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Autore: Lyla    09/04/2006    10 recensioni
Breve fiction sul primo incontro di Orube e Cedric avvenuto nella libreria di quest'ultimo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cedric, Orube
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’incontro

L’incontro

Ye Olde Bookshop.

Era questa, la libreria che le aveva consigliato Josh.

Le aveva assicurato che vi avrebbe trovato dell’ottimo materiale per i suoi articoli, e ora che era diventata una vera e propria redattrice, per Orube non c’era niente di meglio di una buona libreria per documentarsi e scrivere qualche articolo interessante che avrebbe confermato le sue doti di scrittrice.

L’edificio era piuttosto antico e austero. Aveva anche un’aria minacciosa, secondo Orube, ma in generale sembrava ben tenuto.

Un vento leggero le scompigliò i capelli viola scuro, sollevando alcune foglie che si erano da tempo staccate dai loro alberi dal marciapiede, e la giovane si decise a entrare.

La libreria era aperta, come diceva un cartello sulla porta principale, ma lei non riusciva a vedere chiaramente l’interno di essa.

Sembrava immersa in una strana oscurità, e Orube avvertì una strana sensazione.

Forse, qualcuno lì dentro la stava osservando. Non aveva importanza, si disse con la sicurezza di una vera guerriera, e pose una mano sulla porta.

"E’ permesso?" chiese nella penombra, con voce chiara e sicura. La porta si aprì accompagnata da un vivace tintinnìo.

Si guardò intorno. Centinaia di volumi erano ordinati sotto i suoi occhi, ma non c’era traccia del libraio.

Orube fece un passo avanti.

"C’è nessuno?" chiese , quando un rumore la fece trasalire e si voltò bruscamente.

I lunghi capelli biondi che ricadevano sulle spalle, lisci come non mai. Gli occhi di ghiaccio, aldilà degli occhiali, dall’espressione lievemente disorientata. Il fisico asciutto e l’alta figura messi in risalto dagli abiti terrestri.

Non c’erano dubbi.

Era Cedric. Era sempre stato nella stanza a osservarla in uno stupore silenzioso. Come aveva fatto a non notarlo?

Orube era senza parole, e guardandolo negli occhi si accorse che lui stava provando la stessa cosa, la sua stessa sensazione di gelo totale e di smarrimento.

"Non mi aspettavo di trovarti qui!" disse la ragazza senza sapere come comportarsi, ma riuscendo tuttavia a rompere il silenzio che li avvolgeva entrambi.

Dopotutto era sempre stato nemico di Will e le altre, ma ora che lo vedeva, si rendeva conto di una cosa.

Le ragazze le avevano parlato molto di lui, ma avevano trascurato un dettaglio fondamentale: Cedric aveva uno sguardo magnetico, ed era estremamente affascinante.

Il suo viso si ricompose sotto i suoi occhi. L’attimo di smarrimento iniziale era passato, ma Orube continuava a fissarlo rapita. Era sicura che anche lui l’aveva riconosciuta.

"Neanche io. Posso esserti utile in qualche modo?" disse Cedric con un sorriso gentile e misterioso al tempo stesso, togliendosi gli occhiali e mettendo da parte un libro.

"A dire il vero, sì. Sto cercando del materiale sulle leggende metropolitane per scrivere un articolo, e mi chiedevo se…" cominciò Orube, sentendosi stranamente turbata da quegli occhi così azzurri fissi nei suoi.

"Vieni con me. Ti mostrerò dei testi che potrebbero esserti utili," fu la cortese risposta.

Era davvero lui, il crudele servo di Phobos che aveva dato così tanto filo da torcere alle Guardiane? Questo giovane tranquillo e disponibile?

Se Orube non avesse saputo che si trattava di lui, non l’avrebbe riconosciuto.

Non aveva idea che l’Oracolo avesse deciso di dargli un’altra possibilità mandandolo a vivere da libraio alla Ye Olde Bookshop proprio come ai vecchi tempi.

Si riscosse dai suoi pensieri quando Cedric le rivolse nuovamente la parola.

"Credo proprio che dovresti dare un’occhiata a questi. Sono molto interessanti. Puoi sfogliarli qui e prendere quelli che vuoi per consultarli con calma. Non farti problemi e chiamami pure se hai bisogno d’aiuto, miss…"

"Rebecca. Rebecca Rudolph." rispose Orube con decisione, mentre lui posava su un tavolo una pila di libri dall’aria antica, ma ancora in buone condizioni.

Cedric sapeva bene che il suo nome non era ignoto a quella ragazza dagli occhi dorati e dalle movenze feline, quindi non glielo disse, e si chiese come mai avesse pensato di venire proprio nella sua libreria.

Le avevano forse detto di sorvegliarlo? Scacciò quel pensiero, reprimendo un’ondata di irritazione improvvisa.

"Prenditi pure tutto il tempo che vuoi," disse a Orube, invitandola a sedersi, e lei lo ringraziò con un sorriso radioso che le illuminò lo sguardo.

Gli sembrò di scorgere un’ombra di rossore sul suo viso, e Cedric si chiese quale fosse la sua natura.

Quindi si allontanò, e Orube rimase a guardarlo, pensando a quanto i lineamenti del suo volto fossero attraenti e ai suoi modi gentili e disponibili.

Aveva l’aria di un pesce fuor d’acqua, nonostante le sue gentilezze, e lei capiva bene come doveva sentirsi l’ex servitore di Phobos...

Ricordava ancora chiaramente la sensazione che aveva provato quando lei stessa era stata catapultata sulla Terra per volere dell’Oracolo in modo da vivere tra gli esseri umani e capirli meglio.

Cedric si trovava qui perchè doveva dimostrare di essere cambiato. Chissà se sarebbe riuscito a farlo.

‘E’ sulla buona strada’, pensò Orube, alzando gli occhi da uno dei libri che lui le aveva portato e lanciandogli un’occhiata. Il giovane la guardò di rimando, con un sorriso enigmatico, mentre metteva a posto un libro su uno scaffale poco lontano da lei.

Con suo grande stupore, Orube si ritrovò a pensare di essere contenta che fosse tornato a Heatherfield.

 

 

 

 

 

 

  
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