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Autore: Gabry81    16/08/2011    6 recensioni
Questa è una Harry/Ginny, ambientata al quarto anno, poco prima del Ballo del Ceppo. Mi sono chiesto cosa sarebbe successo se Harry avesse scoperto il vero carattere di Cho già al quarto anno, e questo è il risultato....
E' la mia prima fic, scritta più come passatempo che per altro.
Se fa schifo ditelo così smetto subito!!!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Correva a perdifiato, cercando una sola traccia di lui...

< Harry! > Chiamò disperata, incredula.

Non poteva essere vero...

< Ciao Ginny! > Sentì alle sue spalle.

Si voltò di scatto, e lo vide, Harry era lì, in piedi.

Rideva.

Stava ridendo di lei. Della sua paura,

< Harry! Dove sei stato? > Gli chiese terrorizzata.

Harry rise < Ero nel posto più bello del mondo... >

< ...Era con me! >

Alle spalle di Harry comparve Cho Chang...

< No! > Urlò < Non puoi farmi questo! Io ti amo! >

Harry e Cho risero più forte che mai.

< Come puoi essere così sciocca? Così ingenua? > La irrise Cho.

< Non so cosa farmene di te e del tuo amore! > Disse Harry con un ghigno malefico. Godeva del suo dolore < Perchè dovrei scegliere te quando posso avere lei? Quando posso avere tutte loro? >

Attorno a Ginny comparvero decine di ragazze. Hermione, Calì, Lavanda, Shara, Tiffany, Erika... Tutte che ridevano e la additavano.

< Illusa! >

Ginny sentiva il suo cuore sanguinare.

< HARRY! NO! TI PREGO! >

Harry attirò a se Cho e la baciò con passione, continuando a guardare Ginny con quello sguardo di perfido divertimento.

Ginny gridò di dolore. Non poteva essere vero! Harry non poteva avergli fatto questo!

Si sentì svenire.

Precipitava, in un vuoto senza fine.

Voleva che la terra arrivasse presto! Voleva che quel dolore finisse! Voleva morire!

 

Ginny aprì gli occhi.

Era nel suo letto. Le coperte la avvolgevano così stretta da farle male. Era ricoperta di sudore freddo. Tremava e respirava a fatica.

Si liberò dalla stretta delle coperte, cercando in tutti i modi di calmarsi.

Si coprì il volto con le mani. Sentì sotto alle dita i segni lasciati dalle lacrime.

Era solo un incubo!” Si disse “Uno stupidissimo incubo! Harry non mi farebbe mai una cosa simile!”

Rimase sdraiata per un tempo che le sembrò infinito. Era più stanca di quando si era coricata. Voleva dormire ma era terrorizzata all'idea di fare lo stesso incubo, di rivedere quello sguardo perfido negli occhi del ragazzo che amava.

I suoi pensieri furono interrotti dalla porta del dormitorio, che si aprì con un tonfo.

< Ehi! > Urlò Demelza < Alzati pigrona! Sono le nove passate! >

Vide le tende del suo baldacchino aprirsi. Si tuffò con la testa sotto le coperte.

< Lasciami stare Dem! Non abbiamo lezione oggi! >

Sentì le mani delle sue amiche iniziare a spingerla a destra e a sinistra, cercando di farla cadere dal letto.

< Forza Ginny! Non vorrai poltrire fino a tardi proprio oggi? > Disse Lucy.

< Si! Non ho nessuna voglia di alzarmi! >

Questo parve convincere le sue amiche, che smisero di spingerla. Ginny si rilassò, felice di poter finalmente riposare.

< Come vuoi! Allora apriremo noi i tuoi regali per te! >

Ginny sgranò gli occhi e scattò a sedere. Era Natale! Come aveva fatto a dimenticarselo?

< Non potevate dirmelo subito? > Strillò eccitata, guardando il mucchio di pacchetti ai piedi del suo letto.

Lucy e Demelza risero, già mezze sepolte dalla carta di loro pacchi.

Ginny lanciò un braccio all'indietro afferrando la bacchetta sul suo comodino. Sentì qualcosa cadere a terra. Si voltò e vide una piccola scatola rettangolare. Ginny non l'aveva mai vista, ed era sicura che la sera prima non ci fosse. La raccolse da terra e la aprì.

Conteneva due orecchini. Due grandi orecchini ovali, forgiati in oro bianco, con un grande e lucente topazio incastonato nella parte inferiore di ciascuno.

Sono bellissimi” Pensò Ginny, ma non capiva come fossero arrivati sul suo comodino.

Guardò in direzione del mobile e vide una busta di pergamena poggiata sopra. La prese e la osservò attentamente. Non c'era scritto nulla sopra. Incuriosita da tutte quelle stranezze, strappò la busta quasi con violenza e dispiegò il foglio che conteneva.

