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Autore: nokomis    16/08/2011    3 recensioni
La sua mente-già ben sveglia-tentò di elaborare qualcosa,un qualcosa che sembrava volergli sfuggire.
Si sentiva leggermente confuso,come se la giornata di ieri si fosse interrotta a metà,e lui fosse caduto in un sonno profondo,solo per risvegliarsi ora.
Il suo sguardo cadde sulla figura che giaceva accanto a lui,e,colpito in pieno dal ricordo,arrossì fino alla punta dei capelli.
La mano,di nuovo inconsciamente,si schiaffò con un gesto secco sulla bocca.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Perdonatemi questa storiella sdolcinata-probabilmente scaturita dall'abuso di dolciumi,il quale alto contenuto di zuccheri mi è andato al cervello-ma mi è uscita così,e ho pensato di pubblicarla...

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Un raggio di sole gli sfiorò placidamente il viso,riscuotendolo dalla dolcezza del suo sonno.
Strizzando le palpebre,Ludwig riaprì lentamente gli occhi.
Mugugnò qualcosa di incomprensibile,e si tirò a sedere con uno scatto rapido,la mano che si posava incosciamente sulla fronte.
La sua mente-già ben sveglia-tentò di elaborare qualcosa,un qualcosa che sembrava volergli sfuggire.
Si sentiva leggermente confuso,come se la giornata di ieri si fosse interrotta a metà,e lui fosse caduto in un sonno profondo,solo per risvegliarsi ora.
Il suo sguardo cadde sulla figura che giaceva accanto a lui,e,colpito in pieno dal ricordo,arrossì fino alla punta dei capelli.
La mano,di nuovo inconsciamente,si schiaffò con un gesto secco sulla bocca.
Chi lo avrebbe mai detto che quel ragazzo che dormiva così placidamente accanto a lui,con un'espressione beata sul viso -e con nulla a parte una camicia che lo copriva a malapena,realizzò Ludwig rosso come un pomodoro, dando una rapida occhiata sotto
le coperte e scoprendo,per qualche motivo sollevato, che ieri sera era riuscito in qualche modo a rinfilarsi i pantaloni addosso -insomma,chi lo avrebbe mai detto,che fosse proprio lui la fonte di tutto il suo "disagio".
Quello di ieri era stato uno dei momenti più imbarazzanti della sua vita,eppure il ricordo gli bruciava ancora sulla pelle,e i battiti del suo cuore che aveva preso a galoppare impazzito non sembravano affatto essere la proiezione di un sentimento indesiderato,anzi...
Un assurdo miscuglio di imbarazzo,euforia,titubanza,incredulità e gioia-una gioia timida,eppure assoluta- gli aveva invaso il petto.
Guardò dritto di fronte a sè,la mano ancora premuta sulla bocca,tentando in tutti i modi di non far cadere lo sguardo sull'altro ragazzo.
Alla fine però i suoi occhi,attratti come da una calamita,si posarono sul viso dell'italiano,e scivolando lungo quei tratti morbidi e così ragazzeschi,si posarono sul piccolo petto che si sollevava e abbassava ritmicamente.
Già,chi lo avrebbe mai detto. Eppure era successo.
Quello strano italiano,con tutta la sua allegria,la sua esuberanza,la sua invadenza,si era fatto prepotentemente-inconsapevolmente- spazio nel suo cuore,così restio ad aprirsi a qualcun'altro,e ci si era piazzato.
Deciso a non andarsene,ogni giorno pareva voler riconfermare la sua presenza.
Lo faceva preoccupare,infuriare,-dannare,sarebbe stato meglio dire-sospirare...eppure c'era sempre.
Il suo sguardo fu catturato di nuovo dal movimento delle palpebre di Feliciano. Sbatterono un paio di volte,poi si schiusero,e Ludwig vide quelli occhi appannati dal sonno. Gli vide fissare per un po' un punto vacuo davanti a sè e poi posarsi su di lui e brillare d'improvviso,e vide la bocca di Feliciano incurvarsi in un sorriso dolcissimo.
"Buongiorno,Ludwig." sussurrò l'italiano.
Ludwig ebbe un tuffo al cuore.
Lo fissò per qualche istante,poi mormorò:
"R-rivestiti,idiota."
Decisamente poco convinto.
Feliciano assunse un'espressione leggermente confusa,poi posò gli occhi su di sè,e di nuovo su Ludwig.
"Oh."
Un sorriso languido,intriso di dolcezza, gli si dipinse sul volto e Ludwig non potè fare a meno di voltare la testa con un gesto brusco,sentendo le guance andare nuovamente in fiamme.
Accidenti,possibile che non riuscisse neanche a guardarlo in faccia?
La presenza di quell'italiano lo mandava in tilt. Scuoteva profondamente tutta la sua morale e ancora,peggio,sembrava mettere a dura prova la sua ragione,come se da un momento all'altro si sentisse spinto a far prevalere  suoi sentimenti sulla log...
Un frusciare di lenzuolo e sentì le labbra morbide di Feliciano premere  sul suo orecchio,indugiare, e la sua voce allegra sussurrargli:
"Vado a prepare la colazione!"
e poi l'italiano balzare in piedi e fiondarsi fuori dalla camera.
Ludwig non rispose,rimase immobile.
Sentì i passi di Feliciano allontanarsi pian piano e poi,con un gesto improvviso fiondò la testa sotto il cuscino,come un bambinone,sentendo le guance che gli andavano in fiamme(di nuovo!).
Niente,era senza speranza.
Lui,Germania,l'uomo dal pugno di ferro e dal cuore di pietra arrossiva miseramente ogni volta che quell'italiano posava su di lui una mano.
Suo fratello lo avrebbe preso in giro per l'eternità,
pensò.
Poi,di colpo, la voce gentile di Feliciano si levò per la casa,e con lei il profumo del caffè.
L'italiano canticchiava una canzoncina di cui Ludwig capiva a malapena le parole,ma che suonava indistintamente allegra.
Rimase immobile ad ascoltare,la testa ancora premuta sotto il cuscino,e pian piano,gli angoli della sua bocca si curvarono in un sorriso leggero,quasi impercettibile.
Amore...

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Note: La canzoncina che canta Feliciano non è "That's Amore" (anche perchè non mi sentirei di definirla 'canzoncina'!)ma...beh,in verità non lo so neanch'io. Ma poi chissene!

  
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