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Autore: bitchyheartkiller    08/04/2006    1 recensioni
Il racconto di una chiave ed un vampiro. Eterni.
Genere: Dark, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dawn Summers, William Spike
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A SONG FOR THE DEAD (cap.6)

Apre gli occhi e la loro camera da letto le si presenta davanti,spiazzandola. Si sveglia stralunata. Spossatezza impensata. Ma forza nuova. Resuscitata in lei da potere vibrante. Mortale. Tutto le appare diverso. Più,come dire,preciso. Ha altri occhi,lo sente.
Si volta a destra. E lui è lì,al suo capezzale. Chissà da quanto tempo.
Ringrazia il cielo,metaforicamente parlando,di non aver dovuto uscire dalla tomba. Come ha fatto l’uomo addormentato a un soffio da lei più di un secolo fa. I suoi arti non sono graffiati. Ma semplicemente più pallidi. Diafani.
Accarezza la mano laccata di nero. Un tocco leggero. Come una piuma. Lo sbattimento  delle sue lunghe ciglia scure è immediato. La guarda. Preoccupazione nei suoi lineamenti. Lo rassicura con un sorriso. Sincero. Anche se lieve. Lui le sposta una ciocca di capelli di velluto dietro l’orecchio destro. Un gesto semplice. Ma così tenero. Speciale.
“Come ti senti,amore?”.
Tutto ad un fiato. Il suo animo non si è del tutto placato. Situazione sconveniente,la sua. E lei sa anche perché. Colpa. Scritta a lettere cubitali. L’ ha tradita. Buffy,intende. Ha ucciso la sua sorellina e per questo si disprezza. Apertamente. Aspramente.
Ma basta un momento di pura pace. La guarda e vede solo tranquillità. Come se fosse un fatto che doveva accadere. Inevitabilmente. E che lei,forse,voleva che accadesse. Morbosamente. Lo ha sempre amato fino a questo punto?
Fissa le sue iridi ghiacciate e si risponde di sì. Lei lo ha sempre voluto. Desiderato. Bramato. Fino allo spasmo. Lui è suo.
“Finché starò con te starò bene,Spike”.
La guarda tremante e poi china il capo in segno di approvazione.
Lei si alza lentamente mettendosi a sedere sul letto. Schiena contro ferro battuto. Ma non prova più freddo.
“Vorrei del sangue,Spike,e una brioche,se possibile”.
Sogghigna. Lo dice con tutta la sicurezza del mondo. Naturalmente. E lui non può fare a meno di ridere. La paura scemate quasi del tutto.
Va ad aprire il frigo. Prende una tazza nera con una scritta in rosso I’M THE BIG BAD. Stupido ricordo di una serata al mercatino delle pulci. La mette nel microonde per un minuto. Poi la porge a Dawn recuperandole anche un cornetto al cioccolato. Quelli che lei aveva comprato la mattina. Quando ancora poteva ammirare il giorno.
Lei gli sorride. Per poi mostrare il viso orrendo. Deforme. Mostruoso. Del demone.
Si sta nutrendo. E lui sta morendo. Di nuovo. La trova perfetta nella sua imperfezione. Anche se gli mancano i suoi occhi ghiacciati. Terribilmente.

Vorrebbe solo aver potuto scegliere. Rivedere la ragazzina che era stata. Spigliatezza adolescenziale. Un cumulo di movimenti veloci. Guizzanti. Le mani mai ferme. Gesticolanti.
Se la rimembra contenta. Solare. Mentre ora vedrà solo la luna. Per tutta l’eternità. E questo per colpa sua.
Immagina di nuovo quella memoria preziosa. Prima di quell’estate infinita. Quando la cacciatrice –Buffy,sovviene- non c’era più. Quando lei era diventata silenzio e tristezza. E l’unica cosa che cercava erano braccia attorno alla schiena fragile. Le sue.
Scaccia il pensiero. Il suo viso è tornato bianco e morbido. E non ci sono più lenti diaboliche a guardarlo. C’è solo lei. Distesa. Pacata. Eterea.
Parla all’improvviso. Soffio di parole.
“Allora,ora sono pronta per uccidere?”.
Lui la osserva,sgomento. Sente che profuma ancora di fragola. Ma c’è qualcos’altro ormai a perforargli l’olfatto. Un odore malizioso. Subdolo e stagnante. La fragranza di morte. Che ora la possiede. La circonda come un’aurea. Come una dolce amante vogliosa.
Gli prende le mani lunghe tra le sue. Lo guarda seria. Lo fissa. Oceano contro oceano. Un flusso di onde schiumose. Veritiere.
“Stavo parlando del demone,amore. Tranquillizzati,hai i muscoli tutti tesi”.
La ringrazia dolcemente. Lo spirito si placa dentro il suo cuore. Le vertigini di spuma,che lo avevano sbattuto giù dal palco,si dissolvono. Ora,è di nuovo attore. È ancora lui a tenere le redini.