Non appena riconobbe la calligrafia le si mozzò il fiato. Quella lettera era di Harry.

La lesse in fretta, come se avesse paura che le parole potessero cancellarsi se ci metteva troppo.
 

 

Cara Ginny

 

Sinceramente, non so come mi sia venuta quest'idea.

Ho trovato questa scatola nel mio baule. Mi ero quasi dimenticato di possederla... E' strano, considerato quanto sia importante per me. E' uno dei pochi ricordi che possiedo dei miei genitori. Questi in particolare appartenevano a mia madre. Erano i suoi orecchini preferiti.

Mi odio per come li ho trattati con noncuranza, dimenticandomi della loro esistenza. Li ho raccolti, deciso a trovare loro un posto più degno per conservarli.

Adesso ti starai chiedendo perchè ti sto scrivendo queste cose. Perchè, quando ho aperto la scatola, io non ho visto due orecchini.

Ho visto te.

Eri tu che rispondevi al mio sguardo, attraverso quelle gemme. Per questo io adesso vorrei che li conservassi tu, che il indossassi tu, se ne hai voglia.

Perchè penso che non esista persona migliore di te per conservare qualcosa di così importante per me. Sono sicuro che mia madre approverebbe, e spero che tu accetterai questo compito.

Puoi farlo soltanto tu, che sei la donna più importante della mia vita. 

Buon Natale

Harry

 

Ginny finì di leggere e tornò a fissare la scatolina. Davvero Harry voleva che fosse lei a conservare un cimelio così importante per lui? Rilesse la lettera, per essere sicura di non aver capito male.

soltanto tu, che sei la donna più importante della mia vita.

L'ultima frase della lettera la colpì. Si sentì sciogliere mentre leggeva quelle parole. Chiuse gli occhi e strinse la lettera al petto.

< Ehi! > Protestò una voce < Non avevo ancora finito! >

Ginny si voltò. Lucy e Demelza si erano arrampicate sul suo letto senza che lei se ne accorgesse e stavano leggendo la lettera di Harry da sopra le sue spalle.

< Che razza di ficcanaso! >

< Andiamo Ginny! > Disse Lucy < Sei l'unica qui ad avere una storia seria! Certo che vogliamo ficcare il naso! >

Demelza prese in mano gli orecchini < Sono davvero splendidi! >

Si voltò verso Ginny < Mi spieghi cosa aspetti a provarli? >

La rossa prese i gioielli e li indossò, poi andò allo specchio per vedere come gli stavano. Adesso capiva che cosa intendeva Harry. I due topazi erano dello stesso colore dei suoi occhi.

Se li tolse e li osservò ancora per qualche istante. Li ripose nella loro scatola, quasi avesse paura di rovinarli se li indossava troppo lungo.

Intanto Lucy e Demelza leggevano avidamente la lettera di Harry.

< Mi spieghi come fai tu ad avere tutte le fortune? > Fece Lucy, alzando lo sguardo dalla pergamena. Ginny ridacchiò.

< Chissà che cosa ti ha regalato > Disse Demelza, eccitata.

< Non credo che mi abbia fatto un regalo dopo questo... > Iniziò Ginny.

< No no, guarda! > La interruppe lei, porgendole la lettera.

La rossa la prese e notò un poscritto che prima non aveva visto.

Spero che il mio vero regalo di Natale ti piaccia

Ginny si tuffò nel suo mucchio di pacchi, cercando il regalo di Harry. Lo trovò quasi subito. Era un pacco grande e piatto, avvolto in una carta verde. Lo prese e lo mise da parte sul suo letto.

< Ma che fai? Non lo apri? >

< Lo voglio tenere per ultimo... > Rispose la rossa.

Iniziò a scartare tutti gli altri regali. C'era il classico maglione di sua madre, viola con una grossa 'G' bianca come al solito. Un abbonamento annuale a un settimanale di musica magica da parte di Hermione. Un nuovo profumo da parte di Ron, insospettabilmente buono. Una pluffa ufficiale delle Holyhead Harpies, con tanto di firme di tutte le giocatrici, da parte delle sue amiche.

< Grazie! Grazie! > Rise mentre provava la pluffa assieme a Demelza.

< Grazie a te per i dischi! > Rispose lei.

Ginny andò verso il suo letto e prese il pacco di Harry.

< Credo sia arrivato il momento... > Disse emozionata.

Demelza posò immediatamente la pluffa e Lucy gettò la sua nuova borsetta sul letto. In un attimo entrambe le ragazze furono affianco a Ginny, scrutando il pacco incuriosite.

