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Autore: the princess    07/04/2006    7 recensioni
sperò che vi piaccia la mia storia. alla fine vi potrà sembrare incompleta, e forse lo è, ma vi prometto che se sarete in tanti a commentarla la continuerò!!!! la protagonista è Ginny Weasley, la quale sta affrontando una situazione della sua vita dove ha bisogno di qualcuno... beh se volete sapere altro vi consiglio di leggere. buona lettura!!! 1 BACIONE!!! ^^
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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                                                LUI SOLO POTRA’ SALVARMI

 

La mia vita fragile come un castello di carte.

Si è questo che  è la mia vita, fragile.

Un semplice soffio mi può buttare giù e poi rialzarsi è troppo faticoso…

Ormai è più di 2 anni che vivo con la paura di cadere.

Ogni giorno mi alzo dal letto con il cuore a mille, questo dura tutta la giornata.

Scendo le scale con calma e affronto la giornata che mi si pone davanti, con la consueta  paura.

I volti dei miei amici che mi salutano e sorridono mi fanno piangere, guardo i loro lineamenti cresciuti e penso che il mio volto non arriverà mai a diventare in quel modo.

Comunque sorrido cercando di far passare quei tristi pensieri.

Nessuno sa quello che sto vivendo, non voglio far preoccupare le persone a cui voglio bene.

Non so però se riuscirò a mantenere questo segreto a lungo… ci sono dei giorni in cui vorrei buttarmi tra le braccia di un amico o di mio fratello e piangere, piangere, e non smettere fino a quando il motivo del mio pianto non si unifichi a quelle lacrime uscendo dal mio corpo, lasciando come ricordo, solo un solco sul viso.

Ma questo non accadrà, non adesso almeno.

Ron è troppo impegnato con  Hermione per preoccuparsi di me, e di questo, sembra strano ma sono felice, quei due si amano da ormai quattro anni era ora che si mettessero insieme.

Vederli insieme mi rende felice ma dentro di me un alito di vento mi fa fremere, voglio provare anche io quelle sensazioni, anche io voglio qualcuno che capisca come mi sento solo guardandomi, un ragazzo che mi baci solo perché ho le labbra sporche… ma è solo un sogno.

I corridoi diventano ogni giorno più vuoti, i ragazzi vanno via via a diminuire.

Dopo mio fratello ed Hermione colui con il quale mi potrei sfogare è Harry.

Harry, il bambino sopravvissuto.

A volte quando lo incontro capita che i suoi occhi verdi si  incrocino con i miei azzurri, in quei momenti le mie guance si rosano leggermente e scosto lo sguardo imbarazzata, lui ormai non ci fa più caso, sorride e continua quello che stava facendo.

È dal primo anno  che Harry mi piace, mi piace il suo comportamento, i suoi sorrisi, la

sua gentilezza, la sua dolcezza… se devo essere sincera credo di essere innamorata più della figura di Harry che del ragazzo in particolare.

Non so se sono stata chiara, intendo dire che dopo tutto sono innamorata di quello che Harry rappresenta, il ragazzo carino, simpatico, intelligente, il ragazzo perfetto per intenderci.

Anche se in fondo lo so che neanche Harry è perfetto, nessuno lo è.

Sicuramente anche lui  ha degli scheletri nell’armadio, ma non voglio pensarci, ho troppa paura che quella figura di perfezione vada via via a dissolversi.

Le giornate si susseguono, la notte entra di forza nella luce del giorno e la luna sostituisce il volto opaco del sole.

Quando orami la sala comune è vuota mi dirigo verso la mia stanza.

Sono sempre l’ultima ad andare a letto, la paura mi ha fato imparare che vale la pena di respirare ogni secondo.

Nel momento in cui socchiudo gli occhi la mia mente inizia a vagare.

Sono questi gli unici momenti in cui non ho timore di cadere, quando la mia fantasia è l’unica a muoversi.

 

 

La mattina tutto si ripete come un ciclo continuo che non riesco fermare.

I volti, i risi, le parole mi passano davanti e si allontanano come aria.

Ho voglia di vivere!

Mi ripeto.

Non credo che questa “cosa” che mi passa tra le mani come granelli di sabbia si possa definire vita.

Ho voglia di interrompere questo giro vizioso che si ostina a ripetersi, ma credo di non avere la forza, non riuscirò mai a farlo da sola.

Ho bisogno di qualcuno.

Ho bisogno di una persona forte che mi aiuti a sollevare quel grosso masso che non mi permette di vivere a pieno.

Non so se a questo mondo esista una persona così, una che riesce ad essere perfetto anche se pieno di imperfezioni, l’unica cosa che posso fare e sperare di incontrarla un giorno.

