“Il
sole
dopo la tempesta”
La
prima
volta che incrociai i tuoi occhi avevo 11 anni, ed ero terrorizzata!
Stringevo
a fatica la gabbia con la mia piccola civetta tentando di caricarla su
treno,
vacillai e se non fosse stato per te sarei ruzzolata in terra
scatenando le
risa dei miei nuovi compagni.
Avevi 13 anni, una forza
già considerevole e una
presa salda. Avvertii il tuo braccio sinistro reggermi per la vita e
con un
movimento fluido salvasti anche la gabbia con Mendy.
Sollevai lo sguardo imbarazzata e grata al
tempo stesso; due caldi occhi nocciola incrociarono i miei celesti, mi
sorridesti ed io avvertii una strana ed insolita fitta al petto.
“tutto
ok?”
“g…grazie”
balbettai
“questa
la
mettiamo qui….” Posizionasti la
gabbia
nel vagone apposito “sei una primina vero?”
“si
nota
così tanto?” domandai sottovoce
“no…”
sorridesti spontaneo “ è solo che non ricordavo
d’aver mai visto il tuo
faccino…”
Spalancai
gli occhi senza trovar replica mentre tu ridacchiasti divertito del mio
imbarazzo
“piacere,
io
sono George. George Weasley” allungasti
la tua mano verso di me
“Elisabeth
Night” strinsi piano
“piacere
Elisabeth, stai tranquilla, andrà tutto
bene…”
“c…come?”
“bè
il
cappello parlante e via dicendo, superata la prima settimana
sarà come se tu
fossi sempre stata ad Hogwarts!”
“speriamo
“
sorrisi fiduciosa
Il
fischio
del capotreno mi ridestò
“dobbiamo
salire…” mi agitai
“prego…”
ti
scostasti ed io salii traballante sul primo gradino…
“George!”
un
urlo così vicino al mio orecchio e sobbalzai nel primo
scompartimento
Sollevai
gli
occhi e quello che vidi mi lasciò senza fiato. La tua copia
esatta.
“Fred
dacci
un taglio, sto arrivando…”
avvertii
la
tua presenza dietro di me
“questa
è
Elisabeth…” mi indicasti puntando il dito indice
verso il basso
L’altro
Weasley si accorse finalmente di me “Ehi! Sei un
microbo!” ridacchiò
“grazie…”
commentai sarcastica cercando di superarlo
“Fred…”
lo
ammonisti
“eddai
scherzavo” mi afferrò per la treccia corvina
“non…non
importa…” bisbigliai entrando nello scompartimento
alla mia sinistra
Due
ragazzini mi fissavano curiosi…
“scusate…posso?”
indicai il posto libero
Annuirono
titubanti, mentre tu ti affacciasti con tuo fratello ad
indagare…
“Uella
riunione di famiglia gente” commentaste all’unisono
“prego?”
inarcai un ciglio
“quello
lì nell’angolo è nostro
fratello…”
Mi
voltai ed osservai curiosa quello che sarebbe diventato uno dei
miei migliori amici…
“sono
Ronald… ma tutti mi chiamano Ron …”
osservò asciutto ingurgitando
una gelatina…
“divertiti
Elisabeth” mi facesti l’occhiolino prima di
inseguire il
carrello dei dolci tallonato da Fred
Restai
a fissare il punto in cui prima c’era il tuo viso per diversi
istanti…
Solo
la presentazione di Harry Potter mi destò dal torpore in cui
mi
avevi gettata…
Non
mi ero mai sentita così prima, che stessi crescendo?
Solo
più tardi capii che il mio era stato quello che si dice
“ un
colpo di fulmine”…
Gli
anni che passai nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts
furono fantastici , con Ron Harry ed Hermione nacque
un’amicizia indissolubile
e gli stessi sentimenti si estesero a tutta la famiglia Weasley che,
nel corso
degli anni mi accettò come una figlia. Io, orfana dalla
nascita come il povero
Harry trovai in loro una vera e propria famiglia. Ginny , Fred, Charlie
, Bill
e persino Percy... i miei fratelli adottivi!
Ma
tu…
Non
sono mai riuscita e
non
riuscirò mai
a vederti attraverso quegli
occhi. Il mio cuore
non si rassegna
all’idea dei sentimenti fraterni che tu provi per me
…no…
Mi
innamorai di te quel giorno al binario nove e tre quarti e adesso,
a distanza di sette anni, dopo tutto quello che ho, che abbiamo passato, la ricerca degli
Horcrux , la grande
guerra, la morte di amici e del carissimo Fred…dopo tutto
questo, il mio cuore
continua a battere solo per te.