La rossa lo osservò attentamente. Lo scosse leggermente, poi con maggiore forza. Non sentì alcun rumore. Era rigido e non pesava molto, pur essendo piuttosto grande.

Non riuscendo più a resistere strappò via la carta. Dentro c'era una scatola di cartone bianca senza nessuna scritta. Ginny si morse il labbro, guardando le sue amiche.

< Vado? > Sussurrò, afferrando il coperchio.

< Vai! >

Ginny sollevò il coperchio di scatto. Tutte e tre rimasero senza fiato.

Era un vestito. Era quel vestito. Quello che Ginny aveva sempre desiderato comprare.

< Non ci credo > Cercò di dire Ginny, ma dalle sue labbra non uscì alcun suono. Lo prese, con le dita che tremavano.

Era celeste brillante, con un unica, spessa, spallina. Sul busto era ricamato in bianco il disegno di una rosa. La gonna, frastagliata e ricamata anch'essa di bianco, era leggermente più corta sul davanti, per lasciar scoperte le scarpe. A completare tutto c'era un coprispalla blu scuro, sempre ricamato di bianco.

Ginny andò davanti allo specchio e se lo provò. Sembrava esser stato fatto su misura per lei. Seguiva alle perfezione le linee del suo corpo.

< Ti sta benissimo! > Disse Demelza, osservandola.

Ginny posò il vestito sul suo letto, attenta a non fargli neanche una piega. Lo osservò ancora per qualche istante, ancora incredula.

< Ginny > La chiamò Lucy, porgendole il biglietto d'auguri.

La rossa lo prese e lo aprì.

 

Cara Ginny

Ti faccio i miei più sentiti auguri per Natale!

Che dire... Non capisco cosa tu abbia in questi giorni, se tu sia arrabbiata con me o meno. Spero con tutto i cuore che, quando leggerai questo biglietto, noi ci saremo già spiegati.

E, se davvero il tuo unico problema è il vestito per il ballo, come tutti mi stanno dicendo, allora spero che questo faccia al caso tuo.

Harry

 

Ginny continuò a fissare il biglietto, evidentemente scritto prima della sua dichiarazione. Poi notò un particolare. Qualcosa che secondo lei mancava.

< Ma guarda un po' quello! Prende i vostri soldi per farmi un regalo e non mette neanche i vostri nomi! > Disse alle amiche.

< Cosa? > Chiesero loro, senza capire.

Ginny ignorò la domanda e corse ad abbracciarle.

< Grazie! > Strillò < Grazie! Ma allora non avreste dovuto regalarmi la pluffa delle Harpies! >

< Ma... > Gemette Lucy, stretta nell'abbraccio della rossa.

< Buon Natale a Tutte! > Cantò la voce di Hermione, appena entrata nella stanza.

La riccia non fece in tempo a fare due passi che Ginny le si era già gettata al collo.

< Anche tu, stupida! > Disse, abbracciando e baciando l'amica < Perchè mi hai regalato l'abbonamento, se hai già dato tutti quei soldi a Harry? >

Hermione la guardò < Ma di che stai parlando? >

Ginny indicò il suo letto. Non appena Hermione vide cosa c'era sopra, spalancò la bocca.

< Adesso vado da lui e gliene dico quattro! > Continuò Ginny.

Hermione, Lucy e Demelza si guardarono.

< Ginny... > Disse la riccia < Guarda che noi non abbiamo dato niente ad Harry! >

< Cosa? >

< E' vero! Guarda! >

Demelza e Lucy presero dei sacchetti dai loro bauli e li rovesciarono sul letto di Ginny. Erano pieni di monete.

< V-voi... > Balbettò lei < Voi non avete dato niente ad Harry? >

Le altre scossero la testa.

Ginny fissò di nuovo il vestito.

Ma è impazzito?” Pensò “Sborsare novanta galeoni per farmi un regalo”

Poi si ricordò di una cosa che le gelò il sangue. Lei non aveva regalato niente ad Harry! Neanche un bigliettino d'auguri!

Prima, quando lui non le parlava, non aveva pensato a nulla, perchè pensava che lui non la volesse più vedere. Poi, dopo che si erano chiariti, era così felice che le era completamente passato di mente.

Uscì di corsa dalla stanza e raggiunse la sala comune. Era stracolma di ragazzi che provavano i loro nuovi regali di Natale. Cercò Harry ovunque ma non lo trovò.

< Neville > Chiamò, avvicinandosi al ragazzo.

Neville era seduto in un angolo assieme a Seamus e Dean, giocando con il nuovo set di gobbiglie di quest'ultimo.

< Oh! Ciao Ginny! Felice Natale! > Fecero in coro i tre.