 

Oggi la sala grande è più silenziosa del solito.

I grandi tavoli delle quattro case sono vuoti.

Solo alcuni ragazzi di Serpeverde occupano la lunga panca.

Inizio a fissare la finestra di fronte a me.

Anche se buio riesco ad intravedere la forma di un arbusto. L’albero ha le fronde verdi, dopotutto siamo in primavera, il vento lo smuove leggermente, i rami vacillano ma il tronco robusto tiene questi ben saldi e gli evita di cadere.

Anche io voglio un uomo che mi tenga come quel tronco fa con i suoi rami.

 Socchiudo gli occhi e la mia mente esce dalla sala e va ad unirsi a quelle fronde.

Il vento che mi muove non è come quello che mi spaventa, è leggero e delicato.

Questi pochi secondi di pace vengono interrotti da una voce fredda.

Apro gli occhi, di fronte a me appare la figura slanciata di Draco Malfoy.

Ha un’espressione ,come al solito, superiore e incuriosita.

I suoi occhi mi scrutano. Non gli avevo mai notati. Sono così chiari,riesco a specchiarmici.

Le sue parole mi entrano dentro come un sibilo acuto.

È dal mio primo anno che le nostre discussioni si limitano a litigi.

All’inizio mi cingevo solo a guardarlo severamente per poi allontanarmi senza voltagermi indietro.

Da qualche tempo però avevo iniziato a rispondergli per le rime.

Era da un po’ che non bisticciavamo.

Mi mancava.

È divertente sbraitargli contro

Mi viene da ridere a pensarci, riesco a sentirmi bene solo con la persona che disprezzo di più… questo vuol dire che dopo tutto non lo disprezzo così tanto.

Scuoto la testa, lui mi fissa interogativamente.

Tocca a me rispondere.

O mio Dio non ho sentito cosa ha detto.

Mi ero persa nei suoi occhi, che bella sensazione.

Arrossisco lievemente ed esco di scena con un semplice“sparisci Malfoy”.

Giro i tacchi e mi allontano…felice.

Draco rimane li e mi guarda mentre mi allontano.

Arrivo in stanza con un sorriso stampato sul volto.

Mi corico sul letto e chiudo gli occhi.

Nel buio appare l’immagine di Draco.

Sento la sua voce fredda e calda allo stesso modo, ma soprattutto forte.

Forte, è questo il termine più adatto per definire Draco.

Inizio a pensare che potrebbe essere lui, la persona che sto cercando.

Sorrido tra me e me.

Però la mia felicità sparisce quando dal fondo del petto inizio a sentire un profondo dolore.

Mi alzo e avvicino le mani al punto che mi duole tanto.

Le lacrime mi bruciano negli occhi.

Mi mordo un labbro per trattenerle.

Devo farcela.

Ma non riesco a trattenerle a lungo.

Iniziano a scendere.

Il cuore mi brucia e io non riesco a farlo placare.

“Ginny trattieniti” mi dico piangendo.

Dopo poco il dolore si  quieta.

Appoggio il viso umido sul cuscino e sospiro profondamente.

Mi girò a pancia in su e mi asciugo il volto arrabbiata con me stessa.

Chiudo con forza gli occhi e aspetto con inquietudine l’arrivo del sonno nel quale posso rifugiarmi ed essere, finalmente, felice.

 

 

 

 

Questa mattina ho saltato le prime ore, ancora non sono riuscita  ad alzarmi dal letto.

Ogni rintocco entrava dalla porta Hermione che mi chiedeva come stavo.

“bene” gli rispondevo “non preoccuparti”, mentivo.

Non sto per niente bene, il dolore ancora persiste con meno forza per fortuna.

Avevo pensato di inviare un gufo a casa chiedendo cosa dovevo fare per far finire quel bruciore.

Infine però  mi ero autoconvinta che non sarebbe servito a niente avvertire a casa, dopo tutto cosa avrebbero potuto mai fare.

 

Quest’estate, quando ero alla tana, passavano intere giornate a starmi dietro.

“ginny tutto a posto?” “sei stanca? Coricati un po’” mi dicevano continuamente.

Questa continue e assillanti attenzioni avevano fatto sorgere molte domande fra i miei fratelli che un giorno, di sera, vennero fuori.

 

Quella sera Fred e Gerorge tornarono a casa sfiniti dopo aver lavorato fuori tutto il giorno, non essendo ancora maggiorenni gli era vietato usare la megia.

Entrati in casa si andarono a distendere sul divano.

Mamma corse subito a rimproverarli per essersi coricati sul sofà.

