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Autore: Risu    16/08/2011    5 recensioni
Ma tra tutti gli studenti che c'erano prorprio lui doveva capitarmi?
Proprio il compagno di classe per il quale avevo sempre avuto una cotta?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, Matt, Mello, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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●•.Distracted.


 

-Ti ha parlato di me??- chiesi sbarrando gli occhi e chinandomi in avanti di scatto.
-Eh sì!- mi rispose Matt, allontanandosi lievemente evitando una violenta testata.
-E che ti ha detto??- domandai sempre più curiosa.
-Sicura di volerlo sapere?- chiese a sua volta, predisponendomi per una risposta sgradevole.
-Certo che voglio saperlo! Daiii.. dimmelo, dimmelo, dimmelooo!- gridai scuotendolo per le braccia, facendo così tremare tutto il letto sul quale stavamo seduti, uno di fronte all'altro.
Fece un tiro alla sua sigaretta e buttò fuori una nuvola di fumo grigiastro che mi colpì in pieno viso.
-Dice che sei una stupida ragazzina che ride sempre, noiosa e superficiale. Ah, e dice anche che le tue lattine di Coca te le ficcherebbe volentieri nel..-
-Ok, ok ho capito, non c'è bisogno di enfatizzare! Quindi è questo che pensa?-
-Questo è quello che mi ha detto..-
-Beh, presto cambierà idea! Bwhahaha!- risi in modo agghiacciante intrecciando le mani.
Ci mancava poco che mi uscissero i lampi di malvagità dagli occhi.
-Così mi fai paura!- esplicò Matt preso dalla mia risata dannatamente contagiosa.
Mello gli aveva detto queste cose quella stessa sera quando si erano visti all'incontro con Elle.
Facevo finta di passarci sopra, ma in realtà quelle parole mi avevano ferito profondamente..
Non credevo di apparire così futile agli occhi degli altri.
Ma dopo tutto non era forse quello che volevo?
Sembrare serena e spensierata, coprendo il mio vero essere con ilarità? Sì.
-Ma come mai ti interessava tanto sapere quello che pensa di te?- chiese lui schiacciando la sigaretta nel portacenere annerito, nel quale giacevano già numerose cicche.
-No boh così..a caso.. Solo per sapere...- e senza rendermene conto arrossii violentemente.
Ormai era quasi notte fonda e la luce lunare filtrava debole dalla finestra, illuminando i nostri volti della sua opacità.
Nessuno dei due aveva molto sonno.
-E invece tu?-
-Cosa?-
-Come va con Hester? Eh!?- domandai ridacchiando.
-Cosa? Hester? Niente dai..bene..cioè..perchè, sì dai così..- balbettò vagando con lo sguardo per tutta la stanza, evitando di guardarmi negli occhi.
-Hahaha.. ti piace proprio eh?- gli chiesi fissandolo insistentemente.
Senza che me ne accorgessi il mio tono di voce era diventato più serio e la mia espressione più dolce.
-Già..- rispose lui, sorridendo malinconico.
Abbassò lo sguardo e poggiò i suoi goggles sul comodino.
-Ehi, guarda che anche tu le piaci!- dissi per rassicurarlo, avevo notato l'insicurezza nella sua voce.
-Come fai a dirlo?-
-Diciamo che tra ragazze si vede. Non puoi capire, è roba da femmine!-
-Tu? Una femmina? Ma se sei un maschiaccio!- rise fragorosamente.
-Non è vero!!- replicai incrociando le braccia imbronciata.
-Sei il mio maschiacciooo!- esclamò nuovamente Matt saltandomi addosso e abbracciandomi forte.
Era una bella sensazione, mi sentivo tranquilla e protetta.
-Stupido..- dissi accennando un sorriso.
Continuammo a parlare per qualche ora, finché il sonno ci prese e ci addormentammo quasi insieme.
***
La mattina dopo mi svegliai colpita dai raggi del sole, che impetuosi sovrastavano il letto illuminandolo di luce intensa.
Improvvisamente sentii uno strano suono.
Individuai il rumore molesto vedendo Matt russare come un ippopotamo e sbavare a bocca aperta sul cuscino.
Feci una smorfia a metà tra lo schifato e l'amorevole.
Buttai un occhio alla sveglia e constatai che erano le 7.11.
