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Autore: Nobody Is Perfect    16/08/2011    7 recensioni
Aura è una giovane diciassettenne finlandese, trasferitasi in Italia all’età di dieci anni.
Alex è il suo migliore amico e confidente.
Quello che Aura non sa è che Alex è segretamente innamorato di lei dalla prima media, ma a lui va bene così.
Spaventato all’idea di rovinare la loro amicizia, continua a nascondere i suoi sentimenti.
Tutto cambia quando Aura inizia a frequentarsi con Thomas, un giovane ragazzo tedesco.
La cosa sembra seria e Alex comincia a provare i primi sintomi di gelosia.
Cercherà in tutti i modi di dividerli e metterà in pratica il detto “in amore, tutto è lecito”.
Riuscirà nel suo intento? E soprattutto, riuscirà a far innamorare Aura di lui?
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao! Allora nella prima pagina ho inserito l'immagine della ff anche se non mi piace.
Partendo da sinistra ci sono Alex, Aura e Thomas.
Bene, spero che questo capitolo vi piaccia e vi lascio alla lettura.
Fatemi sapere cosa ne pensate u.u
Kiss Nobody Is Perfect

*



 Una luce accecante la colpì in pieno viso, mugolò qualcosa tra i denti e si passò una mano sul volto, strofinandosi gli occhi.
-Muoviti pelandrona!sei in ritardo, come sempre oserei dire...dobbiamo andare a scuola-
Ricordate quel ragazzo di cui vi avevo parlato? Il mio migliore amico Alex? Beh ora non lo è più, considerando che per me il sonno è sacro!
-No ti prego! chiudi le persiane- piagnucolò, mettendo la testa fra i cuscini.
-Alzati- prese il lembo di lenzuola sopra la sua testa e lo trascinò in fondo al letto, nonostante le proteste di Aura.
-Pensi che dovrò chiamare il carro attrezzi per tirarti giù dal letto?- domandò sarcastico, rivolgendole un'occhiata eloquente.
-Ancora cinque minuti, ti prego- infilò la testa sotto il cuscino e chiuse gli occhi, sperando che il suo amico capisse il concetto.
-Allora passerò alle maniere forti-
Maniere forti? oh oh ho già paura
Sorrise impercettibilmente e chiuse gli occhi, pregustando una lunga dormita, quando si sentì prendere per le gambe.
Alex se la mise su una spalla e aiutandosi con una mano per sorreggerla, la trasportò al piano di sotto.
-Lasciami, voglio dormire- strillò, scalciando con le gambe.
-Si, ti lascio calmati!- si chinò a terra, facendola scendere.
-Ma non capisci l'italiano? Ho detto che volevo dormire!- sbuffò irritata, sedendosi a tavola.
-E tu non capisci che dobbiamo andare a scuola?- sospirò, mettendosi una mano sul viso.
Ormai conosceva Aura come le sue tasche, svegliarla contro il suo volere era un sacrilegio!
Era come svegliare un neonato, se non dorme a sufficenza diventa intrattabile e noioso, la stessa cosa si poteva dire della biondina.
La osservò di sbieco, mentre preparava il suo caffèlatte con addosso solo una canottiera e un paio di culotte.
Voltò subito lo sguardo, evitando di imbarazzarsi di fronte a lei.
Non si poteva negare che fosse una bella ragazza e lui essendo un ragazzo, non poteva negare che ci avesse fatto un pensierino un paio di volte.
Scosse la testa e osservò un punto indefinito sul soffitto.
Loro erano solo amici! Forse la vedeva diversa, ma era una cosa normale.
Insomma era un ragazzo come tutti, con gli ormoni a palla e il testosterone in abbondanza.
-A cosa stai pensando?- lo interruppe l'amica, osservandolo stranita.
-Ehm...niente-
Aura annuì poco convinta e continuò a girare il cucchiaino annoiata.
-Non credi che ormai lo zucchero si sia sciolto?- chiese ridendo.
Fece una linguaccia all’amico e accese il televisore, mentre sorseggiava il suo caffè.
-Cosa facciamo questa sera?- chiese continuando a fissare lo schermo dinnanzi a lei.
-Non lo so, pensavo di non uscire-
Aura lo fissò accigliata, curvando la testa di lato.
-Alex ti senti bene? Tu non vuoi uscire?Ma hai la febbre?- sorrise divertita e gli si avvicinò appoggiando la mano sulla sua fronte.
-No, a quanto pare non hai la febbre, quindi qual’è il problema?- picchiettò le unghie smaltate e lo fissò in attesa di una risposta.
-Non c’è nessun problema, solamente non ho voglia di uscire- sospirò alzando gli occhi al cielo.
-Uffa! Stasera mamma e papà non ci sono, se tu non esci non esco nemmeno io-
-Ma perché? Puoi benissimo uscire con Megghy-
-No…e se ci guardiamo un film qui a casa?- battè le mani per la sua geniale idea e aspettò una risposta, che non arrivò.
-Beh, mi hai sentito?- gli passò una mano davanti agli occhi.
-Ehm, si…mmh ok accetto, ma il film lo scelgo io- sorrise beffardo, anche se in cuor suo non aveva per niente voglia di stare solo con Aura.
Non fare storie, Alex! Basterà non saltarle addosso!
-Evviva, vado a prepararmi e torno- salì le scale saltellando e Alex non potè fare a meno di vedere il fondoschiena della bionda.
Si voltò frustrato e si massaggiò le palpebre per cancellare quella visione.
Come farò questa sera? Dio Alex, si vede che il sesso scarseggia ,ti fai dei pensierini persino sulla tua amica.
 
