A undici anni il mondo è ancora tutto rosa e fiori.
Una bambina non può capire le cose
che si scoprono leggendo di nascosto i messaggi della propria madre.
Non è in grado di capirlo.
Non davo peso a quel primo messaggio letto.
"Amore mio buon giorno. Ti amo".
Non davo peso al fatto che quel numero non fosse di mio padre.
Non davo peso al fatto che quel numero non fosse registrato
e che quindi non fosse nessuna delle sue grandissime amiche.
Era qualcun altro,
ma io non capivo davvero.
Non potevo capire che non era un uomo come Simona.
Non era come Simona
-una paziente di papà che delirava ed era convinta che lui lo amasse-
perché papà ce ne parlava,
l'avevamo anche denunciata.
Ma perché la mamma non ne parlava?
Perché non lo fa tutt'ora?
Perché a me viene in mente solo una cosa.
Ormai ci convivo da cinque anni con questo segreto.
Sono cinque anni che
-quando la mamma non si accorge-
le rubo il cellulare e se c'è un messagio
-dal numero che ho segnato-
lo leggo per poi cancellarlo.
Sono cinque anni che leggo messaggi simili.
Tutti contenenti le parole "Amore", "Mi manchi" e "Ti amo".
E non è di certo papà.
Sono cinque anni che convivo con questo segreto.
Solo una parola nella mia testa: Adulterio.