< Anche a voi! > Rispose < Avete visto Harry? >

< E' di sopra! Si è offerto di pulire lui la stanza! >

Ginny mormorò un 'Grazie' e corse verso le scale. Nel farlo passò accanto a, Fred, George e Ron che erano occupati nel capire come funzionasse l'ultimo regalo di quest'ultimo.

Per fortuna hanno da fare! Così nessuno piomberà in stanza all'improvviso!” Pensò.

Raggiunse la stanza del quarto anno e si fermò sulla soglia. Harry le dava le spalle, appoggiato al suo letto mentre leggeva qualcosa.

Ginny fissò il ragazzo. Indossava un vecchio pigiama di Dudley, troppo stretto per lui, che non lasciava molto spazio all'immaginazione. Rimase come incantata per qualche istante poi scosse vigorosamente la testa per allontanare quei pensieri che le attraversavano la mente.

< Harry > Chiamò.

Il moro si voltò, accorgendosi solo ara della presenza di Ginny. La osservò per un istante. Anche il pigiama di lei era piuttosto stretto e lasciava in vista le sue forme. Anche Harry dovette scacciare a forza alcuni pensieri, non propriamente casti.

< Ciao Ginny... > Disse con un tono e un'espressione indecifrabili, tornando ad osservare la pergamena che leggeva prima.

< Che cosa c'è? > Chiese Ginny preoccupata.

Harry non disse nulla, ma si avvicinò a lei e le porse la lettera.

 

Caro Harry

Buon Natale!

E' passata una settimana da quello che è successo. Spero che tu non sia ancora arrabbiato con me. Volevo dirti che mi dispiace davvero! Non ti volevo ferire! Non volevo calpestare i tuoi sentimenti! Sono stata una stupida! Non mi ero accorta di quanto io tenga davvero a te.

Ma ora l'ho capito. Ho capito che voglio te accanto. Soltanto te!

Ora sono “fidanzata” con qualcun'altro. Ma non è niente di serio! Non ti preoccupare. Dopo il ballo lacerò perdere lui e resterò assieme a te!

Spero che tu accetti le mie scuse e che tu voglia perdonarmi per quello che ti ho fatto!

Sempre tua

Cho

 

Ginny finì di leggere incredula.

< Che razza di faccia tosta! > Sibilò, tremando di rabbia < Prima calpesta i tuoi sentimenti e poi pretende che questa lettera basti per farsi perdonare tutto! >

Harry si era appoggiato al muro, continuando a fissare la lettera di Cho con quell'espressione indecifrabile.

< Sai... > Disse piano < Sono indeciso... >

Ginny sentì un'ondata gelida attraversarle il corpo.

Nella sua mente rivide la scena che aveva sognato quella notte. Harry e Cho che si baciavano davanti a lei...

< I-indeciso... > Balbettò con un filo di voce.

< Si... > Disse lui, avvicinandosi.

< Non so cosa fare di questa lettera... Se strapparla, buttarla nel fuoco, farci un aeroplano o usarla come carta igienica... Tu cosa mi consigli? >

Ginny rise. Una risata liberatoria, che scacciò via tutte le sue paure.

< Beh... > Disse sorridendo < Ti consiglio l'ultima ipotesi. In fondo, lei con i tuoi sentimenti si è pulita il... >

< Grazie Ginny! > La interruppe lui ridendo, prendendole di mano la lettera < Vado subito! > Ed entrò in bagno chiudendosi la porta alle spalle.

Ginny rimase da sola. Fissando la porta dove Harry era sparito.

< Stupida! > Strillò < Stupida! Stupida! Stupida! >

Come aveva fatto a dubitare di Harry? Come aveva fatto a pensare, anche solo per un'istante, che quella lettera potesse fargli cambiare idea, cancellando tutto quello che era successo in quei giorni?

Sentì il suono dello sciacquone e vide Harry uscire dal bagno con aria soddisfatta.

< Non ci credo! Lo hai fatto davvero? > Chiese la rossa.

< Avrei voluto... > Rispose lui < Ma ho già provato a pulirmi con la pergamena, e poi non sono più riuscito a sedermi per tre giorni! Ho la pelle delicata! >

Ginny si coprì gli occhi con una mano < Sai che non riuscirò mai più a togliermi quest'immagine dalla testa? >

Harry ridacchiò < Allora? > Chiese poi.

Ginny trasalì. Si era dimenticata perchè era venuta nella stanza di Harry.

< Harry... Come hai fatto a... >

< E' stato facile! > La interruppe lui < Ho scritto al negozio un ordine a tuo nome dicendo di prelevare li denaro dalla mia camera alla Gringott e... >

< No! Come facevi a sapere che volevo proprio quello? >

Harry indicò il catalogo che Hermione aveva lasciato sul suo letto giorni prima.

