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Autore: Aleen    08/04/2006    8 recensioni
Solo una prova, soltanto una, mi separa dalla licenza di Hunter. Solo una prova mi separa dal Ragno. Solo una prova e quelle orbite vuote, pesanti, affonderanno finalmente in una profonda pace. Perderla. E' questo ciò che voglio...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ciao! Sono Aleen. e sono un po’ stupita: benché siano ormai 6 anni che i personaggi di YYH girano nella mia testa (con un sacco di altra gente arrivata col tempo) solo Kurapika di HxH mi ha costretto a mettermi a scrivere. Ce n’è voluta, ma alla fine ha vinto lui. Non l’ho ancora perdonato.

Questa fic racconta le sue riflessioni sul suo futuro e sul rapporto con Gon, Killua, e soprattutto Leolio. È basata principalmente sull’anime, e sulle mie impressioni riguardo la voce originale del suddetto personaggio. Si può dire che è ambientata verso la fine della puntata 26 dell’anime (poco prima dell’inizio dell’ultima prova dell’esame Hunter), ma non prendetelo come un dato di fatto.

Mille e mille e mille ringraziamenti alla mia beta Kim, che è sopravvissuta ai miei scleri sul personaggio (ai miei scleri, punto) in modo a dir poco eroico. E anche a Gekkeiju, che ha trovato un senso in quello che scrivevo.

Ovviamente i personaggi di HxH non sono miei, e questa fic non è a scopo di lucro.

 

Buona lettura!

 

Supposed To Be

 

Written by: Aleen

Beta read by: Kim della Bnr

 

I suoi occhi sono fissi sul tabellone dei duelli, che l’anziano Netero ha appena rivelato con un gesto piuttosto teatrale: la sala si riempie delle esclamazioni di sorpresa dei suoi compagni, alcuni spaventati, altri forse delusi dalla banalità di quest’ultima prova. O dal fatto di aver passato una notte a preparare riassunti per niente. Il suo avversario, Hisoka, non sembra affatto stupito, o preoccupato, e questo lo tranquillizza: quella solita espressione di maligno divertimento è la conferma che l’altro, per ora, é in grado di pensare. Non gli è ancora capitato, ma spera di non vedere mai Hisoka fuori controllo, perché in quel caso non avrebbe alcuna possibilità di sopravvivergli. Probabilmente non ce l’ha nemmeno ora, e stranamente, questo pensiero lo rilassa.

 

Solo una prova, soltanto una, lo separa dalla licenza di Hunter.

 

Solo una prova lo separa dal Ragno.

 

Solo una prova e quelle orbite vuote, pesanti, affonderanno finalmente in una profonda pace.

 

Perderla. E questo ciò che vuole.

 

Perché sa che la vittoria segnerà il vero inizio della sua vendetta, una vendetta nella quale dovrà perdersi completamente, inevitabilmente, se vorrà restare vivo; se la sua vita significherà ancora qualcosa, quando non riuscirà più a distinguere tra la vita e il vuoto dentro di sé. Dopotutto, ha scelto, e ha dovuto scegliere la maschera del vendicatore; e una volta indossatala, non la toglierà più. In fondo, non crede che sopravvivrà al Ragno. Di sicuro, non crede che sopravvivrà a se stesso dopo il Ragno.

 

Questa non è la prima maschera che indossa, è solo la più pesante. Ce ne sono state altre nel corso della sua vita, ben prima dello sterminio del clan Kuruta: la maschera del bravo figlio e primogenito, per esempio, o la maschera dell’allievo. La maschera del guerriero, quella dell’amico fedele. La maschera del fratello maggiore. La maschera del bambino. Si sono infrante molte volte, ma ha potuto sempre indossarle di nuovo. Infine, si sono spaccate così profondamente da non riuscirne a raccogliere nemmeno i cocci. Quei pochi salvati fanno troppo male.

 

E la maschera che sta portando per l’esame? È quella giusta? È la sua? Finora gli ha permesso di superare tutte le prove, e in modo più che soddisfacente (anche se ha deciso che non assaggerà mai il sushi). E ha sentito dire che Pockul l’ha definito “l’allievo più completo”. Una persona pronta, abile, con buone capacità organizzative e di interazione, esperta nel sapere come nel combattimento: per un esame in cui non esiste riposo, in cui ogni prova può risultare fatale, non era questa la preparazione minima necessaria?

 

Non aveva considerato Gon. Nemmeno Leolio e Killua, ad essere precisi.  