I due gli risposero dicendo che se fossi stata io  mi avrebbero portato in braccio fino al letto.

Io ascoltai tutto e mia madre e i gemelli si accorsero della  mia presenza.

Io scossi la testa facendo capire a mia madre il mio volere di  non dire nulla a nessuno.

Da allora mi sono promessa di non dire niente, almeno fino a quando troverò qualcuno che mi capisca realmente.

 

I miei pensieri sono interrotti da qualcuno che bussa.

“Ginny sono Ron posso entrare”

“si” rispondo fievole e mi copro fino a sopra le spalle massaggiando il petto.

Ron entra dalla porta e si dirigge verso il mio letto.

È molto preoccupato, lo si capisce dagli occhi, non è mai riuscito a sopprimere i suoi sentimenti, mi sa che è un difetto di famiglia.

Si accosta alle lenzuole e mostra un sorriso molto tirato.

“allora, come va?” mi chiede.

Io lo imito e sorrido lievemente.

Nella sua voce si può confermare la mia teoria sul fatto che è preoccupato, e non poco.

Mi chiede cosa ho, all’inizio non rispondo poi  acenno ad un dolore di stomaco senza scendere in particolari.

Mi invita a scendere per cena, e infine riesce a convincemi.

 

Dopo qualche minuto mi preparo.

Prima di scendere mi guardo allo specchio.

Dov’è finita la vecchia Ginny solare di qualche anno fa?

L’immagine che si riflette nel vetro è molto diversa.

Non sopporto guardarmi in quelle condizioni.

Abbasso il viso e me ne vado sbattendo la porta a quella figura che tanto  odio.

 

Arrivo nella sala e do un’aggiustata ai capelli.

Il dolore non vuole smettere di persistere.

Ora però non è tempo di mostrare a tutti come sto.

Faccio comparire sul mio volto un falso sorriso e mi avvicino al tavolo dei Grifoni.

Mi siedo continuando a mostrare quel finto riso.

Harry mi vede e mi chiede come sto.

Io do la mi asolita risposta “bene, non preoccuparti”, lui annuisce  e torna a cenare.

Io non tocco cibo, le vivande non mi fanno nessun effetto.

Attendo che la sala inizi a svuotarsi per ritornare nel mio caldo letto.

Ad un tratto Ron ed Harry iniziano a discutere dell’inizio della seconda parte del campionato e della prossima partita contro i Serpeverde.

Al sentire di quell’ultima parola i mie pensieri vanno a posarsi su Draco,mi volto con calma, per cercare con lo sguardo il ragazzo.

Eccolo, finalmente lo vedo.

Mangia con eleganza avvicinando di tanto in tanto un pezzo di cibo alla bocca.

Continuo a fissarlo e inizio di nuovo a perdermi in lui.

Vorrei tanto essere tra le sue braccia.

In questo momento lui alza lo sguardo e nota i miei occhi che lo osservano.

Non sembra infastidito da questo, anzi, mi sorride ammicantemente e si gira.

Io mi  volgo a mia vota e continuando a pensare a lui.

Il dolore non lo sento quasi più, sono sicura che c’è ancora, ma il pensiero di Draco è più forte.

Ho bisogno di lui.

Credo finalmente di aver trovato quella persona che mi potrebbe aiutare a tornare a vivere, adesso basta solo convincerla a farlo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Finalmente le lezioni sono finite.

Oggi non ho potuto parlare con Draco, lui è un anno più grande di me, non abbiamo gli stessi orari… ma la giornata non è ancora finita.

Sono seduta con i miei amici e ci accingiamo a cenare.

Ho una fame da lupi.

Ieri e oggi a mezzogiorno non ho mangiato nulla, ed ora è tempo di recuperare .

Mi metto nel piatto qualunque cibo si trovi sulla tavola e inizio a divorarlo.

“Ginny calma, sembri un maiale” mi rimprovera Ron, io alzo lo aguardo e lo guardo e gli rispondo “scusa ma hai mai visto come mangi tu?!” per poi riiniziare  a mangiare.

Mi giro svariate volte verso il tavole delle serpi, cercando la stupenda chioma biondo platino…ma niente.

 

Appena finito di mangiare tutto quello che era possibile mangiare inizio a tamburellare le dita sul tavolo.

Inizio a fissare un punto insignificante sulla parete di fronte a me…

Cosa gli dirò a Draco?? Mi viene instintivamente da pensare, io lo aspetto con tanta impazienza ma non so come affrontarlo.

Non ho mai istaurato una conversazione ,per coì dire, civile con lui, a meno che urlagli contro che è uno stupido, insensibile (e altri complimenti variopinti) non si possa definire tale, ma non credo.