< Ho riconosciuto la tua scrittura >

< Tu sei pazzo! Costa novanta galeoni! >

< E allora? > Disse Harry guardandola < Avresti preferito che quei soldi restassero nella mia camera blindata a prendere polvere? >

< Ma... > Gemette la rossa < I-io non ti ho fatto nessun regalo... >

< Invece si! > La interruppe Harry con forza.

Ginny lo guardò non capendo a cosa si riferisse.

< Hai accettato il mio invito! > Continuò lui < Non avresti potuto farmi regalo più bello! >

Harry” Disse una delle voci nella sua testa “Sai che se continui così presto ti verrà il diabete?”

Ma è la verità!” Ribattè l'altra, altrettanto ben nota, voce.

La discussione che stava nascendo nella sua testa venne interrotta da Ginny. La ragazza gli era corsa incontro e gli era letteralmente saltata in braccio, abbracciandolo stretto. Harry, che non si aspettava una reazione tanto entusiasta, barcollò all'indietro, inciampando nel baule. I due ragazzi caddero per terra, accanto al letto di Harry

< Stai bene? > Chiese il moro alla ragazza.

Ginny annuì.

< Vieni, ti aiuto ad alzarti! > Disse, passando un braccio attorno alla vita di lei. Senti il corpo della ragazza venir scosso da un brivido.

< Ah! Harry, per favore, fa piano! Soffro il solletico! > Fece lei.

< Ma dai... > Disse Harry con un ghigno < Non mi dire... >

Ginny sbarrò gli occhi < NO! > Gemette, tentando alzarsi.

Ma Harry aveva già iniziato a farle il solletico in qualsiasi punto del corpo riuscisse a raggiungere.

Smise solo dopo qualche minuto, cedendo alle suppliche (non particolarmente convinte), della ragazza.

Ginny si aggrappò a lui, tentando di far tornar normale il suo respiro. Per tutto quel tempo, Harry aveva continuato a tenerla in braccio.

Appoggiò la testa contro il petto di lui, sentendo il cuore del ragazzo battere sorprendentemente forte.

< Buon Natale, Ginny... > Sussurrò Harry, accarezzando il viso della ragazza.

La rossa sentì il suo cuore iniziare a battere forsennatamente.

< Buon Natale, Harry... >

Gli occhi ambra di lei incontrarono quelli smeraldo di lui.

I loro visi erano vicinissimi. Sentivano l'uno il respiro dell'altra sulla pelle.

Harry iniziò ad avvicinarsi.

Ginny chiuse gli occhi e si mosse verso di lui. Non voleva più pensare. Voleva soltanto godersi quel momento, atteso per una vita e sognato davvero troppe volte...

< Harry! >

La voce di Ron li raggiunse dalle scale.

Harry e Ginny si bloccarono, con le labbra separate soltanto da un paio di millimetri.

< Puoi scendere per favore? > Ron continuava a urlare come uno scaricatore di porto.

< Harry! C'è Ginny che ti vuole parlare! Credo che sia importante! >

In quel momento Harry avrebbe volentieri lapidato Ron. Ginny no, semplicemente perchè per lei la morte del fratello non era abbastanza.

< Mi hai sentito? > Urlò ancora il rosso. I due ragazzi sentirono i suoi passi salire le scale.

In quel momento, l'ultima cosa che volesse fare Harry era separarsi da Ginny. Ma non osava immaginarsi la reazione di Ron se li avesse sorpresi.

< Meglio che vada... > Mormorò dispiaciuto < Se Ron ci trova da soli, in pigiama, sdraiati per terra, con io che ti tengo in braccio, mi fa a fettine... >

Ginny era delusa e infuriata, ma annuì, comprensiva della situazione.

Harry si alzò in piedi, poi si chinò, prendendo nuovamente in braccio Ginny. La sollevò come se fosse senza peso.

Reggendola come se fosse fatta di cristallo, andò verso il suo letto e la adagiò delicatamente sopra.

< Vado al liquidare tuo fratello... > Le disse, chiedendole scusa con gli occhi.

Ginny gli rivolse un sorriso gentile e annuì.

< Harry... > Chiamò ancora Ron, ormai giunto all'ultima rampa di scale.

< Cosa c'è? Cosa c'è? > Rispose Harry, esasperato.

< Oh, finalmente... > Disse Ron, vedendolo. I due iniziarono a scendere le scale.

< Mi hanno detto che Ginny ti voleva parlare > Continuò il rosso < Da quanto ho capito, è importante! >

Certo che era importante! E tu hai interrotto tutto!” Pensò Harry infuriato.

Resistendo alla tentazione di far cadere Ron dalle scale, lo seguì in sala comune, e insieme cercarono la ragazza, che , Harry sapeva bene, era sopra nella loro stanza, ad aspettare il momento giusto per poter scendere indisturbata.