Non
credo troverò mai il coraggio di confessartelo George ,
nell’attesa mi accontento di esserti
amica…sorella.
Soffocando
uno sbadiglio mi chiudo alle spalle la porta de “i tre
manici di scopa”, la vecchia Madama Rosmerta lascia a me la
chiusura ormai
troppo stanca per certe ore…
Mi
incammino lungo Hogsmeade diretta al mio piccolo appartamento,
l’orologio della piazza batte la mezzanotte… tutto
il resto è silenzio. La
mancanza di suoni in
questa notte di
dicembre è acuita dalla soffice neve che scende lenta e
ovatta ogni cosa…
Mi
stringo nel mio cappotto vermiglio e sollevo un poco lo sguardo
oltre la mia sciarpa, il negozio dei ”tiri vispi
Weasley” svetta in fondo alla
stradina…
Sospiro
stanca e il mio cuore si stringe a causa della morte di Fred,
poso le mani sui vetri, l’interno è esattamente
come lo avevano lasciato l’ultima
volta i gemelli; George non ha voluto cambiare nulla ma sono mesi che
non apre.
Senza
Fred il mio George è come una bella scatola vuota. Non
è più la
stessa persona, e la cosa peggiore è che non è
ancora riuscito a versare una
lacrima. Forse, se solo riuscisse a sfogarsi, starebbe un po’
meglio, potrebbe
provare a ricominciare…
Lascio
scivolare la mano contro lo stipite della porta quando qualcosa
attira la mia attenzione. Una piccola luce in cima alle scale interne
del negozio.
“ma
cosa…” mormoro stringendo gli occhi e afferrando
istintivamente la
bacchetta
“maledetti…”
mormoro “ gli ennesimi ladruncoli”…
Silenziosa
mi smaterializzo all’interno del negozio puntando la
bacchetta
ad altezza d’uomo, la prudenza è un sentimento che
non mi appartiene più da
molto tempo…
Con
cipiglio concentrato salgo le scale a chiocciola e minacciosa
irrompo nell’appartamento dei gemelli…
La
mia bacchetta cade , il buio mi avvolge, un corpo forte mi afferra
alle spalle, la mia sciarpa scivola a terra, qualcuno mi stringe a se
posando
con cattiveria una mano sulla mia bocca…
Mi
divincolo cercando di mordere e scalciare l’aggressore ma
l’uomo è
decisamente più forte di me, idiota, Beth sei un idiota
incosciente!
D’un
tratto avverto il suo viso contro il mio collo, la stretta si
allenta, un sussurro…”Beth?”
La
paura scivola via da me in un istante , le mie ginocchia cedono ma
qualcuno mi sorregge…”George??” la mia
voce si è fatta stridula “ mi hai
spaventata a morte…” mi irrigidisco rabbiosa
“pensavo
fossi un ladro…” sussurra senza lasciarmi andare
“io
pure…”
Avverto
il suo solido torace contro la mia schiena, le sue braccia
attorno alle mie spalle, il suo viso, appoggiato ancora
all’incavo del mio
collo…
Il
cuore mi batte così forte che potrebbe scoppiare da un
istante
all’altro …
“come…mi
hai riconosciuta?” trovo la forza di chiedergli
“il
profumo della tua pelle…” il suo naso appuntito
sfiora la mia nuca,
rabbrividisco
Non
trovo nessuna frase di senso compiuto da dire e così lascio
che il
silenzio ci avvolga…
George
mi stringe maggiormente, con la schiena scivola lentamente
contro la parete sino a toccare terra , mi trascina con se , tra le sue braccia.
