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Autore: Meme06    15/08/2011    3 recensioni
Cosa succederebbe se dopo aver trovato la quinta mew mew ne scoprissero una sesta? E se questa nasconde un'infanzia oscura perfino per gli alieni? La mia prima ffc, spero che vi piaccia.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era mattina e Ichigo come al solito non aveva sentito la sveglia, come ogni mattina del resto. Ogni volta che sul comodino quell'oggetto fastidioso iniziava ad emettere un'altrettanto fastidioso rumore, lei si alzava un attimo, lo spegneva e poi si rimetteva a letto. A quanto pare era più forte di lei, poteva anche andare a dormire alle otto della sera, invece che alle nove, ma la puntualità non abitava a casa sua. Ed ora eccola qua, a correre all'impazzata per poter arrivare puntuale a scuola. Il marciapiede era come un percorso da maratona. E lei ogni volta doveva compiere un nuovo record per poter entrare in classe prima dell'arrivo del professore. Guardò l'orologio. Le otto meno cinque. Maledizione, a quest'ora tutti dovevano già essere in classe, magari la professoressa era già intenta a fare l'appello.

- Maledizione… - disse tra i denti mentre correva sempre più veloce.

Accelerò e in pochi minuti si trovò a percorrere il corridoio della sua scuola fino ad arrivare davanti alla porta della sua classe. Spalancò la porta con il fittone e come tutti mattina tutti gli sguardi erano puntati su di lei. Si girò verso la professoressa che la guardava severa. Non se ne curò più di tanto, tutte le mattine la guardava così, ci aveva fatto l'abitudine.

- Scusi professoressa, non accadrà più… - solita frase, una promessa che non avrebbe mai mantenuto, lo sapeva lei, lo sapeva la professoressa e lo sapevo i compagni di scuola. Ma ormai era come se ci fosse un copione da seguire, che né Ichigo né l'insegnante volevano modificare. La rossa andò a sedersi al proprio banco e solo in quel momento notò la ragazza vicino alla prof.

- Bene, possiamo riprendere… - disse la docente. - Come stavo per dire questa la vostra nuova compagna di classe. Si chiama Zoe Tanaka, spero che possiate accoglierla bene.

- Piacere di conoscervi. - disse la ragazza spostandosi una ciocca corvina che le scendeva ribelle davanti agli occhi di un verde molto chiaro.

- Puoi andare a sederti. - le annunciò l'insegnante. La mora annuì dirigendosi verso l'unico banco vuoto in fondo all'aula. - Perfetto ora possiamo iniziare la lezione di matematica…

Iniziò a dire la professoressa. Matematica, materia più odiata da Zoe. Provò a seguire ma si perse subito dopo che dai numeri semplici si era passato alle frazioni. Era una vera frana in quella materia.


Le prime due ore passarono abbastanza presto, lasciando però una Zoe completamente confusa. Se prima non le riuscivano bene le espressioni ora si era perfino dimenticata quanto faceva due più due.

Chiuse i libri e li infilò nella cartella appesa alla destra del suo banco. Tirò fuori un libro e un panino al tonno, giusto per non rimanere con lo stomaco vuoto fino a pranzo. Era davvero imbarazzante quando la pancia le iniziava a brontolare in mezzo alle persone ( esperienza personale Nda ). Stava per addentare la sua merenda quando qualcuno la chiamò. Si girò verso il suo interlocutore, trovò una ragazza con i capelli rossi e gli occhi marroni che le sorrideva guardandola dolcemente.

- Ciao, io sono Ichigo. - le disse.

- Ciao. - rispose lei guardandola negli occhi. - Hai bisognosi qualcosa?

La ragazza smise di sorridere, sembrava delusa dal suo comportamento freddo, ma Zoe non se ne curò, presto o tardi si sarebbe abituata.

- Io, ecco… vorresti fare merenda con me? - le chiese con un sorriso tirato. Probabilmente voleva fare amicizia con lei, ultima cosa di cui quella ragazza aveva bisogno.