Mi guardai attorno, e capii che mi ero addormentata con la testa ai piedi del letto.
Mi alzai pigramente e sollevai le coperte scoprendo parte delle gambe di Matt.
Sogghignai e cominciai a fargli il solletico sotto la pianta dei piedi.
-Sveglia dormiglioneeee, è mattinaaa!!-
Immediatamente iniziò a ridere e a dimenarsi freneticamente, rischiando così di darmi qualche calcio in faccia.
Quando decisi che aveva sofferto abbastanza mi arrestai e ridacchiai compiaciuta portandomi le mani ai fianchi.
-Questa me la paghi..- disse lui con la testa affondata sul cuscino e la voce ovattata.
Ancora sghignazzando mi avviai verso il bagno.
Mi sciacquai il viso, le mani e i denti.
Uscendo trovai il rosso intento a frugare nell'armadio in cerca dei suoi vestiti.
-Se devi andare in bagno io ho finito..- gli feci notare lanciandogli un'occhiata di scherno.
-Mhmm.. Ok..- rispose entrandovi quasi barcollando ancora scosso dal sonno, con in mano una maglia a righe nere e rosse e dei strappati.
Seguendo il suo esempio presi un paio di pantaloncini di 
jeans, una maglia a maniche lunghe color grigio opaco e un gilet nero.
Indossai i vari indumenti e vagai per la 
camera a caccia delle mie All Stars nere.
Ficcai la testa sotto al letto e allungando un braccio, tanto da rischiare una lussazione, le tirai fuori.
Mi sedetti per terra e me le infilai lentamente, sbadigliando e stiracchiandomi lievemente.
Dopo qualche minuto Matt uscì dal bagno già vestito, ogni traccia di sonnolenza era sparita e sembrava completamente rigenerato.
-Hai visto i miei stivali?- chiese facendo schizzare lo sguardo in tutte le direzioni.
-No..prova sotto al tuo letto, le mie scarpe erano lì-
-Eccoli! Avevi ragione!- esclamò sorpreso.
-Mi sembra ovvio! Io ho 
sempre ragione!- sottolineai.
-Modesta come al solito.. Sei pronta? Voglio scendere a fare colazione! Ho una fame..- e a confermarlo ecco un lamento per niente silenzioso provenire dal suo stomaco.
-Arrivo.. devo solo truccarmi un po'-
-Ok, ma fai veloce per favore..- replicò quasi sofferente buttandosi sul mio letto a peso morto.
Aprii il cassetto del mio comodino e ne tirai fuori una matita nera e un mascara, anch'esso nero.
Mi misi davanti allo specchio e cominciai a sistemarmi.
Non ero solita a truccarmi molto, e nemmeno bene.
-Pronta!- così dicendo gettai i trucchi sul letto con noncuranza e ci dirigemmo giù in mensa.
Penso che se ci avessi messo qualche minuto di più Matt sarebbe morto di fame lì in 
camera.
...
-Schifooo! Come fai a mangiare quella roba a quest'ora?- chiesi a Matt osservando pressoché disgustata il piatto che teneva tra le mani.
Pancetta, uova e pane.
-Che c'è di strano?- domandò perplesso.
-Ma mangi salato!! Ed è mattina!- spiegai come se la cosa palesemente assurda.
-E quindi?-
-E quindi non ti viene.. non lo so.. tipo da vomitare?-
-No, e non vedo cosa ci sia di tanto sconvolgente nel mangiare salato di mattina. Molti lo fanno-
Sospirai -Vabbè non sto neanche più a insistere, tanto non ci arrivi- conclusi rassegnata.
Mi fissò a lungo cercando di capire le motivazioni dei miei deliri mattutini, invano.
Rapidamente finimmo di mangiare, lui la sua roba salata e io il mio bombolone alla nutella e il mio latte al cioccolato.
Ci incamminammo tranquillamente verso la classe notando che avevamo ancora tempo.
Sbadigliai rumorosamente e strizzai gli occhi.
Ero davvero assonnata.
Entrati in classe la prima cosa che feci fu andare con lo sguardo al banco di Mello, non seppi nemmeno il perchè.
Per un attimo incrociai i suoi occhi celesti, ma subito guardai altrove, intimidita da quello sguardo rigido, mentre il sangue fluiva fulmineo sulle mie gote.
Lentamente mi sedetti al mio posto e dopo aver tirato fuori il materiale una voce attirò la mia attenzione.
-Ely, Ely, ho dimenticato di fare la parafrasi di letteratura! Me la fai copiare prima che arrivi il prof?-
-Certo Linda..tieni!-
-Grazie, sei la migliore!-
