Fanfic su artisti musicali > Take That
Segui la storia  |       
Autore: BlondAmbition    16/08/2011    1 recensioni
Questa storia inizia nel 2009, insieme alla mia passione per i Take That, con riferimenti al passato, quando ancora escludevo che sarei diventato un loro fan...Vi auguro una piacevole lettura
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Howard Donald, Jason Orange
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Così, tra una canzone e l'altra durante la cena, scherzavamo e discutevamo con loro. Almeno io ormai ci stavo prendendo l'abitudine, anche se delle volte quando ci ripenso ancora non mi sembra vero.
Jason continuava a lanciare delle occhiatine, anzi, spesso mi fissava proprio come se io dovessi dargli qualcosa da tanto tempo, qualcosa che non gli avevo ancora dato.
Evidentemente lui credeva che l'aver conosciuto loro mi avesse rincoglionito a tal punto da non rendermi conto di tutto ciò, perciò decisi di fargli capire che si sbagliava lanciandogli un intenso sguardo provocatorio, ma era anche lo sguardo di uno che se la tirava come se avesse il buco d'oro.
Quel momento fu interminabile. Ci stavamo praticamente violentando con gli occhi (si fa per dire, almeno così credevo).
Dopo, distolsi lo sguardo con la mia solita classe, e lui scosse la testa abbassandola e accennando un sorriso compiaciuto.
Dopo poco, cominciai a sentire una sensazione strana e poco piacevole dentro di me. Avevo decisamente la nausea, perciò interruppi tutte le conversazioni dicendo:
"Scusatemi un attimo, torno subito!"
"Hai bisogno di qualcosa?", chiese Howard apprensivo da buon padrone di casa.
"Sì, grazie. Del bagno. Dov'è?"
"E' di sopra. Sali le scale, la terza porta a destra.
Ero salito al piano di sopra e mentre cercavo il bagno, qualcuno mi disse:
"E' la prossima porta alla tua destra!"
Era Jason.
"Jason! Mi hai spaventato! Che ci fai qui?"
"Sono venuto a vedere se ti serviva qualcosa"
"Ho bisogno solo del bagno", ribadii io con aria stizzosa ma divertita.
"Ti stavi perdendo e io te l'ho indicato. Visto che avevi bisogno di me?"
Entrai in bagno, sorrisi e gli chiusi la porta in faccia. Il senso di nausea persisteva, ma non riuscivo proprio a vomitare.
Comunque, mi sembra il caso di evitare questi particolari orribili.
Quando uscii dal bagno, Jason era ancora lì. Eppure era passato quasi un quarto d'ora!
"Jason! Ancora qui? Guarda che conosco la strada per tornare di sotto! Chissà ora cosa penseranno tutti non vedendoci, e soprattutto quando ci vedranno tornare insieme!"
"Non lo so, e sinceramente non mi interessa. Penseranno la cosa giusta"
Detto ciò, non mi aveva dato il tempo di replicare che mi prese la testa tra le mani e mi diede un bacio.
Io non protestai. Volevo, ma non volevo, perché mi era piaciuto e ne volevo ancora. Così lo presi per mano e ci infilammo nella prima stanza che trovammo, e continuammo a baciarci senza tregua. Mi mancava il respiro, ma ne volevo ancora. Stavamo per spogliarci a vicenda, senza renderci conto di dov'eravamo e che potevamo essere scoperti da chiunque. Ma era il nostro inconscio che agiva per noi. Poi, gli presi il polso e gli sussurrai:
"Non possiamo farlo"
"Perché? Guarda che a me non interessa se sei più piccolo"
"Non è per quello, figurati. Siamo a casa di Howard, chiunque potrebbe scoprirci! E poi non voglio fargli questo, non a lui!"
Mi rimisi il maglione e uscii.
Nel frattempo, Howard era salito a cercarci e ci aveva sentiti. Avevamo lasciato quella maledetta porta aperta. A lui era bastato affacciarsi per vederci così, ma aveva deciso di non dire nulla, altrimenti la cosa si sarebbe estesa a tutti i presenti e io mi sarei sentito ancora più uno schifo.
Così, io e Jason tornammo giù e Mark con aria scherzosa urlò:
"Heeeey ma che fine avevate fatto voi due? Vi eravate per caso imboscati?"
Tutti risero, tutti tranne me e Jason, ovviamente. Io risposi con un tono di discolpa:
"No Jason ha pensato bene di darmi una mano a cercare il bagno. Questa casa è enorme!!"
"Guarda che scherzavo, eh!", rispose Mark.
"Hahahaha sì, lo so Markie"
Dopo Howard tornò a sedersi di fianco a me e mi sussurrò nell'orecchio:
"Dobbiamo parlare di quanto accaduto pocanzi",
"Ora?"
"No, troverò una scusa per farti rimanere a dormire qui stanotte"
"Dimmi soltanto una cosa: ti dispiace?"
*Perché dovrebbe dispiacergli, razza di coglione avariato? Cosa vuoi che gliene freghi di te? Stanotte preparati soltanto ad un rimprovero coi fiocchi e non ti fare illusioni e strane idee*
Lui invece mi accennò un sorriso amareggiato ma non rispose...pensai che mi avrebbe risposto quella notte.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Take That / Vai alla pagina dell'autore: BlondAmbition