Ma cosa più importante di cosa gli diro è cosa mi risponderà lui.

Già me lo immagino che mi fissa con aria di sufficienza e scoppia a ridere seguito a ruota dalla Parkinson, Zabini e le sue gardie del corpo.

Perché devo essere così negativa?? Mi chiedo, dopo tutto non può andare peggio di così! o almeno credo. C’era un vecchio detto che diceva sempre mio fratello Bill: quando tocchi il fondo, inizi a scavare, speriamo che nel mio caso si riveli falso.

 

Aspetto che la sala si svuoti sperando che Draco decida di tornare nel dormitorio da solo.

 

 

Ecco, lo sapevo.

Finalmente mi ero presa di coraggio e lui cosa fa? Decide di allontanarsi con tutta la mandria.

Devo inventarmi qualcosa…

Cosa posso fare per far andare via quei rompi palle??

Dai Ginny pensa!!!

Per i  due scimmioni è semplice, basta metterli dei dolci davanti al naso ed è fatta, il problema sono gli altri due.

A qualcosa arriverò, dopo tutto sono la sorellina dei “fratelli Weasley”, avrò preso qualcosa da loro oltre i capelli rossi.

Ok ci sono!!! Sia Pansy che Blaise sono due pettegoli di prim’ordine, mi basterà porgerli su un vassoi d’argento un bello scoop…

Meglio che mi muova.

Mi alzo di scatto e mi allontano salutando con la mano.

 

Esco correndo fuori dal portone, mi è venuto il fiatone, ormai mi stanco facilmente.

Impugno la bacchetta e cerco di ricordarmi a formula che la mamma mi ha insegnato per preparare i dolci,”ovviamente solo quando sei a scuola, perché sei ancora minorenne…” mi ripeteva quando mi spiegava la formula e i movimenti della bacchetta.

Finalmente la ricordo, alzo la bacchetta e agitandola lentamente pronuncio: dulcius est.

O almeno spero sia così, non sono mai stata una cima in latino… un attimo ed ecco che dal nulla compaiono due pasticcini dall’aspetto molto invitante.

Li prendo e mi diriggo verso i sotterranei.

I Serpeverde sono ancora sulle scale, come faccio a prendere l’attenzione di Tiger e Goyle.

I quattro si stanno allontandando , devo muovermi.

Apro lo zaino e prendo una matita e la lancio con forza verso il grupetto, questa  va a sbattere contro la testa di Blaise.

Il ragazzo si  gira massaggiandosi la testa dolonte, io intanto appoggio i due pasticcini a terra e mi nascondo dietro la porta.

“ ahi che cazzo!!” urla Zabini voltandosi verso il luogo da dove avevo scagliato con potenza il pastello.

I due scimmioni, come mi aspettavo si accorgono immediatamente dei pasticcini e spostando la figura di Blaise si avvicinano.

Li vedo passare di fronte a me, e per un attimo ebbi il timore di essere scoperta, trattengo il respiro e chiudo gli occhi, li riapro quando sento i “grugniti” dei due che assaporano i mie pasticcini.

Metto piede nei sotterranei.

I Serpeverde non si sono allontanati più d tanto per fortuna.

 

Adesso tocca agli altri due.

 

Come faccio a farli allontanare da Draco…

Ok!! Finalmente i miei fratelli sono serviti a qualcosa.

Prima di iniziare la scuola Fred e George misero  nello zaino uno degli scherzi più venduti di quel periodo.

Li avevo pregati per mesi, ma mamma e papà non volevano.

Questo famigerato scherzo si chiamamva “mugoliti” un nome abbastanza strano ma che rappresentava in pieno il senso del gioco.

In poche parole bastava pronunciarte il nome di due persone e dopo poco l’oggetto, simile ad un petardo,  iniziava ad emmettere gemiti poco casti.

 

Riapro lo zaino e prendo in mano il gioco e lo avvicino alla bocca.

“Hermione Granger e Ron Weasley” detto questo faccio levitare il petardo fino a un aula no tanto lontana dai ragazzi che si erano fermati ad aspettare gli altri due componenti, che stavavno ancora degustando i pasticcini.

Dopo neanche 10 secondi dalla stanza si iniziano a sentire i famigerati mugoliti: “Ron basta potrebbe entrare qualcuno” questa era la voce di un’accaldata Hermione.

“dai ‘Mione, il maglioncino…”

arrosisco leggermente.

Anche se so che è tutto uno scherzo sentire quei due che… beh non mi piace per niente.