La letteratura era decisamente il mio forte, e mi piaceva anche moltissimo.
Quello con i voti più alti (sempre in letteratura) era Mello, ma lui non concedeva mai a nessuno di copiare o di dare un'occhiata ai suoi compiti.
Dopo circa 5-6 minuti entrò il professore e la lezione poté cominciare.
-Grazie- mi sussurrò Linda mentre mi porgeva la mia relazione e filava a posto.
L'insegnante lesse per quasi tutta l'ora l'”Iliade” di Omero, ma io avevo la testa fra le nuvole e non facevo altro che disegnare cuoricini sul banco.
-Quindi Parker, quale fu il presagio che ricevettero i Greci e i Troiani riguardo alla guerra?- domandò il professore, notando che non ero attenta, con tutta la classe in ascolto per una risposta.
-Un' aquila che stringeva nel becco una serpe volò sul campo di battaglia, quando improvvisamente il serpente le diede un morso facendola cadere a terra e riuscendo così a scappare. Questo venne interpretato come un segnale del fatto che per il momento sembrava che fossero i Troiani ad avere in pugno la vittoria, ma che quando meno se lo sarebbero aspettato gli Achei avrebbero ribaltato la situazione avendo la meglio- risposi tranquillamente, guardando in un punto preciso del pavimento di parquet dell'aula, senza vederlo realmente.
-Mhh, bene..- probabilmente l'insegnante era rimasto deluso aspettandosi una scena muta, ma fortunatamente avevo già letto l'”Iliade” almeno dieci volte, per passione personale.
Suonò la campanella, ma io non me ne accorsi.
Con una velocità pari a quella della luce Matt mi diede un violento cazzotto sulla nuca.
Mi voltai a polverizzarlo con lo sguardo.
-Te l'avevo detto che me la pagavi per stamattina!- spiegò mostrando un sorriso di soddisfazione.
-Idiota- risposi a mia volta sorridendo, gliele perdonavo tutte!
-Dai andiamo, sennò faremo tardi!- dissi, raccattando libri e materiale dal banco.
-Eh?- chiese lui con un'espressione spaesata.
-A lezione-
-Ma non ti ricordi?- chiese.
-Cosa?- domandai anch'io, confusa.
-Oggi avevamo solo le prime due ore!- spiegò, illuminandomi.
-Aaah, hai ragione!- esclamai, dandogli uno spintone.
Era tutta la mattina che perdevo colpi..
-E allora che fac..!- non riuscii a finire la frase, perchè qualcuno mi tirò all'indietro per un braccio, facendomi voltare.
-Tu adesso vieni con me-
Mello mi guardava, come al solito, serio ed impassibile.
-Eh? E perchè?- domandai accigliata.
-Perchè se studiamo adesso, non dovremo farlo oggi pomeriggio- rispose annoiato, guardando di lato a sè.
-Ah..Ok..Aspetta, torno subito!- mi diressi saltellando verso Matt, che si era messo a fissare Hester che conversava con una sua amica nel corridoio.
Una gocciolina di saliva penzolò dal suo labbro.
-Matt stai sbavando!- lo avvertii, e prontamente si pulì con la manica della maglia a righe.
-Oh cavolo! Non mi ha visto vero??- chiese preoccupato.

-No.. senti io vado da Mello, ma tu cerca di non allagare la classe spiando Hester, ok?-

-Ha-ha-ha.. Ok, ci vediamo dopo allora-

Notai che Hester gli stava lanciando delle rapide occhiate timide, mentre le sue guance arrossivano a dismisura.

Ghignai e salutai Matt con un veloce bacio a fior di labbra.
-A dopo Matt!- dissi raggiante, correndo verso Mello e agitando la mano.
Lo avevo preso un po' alla sprovvista, ma avevo avuto l'effetto che desideravo su Hester, che ora mi guardava con odio.
Adesso era gelosa e probabilmente si sarebbe fatta avanti con Matt, almeno così speravo.
La mattinata passò veloce e così anche il pomeriggio.
Durante lo studio avevo tentato di parlare con Mello, ma proprio come l'altra volta mi aveva ignorato ed era stato evasivo su ogni argomento esterno ai compiti.
Quel giorno ero proprio stordita.. ma non mi sarei data per vinta!
Con le buone o con le cattive avrei attirato l'attenzione di quel cioccolatomane di un biondino!
Poco ma sicuro.

Continua... .•●
  
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