“ti…ti
spiace se restiamo così qualche minuto?” sussurra
abbracciandomi
“no…”
rispondo piano “ certo che no…”
Non
so quanti minuti siano trascorsi, sinceramente sarei rimasta
così
tutta la notte se solo me lo avesse chiesto; mentre il mio cervello è andato in
vacanza sul pianeta Amore avverto
una sensazione strana sul mio collo, Gio mi stringe maggiormente , sono
lacrime…
“George?”
lo chiamo piano
Lui
non mi risponde ,solo dei singhiozzi soffocati arrivano alle mie
orecchie e al mio cuore , in pochi istanti avverto anche il mio viso
bagnato di
lacrime, tento di scacciarle passandomi le mani sul viso ma non
smettono, con
un movimento lento afferro le sue mani, le scosto dalle mie spalle e mi
giro
verso di lui; la fioca luce della luna che filtra dalla piccola
finestra
illumina il suo viso, i suoi occhi che adoro così tanto
colmi di lacrime…
“scusami…”
mormora imbarazzato “ è da ragazzini lo
so”
“no
Gio, non lo è affatto…” prendo il suo
viso tra le mani e gli
sorrido piano “ ti farà
bene…”lo abbraccio stretto
“mi
manca cosi tanto Beth…”
“lo
so…”annuisco
“io
non ce la posso fare senza di lui… non posso fare
nulla” mi
stringe
“non
è vero… tu…devi andare
avanti…” sussurro vicino al suo orecchio
“
Fred non sopporterebbe l’idea di vederti
così…”
Si
scosta un poco da me, le sue lacrime ora sono lente e silenziose,
mi fissa negli occhi senza dire nulla
“sai
anche tu che non vorrebbe vedere questo posto che avete creato
insieme andare in rovina…”
“era
il nostro sogno…” sospira
“è
il vostro sogno” lo correggo
Lui
mi fa un sorriso piccino piccino e con le dita mi sfiora le guance
umide. Avverto il mio viso scottare…
“grazie…”
“di
cosa?..”
“di
esserci…”
“oh
George…dove vuoi che vada…” abbasso il
capo farfugliando
“Elisabeth…”
mi solleva il mento , i suoi occhi ora sono privi di
lacrime “tu non mi devi lasciare mai…”
mi dice serio “resta qui, con
me…”
“vuoi…
che ti aiuti con il negozio?”
Sorridi,
e per un attimo ho rivisto il tuo vero sorriso, quello che
amo da morire, privo di tristezza…
“non
mi riferivo al negozio sciocchina…” mi accarezza i
capelli che
scendono oltre le spalle
“tu…”
sussurro
“io…”
la sua mano scivola su per il mio collo sino a sfiorare la nuca
“tu…”
“si
Beth… io, George Weasley…” sorride
contro la mia guancia
Tilt.
Avverto
le sue labbra sfiorarmi gli zigomi, il naso ed infine la
bocca. Delicate.
Resto
rigida per colpa dell’emozione e lui si scosta un istante
fissandomi negli occhi.
“non
sarai stupita vero?”
“a…a…abbastanza…”
“sei
l’unica a non aver ancora capito che sono innamorato pazzo di
te!”
Il
mio viso attraversa in tre secondi tutte le possibili colorazioni
che l’uomo abbia mai concepito.
“Fred
l’ha capito subito…quel giorno a
Londra…” sorride amaro “ capiva
i miei sentimenti prima ancora del sottoscritto…”
“io…
io non so… che dire.” Sospiro chinando lo sguardo
“dimmi
soltanto che non mi lascerai mai” sussurra sollevandomi il
mento con due dita
Sorrido
e un brivido mi attraversa la schiena quando scorgo la sua
espressione seria.
“dici
davvero George?” non mi sembra ancora possibile
“perché
dovei mentirti?”
“bè…
è solo che aspetto di sentirti dire queste parole da sette
anni e
quindi… “ arrossisco fino alla punta delle orecchie
Ride
sottovoce e mi sfiora con l’indice la punta del naso
“vieni qua
streghetta…” mi sussurra a fior di labbra
Lo
abbraccio, con tutta la mia forza per paura che scappi via. Lo
bacio, con così tanta foga come se fosse la mia ultima
azione su questa terra.
Quando
ci separiamo lui prende il mio viso tra le sue mani.
“Lascia
il pub e vieni qui a lavorare con me…”
“per
Fred?” sorrido
“per
Fred e per me stesso. Non ce la posso fare senza di te Beth.”
“In
effetti… qui c’è bisogno di una mano
femminile… “ gli accarezzo il
viso
Annuisce
grave. “Domani iniziamo a riportare in vita questo
posto”
“
e la povera Rosmerta?”
“capirà…”
mi fa l’occhiolino
Con
lentezza si alza da terra e stringendomi le mani mi aiuta a
rialzarmi.
“resti
con me sta notte?” mi stringe
Il
mio cuore perde un battito “Sì
George…”
Fine.