 

 

Erano le sette e mezza di sera e nella stanza del quarto anno regnava il caos.

< Forza! > Disse Ron < Vedrai che questa volta ci riusciamo! >

Neville annuì, non particolarmente convinto.

< Uno... Due... TRE! >

Ron e Harry tirarono con tutta la forza che avevano in corpo, cercando di far entrare Neville nei suoi pantaloni. Tirarono talmente tanto che Neville si sollevò da terra e fu costretto ad aggrapparsi a Harry per non cadere. Ma ci erano riusciti. Neville si era infilato i pantaloni, ora bisognava soltanto chiuderli...

Intanto Seamus, che cercava in tutti i modi di infilarsi il suo smanicato, urlò verso il bagno.

< Dean! Vuoi uscire da li e darmi una mano? >

< Ho detto di no! > Urlò Dean, chiuso in bagno da venti minuti buoni < Mi vergogno! >

< Andiamo! > Fece Ron < Non puoi essere messo peggio di me! >

La porta del bagno si aprì. < ...Però ci vai molto vicino! > Aggiunse Neville ridendo.

Dean indossava uno smoking babbano bianco, con camicia e scarpe di un viola molto intenso, che faceva venire il mal di testa se lo si osservava per più di venti secondi. Sembrava che fosse appena uscito da un film americano degli anni sessanta.

< Sai cosa sembri? > Chiese Harry.

< Si... > Disse lui mesto < Sembro il negativo di una foto di Piton! >

Harry rise < Anche io avevo trovato una definizione niente male, ma questa è molto meglio! >

Il moro riprese la lotta contro il suo cravattino. Lanciò un gemito di rabbia. Possibile? Aveva sconfitto maghi oscuri, draghi, basilischi e dissenatori, eppure quel pezzo di stoffa verde lungo si e no trenta centimetri stava avendo la meglio su di lui.

< Aspetta > Fece Neville < Ti aiuto! > In un attimo il cravattino fu al suo posto.

Harry si guardò allo specchio. Indossava un vestito verde molto semplice ed elegante. Harry rimase sorpreso nel constatare che non sembrava affatto ridicolo. A differenza di Ron.

Il rosso indossava un vestito marrone pieno di pizzi e merletti. Sembrava un vestito veneziano del quattrocento (e probabilmente lo era, a giudicare dalla puzza).

< Pronto! > Annunciò Seamus, allacciandosi il mantello < Vado da Lavanda! Fatemi gli auguri! >

< Ehi! Aspettami! > Urlò Dean, inseguendo l'amico per le scale.

Harry e Ron rimasero ancora qualche secondo per aspettare Neville.

< Non credo che questi reggeranno fino a mezzanotte... > Disse lui. I sui pantaloni erano così stretti che se fosse andato al ballo in mutande avrebbe ottenuto lo stesso effetto.

< Per colpa tua, o di Padma? > Chiese ridendo Ron. Neville gli tirò un ceffone sulla nuca.

Arrivato in sala comune, Harry si divise dagli altri e cercò Ginny. La trovò quasi subito.

Harry rimase ammaliato a guardarla. I capelli le ricadevano a boccoli sulla schiena, tenuti fermi da una coroncina di fiori. Il vestito celeste seguiva alla perfezione le forme aggraziate del suo corpo. Si soffermò sul viso. Vide che la ragazza portava gli orecchini di sua madre. Non avrebbe mai immaginato che le sarebbero stati così bene. O forse trovava magnifico qualsiasi cosa la ragazza indossasse...

Ginny avvertì lo sguardo del ragazzo e si voltò.

< Harry, finalmente > Disse sorridendo < Stai bene? >

Il moro continuava a guardarla rapito. Scosse la testa per tornare in se.

< Scusa... Mi ero incantato a guardarti! > Rispose < Sei Splendida! No... Non splendida... >

Distolse lo sguardo, pensieroso.

< Non credo abbiano ancora inventato un termine per definire quanto tu sia bella! > Disse < Facciamo così: ci penso e poi ti dico! >

Ginny arrossì a quelle parole < Grazie! Ma io non sono l'unica bella qui! Anche tu ti difendi! >

Stavolta fu Harry ad arrossire.

< Se lo dici tu... > Disse piano, colpito dalle parole di lei < Allora... Vogliamo andare? >

Ginny annuì. Si avvicinò ad Harry che la prese per mano e la condusse fuori dalla torre.

Durante il tragitto verso la sala d'ingresso i due attirarono non pochi sguardi. Ginny fu sorpresa di vedere tutte quelle ragazze che la guardavano invidiose. Guardò Harry, rendendosi conto solo ora di quanto fosse felice.

Ma la sua felicità durò poco.