*
 
Megghy aveva telefonato ad Aura appena prima che uscisse di casa con Alex, per informarla che non sarebbe andata a scuola a causa dell’influenza.
Così ora si ritrovava a scuola seduta accanto ad un Alex piuttosto taciturno e accanto ad un banco vuoto.
Forse è meglio evitare il discorso della chat di ieri sera! Non mi sembra il momento adatto!
Il professore di matematica entrò in classe puntuale come un orologio svizzero e con un sorriso smaliante.
-Bene ragazzi, prima di iniziare la lezione, vorrei presentarvi un nuovo alunno-
Nuovo alunno? Questa mi è nuova!
-Prego entri- il professore fece segno a qualcuno di avvicinarsi.
Un ragazzo dai capelli castani e gli occhi verdi entrò in classe spavaldo, osservandoli con riluttanza.
A quanto pare non gli piacciamo tanto!
Si osservò intorno con aria superiore e rivolse uno sguardo di disgusto al professore, che sembrò non accorgersene.
-Lui è Thomas- disse indicandolo –Mi raccomando, fatelo sentire a casa e comportatevi bene!- sorrise alla classe.
-Accomodati provvisoriamente…mmh…-
Ti prego non qui!
-…Vicino alla signorina Philips-
E te pareva?
Si incamminò velocemente verso la sua direzione e sorrise furbo, accomodandosi accanto a lei.
-Peccato sia solo provvisoriamente- le rivolse uno sguardo malizioso.
Il solito puttaniere!
-Come ti chiami, piccola?-
-Aura- Schietta. Seria.
-Carino come nome!-
-Signorina Philips?- il professore richiamò la sua attenzione –Oggi pomeriggio potrebbe far visitare la scuola al ragazzo?-
-Ma perché oggi pomeriggio e non ora?- chiese senza pelli sulla lingua.
-Dato che pensavo di darvi una ricerca da fare, pensavo di metterla in coppia con il signorino Thomas. Così oggi pomeriggio prima di fare la ricerca nella biblioteca della scuola, potrebbe mostrargli il resto.- sorrise cordiale, non accettando un no come risposta.
Maledetto!
-Certo-
Rivolse uno sguardo ad Alex, che guardava in cagnesco il nuovo arrivato.
Le ricerche le avevano sempre fatte insieme ed ora arrivava questo sconosciuto ad intromettersi.
-La ricerca si potrebbe fare in tre?- chiese speranzosa.
-Non si preoccupi signorina Philips, Alex riuscirà a fare la ricerca anche senza di lei- rispose con una nota d’ironia nella voce.
Brutto vecchio! Capisco che non sia bravissima in matematica, ma non ho fatto niente per meritarmi questo! Lo fa apposta.
-Mi dispiace Alex- sussurrò sottovoce.
-Non preoccuparti- le sorrise, accarezzandole una mano.
-Prometto che stasera guarderò qualsiasi film tu voglia vedere!-
-Anche un film horror?- rise, notando la sua espressione contrariata.
-Va bene!- si arrese.
 
 
-Ci vediamo oggi pomeriggio per studiare- calcò l’ultima parola sorridendo divertito.
Cosa lo fa ridere della parola “studiare”?
-Purtroppo- sventolò una mano per aria e se ne andò.
 
