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Autore: Empress    25/02/2004    6 recensioni
Alla resa dei conti, i pensieri di un eroe.
Genere: Dark, Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per sempre

Odio.

Odio illudermi.

Continuamente. Ripetutamente. Ogni giorno.

Tutti i giorni mi odio sempre di più per questo.

Non voglio illudermi.

Voglio non essere più capace di sperare almeno, in quel modo, non soffrirei.

Io, che alla sofferenza sono condannato per l’eternità; io, colui a cui la morte si è attaccata come una lumaca al suo guscio.

La morte.

Quella morte ha anche un nome. Un nome che troppi non osano pronunciare, rendendo il suo proprietario immensamente felice, o meglio, soddisfatto. Ecco cosa ho in comune con colui che mi ha rovinato la vita: la mancanza di felicità.

Vorrei mancare anche di speranza, ma quella no, non vuole sapere di abbandonare il mio cuore. Un cuore che oramai esiste solo fisicamente perché, la parte metaforica, è oramai irrimediabilmente lacerata.

Tante.

Tantissime.

Un numero esagerato.

Davvero troppe persone hanno perso la vita a causa mia.

Per primi, i miei genitori. Essi si sacrificarono per tentare di farmi vivere e, come ricompensa, morirono pensando che per il loro bambino non ci fosse nulla da fare. Anche se così non è stato.

Poi si sacrificò Sirius. Quell’uomo era l’unico che riuscissi a considerare come i miei genitori. Come la figura paterna che mi era sempre mancata. E pure lui, come mio padre, si sacrificò per salvarmi. Ma quella volta fu colpa mia e di nessun altro. Se avessi dato retta a Hermione, se avessi usato il cervello invece che il cuore… Come aveva detto Piton, quella volta che mi stavo esercitando in Occlumanzia? Ma certo… "Gli sciocchi che portano il proprio cuore con orgoglio sul bavero, che non riescono a controllare le emozioni, che si crogiolano nei ricordi tristi e si lasciano provocare così facilmente… gente debole, in altre parole…" Già, gente debole. Gente che spera. Gente come me.

Poi, fu il turno di Lupin. Quando Voldemort mi lanciò quell’Avada Kedavra, al mio sesto anno, se non fosse stato per lui, ora sarei con i miei genitori e con Sirius. Ma il suo, oltre che un gesto per salvarmi, fu anche il suicidio che desiderava con tutta l’anima, anche se non l’aveva mai esternato. Quando Sirius morì, fu come se anche Remus morì. I suoi occhi smisero di brillare, diventarono opachi e ogni volta che lo fissai mi sentii in colpa.

Ecco che fine aveva fatto il magico gruppo dei Malandrini.

Un traditore e tre morti. Tutti e tre per colpa mia.

Ma anche Peter è morto, da tempo oramai. Lo stesso anno in cui morì Lupin, lui saldò il suo debito con me. Quel debito accumulato al terzo anno, quando impedii che i migliori amici dei miei genitori uccidessero quel piccolo, viscido, lurido bastardo.

Quando Voldemort mi rinchiuse in una buia cella, dopo avermi torturato, il piccolo traditore mi liberò e si fece uccidere per farmi scappare.

Strano il destino.

Colui che mi condannò a morte quando ero ancora in fasce, mi salvò sedici anni dopo, dopo avermi fatto subire le pene dell’Inferno.

Se la cosa non fosse macabra, mi metterei a ridere.

Alla fine, l’ultimo della lista fu Silente.

Voldemort riuscì a spezzarlo.

Silente non si piegò mai, si spezzò solamente.

Quello scontro magico non lo dimenticherò mai. Furono avvolti dalle fiamme dell’Inferno e si fronteggiarono splendidamente.

Non un colpo sleale da parte di Silente, tanti da parte di Voldemort.

Mi gridò di scappare ma, nel girarsi per dirmelo, Voldemort si rialzò da terra e lo uccise.

Un altro fascio di luce verde.

Ce ne sono tanti nella mia vita.

Se per gli altri, il cielo è costellato di stelle dalle luci bianche, per me quelle luci sono verdi.

Non ho biasimato nessuno perché mi ha abbandonato, e sono stati in tanti a farlo.

Ma qualcuno è rimasti: Ron, anche se ha perso quasi tutta la sua famiglia, Hermione, che ha perso i suoi genitori ed è stata resa sterile, Virginia, che è stata violentata più volte…

Tutto a causa mia.

Ma loro sono rimasti. Addolorati, picchiati, feriti ma impassibili al mio fianco.

Sempre e comunque.

Per quanto fosse tragico ciò che succedeva, noi andavamo avanti.

Sono loro che tengono viva in me la speranza, sono loro che mi consolano, sono loro che mi curano e sono loro che mi ascoltano.

Siamo sempre andati avanti.

Insieme.

Anche ora siamo insieme.

Anche ora che ci avviamo da Voldemort, pronti all’ultima battaglia.

Vivere o morire ma sempre insieme.

Per sempre.

  
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