- Non mi va, grazie. - le rispose. Poi aprì il libro e si mise a leggere addentando il suo panino.

- Ah… va bene. - le aveva detto allora quella ragazza con un tono tra il sorpreso e il deluso.

Certo, il suo atteggiamento non era dei migliori, ma non poteva fare altrimenti, le persone non si dovevano affezionare a lei per nessun motivo. Però, forse poteva trattarla meglio quella ragazza. Scosse la testa vigorosamente, ma cosa andava a pensare? Cercò di concentrarsi di nuovo sul libro e dopo qualche minuto ci riuscì.


La campanella che segnava la fine delle lezioni era come una liberazione per gli studenti. Zoe si alzò dal suo banco, prese la cartella e uscì dall'aula. Prima di tornare a casa voleva fare una passeggiata nel parco Inohara. Quel posto le piaceva, per questo non perse tempo e s'inoltrò subito in quel boschetto, respirando a pieni polmoni l'ossigeno che le piante donavano. Adorava camminare in mezzo alla natura, anche se era un semplice parco.

Si era seduta sotto un albero, appoggiando la schiena al tronco e chiudendo gli occhi. Voleva rilassarsi e quel silenzio la stava davvero aiutando. D'un tratto però un botto la fece trasalire. Si alzò di scatto impaurita guardandosi intorno circospetta.

- Che diavolo era? - si chiese prima di prendere la cartella ed iniziare a correre verso il luogo dove aveva sentito provenire quel rumore.

Arrivò all'inizio del boschetto, nel parco con al centro la fontana. Quello che vide la sorprese davvero. Cinque ragazze vestite in modo particolare, stavano combattendo contro una strana creatura. Sembrava essere una libellula, ma molto più grande e mostruosa.

- Ma… cosa…? - stava per dire, ma un rumore assordante la costrinse a tapparsi le orecchie. Solo dopo si accorse che era stata quella creatura a farlo.

- Ora basta! - gridò d'un tratto quella che sembrava essere la più giovane del gruppo. Era vestita di giallo, con due strani cerchi alle mani che le erano apparsi solo pochi secondi prima. Li maneggiava con destrezza, compiendo molte capriole prima di sferrare un attacco che immobilizzò quell'essere. Rinchiudendolo in una specie di budino arancio. La biondina sorrise soddisfatta del suo lavoro, poco prima di gridare delle parole. - Mewichigo tocca a te!

In quel momento una ragazza interamente vestita di rosa fece qualche passo avanti. Aveva un cuore rosa in mano e anche lei fece strani movimenti prima di sferrare il suo attacco gridando:

- Ribbon Strawberry Check! - un fascio di luce colpì la creatura che si dissolse, lasciando solo una specie di messa fluttuante. la quale venne prontamente catturata da un esserino peloso rosa, che soddisfatto sorrise dicendo con la sua voce sottile:

- Eliminato!

Anche le ragazze sorrisero e si ritrasformarono, convinte che non ci fosse nessuno, poiché quella specie di mostro aveva fatto scappare tutti poco prima. Zoe spalancò ancora di più gli occhi.

- Ma, quella è… ? - riuscì a dire solo quello. Anche dopo che le ragazze erano andate via, lei era rimasta lì impalata a fissare il vuoto, cercando di riavvolgere i fatti successi neanche cinque minuti prima. Sbatté le palpebre parecchie volte prima di convincersi di non aver sognato. In quel momento solo una cosa voleva: spiegazioni. Chi erano quelle ragazze? Che cos'era quell'affare contro quale combattevano? Come facevano a trasformarsi? Una mano sulla spalla la fece sussultare. Si girò, trovando davanti a se un ragazzo alto, biondo con occhi zaffiro.

- Zoe Tanaka, vero? - le chiese con un sorrisetto che gli increspava le labbra.

E ora chi diavolo era quello? Si chiese Zoe ormai persa nella confusione più totale.

  
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