatrale, secondo Blaine, la madre si avviò in cucina borbottando sotto voce.
“Sono sicura che le ragazze del tuo liceo ti frullano il cervello, l’ho viste tutte quelle cheerleader”  Blaine storse il naso senza proferire parola mentre la sorella lo guardava con un’aria di superiorità
“Non credere che io non sappia fratellino.” A quel punto il cuore di Blaine cessò di battere per qualche istante per il timore di quella frase. “Che vuoi dire?” per fortuna riuscì a mantenere il suono della voce calmo anche se un po’ tremante. Isabelle non rispose ma si limitò a sorridere e andare via.
Nella sua stanza dopo cena per fortuna Blaine poteva dedicarsi alla lettura; sistemò le scarpe nel ripostiglio,si infilò il pigiama e spense la luce lasciando solo la lampada accesa che gli permetteva di leggere ma subito venne interrotto dalla madre.
“Blaine ti ho portato i vestiti puliti li ho appena stirati” il ragazzo chiuse di colpo il libro gettando il lenzuolo sopra “Grazie mamma” si sistemò subito accuratamente gli abiti nel suo cassetto mentre la mamma era lì che lo fissava.
“E’ strano vedere come sei così ordinato, tuo fratello mi ha fatto sempre penare e anche tua sorella se dobbiamo essere sinceri, invece tu sei sempre così impeccabile..”
“Mamma mi piace l’ordine okay?” la voce di Blaine si alzò di qualche tono sorprendendo la madre. Il ragazzo pentito scosse la testa
“E’ stata una giornata lunga…vorrei solo riposare” entrambi sospirarono e la madre gli diede un bacio sulla fronte “buonanotte”
**
“Che hai Kurt?”  Tina, Kurt e Artie stavano vicino ai loro armadietti per prendere i libri
“Niente, ieri è successo una cosa che ha messo di cattivo umore me e mio padre”
“Possiamo aiutarti?” si offrì Artie
“No grazie è una cosa che devo vedermela da solo.” Sconsolato Kurt si avviò per l’aula di francese ricordandosi però di aver dimenticato gli spartiti nell’aula di musica così pensò di arrivarci un istante per poi andare a lezione
“Che ci fai qui?” al suono della voce di Kurt, Blaine scattò dalla seggiola del pianoforte dove era seduto
“Io?Niente…stavo solo…niente scusami”  Kurt lo fissò con aria curiosa ma decise di non prolungare il discorso così prese i suoi spartiti e se ne uscì.
**
Appena finiti gli allenamenti Blaine fuggì di corsa per andare a prendere in classe il suo libro di geometria, no quella materia non voleva assolutamente entrargli in testa. Recuperato il relitto si stava avviando verso l’uscita mentre venne attratto da una voce soave, piacevole. La canzone poi era favolosa sembrava scritta apposta per quella voce. Ma lui conosceva bene quella canzone era di uno dei suoi Musical preferiti. Lentamente guardandosi intorno nella speranza che non ci fosse nessuno a fissarlo, Blaine si avvicinò alla porta dell’aula di musica e rimase ancora più sorpreso nel vedere a chi appartenesse quella voce cristallina. I suoi occhi si incantarono e la sua bocca si schiuse leggermente mentre le sue orecchie si estasiavano della voce di Kurt che cantava sulle note di Defying Gravity. Purtroppo però la magia finì proprio quando Kurt stonò su uno dei più importanti pezzi della canzone. I ragazzi del Glee Club applaudirono mentre il professore si complimentava con lui ma Kurt prese la sua cartella e si avviò fuori sbattendo la porta non notando che Blaine fosse li vicino.
“Kurt!” Lo chiamò il moro facendolo bloccare di colpo. Kurt si girò lentamente mentre si passava una mano sugli occhi umidi. Blaine evitò di chiedergli come si sentiva, non erano amici quindi non aveva diritto
“Scusami volevo chiederti un favore”
Blaine notò come lo sguardo di Kurt da triste divenne interessato e curioso e anche un po’ sbalordito
“Dici a me?”
“Dico a te” Blaine sorrise
“Vorrei chiederti un aiuto in geometria, sai all’ultimo compito non sono andato molto bene…” fece il vago
“Hai preso una F” rispose scontatamente Kurt. Ma Blaine non si offese anzi fece un altro dei suoi sorrisi migliori
“Quindi…credi che tu potresti darmi una mano?” Gli occhi di Kurt indugiarono per qualche istante a fissare Blaine dalla testa ai piedi
“Come ci organizziamo?” concluse Kurt
“Puoi…puoi venire a casa mia, staremo tranquilli”  Kurt non rispose ma aprì la borsa e estrasse un foglietto di carta e una penna
“Dammi il tuo indirizzo”
Blaine prese la penna tra le mani di Kurt notando quanto fosse soffice la sua pelle. Scrisse l’indirizzo e poi gli riconsegnò il foglio.
Quando Kurt uscì dalla scuola non era più tanto triste. La canzone l’aveva sbagliata di proposito per il bene di suo padre ma aveva un motivo per sorridere perché sotto all’indirizzo di casa Anderson, Blaine gli aveva lasciato il suo numero di telefono.
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Note: nel secondo capitolo quando vi ho detto che gli eventi della prima e seconda stagione li avrei combinati tra di loro, intendevo con la canzone Defying Gravity che avviene nella prima stagione mentre nella seconda si forma la famiglia Hummel-Hudson. Mi serviva per far avvicinare di più i nostri ragazzi!

   
 
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