 

***

 

Ricordava di essersi domandato spesso, fin da prima di giungere al galeone, se sarebbe stato meglio celare la sua identità. Un paio di occhi cremisi ancora invenduti avrebbero potuto attirare parecchi nemici inopportuni. Ma non era in grado di impedire la trasformazione, e la possibilità di evitare i combattimenti era da escludere… e poi chissà, magari sarebbero venuti loro. Comunque, sapeva che nel corso dell’esame gli avrebbero chiesto la sua motivazione per diventare Hunter. Aveva risposto, e ancora si chiedeva come ci fosse riuscito.

 

Era la prima volta che lo spiegava a qualcuno che aveva occhi per vedere.

 

Decisamente, le conseguenze non erano state quelle previste. Si era immaginato una curiosità scomoda, forse qualche sguardo comprensivo, e sicuramente un tentativo di “furto”. Alla curiosità era preparato, e dubitava che i Veri Uomini presenti fossero in grado di manifestare qualche emozione (per non dire che la tempesta aveva ormai cancellato ogni sguardo vagamente cosciente) ... riguardo ad un attacco… in effetti, la lotta c’era stata, e poteva dire di averla provocata lui stesso, in parte. Il motivo non lo ricordava più (solo l’aria di arroganza che emanava quel “Signore”) perché già allora l’aveva ritenuto futile. Però non gli era dispiaciuto poter spiegare. Spiegare, ma non raccontare. Non raccontare di quanto bruciasse davvero quell’odio, di come la paura a volte l’avesse quasi spento, di quanto lui avesse paura in quel momento, perché non è che fosse poi tanto più vecchio di quel ragazzino con i capelli a punta e l’espressione fiduciosa sul viso.

 

Perciò aveva solo spiegato. Ma dopo, aveva raccontato. A quelle stesse persone, o meglio, a quella stessa persona a cui si era avvicinato quasi senza volerlo.

 

Non aveva considerato Leolio. Non più di Gon e Killua, ad essere precisi.   

 

***

 

Leolio… non accettava spiegazioni. Ne aveva già avute abbastanza, su come i sogni fossero solo sogni, su come l’ipocrisia e il denaro (soprattutto il denaro) facessero girare il mondo. E poi non sapeva spiegare: ogni sua spiegazione era troppo… e troppo poco. Stranamente, di Leolio conosceva pochissimo: un amico nel passato, un sogno nel futuro, e nient’altro. Solo questo.

 

Non molto diverso da quello che Leolio sapeva di lui…

 

…Invece era diverso, molto diverso. Ciò che sapeva di Leolio, lo aveva saputo dopo avergli rivelato il segreto dietro ai suoi occhi cremisi. Il suo … racconto, il suo primo racconto a una persona viva, era iniziato senza conoscere chi si nascondeva sotto l’apparenza di cinico opportunista: una facciata che doveva essersi già incrinata, per fargli decidere di esporsi così. Bella fortuna, che fosse successo con Leolio, perché dubitava che con un altro sarebbe stato ancora vivo. Non che ora fossero in rapporti totalmente amichevoli, e meno male; a volte guardare Gon e Killua gli provocava sensazioni strane… sicurezza, ma anche apprensione. Erano così spontanei. La porta di quei due era sempre aperta. Per lo meno quella di Gon, mentre quella di Killua, invece … sembrava solamente aperta… e magari solo per Gon lo era veramente. Forse lo era anche per lui e Leolio, ma poteva ancora richiudersi di scatto, poco importava che ci fosse qualcuno in mezzo. E questo Kurapika lo capiva. Non aveva mai avuto niente contro le barriere, anzi le riteneva necessarie. Anche per una questione di gusto, se era possibile esprimersi così.

 

Riteneva necessaria anche la consumata capacità di dirigere i propri pensieri in tutt’altra direzione rispetto al nocciolo del problema. Esattamente ciò che stava facendo adesso, mentre, sulla terrazza del dirigibile, aspettava che si calmasse il “Panico da Test Scritto”, che era dilagato da quando avevano discusso sulla prova finale. E Leolio lo aveva anche rimbeccato, accusandolo di darsi troppe arie dalla sua nobile posizione di “enciclopedia vivente”. Enciclopedia o meno, non aveva intenzione di farsi coinvolgere: sarebbe rimasto a godersi la tranquillità di cui ancora poteva approfittare.. anche a dispetto delle battutine di Leolio.

 

Era sempre a dispetto delle battutine di Leolio.

 

…barriere, giusto?

 

Fine

 

  
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