*
 
Era davanti al cancello della scuola da circa venti minuti e non c’era traccia di Thomas.
Sbuffò contrariata pensando che in quel momento poteva essere a casa con Alex a fare la ricerca.
Finalmente lo vide scendere da un’audi r8 e arrivarle incontro sorridendo.
Wow! Che macchina!
-Beh ce ne hai messo di tempo, eh?- disse acida.
-Meglio tardi che mai, forza entriamo- la prese a braccetto ed entrarono insieme dentro l’edificio.
 
-Hai intenzione di darmi una mano?-
Quel ragazzo la stava irritando più che mai.
Non sembrava intenzionato a fare la ricerca, contando che il suo occhio non era sui libri ma costantemente sul suo decolleté.
-Non ne ho voglia- fece spallucce.
-Io me ne vado- sbatté il libro sul tavolo e prese la sua borsa.
-Aspetta, ti accompagno a casa-
-No, vado da sola…ne ho già abbastanza di te-
Non li lasciò tempo di replicare e corse verso la porta.
-Aspetta- le urlò dietro il ragazzo –Ti offro un passaggio-
Alzò lo sguardo verso il cielo, non prometteva nulla di buono.
Cosa doveva fare? Infondo un passaggio non avrebbe ucciso nessuno, giusto?
-Va bene, accetto- sospirò rassegnata e lo seguì fino alla macchina.
 
 
-Beh allora grazie e ci vediamo- Aprì velocemente lo sportello e cercò di scendere, ma qualcosa o meglio qualcuno la bloccò.
-Come mai tanta fretta?- sorrise.
-Beh sai com’è! Dovrei finire una ricerca- si liberò dalla stretta al suo polso e scese dall’auto.
-Non mi inviti ad entrare?- rise –Non avrai mica paura che ti mangi, vero?-
Ma perché a me?
Alzò gli occhi al cielo e contò fino a dieci, evitando di sputargli addosso le prime parole che le venivano in mente.
-Invito solo le persone che voglio-
E detto ciò salì le scale di casa e si chiuse la porta alle spalle.
 
Il suono del campanello invase la quiete della casa, ma fece finta di non sentire e si chiuse in camera, lasciando a sua madre il compito di aprire.
-Tesoro?- trillò la donna dal piano inferiore –Hai visite!-
Visite? Alex doveva arrivare dopo cena, è un po’ in anticipo!
-Fallo salire- urlò.
La porta si aprì lentamente e apparve l’ultima persona che avrebbe voluto vedere.
-Che diavolo ci fai qui? Ti avevo detto che invito solo chi voglio, ciò vuol dire che non sei il benvenuto-
Il ragazzo si guardò intorno sorridendo, iniziando a curiosare nella stanza.
-Tua madre è più simpatica di te- disse sedendosi sul letto.
-Lei non ti conosce- sputò acida.
-Ehi!- le accarezzò i capelli.
Scostò la mano dai capelli e lo guardò truce.
-Non ti sto simpatico?- sorrise beffardo e si avvicinò al suo volto.
Sentì il suo respiro caldo sfiorarle le labbra e si ritrasse imbarazzata.
-No- deglutì a fatica.
-Davvero?- le alzò il mento con le dita e la fissò negli occhi.
Nuova regola: assicurarsi chi sia l’ospite, prima di farlo salire in camera.
Annuì vigorosamente e si morse il labbro intimorita, vedendo il sorriso malizioso dipinto sul volto del ragazzo.
La spinse delicatamente sul letto e sorrise, vedendo che non opponeva resistenza.
-Ne sei davvero sicura?- le sussurrò in un orecchio.
Chiuse gli occhi, non sapendo cosa rispondere.
-Io…- un sospiro seguito da un leggero bacio sulla guancia.
-Ciao, ci vediamo domani a scuola- rise e si rialzò dal letto.
Le mandò un bacio volante e si chiuse la porta alle spalle, lasciandola sola.
Quel Thomas l’avrebbe fatta diventare matta, ne era certa ed era anche certa che fosse uno stronzo di prima categoria.
Mi ha dato solo un misero bacio sulla guancia? Stupida illusa! Credevi ti avrebbe baciato? Non potresti mai piacere ad un ragazzo del genere!
 