Ad un tratto anche gli ultimi due Serpeverde si accorgono dei suoni provenienti dall’aula e con poche parole, che non riesco a sentire, liquidano Draco, che rimane con un palmo di naso.

I due curiosi accostano le orecchia alla porta e cercano di ascoltare.

Allora, per arrivare nel dormitorio delle serpi Draco deve scendere ancora due rampe e sostare in un corridoio.

 

I pasticcini a quanto pare erano davvero buoni, Tiger e Goyl non si vedono ancora.

 

Lo scherzo, mi aveva spiegato George, dura 1 ora, quindi c’è tempo.

Chi sa cosa faccia faranno Blaise e Pansy quando sentiranno un botto provenire dall’aula??

Meglio non perdere tempo, mi dico sopprimendo una risata divertita.

Draco gia non si vede più.

Con passo leggero e silenzioso lo seguo.

Scendo la prima rampa correndo leggermente per evitare di perderlo.

Giro un attimo lo sguardo, ho avuto l’impressione che qualcuno si stesse avvicinando, per fortuna era solo un impressione

Adesso devo solo parlare con drac—

“ahi” ad un tratto vado a sbattere contro qualcosa, anzi qualcuno.

Spalanco gli occhi.

“Draco” dico vedendolo sopra di me.

Le guance mi bruciano, sono diventata rossa.

Lui ride “Weasley lo so che quelli della tua famiglia si sentono a loro agio tra la polvere… ma che ne dici di rialzarti ?” mi dice.

se qualcuno mi desse una mano…” ecco, tutti i miei bei piani si sono andati a farsi benedire.

Mi rialzo da sola, ovviamente lui non si spreca neanche a darmi una mano.

Guarda te di che ragazzo dovevo andare ad innamorarmi.

Appena rimessa impiedi il petto inizia a bruciare.

No, non adesso.

“volevi dirmi qualcosa?” mi chiede lui scocciato.

“beh volevo dirti--“ oddio che male, non riesco quasi più a respirare.

“Weasley, non farmi perdere tempo” mi da fretta lui.

Non può capire che vorrei tanto parlarli ma non ce la faccio.

Forza, sono venuta da lui per parlarli e ce la devo fare.

Tiro un profondo sospiro e il petto continua a farmi male, troppo.

Lui continua a fissarmi aspettando la mia risposta, che io non riesco a dargli.

Mi giro e, sconfitta, faccio qualche passo avanti.

Lo sapevo, sono una debole.

Ho fatto tutta questa fatica per niente.

Stringo forte i pugni e metto un piede sulla rampa che mi riporterà al mio solito e infelice mondo.

Ma, oggi non deve finire così!!

Devo farcela.

Mi giro.

Draco è ancora lì che mi fissa.

Non riesco ad emettere sillaba.

Solo una cosa rimane da fare…

Mi avvicino di più a lui e faccio incontrare le mie labra con le sue.

Lui rimane quasi pietrificato.

Un Malfoy pietrificato, è da raccontare ai posteri.

Rimango accostata a lui per qualche secondo che mi sembra un’eternità.

Non voglio staccarmi da lui, sto così bene.

Ma anche le cose belle devono avere una fine.

Mi allontano da quelle labbra calde.

Immergo i miei occhi dentro i suoi e prima che possa dire qualcosa mi allontano.

Salgo le scale velocemente.

Non posso credere a quello che ho fatto.

Io Ginny Weasley ho baciato Draco Malfoy.

Sorrido e attraverso i sotterranei.

Sopra vedo ancora due dei Serpeverde attaccati alla porta dalla quale escono gemiti spinti.

Arrivo nell’ingresso, sulla scala sono seduti Tiger e Goyle che si massaggiano lo stomaco.

Salgo tutte le rampe che mi portano alla mia stanza.

Arrivata, indosso il pigiama e mi infilo sotto le coperte.

Sorrido.

Il dolore è quasi placato.

Sfioro con la punta delle dita la bocca che ancora conserva il magnifico sapore di Draco.

È tutto vero.

Sono riuscita a rompere quell’insopportabile monotonia.

Chiudo gli occhi, soddisfatta e spero con tutta me stessa di riuscire nuovamente ad incrociare le mie labbra a  quelle di Draco, perché in quei momenti riesco a sentirmi libera ed in pace.

 

 

 

  

 

 

               FINE

 

Allora pero che la storia vi sia piaciuta!!!! Se silasciate un piccolo commento, se no… beh lasciatelo comunque!!!  Vi ringrazio per essere arrivati fino a qui, ma vi prego fate un piccolo sforzo!!!

GRAZIE!! ^^

 

 

 

 

  
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