Arrivati nell'ultimo corridoio prima della sala, videro Cho salire rapidamente le scale, venendo loro incontro. Stavolta non c'era modo di evitarla.

All'inizio Cho aveva occhi soltanto per Harry. Ma, avvicinandosi, si accorse che la ragazza la suo fianco era Ginny, e il suo viso si trasfigurò.

< Tu... > Ringhiò.

< Ciao Cho! > Fece Ginny spostandosi appena di lato, scoprendo apposta la sua mano intrecciata a quella di Harry.

Cho guardò infuriata le mani dei due per un istante, poi il suo viso si contrasse in un ghigno.

< Ti credi furba? > Disse < Pensi di aver ingannato e incastrato Harry. Vero, schifosa sgualdrina? Mi dispiace per te, ma lui... >

Ginny aveva aperto la bocca per ribattere, ma non ci riuscì. Anche Cho si bloccò.

Harry si era mosso all'improvviso, parandosi davanti a Ginny.

< Che cosa hai detto? > Sibilò, con sul viso un'espressione infuocata. < Ti dispiace ripetere? >

Cho rimase paralizzata. Non si aspettava questa reazione da parte sua.

< Harry... >

< Ti ho fatto una domanda! > Disse il moro facendo un passo verso di lei.

< Ehi! > Urlò una voce.

Cedric stava risalendo le scale di corsa, per venire a difendere Cho.

< Harry cosa diavolo stai... > Iniziò lui, ma ad uno sguardo di Harry le parole gli morirono in gola. Faceva paura. Gli occhi del ragazzo erano talmente infuocati che avrebbero messo in fuga tutti i draghi della prima prova

< Harry... Ti prego, ascoltami! > Sussurrò Cho.

< Oh no! > Ribattè Harry, puntandole un dito contro < Sei tu che ascolti me! >

Fece un altro passo verso Cho, che iniziò a indietreggiare spaventata.

< Come ti permetti di dire quelle cose a Ginny! > Disse Harry, cercando disperatamente di controllare la rabbia < Come ti permetti di insinuare quelle cose su di lei, dopo quello che tu hai fatto a me! >

Tutte le persone presenti nel corridoio li stavano guardando. Ron e Seamus erano a poca distanza, chiedendosi se fosse il caso di intervenire.

< Tu mi hai ferito! > Continuò Harry < Hai riso di me! Ti sei fatta beffe dei miei sentimenti! Io ti amavo Cho! O meglio, amavo quello che credevo che fossi! Perchè la ragazza che amavo non si sarebbe rivolta così a Ginny! La ragazza che amavo non mi avrebbe rifiutato in quel modo! La ragazza che amavo non avrebbe cercato di riparare tutto gettando via i sentimenti di un'altra persona >

Harry guardò per un'istante Cedric, che era rimasto immobile, ascoltando il suo sfogo.

< Non dirmi che credevi davvero bastassero quelle poche righe su una lettera per farmi dimenticare tutto. Per cancellare quello che avevi fatto... >

Cho non rispose. Era ormai sull'orlo delle lacrime, ma Harry non si impietosì.

< Se ti importa così tanto di me, perchè non mi hai accettato subito? Forse perchè ora non cado più ai tuoi piedi come qualsiasi altro ragazzo di questa scuola? E' così che sono diventato all'improvviso interessante? Mi dispiace, ma ti sei svegliata tardi! Ora ho Ginny! >

Harry andò verso la rossa e la perse per mano, un po' per mostrare a Cho che diceva la verità, un po' perchè lei lo aiutasse a calmarsi, visto che aveva una gran voglia di prendere a schiaffi la mora.

< Ora ho lei! E so che lei non mi volterà mai le spalle! Che ci sarà sempre! E tu prova soltanto a rivolgerti nuovamente a lei in quel modo, e ti ammazzo! >

Nel corridoio cadde il silenzio. Cho avrebbe voluto ribattere, difendersi, ma si rese conto che non aveva armi. So voltò verso Cedric, in cerca di aiuto, e lo vide fissare Harry con un' espressione scioccata.

< Di cosa stai parlando? > Chiese piano al moro < Quale lettera? >

Harry guardò Cedric negl'occhi, indeciso. Poi decise che anche lui aveva il diritto di sapere. Prese la lettera di Cho da una tasca della giacca e gliela porse.

< L'ho trovata nella mia stanza stamattina > Disse lentamente < Lascio a te le conclusioni... >

Cedric prese la pergamena e fece per iniziare a leggere.

Harry gli battè una mano sulla spalla, costringendo il ragazzo a guardarlo.

< Mi dispiace > Mormorò.

Così dicendo si allontanò, conducendo Ginny con se.