Il bacio al sapore di emo-cioccolata lo prende di sorpresa. Inizia una danza vecchia come il tempo stesso. Bella come sempre. Ma nuova per loro. Ora sono due pari. Vampiro contro vampiro. Non stanno facendo soltanto l’amore. Stanno facendo l’amore scopando. Contro muri imbiancati rendendoli nulli. Stanno salvando vittime dalle macerie di un palazzo mai caduto. Loro stessi.

Le mutandine di pizzo nere sono per terra,ai piedi del letto. Altri vestiti sparsi per la piccola camera di carta stagnola. Modellabile. Loro due distesi con gli occhi socchiusi. Il mondo è fuori. Pensano solo al tocco reciproco. Alle poche parole scambiate. Sussurrate nelle orecchie. Lui si volta e prende le Marlboro dal comodino. Lei segue il suo gesto e si accende una sigaretta del suo pacchetto. Stancamente. Movimenti eleganti che ha copiato da lui. Il suo mentore. Protettore. Amico. Amante. Una salita importante,speciale.
“Non mi scapperai mai più”,biascica lei mentre soffia fuori il fumo dalla bocca.
È seria. Diretta. Tanto da far male.
Lui la guarda di sott’occhi. Osserva il profilo perfetto. Terribilmente maturo per la sua età. Oramai congelata.
“Sarà bellissima per sempre”,pensa. E questo lo consola. Rincuorandolo.
Non risponde alla domanda di lei. Le prende la mano e se la porta alle labbra sottili. Ne bacia le estremità affusolate. E lei,muta,annuisce. Compiaciuta della conferma silenziosa. Un’espressione così sua. Sempre prima le azioni. I sentimenti che traspirano dagli occhi. Istinto. Una creatura così imperfettamente perfetta. Da scioglierla completamente appena la sfiora.
“Domani lo uccideremo,Cucciolo. Domani sarà veramente un altro giorno. E non è per parafrasare Rossella maledetta O’Hara!”.
Vecchie battute filo-televisive. Come una volta. Quando guardavano “Passions” insieme. In una cripta confortevole. Con tanto di TV via cavo. Abusiva,ovviamente. Abusiva come lui. -Come sé stessa- le ricorda sempre quella fottuta voce. Assidua. Irritante.
Non è più di questo mondo. Se poi lei ne abbia mai fatto parte. Sono degli universi paralleli. Degli ignoti. Ma non le importa. Era comunque una cosa che doveva essere fatta. Non avrebbe potuto morire sapendo che lui sarebbe stato ancora lì. Fuggevole alla morte. Anche del suo amore.
“Sì,Spike,domani lo uccideremo”,puntualizza statica. Quasi cattiva.

Ideano il piano. Con ghigni severi. Sarà la vittima sacrificale del loro potere. Il loro primo premio. Vincitori della coppa,finalmente.
“Il mio re di coppe giocherà un po’ con voi”.
Gli ricorda lei,Drusilla. Antico splendore. Così lontano. Offuscato. Quasi sbiadito. E pensare che era tutto all’epoca. Il suo unico scopo. Il suo sire. Doveva essere lei. Ma poi tutto è cambiato. Ha girato la carta e lei,ora,non c’è più.
Adesso c’è solo Dawn. Bellezza giovane. Forte. Sicura. Eterea.

Le menti continuano a lavorare,instancabili. Fino ad addormentarsi,esauste.

Il demone digrigna i denti. Dolore. Sempre presente. Che non lo fa dormire.
Quella maledetta ragazzina l’ ha conciato per le feste.
Vicino al cuore uno squarcio. Che non cessa a martoriarlo.
Si sta nutrendo di occhi umani di continuo. Ha bisogno di cibo per riabilitarsi. Velocemente. Spera che entro il giorno seguente sia in forma. Pronto per fargliele pagare. Alla Chiave che diventerà sua,pensa. E a quell’inutile vampiro dai capelli improbabili.
Si stende con fatica sul letto fatiscente. Logoro. Chiude gli occhi disumani. All’improvviso il suo respiro già spasmodico diventa completamente innaturale. Anche per un demone Taraka.
  
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