*
 
-Entra Alex- gli sorrise e gli fece segno di entrare.
La serata stava per iniziare!
-I miei stasera faranno tardi, quindi perché non resti a dormire qui?- chiese innocente.
Oh no! E ora cosa le dici?
-Ti prego! Non mi piace rimanere sola in casa- corrucciò le labbra.
-Ok, ma solo per questa volta-
La ragazza saltellò per il salotto e si accomodò sul divano, guardandolo in attesa.
-Perché mi guardi?-
-Beh, non inserisci il film nel lettore?- rise e lo incitò a prendere il dvd.
-Non so se ti piacerà…è “L’esorcista”- sorrise.
-No, ti prego! Non voglio- piagnucolò Aura.
-Ma ci sono io qui con te- le sorrise rassicurante e premette play.
 
 
-Vuoi che spengo?- chiese notando il viso della ragazza coperto dalle mani.
-Ehm…io- un urlo partì dal televisore ed Aura sussultò, abbracciando Alex.
-Si, spegni- annuì vigorosamente.
-Va meglio?- le accarezzò la schiena.
Lo abbracciò istintivamente, mettendosi a cavalcioni su di lui.
-Perché dovevi prendere questo film?, lo sai che mi fanno paura-
Alex rimase spiazzato dalla posizione in cui si trovavano e si guardò intorno spaesato, non sapendo dove mettere le mani.
-Scusami, ma non è colpa mia se sei una bambina timorosa-
-Io non sono una bambina timorosa- lo spinse e scese dalle sue gambe, dirigendosi in cucina.
-Ho fame e tu?-
Non tanta, non dopo la posizione in cui eravamo pochi secondi fa!
Deglutì e riprese il controllo di se stesso.
-No, grazie-
La seguì in cucina e la vide intenta a prendere un barattolo da uno scaffale, ma con una certa difficoltà.
-Hai bisogno di aiuto?- sghignazzò.
-Si, vieni qui e tirami su-
Eh? Cosa devo fare?
-Ma non puoi usare una sedia come tutte le persone normali?-
-Sei impazzito, mia madre mi uccide se metto i piedi sulle sue preziose sedie, quindi non rompere e vieni qui- non sembrava una richiesta, suonava come un ordine.
-Ok- si avvicinò il più lentamente possibile.
-Cosa stai aspettando, un messaggio divino che ti dica di tirarmi su?-
-Sei un po’ aggressiva stasera!- constatò.
-Ma è da stamattina che sei sempre sulle nuvole-
Beccato!
Sospirò e le cinse i fianchi, spingendola verso l’alto.
-Non ci arrivo- piagnucolò la ragazza.
La spinse con più forza e finalmente riuscì ad afferrare il barattolo di…nutella?
-Aura è mezzanotte e tu mangi la nutella?- scosse la testa divertito.
-Beh che c’è? –
-Niente- sorrise –Vado a prepararmi per dormire-
-Si, arrivo tra poco-
-Sempre se riuscirai ad entrare nel letto, dopo tutto quello che ti mangerai- rise e salì le scale.
 
 
Aura uscì dal bagno in reggiseno e mutande e si stese sul letto.
-Alex non vorrai mica dormire sulla poltrona?-
Veramente l’idea era quella!
-Non fare il timido! Ci conosciamo da sette anni, non ti vergogni, vero?-
-Ma se i tuoi tornano a casa e mi vedono lì con te?- indicò il letto.
-Alex quante storie! Chiudiamo la porta a chiave ok?-
-Così penseranno che abbiamo fatto chissà cosa- rise.
-Vieni?- sbatté una mano sul letto e gli fece posto.
Si alzò controvoglia dalla poltrona e si distese accanto all’amica.
Aura lo strinse a sé e appoggiò la testa sul suo petto.
-Sai Aura, io credo di considerarti più di un’amica, cioè non lo so, forse mi piaci. Nel senso che sei una bella ragazza e io sono un ragazzo quindi, se io ti dicessi che mi piaci non come amica?-
Ma perché non stai zitto Alex?
-Aura? Scusa lo so che non dovevo dirlo, probabilmente ora non vorrai più vedermi-
Nessuna risposta.
-Aura?-
Abbassò lo sguardo e la vide immersa nel mondo dei sogni.
Le spostò una ciocca di capelli dal viso e le schioccò un bacio sulla guancia.
-Buonanotte, ti voglio bene-
Non ti sbilanciare troppo eh?
-Prima o poi ti dirò la verità- le accarezzò una guancia e chiuse gli occhi, abbandonandosi alle braccia di Morfeo.
 
 
 
 

  
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