< Stai bene? > Chiese voltandosi verso di lei. Rimase colpito da ciò che vide. Ginny gli sorrideva, raggiante.

< Sono orgogliosa di te! > Disse fiera < Hai dato a quell'oca quello che si meritava! >

Harry annuì e si guardò indietro. Cho e Cedric stavano discutendo animatamente.

< Mi dispiace solo per Cedric... Gli ho rovinato la serata... >

< Meglio una serata rovinata che rischiare di ritrovarsi con il cuore spezzato! > Rispose la rossa.

I due intanto avevano raggiunto la sala d'ingresso e avevano raggiunto Krum e Hermione.

< Ciao Herm! > Salutò Ginny.

< Ciao Ginny! Ciao Harry! > Ridacchiò lei.

Ginny si voltò verso Harry. Il moro non sapeva che fosse lei la ragazza di Krum. Per la sorpresa le bocca gli si era aperta al punto che Ginny temette gli si fosse staccata la mascella. La rossa gli diede un colpetto sul mento e gliela richiuse.

< Non è carino mettere in mostra le tue tonsille! > Ridacchiò.

Harry guardò Hermione. Era davvero splendida, con quell'abito blu scuro e l capelli lisci e lucenti. Poi si rivolse a Krum.

< Non c'è che dire, hai buon gusto in fatto di ragazze! >

< Grasie! Anche tu de la cavi bene! > Rispose guardando Ginny.

La ragazza arrossì. Non bastava Harry, adesso si metteva anche Krum.

< Sai... > Continuò lui < E' da un po' che volio parlarti! >

< A me? > Rispose Harry sorpreso < Perchè? >

< Folevo farti i complimenti per la pfrima prova! Sei davvero bravo a volare! >

Harrì arrossì leggermente. < Grazie! Ma mai quanto te! Ti ho visto giocare alla coppa del modo! Mi spieghi come hai fatto a non schiantarti? >

< Oh! Ha facile! Basta che, uando sei a circa sei metri da terra... >

I due ragazzi iniziarono a camminare, presi nella loro conversazione sul Quiddich, e le ragazze furono ben felici di lasciarli andare.

< Allora? > Chiese Hermione all'amica < Pronta per la serata? >

< Prontissima... > Rispose Ginny con uno strano tono di voce.

Hermione la guardò < Che cosa c'è? >

< Ecco... > Iniziò la rossa, incerta. Poi riuscì a dire il dubbio che la assillava da qualche minuto < Non sono sicura che Harry mi voglia bene come sembra! >

< Cosa? > Disse la riccia < Ma Ginny... L'hai visto prima? Stavo per andare a chiamare la McGranitt perchè avevo paura che uccidesse Cho! >

< E' proprio questo il problema! >

Ginny guardò l'amica < E se lui vuole stare con me soltanto perchè si sente male per questa storia? E se, quando si sarà ripreso, lascerà perdere anche me? >

Hermione fece cadere le braccia < Ginny, ma te lo deve scrivere su carta bollata per farti capire che ci tiene davvero a te? >

Ginny fece per rispondere, ma la riccia la bloccò.

< Senti, pensa quello che vuoi! Basta che mi prometti una cosa! >

< Cosa? >

< Promettimi che ti godrai la serata! > Disse Hermione con forza < Stai andando al ballo del Ceppo con il ragazzo che ami! Non pensare a cosa succederà domani! Pensa solo a stasera! Nella peggiore delle ipotesi avrai guadagnato un bellissimo ricordo! >

< Me lo giuri! >

Ginny guardò alle spalle di lei, vide Harry e Krum che tornavano a prenderle per portarle al salone.

< Si! > Disse soltanto.

Hermione se ne andò soddisfatta. Harry raggiunse la rossa.

< Andiamo! Aspettano noi! > Disse gentilmente, porgendogli un braccio.

Ginny esitò un attimo, poi annuì e lo strinse.

Hermione aveva ragione. Stava andando al ballo del con Harry. Quello che importava era che lei lo amasse e che lui, almeno pere quella sera, le volesse bene. Avrebbe fatto di tutto per divertirsi e godersi la serata. E a chi importava che cosa sarebbe successo domani.

 

Nota Autore: Eccomi! Vi ho fatto aspettare più del solito, ma questo capitolo mi ha davvero fatto sudare! Spero di aver ripagato l'attesa. Credo di aver preparato tutto per un finale come Dio comanda, ma temo che dovrete aspettare un po' per il capitolo conclusivo, perchè non lo aggiungerò finchè ogni parola non mi avrà convinto appieno. Infine, Ringrazio mimi96, MioneCullen101, Mokona_Modoki e pit che hanno aggiunto la storia tra i preferiti. Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento! Al prossimo (e conclusivo) capitolo!  

 
  
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